Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Borntobeadreamer    01/01/2013    7 recensioni
Justin. 23 anni. La vita gli aveva regalato tante belle cose: le sue Beliebers, una fantastica carriera, il successo, i soldi. Gliene aveva tolte altrettanto:Dopo l'incidente che gli aveva portato via sua madre e i suoi due fratelli, la sua carriera era ormai finita, era rimasto solo, in una casa troppo grande per lui. L'unica cosa che lo aiutava ad andare avanti erano gli Psicofarmaci.
Quanto ancora poteva continuare così?
Fu proprio quando decise di rivolgersi ad un'altra psichiatra che la sua vita cominciò a mutare e a fargli riscoprire i bei momenti che la vita regala.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 8 in punto e la sveglia di Matilde suonò… Si svegliò di buon umore… Sarebbe andata all’orfanotrofio e ci avrebbe portato anche Justin… Era sicura che gli avrebbe fatto bene…
Il suo solito caffè con le fette biscottate con la marmellata, una pulitina e riordinata a casa, rifare il letto perfettamente e poi scelse i vestiti: oggi non si sarebbe vestita né tutta di nero, né troppo elegante..
Scelse un paio di Jeans blu scuro attillati, con delle Sneakers e una maglia grigia.. Beh aveva superato se stessa… Neanche un capo nero! Il suo solito profumo alla vaniglia e decise di farsi una treccina a mo’ di cerchietto… Si fece una doccia veloce e si vestì: oggi si sentiva più allegra, man mano che il tempo cambiava, lei si sentiva più positiva, stava arrivando la primavera, la Pasqua, le belle giornate….
Ma fra poco sarebbe arrivato anche l’11 Maggio,  2 anni dalla scomparsa di Lucas…
Come passava in fretta il tempo.. Matilde rabbrividì a questi pensieri, poi scosse la testa, come per scacciarli via.
Alle 9 in punto Justin era davanti la porta di casa sua.
“Buongiorno bellezza!”
“Buongiorno, procione” Disse lei, con un grande sorriso….
“Oddio aspetta fermi tutti! Oggi non sei vestita tutta di nero, questo me lo devo segnare sul calendario!”
“Ah ma come sei spiritoso”
“Piuttosto dimmi un po’ dove dobbiamo andare..”
“Mi fai guidare a me?” Chiese Matilde con gli occhi da bambina e facendo il labbruccio!
“Mh va bene, ma vorrei arrivare sano e salvo a casa, si sa, donna al volante, pericolo costante!”
“Justin, fottiti!” 
“Mh… ho capito hai il ciclo” Disse lui guardandola in modo da farla sciogliere e facendole l’occhiolino…
Si scambiarono di posto e Matilde cominciò a dirgli:
“Justin, ti sto portando all’orfanotrofio…. Ti ho portato con me perché penso che ti farebbe bene vedere anche il dolore degli altri, è un’ottima cura. Poi ti reputo anche una persona con un cuore e abbastanza comprensiva, per cui vedi di farmi fare bella figura. Terzo e non meno importante, cerca di giocare con tutti i bambini in modo uguale, e cerca di farli sorridere anche se tu stai cercando chi fa sorridere te. Ma è scientificamente provato che aiutare gli altri aiuta l’autostima e fa crescere un senso di soddisfazione personale. Intesi?” Disse la Matilde psicologa.
Justin rifletté e poi disse..
“Ci vieni da molto qui?”
“Da circa 3 anni… La cosa che mi ha spinto ad iniziare questo percorso è la voglia di aiutare gli altri, i bambini che adoro, ma che purtroppo ho… - A Matilde le si spezzò la voce e poi riprese – Ma soprattutto c’è Dalila, una bambina a  cui sono tanto affezionata, ha 5 anni, è bellissima, l’ho vista dal suo primo giorno in orfanotrofio, vorrei adottarla, ma essendo single non posso.”
“Non si può fare tipo l’affidamento?”
“Sì. Ma bisogna almeno convivere per quello. Affidamento nel senso che lei passerebbe con te un fine settimana sì e uno no..”
“Capito…”
Fra loro calò il silenzio… Justin osserva la Matilde seria, la Matilde che lo aveva e lo stava aiutando guidare, era così attenta e prudente. Aveva voglia di confessargli un suo dubbio…
“Matilde?”
“Dimmi”
“Devo chiederti una cosa, una cosa seria…”
“Wow mi fa piacere che ti stia aprendo.. Vai ti ascolto” Lei si girò facendogli un sorriso rassicurante
“Io.. Io ogni tanto vado a donare il sangue.. Lo sapevi, no?”
“Si me lo avevi accennato”
“Eh ecco. Lo faccio principalmente perché quando, quando.. – Justin aveva difficoltà a parlare – mamma, Jazmin e Jaxon, hanno avuto l’inci-dente… Insomma – Justin si agita sempre di più – I medici non avevano abbastanza sacche di sangue…-
Matilde accostò la macchina “Ehi ehi calmati” disse carezzandogli il viso, mentre lacrimoni scendevano giù sulle guance rosee di Justin…
 Quelle carezze lo facevano sentire al sicuro… Poi riprese..
“Vedere il sangue, vedere il mio sangue uscire dalle vene, mi fa stare bene”
“Sai, c’è uno studio su questo, anche per le persone autolesioniste. Nel 99% dei casi, voler vedere il proprio sangue che scorre significa voler avere segnali di essere vivi. E’ proprio qui Justin. Tu sei vivo, tu vivi, ma non vivi perché vuoi vivere, in questi anni ti sei lasciato trasportare dagli eventi della vita, la vita non è facile, la vita a volte ci fa vedere solo cose brutte. Ma il tuo voler vedere sangue è segno di voler vedere un te vivo. Sta tranquillo che la vita ti darà qualcosa di bello” Mentre Matilde diceva queste parole, i suoi occhi luccicavano, amava il suo lavoro, amava aiutare le persone, e forse sentiva un sentimento un po’ più forte nei confronti di Justin…
“E una di queste cose belle sei tu..” Esclamò Justin… “Davvero?” Disse Matilde singhiozzando, “Davvero Justin?” Adesso Matilde piangeva di felicità, per la prima volta dopo anni si era risentita compresa e pensata da qualcuno…
“Si.. Abbracciami” Si strinsero in un lungo e profondo abbraccio. Piano piano, i loro vuoti interiori si stavano colmando, ma c’era ancora molto da colmare…
“Grazie di tutto Matilde”
Le disse guardandola negl’occhi.. Si sentì amata in quell’istante, e poi prese il viso di Justin ed entrambi si fecero trasportare in un lungo bacio pieno d’amore.
 
