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Autore: Clau_red    02/01/2013    2 recensioni
Tante volte ho pensato che tutti quei film, si proprio quelli americani fossero una bufala.
Perchè? Ma dai, nella vita reale sono mai esistite principesse al college o stronzi che improvvisamente diventano principi delle favole? No, ecco la mia risposta.
A volte mi chiedo perchè per fare un film o roba del genere, ci sia bisogno di storie così complessate, che fanno tanto romanzetto rosa.
Nella vita reale gli stronzi non diventano principi e le sfigate rimangono tali.
"Ehi ma che cazzo? Non vedi dove vai?"
"Mi dispiace ma sei tu quello che mi è venuto addosso"
"Non dire cazzate ragazzina"
"Eh non chiamarmi ragazzina"
"Senti non ho tempo da perdere con te e se posso dirti una cosa, sei una gran maleducata"
Senza che potessi ribattere, se ne andò e mi lasciò così, spiazzata e da sola in mezzo a quel corridoio.
Ero appena arrivata nel nuovo college.
La mia prima giornata lì.
Iniziava male.
Quel deficiente non solo mi aveva dato della maleducata, ma mi aveva anche fatto cadere tutti i libri a terra.
Che razza di idiota!
...la mia vita, da quel giorno sarebbe diventata un inferno!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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CAPITOLO 2 .Lesson with Ryan

 
 
"Ehi ma che cazzo? Non vedi dove vai?"
"Mi dispiace ma sei tu quello che mi è venuto addosso"
"Non dire cazzate ragazzina"
"Eh non chiamarmi ragazzina"
"Senti non ho tempo da perdere con te e se posso dirti una cosa, sei una gran maleducata"
Senza che potessi ribattere, se ne andò e mi lasciò così, spiazzata e da sola in mezzo a quel corridoio.
 
Ma tu guarda che razza di deficiente dovevo incontrare! Eh mi aveva dato anche della maleducata! Non ci potevo credere, sul serio. Comunque sia, era il mio primo giorno. Esatto. Eh niente e nessuno poteva rovinarmelo.
Realizzai solo dopo dove mi trovassi. Oh meglio, lo sapevo. Ero in mezzo ad un corridoio, di un edificio enorme e io, non avevo la più pallida idea di dove fosse la sala n.9.
Decisi di chiedere informazioni.
“Ehi” dissi rivolgendomi ad un ragazzo “Sai per caso dirmi dov’è la sala n.9?”
“Certo… ci stavo per andare anche io. Anche io ho lezione di free-style ora. Nuova?”
“Si… si nota parecchio?” chiesi con fare incerto.
“Haha abbastanza. Ma non preoccuparti. E’ normale qui. I primi giorni si è sempre un po’ spaesati”
Gli sorrisi. “Oh, che sciocca, il mio nome è Hellen, Hellen Peters” dissi porgendogli una mano.
“Insomma sei una che si presenta alla James Bond, eh?”
Risi di gusto alla sua battuta. “Allora me lo dirai prima o poi il tuo nome?” chiesi io
“Haha il mio nome è Ryan, Ryan Harris capo” rispose lui prendendosi ancora una volta gioco di me.
Ryan era un tipo apposto.
Era alto, capelli marroni, occhi verdi e uno sguardo intrigante. Indossava un pantalone largo e una canotta aderente che metteva ancor di più i suoi addominali ben delineati. Si vedeva che ballava, eccome. Aveva un perfetto fisico da ballerino. Insomma Ryan era una vera… bomba sexy.
“Allora… credo che tu aspiri ad essere prima ballerina di classica, giusto?” chiese lui
“Come?” chiesi io. Cioè come cavolo sapeva che volevo diventare prima ballerina? Per lo più di classica.
“Gambe lunghe, fisico perfetto, alta…. Hai il perfetto fisico di una ballerina classica” disse poi lui spiegandomi e sorridendomi dolcemente.
“Vedo che non hai perso tempo a squadrarmi, eh?”
“Fino a prova contraria non sono ancora cieco” disse lui.
Stavamo ancora camminando per i corridoi fin quando poi arrivammo davanti ad una sala.
“Eccoci qui” disse “entriamo” continuò poi.
Non persi tempo e lo seguii.
Tutti si girarono a guardare chi fosse entrato e odiavo avere gli occhi puntati addosso… ora provavo imbarazzo.
Ryan capì subito e mi mise un braccio intorno alle spalle in modo amichevole.
“Ragazzi lei è Hellen, Hellen Peters” disse alla James Bond come mi ero presentata io prima “e frequenterà con noi il corso”.
Quando Ryan aveva parlato, tutti gli avevano prestato attenzione. In quell’aula sembrava abbastanza spavaldo e sicuro di sé.
Poggiammo le nostre borse sul pavimento e iniziammo anche noi il riscaldamento. Gli occhi di tutte le ragazze erano puntati su di me e mi squadravano.
“Ma che vogliono?” chiesi poi io a Ryan. “Nulla, lasciale fare. Sono qui da tanto tempo e credono di saper ballare divinamente e ora hanno bisogno di tempo per studiarti. Per loro sei una rivale” disse lui “Forse” aggiunse ridacchiando.
“Ma che cazzate vai dicendo? Voglio proprio sapere da dove l’hai uscita questa” dissi io ridendo “Te la do io una spiegazione valida” aggiunsi “mi stanno fucilando perché sono qui, vicino a te e loro muoiono d’invidia perché ti stuprerebbero anche ora” continuai e poi risi di gusto.
Le sue risate di unirono alle mie e poi biascicò un “Probabile” e poi riprese a ridere.
 
