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Autore: Son Ken    31/12/2012    6 recensioni
KuroKaga per augurare a tutti buon Capodanno!
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Stavano attendendo la mezzanotte dedicandosi a interminabili sfide ai peggiori giochi di società noti al genere umano e, nel caso di Izuki, Furihata e Fukuda, alla costruzione delle più complesse strutture realizzabili con i Lego. I Lego.
Kagami quasi non ci credeva di aver davvero acconsentito ad accogliere quella gente in casa propria.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seirin, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti e buon Capodanno!
Questa flash nasce dal nulla, sono giusto 462 parole per augurare a tutti coloro che mi leggono e recensiscono (rendendomi felicissima, grazie!) un felice 2013.
Non credo ci sia molto da dire, in fondo è una semplice KuroKaga ambientata nella notte di San Silvestro. Nulla di spinto o eccessivamente melenso, anche perché parla molto anche del resto del Seirin.
Il titolo fa schifo, giusto perché è scritta di getto.
Ultima cosa: un augurio speciale a Gary Hawkeye, Kalahari, Elenintales e Wanweirdo, che mi stanno tenendo compagnia in questa serata da forever alone Buona lettura!

 

Kuroko No Basket © Tadatoshi Fujimaki.

Happy new year!

«E con questo vinciamo ancora noi! Vero, Mitobe?»
L’esclamazione euforica di Koganei fu seguita da un assenso non verbale del sopracitato Rinnosuke, una risata di Kiyoshi e qualche imprecazione di Hyuga, che quella sera non riusciva proprio a vincere nulla invece.
L’intero club di basket maschile del liceo Seirin si era riunito per trascorrere insieme il Capodanno, piantandosi al completo in casa di Kagami con la scusa che “tanto lui viveva da solo in un grande appartamento quindi non creavano problemi a nessuno e avrebbero avuto spazio”, pensando in cambio alla cena.
Considerato che l’unica offertasi volontaria per cucinare fu Riko, la suddetta cena fu a base di pizza e prodotti di rosticceria a domicilio.
Stavano attendendo la mezzanotte dedicandosi a interminabili sfide ai peggiori giochi di società noti al genere umano e, nel caso di Izuki, Furihata e Fukuda, alla costruzione delle più complesse strutture realizzabili con i Lego. I Lego.
Kagami quasi non ci credeva di aver davvero acconsentito ad accogliere quella gente in casa propria.

«Cinque!»
Il soggiorno era ormai devastato, l’unico pensiero di Taiga era che avrebbe dovuto passare il primo giorno dell’anno a pulire casa.
«Quattro!»
Si erano tutti accerchiati attorno a Hyuga, armato di bottiglia di spumante, e Kiyoshi, pronto invece a servire il dolce.
«Tre!»
Kagami aveva appena notato di essere finito accanto a Kuroko, che per tutta la serata era stato abbastanza invisibile nonostante avesse partecipato a quasi tutti i giochi.
«Due!»
Una voce indistinta aveva lanciato un urlo perché gli era finito qualcuno addosso. Sempre i soliti casinisti, i ragazzi del Seirin.
«Uno!»
Erano tutti troppo assorti a guardare l’orologio per accorgersi che due di loro stavano quasi calpestando il poveretto caduto a terra.
«e… zero! Buon anno!»
Venne stappato lo spumante, il tappo di sughero schizzò in alto senza fortunatamente colpire nulla e tutti ricevettero dei calici da Riko per brindare.

Taiga si voltò verso Kuroko per porgere un calice anche a lui, senza tuttavia trovarlo.
Si era volatilizzato come sempre. Per fortuna il rosso sapeva dove andare a cercarlo, quindi si diresse subito verso la propria meta, il balcone.
Lo trovò infatti appoggiato al muretto che dava sulla strada. Fuori faceva un po’ freddo, ma sembrava non notarlo.
«Hey, Kuroko… non vieni dentro a brindare con tutti?»
Lo affiancò, mettendogli di sopra una propria giacca perché sapeva che l’altro non ci avrebbe mai pensato e l’aveva presa per precauzione.
«Buon anno, Kagami-kun.»
E Kagami avrebbe davvero voluto rispondere augurandogli a sua volta un buon anno, ma era troppo impegnato a rischiare di morire per lo shock, perché di ricevere un bacio sulla guancia da Tetsuya non se lo sarebbe mai aspettato.
Ma si ritrovò comunque a pensare che, se fosse continuato così, l’anno appena iniziato sarebbe stato anche più che buono.

   
 
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