 “Eccoci” Esclamò Matilde spegnendo la macchina “Mi raccomando, fammi fare bella figura, tieni per farti sembrare più simpatico prendi questo” Matilde le porse una busta piena di cioccolatini e caramelle
“Ok…”

“Ciao bambini” Esclamò Matilde con un sorriso a 32 denti
“CIAOOOO” un coro di voci bianche si alzo e corsero incontro a lei saltandole addosso..
“Allora oggi qui con me c’è un mio amico si chiama Justin”
“OOOOOOOOH”
“Siete contenti?”
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIII”
“Allora non so se avete notato ma Justin ha un sacco pieno di cioccolatini e caramelle… Facciamo dei giochi e poi ci saranno caramelle per tutti”
Justin annuiva sorridendo, questa cosa faceva bene anche a lui.
Giocarono a ruba-bandiera, alla caccia al tesoro, a nascondi, a guardie e ladri…
Matilde prese il microfono e annunciò a squarciagola che la squadra vincente erano tutte e due… Distribuirono le caramelle e i cioccolatini…
Ad un certo punto Dalila prese per mano Justin e le disse:
“Ciao Justin, vuoi essere il mio papà?”
“Ehi piccola, io vorrei tanto, ma non è così facile”
“Un giorno ho sentito Matilde parlare con Mrs Darcy dicendo che voleva adottarmi ma non può perché è da sola… ora che ci sei tu, forse lei può diventare la mia mamma..”
A Justin vennero gli occhi lucidi, e Matilde si avvicinò con dei lacrimoni avendo ascoltato tutta la conversazione..
Justin accarezzava i capelli biondi della bambina…
“Noi siamo solo amici, ma presto vedrai che le cose si sistemeranno… Ti aiuteremo a uscire di qui… Aiuteremo tutti voi!”

In quel momento passò Mrs Darcy, la direttrice, la quale chiamò Justin e Matilde nel suo studio…
“Salve sig.ra volevo presentarle Justin, un mio caro amico.”
“Salve, ho visto che si è già ambientato bene qui!”
“Si i bambini sono dolcissimi”
Matilde aveva costantemente il sorriso sulle labbra…
“Per quanto riguarda Dalila, la bambina peggiora, per ora le stiamo dando del supporto psicologico, ma non mangia e non dorme neanche più.” Mrs Darcy si rivolse a Matilde..
“Signora, lei sa che se fosse per me l’avrei adottata da anni, ma non posso la legge non me lo permette..”
“Già.. Speriamo che qualcuno arrivi presto per lei… Ah comunque il comune vi ha mandato queste cartoline di ringraziamento per tutto quello che state facendo per i bambini, ve ne siamo davvero grati. Grazie mille”
“Grazie a lei, ci vedremo in settimana!”
“Arrivederci”

“Allora come ti è sembrato?” Le chiese Matilde
“Mi è piaciuta molto quest’esperienza, voglio assolutamente rivenirci!”
“MI fa piacere, pranziamo da me?”
“Va bene!”