Qualcuno entrò dalla porta della sala e tutti ci girammo verso essa. Era il professore che era appena entrato.
“Buongiorno ragazzi” disse poi lui. Era un uomo sulla cinquantina. Aveva un fisico da perfetto ballerino e un po’ di barbetta che gli conferiva un aspetto da persona affascinante e colta. “Allora oggi inizieremo col presentarci come tutti gli anni. Solo per conoscere i nuovi allievi. Eh quale miglior presentazione se non ballare? Perfetto allora ognuno di voi dovrà esibirsi in free-style. Io metto la musica e voi partite. Liberatevi, ballate. Scioglietevi e abbandonatevi alla musica” finì poi.
“A coppie?” chiese poi qualcuno da infondo alla sala.
“No ragazzi.. per ora iniziamo singolarmente”. La porta si aprì nuovamente e ne uscì il deficiente con cui mi ero scontrata. Una serie di schiamazzi da parte delle ragazze si alzarono in classe. “Ma chi è?” chiesi poi io a Ryan. “David, David Sparks. Il fig…” disse e tentò di continuare.
“Si lo so chi è” dissi con aria scocciata e irritata.
“Signor Sparks le sembra ora di arrivare a lezione questa?” chiese il professore.
“Si scusi prof ma…” tentò di giustificarsi.
“Non voglio perder tempo con i suoi inutili tentativi di giustificazione. Ora si sieda e che la lezione inizi. Anzi, inizi proprio lei” disse il professore rivolto a Sparks.
“Pezzo solista?” chiese lui sicuro di se. “Si” rispose secco il professore poi facendo partire la musica.
Quel Sparks iniziò a muoversi benissimo. Da ammettere che era veramente bravo. Eh, dio, come si muoveva. L’ho già detto vero? Ma era,è e sarà sempre sulle mie palle.
Si muoveva bene, ok, ma rimaneva il fatto che era un raccomandato, figlio di papà di merda.
Si credeva il centro del mondo e soprattutto non aveva avuto rispetto per me. Perché per lui forse non ero nessuno, ma rimanevo una persona…
 

 
 
SALVE RAGAZZE!!!!

Ed ecco qui il 2^ capitolo. Allora le cose si stanno facendo sempre più esplicite. Ryan è entrato nella storia e sarà un personaggio fondamentale. Come avete potuto leggere nella storia sembra un dio greco. Nulla togliere al misterioso Sparks che mi affretterò a descrivere nei prossimi capitoli. Ho già notato che ci sono ragazze che seguono la storia o che l’anno inserita nelle preferite. Grazie mille^^
Altra cosa da aggiungere: aggiornerò presto (si spera domani).
L’unica cosa da dire è: spero che vi piaccia e recensite in tante! Un bacio
Claudia.
  
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