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Autore: Alexiel_Slicer    31/12/2012    4 recensioni
"Lui viveva alla giornata, lui amava alla giornata. Un giorno una, un altro un'altra. Qual era la differenza? Era convinto che così prima o poi quella giusta gli sarebbe capitata, convinto che l'amore se lo sarebbe trovato una mattina nelle lenzuola del suo letto, come tutte le altre.
Ma non aveva fatto i conti con qualcosa. Con qualcosa di davvero infame che lui ignorava: il fato. E non aveva neanche fatto i conti con lei, lei che teneva senza saperlo quel fragile filo rosso che la legava a lui: Rachel.
Rachel era una ragazza come le altre, o quasi. Aveva vent'anni, studiava filosofia e lettere all'università. Rachel non aveva amici, nessuno le si avvicinava. Rachel aveva l'AIDS."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Il filo rosso del destino che ci unisce"


Il destino era proprio assurdo. Si divertiva a metterti davanti a difficoltà, ostacoli e sofferenze per vedere come cerchi di trovare una soluzione paragonandoti quasi ad un topo da laboratorio che cerca di scappar via dalla propria gabbia. Il destino era sadico.
Tom non ci credeva poi tanto. Lui viveva alla giornata, lui amava alla giornata. Un giorno una, un altro un'altra. Qual era la differenza? Era convinto che così prima o poi quella giusta gli sarebbe capitata, convinto che l'amore se lo sarebbe trovato una mattina nelle lenzuola del suo letto, come tutte le altre.
Ma non aveva fatto i conti con qualcosa. Con qualcosa di davvero infame che lui ignorava: il fato. E non aveva neanche fatto i conti con lei, lei che teneva senza saperlo quel fragile filo rosso che la legava a lui: Rachel.
Rachel era una ragazza come le altre, o quasi. Aveva vent'anni, studiava filosofia e lettere all'università. Rachel non aveva amici, nessuno le si avvicinava. Rachel aveva l'AIDS.
Ora starete pensando, per ignoranza, che magari se la sia beccata perchè è una sgualdrinella da quattro soldi che andava con chissà chi. Ebbene no, non è così.
Rachel era sull'autobus, stava andando in facoltà per seguire la lezione di filosofia medievale quella mattina.
L'autista era intento a fare altro, giocava con il suo nuovo e tecnologico cellulare, tanto da non accorgersi di stare invadendo la corsia accanto, tanto da far succedere un grave incidente.
Lei era rimasta ferita gravemente, aveva perso tanto di quel sangue che le era servita una trasfusione d'urgenza. Le serviva del sangue che non fosse il suo. Un sangue che però era infetto.
Rachel ha riscontrato così l'AIDS, per un'inerzia dei medici. E da allora la sua vita è cambiata.
Nessuno le sta accanto per paura di essere infettato. I suoi amici, se così si possono ancora definire, l'hanno abbandonata. Tutti ignoranti convinti che basti uno sguardo di Rachel, una carezza di Rachel, un sorriso di Rachel, una parola di Rachel per farli ammalare.
Il sangue di Rachel, un bacio di Rachel invece si, possono farti ammalare.
Tom lo sapeva bene. Sapeva bene che lei aveva l'AIDS. Lei era la sua vicina di casa.
Lo sapeva, ma nonostante ciò aveva deciso di amarla lo stesso, il suo cuore aveva deciso di battere più forte quando la vedeva.
Tom e Rachel erano una coppia. Una coppia a tutti gli effetti, una coppia più delle altre. Si volevano bene, si vedeva e Tom aveva accettato di starle accanto andando oltre se stesso, oltre la sua dottrina, oltre tutto.
Niente sesso, niente baci.
Stavano abbracciati, si scambiavano carezze e parole affettuose. Gli andava bene così.
Quando cenavano insieme Tom mangiava nei piatti in ceramica, mentre lei in quelli usa e getta. Era andata avanti così per un pò, poi aveva deciso di non creare differenze, di mangiare anche lui nei piatti in plastica. Rachel non aveva niente in meno di lui.
Aveva imparato anche a cucinare per lei. Per evitare che affettando qualche carota potesse tagliarsi e sanguinare.
Quella sera, però Tom era stanco di tutto. Stanco di quella barriera invisibile che li divideva, anche quando erano vicini.
Perchè negarsi a vicenda quella stupenda forma d'amore che erano i baci? Perchè lui non poteva prendere le sue labbra, così come non poteva farlo lei con le sue?
Perchè non potevano amarsi a pieno, nonostante il loro amore andasse sopra ad ogni cosa?
Sospirò. Poi ancora e ancora, tanto che Rachel accucciata contro il suo petto e intenta a vedere il film alla TV alzò il viso.
"Cos'hai?" gli domandò perplessa.
"Voglio baciarti" sbottò lui.
La ragazza spalancò gli occhi.
"No, Tom. Lo sai che non possiamo..." mormorò con amarezza.
"Chi lo dice? Io voglio e posso!".
"Smettila con questa follia! Potrei contaggiarti e non voglio! Non voglio che ti ammali anche tu!...Il tuo sangue è pulito, stai bene. Perchè vorresti rovinarti con le tue stesse mani? E' una pazzia! Te ne pentiresti subito!".
"Pentirmi di averti baciato? Scherzi? Non potrei mai! Al diavolo l'AIDS! Io ti amo e questo non cambia!".
"Io non ti permetterò di fare una cosa simile!" disse coprendosi la bocca con le mani, poi dai suoi occhi iniziarono a scendere delle lacrime "Io lo sapevo...sapevo che non poteva funzionare...io non posso costringerti a questa vita...Tom basta con questa messa in scena, finiamola qui..." singhiozzò.
"Il fatto che noi ci amiamo non è una messa in scena. Quello che provo io per te è vero!...E' forte e puro! Per la prima volta in vita mia provo qualcosa del genere...ho baciato sconosciute solo per il piacere di farlo, ragazze di cui non ricordo neanche il nome e i visi. Perchè dovrei negare le mie labbra a te? A te che amo davvero?".
"Sono malata...io sono malata!".
"Al diamine la malattia! Non mi fa paura" mormorò prendendo il suo viso con una mano e avvicinandolo.
La baciò. La baciò teneramente e con ardore.
Le sue labbra sapevano di buono. Sarebbe stato uno spreco, un peccato capitale non averle mai potute assaporare.
L'AIDS? Avrebbe corso il rischio. Se fosse stato il prezzo da pagare per stare con lei l'avrebbe pagato, anche con gli interessi, non gli importava.
Ormai non poteva più tornare indietro e non ci sarebbe neanche voluto tornare. L'amava. Perchè cancellare quel sentimento per una paura dettata dall'egoismo della brama di vivere?
L'amore non si ignora, non si dimentica, non si schiva. L'amore lo prendi in pieno e poi beh, il dopo come viene si prende.
Si ama, si vive una volta sola.
Nella sua vita non ci sarebbe stata mai più un'altra Rachel capace di far battere il suo cuore così.
TUM-TU-TUM 
  
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