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Autore: Meramadia94    02/01/2013    3 recensioni
Ho visto l'ultima puntata del mio telefilm preferito e mi ha deluso ed amareggiato. E' stato più forte di me.
Merlino ha ucciso Morgana e ha portato la pace nella terra di Albion, ma il suo migliore amico sta morendo tra le sue braccia. Ingaggerà una lotta furiosa contro il tempo. A dargli l'aiuto definitivo, l'ultima persona che avrebbe creduto e sperato di rivedere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Freya, Merlino, Principe Artù, Sir Leon, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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So di avere molte storie incomplete tra D'Artagnan, Sherlock e anche su questo fandom, e che l'unica cosa che non dovrei fare è cominciarne un'altra.

Ma dopo aver visto la 5x13, è diventato quasi un bisogno. Il bisogno di pensare che in realtà Artù non è morto e che anche stavolta è finita bene.

Spero quindi che vi piaccia.

 

''Artù, ascolta...''- fece Merlino con l'amico tra le braccia. Sentiva che la vita gli stava scivolando via come stava facendo il sangue dalla ferita, che nel frattempo aveva ricominciato a scorrere copiosamente.

Il suo battito era quasi impercettibile, stessa cosa valeva per il respiro debolissimo.

Lo stava perdendo, se ne stava andando tra le sue braccia. Non si era mai sentito così impotente in tutta la sua vita... anzi, sì. Provava sempre quella dannata morsa d'acciaio che gli stringeva lo stomaco fino a spappolarlo, ogni volta che perdeva una persona amata... Will, Freya, suo padre, Lancillotto... erano tutte persone importanti per lui e che amava con tutto il cuore, e che aveva visto morire sotto i suoi occhi senza che lui potesse fare qualcosa.

Erano passati tanti anni, ma li piangeva ancora come se fossero appena morti.

Ma non avrebbe permesso che anche Artù si aggiungesse alla lista.

C'era solo una cosa che poteva fare.

''Stammi bene a sentire, per una volta ok?''- si raccomandò il mago ingoiando per trattenere le lacrime che volevano uscire a tutti i costi e annegare il viso del giovane-:''Qualsiasi cosa non dormire, va bene? Non cedere... pensa solo a respirare...''

''E' inutile Merlino...''- fece il re con la voce balbettante, tipica di un uomo che sa per certo che tra poco non sarà più nel mondo dei vivi-:'' Stavolta non puoi fare niente per me... non arriveremo mai in tempo, senza i cavalli.''

'' Non era ai cavalli che stavo pensando.... non arrenderti nemmeno questa volta, va bene? Ti prego fidati di me, anche adesso.''- lo implorò il mago.

Artù tentennò un poco, ma poi chiamò a raccolta tutte le energie residue che gli erano rimaste ed elargì all'amico un sorriso-:''Va bene...''- disse con un fil di voce.

Merlino gli fece appoggiare il capo sull'erba fresca e poi si allontanò di qualche passo iniziando a parlare ( o meglio, ad urlare a squarciagola) in dragonese verso il cielo. Neanche una manciata di secondi dopo, si sentì tremare tutt'intorno e qualcosa di paragonabile a spade gigantesche fendeva l'aria.

Davanti a loro, c'era il Grande Drago.

''Ho bisogno del tuo aiuto un'ultima volta, Kilgarrah...''- lo supplicò il giovane mago-:'' ti prego, puoi portarci ad Avalon?''

Il drago stese una delle sue gigantesche ali squamose per far loro segno di salire. Merlino corse immediatamente verso l'amico e lo abbrancò, aiutandolo a salire sul dorso della creatura magica e lo fece distendere meglio che poteva per farlo stare più comodo.

''Va tutto bene... ci siamo quasi...vedrai che ce la facciamo anche questa volta...''- tentò Merlino accarezzando la fronte madida di sudore del giovane re. La febbre continuava a salire, segno che la ferita si stava infettando molto più rapidamente.

Aveva detto quelle parole con la scusa di far tranquillizzare Artù, ma in realtà era più per far forza a se stesso... no, non lo poteva perdere proprio ora.

Non adesso, che Artù sapeva la verità sulla sua natura e che l'aveva accettato.

Non adesso, che l'uno aveva capito di essere la colonna portante dell'altro.

Non adesso, che si erano perdonati a vicenda per come si erano trattati, Merlino per avergli tenuto nascosto per anni un segreto grande come il mondo e Artù per aver trattato il suo servitore come una pezza da piedi per altrettanti anni.

Ma soprattutto... non adesso, che sulla terra di Albion ci sarebbe stata finalmente pace, bellezza e prosperità per i secoli che sarebbero seguiti.

Arrivarono al lago di Avalon in brevissimo tempo e appena arrivati, Merlino fece scendere l'amico con delicatezza, quasi a temere di fargli provare ancora più dolore di quanto stesse soffrendo.

''Merlino... lascia perdere... sto morendo lo so... non sento quasi più il dolore...''- cercò di convincerlo Artù con la voce impastata e talmente fioca da essere difficilmente percepibile.

''Non lo farò...''- Merlino diede questa risposta con un tono tale da sembrare un ringhio-:'' e se vuoi ti spiego pure il perchè. Ho gia perso due dei migliori amici che avevo... ho perso la ragazza che amavo e con la quale volevo costruire un futuro... ho perso mio padre senza avere nemmeno la possibilità di costruirci un vero rapporto.. ho gia visto molte persone che amavo morire per mano di Morgana o per le persecuzioni di tuo padre, ma non permetterò che mi portino via anche te.''

Detto questo adagiò il giovane re su una piccola imbarcazione gia presente sulla sponda del lago, dopodichè vi salì anche lui.