“Ti giuro penso che se ci fosse il premio ‘miss perfettina’ lo vinceresti non ho mai visto una casa più ordinata e pulita di questa”
“Grazie caro, riposiamoci un po’ sul divano, è ancora presto per il pranzo”
Cominciarono piano piano a baciarsi, sempre più con passione, si accarezzavano con le loro mani, avide di contatto fisico, Justin sfilò il giacchettino che Matilde aveva indosso, lasciandola in canottiera, lei gli levò la felpa, si ritrovarono con Matilde a cavalcioni su di lui, che le lasciava piccoli succhiotti sul collo…
L’amichetto di Justin si era già fatto vivo, mentre Matilde scendeva con le mani sulla sua cintura…
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN il telefono di Justin squillò interrompendo tutto…
“cazzo è?” Esclamò lui..
“Si Scooter, dimmi!”
“Si ho scritto altre 2 canzoni incontriamoci lunedì così ve le faccio sentire, penso di comporne altre 2 entro la fine della settimana”
“Ok, ciao”

Uff, sbruffò Justin, rimettendosi la felpa e andando in cucina dove trovò Matilde ai fornelli, ancora in canottiera…
“Mmh che profumino che viene da qui!... Noooo in forno c’è la torta dell’altra volta… Oddio ti adoro”
Matilde si girò sorridendo…
“Senti riguardo l’accaduto, mi dispiace, mi sono fatta prendere dal momento, scusami” Disse lei..
“ Ehi tranquilla, scusa anche me, non volevo, cioè non sapevo se tu volessi”
“Ecco, abbiamo parlato di tutto ma non ancora di sesso!”
“Già… dovremmo parlarne… tanto ormai non ci sono più segreti fra di noi..”
“Facciamo un botta e risposta?” Propose lei
“Si dai”
“Mmmh allora, la tua ultima scopata?”
“3 settimane fa. A che età prima volta?”
“16. Tu?”
“14.. Posizione preferita”
“Passo… Anale?”
“Fatto ma non ricevuto per fortuna AHAHAHAH”
“JUSTIIIIIN ahahhaahha basta, non ci stiamo regolando…”
“Da quant’è che non hai rapporti?” Chiese Justin serio
“Da quando è scomparso Lucas…”
‘Cazzo. Due anni che non scopa questa… Come cazzo fa… Ehi Jerry tranquillo che non credo ci metteremo tanto’ *Soliti pensieri maschili* ʘ‿ʘ 

“Senti io devo andare a prepararmi, mica posso andare in studio così” Disse Matilde, dopo aver consumato il pranzo…
“Ok dai io rimango qui, ti accompagno io così poi alle 19 ti passo a prendere e vieni da me, ok?”
“Va bene, caro!”
“Ti va di rimanere a dormire, tanto domani non lavori..”
“Mmh potrei accettare!”
….
“A dopo”.. Si salutarono con un lungo bacio davanti lo studio di Matilde…


Allora mie care adorate lettrici!
Vi annuncio che sono in lacrime sì, sto piangendo come una disperata, perchè ho scritto il prossimo capitolo che credo sarà l'ultimo e questa storia mia mancherà. Non vi metto nè spoiler, nè nulla, vorrei solo che assaporaste il prossimo capitolo come la caramella più rara e squisita al mondo (?)... Seriamente voglio che cogliate l'essenza, la morale della storia. 
Al 99,9% la storia finirà domani, con il prossimo capitolo e secondo voi ci sarà il lieto fine?? Fatemi sapere nelle recensioni? Muahahahahah 
Comunque vi ringrazio davvero tanto per averla seguita questa storia, speravo che durasse di più, ma poi il mio cervello ha cambiato tutto, avevo tutta TUTTA la storia in mente, compresa la fine, ma poi ho deciso di cambiarla. Ditemi cosa ne pensate, vi prego. 
In questo momento sto piangendo troppo e non so neanche il perchè. 
Comunque grazie a tutte voi che vi siete fermate a leggerla e a recensire....
Grazie, grazie... 
*Isa. 

   
 
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