Dopo proteste e capricci si trovava a Vancouver. Città del gelo, come l’aveva sopranominata lei. Odiava il freddo e non sopportava di passare l’ultimo dell’anno lontano da casa, anzi proprio fuori dal suo continente.
I suoi genitori gli avevano detto che sarebbe stato divertente. I suoi genitori sapevano che si sarebbe divertita. I suoi genitori avevano fatto un buco nell’acqua, anzi no nel ghiaccio sta volta. Camminava per le strade innevate di quella città, circondata da gente che festeggiava con amici. Lei invece era sola, come aveva previsto per questa “vacanza”. Si guardava in giro come spaesata dall’ambiente che la circondava. 

Ad un certo punto vide un locale pieno di musica e caldo, ameno immaginava che lo fosse. Decise di rifugiarsi là, almeno fino a che i suoi genitori non si sarebbero accorti che la loro sbadata figlia gli aveva abbandonato in mezza alla piazza dove loro avevano in programma di passare il “Capodanno migliore della loro vita”. 

 

“Beh io non ci penso neanche a passare l’ultimo dell’anno a congelare”.

 

Quello fu il suo pensiero entrando nel pub che aveva adocchiato prima. Entrando osservo che tutti avevano in testa buffi cappellini e strane trombette in bocca. 

 

“Ma questi sono peggio dei miei”.

 

Penso ridendo tra se e se. Com’era finita là? Doveva passare il Capodanno con i suoi amici e con Lui. Invece si trovava in un pub, circondata a persone sconosciute e per di più ubriache. Proprio in quel momento un tizio le crollo addosso.

 

-Ehi per cosa mi hai preso, per un water- disse scocciata e irritata. Non fece caso a chi fosse l’uomo appena cadutoli addosso. Grave errore. 

 

-He…Hel…Hello Girl!- gli disse l’uomo barcollando. Non riusciva a tenersi in piedi, il che diceva tutto sul suo stato.

 

-Ehi, ma mi hai preso per una balia?- chiese lei cercando di metterlo in piedi. Alzando gli occhi, incontro il suo ed in quel momento senti la terra crollarli sotto i piedi. Non era possibile. Era lui? 

 

-Oh sorry i don’t undertand!- disse lui sorridendo. 

 

-Certo che non capisci, mica parli la mia lingua- Appena vide quel sorriso l’intera stanza svanì, anzi l’intero universo. Aveva occhi solo per quella bocca. Così sensuale, così amicante. 
 

-Ehi, are you ok?- chiese lui preoccupato per la sua faccia stranita. 

 

-Si…ehm volevo dire Yes, I’m ok!- disse lei cercando di sorridere. Non riusciva ancora a credere che fosse lì veramente- Datemi un pizzicotto- disse lei, più a stessa che al suo interlocutore che non capiva una parola. 

 

-Sorry?- chiese lui alzando un sopracciglio. 

 

Lei era ammagliata, rapita da ogni suo singolo movimento. Conosceva quelle espressioni. Era consapevole di sembrare un’idiota con quel sorriso da ebete stampato in faccia. 

 

-Oh sorry, I’m J…- non riuscì a finire la frase poiché fu trascinato insieme con lei in un trenino inventato sul momento.

 

Sorrise e si lascio andare. Iniziò a stare al gioco. Alcune facce erano conosciute, altre no, ma voleva divertirsi. In fin dei conti era Capodanno. 

Iniziò a ballare, a bere, a festeggiare. Insomma il divertimento era alle stelle quando lo vide cadere vicino alle scale. Da brava stal… ehm ragazza quale era doveva aiutarlo. 

Con grande fatica lo alzò e lo trascino in bagno. Lì lo aiuto, tenendoli i capelli. Era ovvio che si sentisse poco bene, ma non capiva dove fossero gli altri, come mai nessuno aveva notato il suo malore. 
 

-Ehi tutto bene?- chiese sistemandogli i capelli appiccati alla fronte. Lui la fissava, non capendo- Ah si giusto, Are you ok?- chiese una seconda volta in inglese sta volta.

 

Ah, yes yes, thank you very much- disse lui sorridendo- you are a lovely girl- aggiunse lui per poi svenire tra le sue braccia. 

Lei rimase là ad accarezzarli i capelli e a pensare a come lo avrebbe raccontato alle amiche, sempre se avrebbero creduto. Anche lei sarebbe stata scettica se una sua amica gli raccontasse di aver passato il Capodanno con Jesen e il resto del cast di Supernatural.