Tanto lo sapevo che, se mai avessi scritto qualcosa, sarebbe stata una roba del genere. Non so fare altro, anzi, noterete che non so fare nemmeno questo.
Se c'era una cosa che Gilbert sapeva fare davvero bene, era vantarsi. Ogni volta che ne aveva l'occasione, esagerando, spesso anche solo
Ma lo pubblico per la mia amata, che ci teneva a leggere qualcosa scritto da me çwç
E visto che ruoliamo la coppia PruIta, la mia preferita in assoluto, ho voluto scrivere su di loro. Non siate crudeli, insomma, non pubblico mai niente.
____________________________________________________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Casualmente.
Se c'era una cosa che Gilbert sapeva fare davvero bene, era vantarsi. Ogni volta che ne aveva l'occasione, esagerando, spesso anche solo
per scherzare. E, già da un po', Feliciano aveva iniziato a credere che ne avesse tutte le ragioni.
Era diventata un'abitudine svegliarsi un po' più presto per guardarlo con calma mentre ancora riposava; i capelli spettinati (non che durante il giorno fossero in ordine), un'espressione
rilassata stampata sul volto, gli occhi chiusi... e la bocca spalancata.
Si, perché per Gilbert dormire senza russare pesantemente era qualcosa di disumano. Nessun problema, dal momento che Feliciano riusciva a dormire beato anche nel caos più totale.
Una cosa da niente, o comunque facilmente risolvibile usando due tappi per le orecchie.
Una cosa da niente, o comunque facilmente risolvibile usando due tappi per le orecchie.
E poi, quel fastidioso rumore poteva diventare un insignificante dettaglio, pensando ad altro. Per esempio a quegli addominali. O ai pettorali.
Il prussiano era meno muscoloso e più magro di suo fratello, certo, ma la sua giustificazione era: "E' lui ad essere troppo enorme, io sono perfetto!".
E l'italiano non poteva che dargli ragione.
Dopo averlo osservato per bene, come ogni mattina, tornò a rannicchiarsi sotto le lenzuola assieme a lui, aspettando che si svegliasse a sua volta.
Per Gilbert, invece, era diventata un'abitudine fingere di dormire fino al risveglio dell'altro, lasciarsi osservare in tutta la sua magnificenza, gongolando mentalmente,
per poi svegliarsi casualmente quando l'altro sembrava iniziare ad aver voglia di coccole.