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Autore: hipster    01/01/2013    0 recensioni
Tornata ad augurarvi buon Natale e buon anno (un po' in ritardo, ma "meglio tardi che mai")
«Blaine, non posso credere che tu mi abbia regalato un pacco di preservativi per Natale!» strillò indignato. Blaine rise, ancora più forte di prima, tenendosi la pancia, mentre Kurt continuava a strillargli contro di essere un maniaco. «Aprilo» suggerì poi.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blaine sospirò mentre lentamente sbatteva le palpebre e metteva a fuoco il mondo: la sua camera ordinata era esattamente come l’aveva lasciata la sera prima – in effetti, perché avrebbe dovuto essere diversa? – e i primi raggi solari la illuminavano, lasciandola però in penombra. Si voltò dall’altro lato, facendo frusciare le lenzuola che coprivano il suo corpo nudo e allungò un braccio sul letto alla ricerca...
L’altra metà era fredda, perciò Kurt si era già alzato da un po’: Blaine non avrebbe mai capito perché fosse così ossessionato dai suoi rituali mattutini di bellezza, ma era anche quella piccola vena di mania e pazzia che rendeva Kurt così meravigliosamente perfetto ai suoi occhi. Sollevò il capo per leggere l’orario sulla sveglia proprio mentre la porta del bagno si apriva lentamente e Kurt ne usciva: il ragazzo intercettò il suo sguardo e sorrise. «Buongiorno...» disse a bassa voce – Kurt parlava sempre a bassa voce la mattina con lui, anche quando era sveglio, e Blaine non capiva esattamente il perché, ma era bello.
«Ciao» lo salutò con la voce ancora roca, stropicciandosi gli occhi. Kurt si avvicinò al letto per potersi curvare e baciare Blaine sulla fronte, come faceva ogni mattina. La fede sulla sua mano sinistra sembrò brillare sotto la tiepida luce del sole quando Kurt sollevò una mano per accarezzargli i ricci. «Hai dormito bene?» chiese dolcemente e con una punta di malizia che fece battere il cuore di Blaine un po’ più velocemente. «Dopo sì, ho dormito benissimo» rispose in tono allusivo, facendo arrossire impietosamente suo marito, cosa che rafforzò la convinzione di Blaine secondo cui l’anima del vecchio, caro pinguino era ancora viva dentro Kurt, sebbene non avesse più sedici anni e avesse capito già da tempo che lo “sfiorarsi delle dita” non era che il preludio di cose ben più appaganti.
Il sorriso di Blaine, sempre presente quando Kurt gli regalava quei momenti di dolcezza e affetto, si allargò quando il ragazzo si stese di nuovo accanto a lui, sollevando le coperte e raggomitolandosi accanto al suo corpo. «Sei davvero un maniaco, Blaine Anderson» sospirò, appoggiando il viso sul suo petto, all’altezza del cuore – Kurt amava ascoltare il battito del cuore di Blaine. E Blaine amava ricordargli che quello batteva solo per lui.
«Blaine Anderson-Hummel» lo corresse il riccio in un sussurro, afferrandogli la mano per intrecciare le loro dita. «Da ieri, il mio cognome è Anderson-Hummel. O forse l’hai dimenticato? » disse in tono provocatorio, portandosi la sua mano alle labbra per baciarla.
Le guance di Kurt si imporporarono, facendo sorridere Blaine ancora più caldamente. «Come potrei dimenticarlo?» sussurrò il ragazzo, sollevando lo sguardo per guardarlo negli occhi. «Aspetto questo momento da anni...» confessò, sapendo bene che per suo marito era lo stesso. «... Ma resti comunque un maniaco!» esclamò poi ridacchiando, stringendo la presa sulla sua mano.
«Non è che tu sia stato così riluttante ed era la nostra prima notte da sposati!» protestò il riccio, cercando di mascherare un sorriso in una smorfia infastidita. «Non dirmi che avresti preferito chiacchierare dei nostri sentimenti perché non ci credo» incalzò.
Kurt rise davvero stavolta, facendo sciogliere il cuore di Blaine, come ogni volta. Si strinsero l’uno all’altro e sospirarono, quasi all’unisono, generando nuovi sorrisi e sguardi innamorati.
«Quasi dimenticavo: buon Natale, Blaine» aggiunse Kurt dopo un po’, spezzando il silenzio. «E il mio regalo?» chiese il riccio, incalzante, sorridendogli allegro.
«Credevo di avertelo dato ieri...»
«Oh, andiamo, Kurt! So che hai un papillon nascosto da qualche parte»
Kurt rise, sciogliendo il loro abbraccio per potersi alzare e prendere un pacchetto dalla valigia che Blaine prese avidamente per scartarlo. Scoppiò a ridere, quando vide un adorabile papillon rosso con tanto di alberelli di Natale tra le sue mani. «Grazie!» esclamò, baciandogli la guancia.
«Non c’è di che, amore. È stata una sfida trovarlo, lo ammetto, ma ne è valsa la pena. Ti starà benissimo» gongolò, prendendolo per legarglielo al collo; poi lo guardò, impaziente.
Blaine restò a guardarlo con indifferenza, finché il ragazzo non si accigliò. «E per me? Niente?» chiese deluso. Il riccio fece spallucce, beccandosi un pugno sulla spalla e un “BLAINE!” indignato. Ridendo, si alzò per poter prendere un pacchetto nascosto nel cassetto del comodino. Kurt lo scartò in fretta, poi arrossì: «Blaine, non posso credere che tu mi abbia regalato un pacco di preservativi per Natale!» strillò indignato. Blaine rise, ancora più forte di prima, tenendosi la pancia, mentre Kurt continuava a strillargli contro di essere un maniaco. «Aprilo» suggerì poi.
«Non ho intenzione di scoprire la tua perversione, graz-»
«Kurt, aprilo!»
Alla fine il ragazzo obbedì, sbuffando, e Blaine si godette la sua espressione sorpresa e felice insieme quando scoprì il vero regalo: era una piccola cornice, semplice e bianca, che ospitava una loro foto: erano a New York, in una pista di pattinaggio. Sorridevano al turista giapponese di turno che aveva scattato loro la foto, uno spettacolare primo piano dei loro visi giovani e ridenti, i loro sguardi caldi d’amore e di gioia.  
«È il nostro primo Natale insieme a New York» sussurrò, mentre i suoi occhi si velavano di lacrime di commozione. «Hai tenuto la foto e- Blaine...»
«Buon Natale, amore mio» intervenne il ragazzo, quando fu palese che Kurt non era più in grado di continuare. Si abbracciarono stretti e Kurt fece incontrare le loro labbra in un bacio appassionato e entusiasta.
«Sono contento che tu abbia apprezzato il mio pacco di preservativi vuoto» scherzò poi Blaine, accarezzandogli i capelli. «... Ma credo che ci servirebbero adesso» aggiunse malizioso.
«Oh, tesoro, fortuna che hai un marito previdente come me» scherzò Kurt, sfilandosi dalla tasca una bustina che aveva tutta l’aria di contenere un preservativo. Blaine rise:  «Ed ero io il maniaco» ribatté, avvicinandosi di nuovo alle sue labbra per assaporarle ancora.
 

[...]

 
«Buon Natale, Blaine» sussurrò Kurt, assonnato, accarezzandogli il petto sudato e accaldato. «Buon decimo Natale insieme, amore mio» sussurrò Blaine a sua volta, accarezzandogli i capelli e facendo sorridere Kurt.
«Ne abbiamo ancora tanti insieme, vero?»
«Tantissimi. Tutti i prossimi Natali della nostra vita.»

   
 
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