''Merlino...''- lo chiamò il drago, facendolo voltare verso di lui-:'' buona fortuna.''

Merlino sorrise come per volerlo ringraziare.

Ne avrebbero avuto bisogno. In breve arrivarono all'isola in mezzo al lago.

Era un posto davvero incantevole: era un grande prato con l'erba più verde che si fosse mai vista, circondato da alberi da frutto. Le mele che vi crescievano erano davvero profumatissime ed erano di un rosso allegro e sgargiante. E poi mille fiori dai mille colori.

Era come se... come se tutto il bello del mondo finora conosciuto si fosse radunato su un piccolo isolotto al centro di quel grande lago, per paura di essere distrutto dalla furia ceca dell'uomo.

''C'è qualcuno?''- chiamò Merlino a gran voce-:'' per favore, aiutatemi. Ho bisogno di aiuto.''

''Ciao Merlino.''- lo salutò una voce femminile e fin troppo nota alle orecchie del giovane stregone-:''Ti ricordi ancora di me?''

Merlino era incredulo a quello che vedeva...

''Freya... ma è un sogno o sei...''

Davanti al mago c'era proprio lei, Freya. La ragazza che alcuni anni prima aveva cercato di salvare da una brutta fine e che malgrado ogni suo sforzo era morta tra le sue braccia a causa di una ferita mortale, e che gli aveva fatto battere il cuore come nessun'altra donna ci era mai riuscita.

I suoi capelli erano perfettamente pettinati in tante treccine che scendevano fino a raggiungerle la vita, adornati con margherite e lillà. Indossava il vestito che aveva trafugato per lei dall'armadio di Morgana e con il quale l'aveva vestita poco prima che questa morisse.

Sul viso della giovane c'era un sorriso luminoso come le stelle.

Resistere all'impulso di abbracciarla fu impossibile ma...

''Scusa, in realtà non sono veramente qui...''- spiegò la giovane quando il mago cadde a terra dopo essergli passato attraverso-:'' Ormai sono solo uno spirito. Dopo che sono morta mi sono trasformata nella signora del lago di Avalon. E' bello rivederti.''

Merlino, malgrado l'angoscia che albergava nel suo cuore, riuscì a farle un radioso sorriso.

''Vorrei che le circostanze del nostro incontro fossero più piacevoli...''- disse Merlino-:'' lo so che mi hai già aiutato in passato... ma temo che dovrò chiedere il tuo aiuto ancora una volta.''

''Lo so... una persona amata che sta morendo e tu non vuoi perderla.''- disse Freya-:'' Ti capisco... ho visto i miei genitori e mio fratello morire per mano di una banda di briganti... ed io ero li, inerme senza poter far niente.''

''Quindi mi aiuterai?''- chiese speranzoso il giovane mago .

La ragazza sospirò-:''In teoria non potrei impedire ad un'anima destinata a morire di tornare tra i vivi...''- e qui vedendo l'aria abbattuta del mago e ragazzo che tempo prima le aveva fatto battere il cuore, sorrise-:'' ma tu sei una persona eccezionale, e quindi farò un' eccezione.''

Il cuore del giovane mago che fino a quel momento era pieno di angoscia, si svuotò per riempirsi di una felicità senza limiti.

Il mago stese il re ormai moribondo sull'erba verde lucente e la Dama del Lago gli si avvicinò e s'inginocchiò di fianco al re, poggiandogli una mano sulla fronte fredda e madida di sudore.

Dalla mano della ragazza scaturì una luce azzurra che in breve tempo avvolse tutto il corpo del sovrano. La luce si dissolse non appena la ragazza si allontanò dando modo a Merlino di precipitarsi sull'amico per verificare le sue condizioni di salute.

La ferita si era perfettamente cauterizzata, era ancora pallido ma decisamente meno rispetto a prima. Il battito e respiro erano ancora deboli, ma c'erano costantemente.

''Ha perso un po' di sangue, ma se la caverà.''- disse Freya togliendo ogni dubbio e preoccupazione.

La gioia irradiò il volto del giovane mago, mentre Freya lo guardava felice di aver ripagato il debito che aveva con quel ragazzo che tempo prima l'aveva fatta sentire amata e rispettata per quello che era.

Si portò una mano sotto la bocca e soffiò.

Un vento azzurrino e profumato avvolse i due amici e li trascinò via, fino a farli depositare delicatamente nella radura vicino al castello di Camelot, dove li aspettava un cavallo nero come la notte.

Vi caricò il sovrano, poi montò con lui e una volta fatto il giro entrarono dentro le mura di Camelot.

Non fecero in tempo ad entrare che dal castello uscì la regina Ginevra seguita a ruota da Gaius.

''Artù!!! Artù!!!''- urlava a squarciagola la consorte del sovrano-:'' Artù... ma come ti hanno ridotto?!?''- nel frattempo piangeva lacrime di gioia, rabbia, sollievo.

''E' solo svenuto, mia signora, state tranquilla... anche se una visita sarebbe opportuna.''- la rassicurò Merlino aiutando il re a scendere da cavallo.

''Me ne occuperò immediatamente.''- assicurò Gaius-:'' ma prima è meglio farlo stendere.''

In quel momento accorsero Parcifal e Leon per sostenere il loro re.

Parcifal, che senza dubbio era molto più forzuto del vice capitano dei cavalieri, prese tra le braccia il re e lo portò nelle sue stanze.

Mentre Gaius visitava Artù, i due cavalieri e Merlino furono costretti ad aspettare fuori. Gwen invece aveva insistito fino a quando il medico non le aveva concesso di rimanere mentre visitava il marito.

''Congratulazioni Merlino. Sei riuscito a salvare il re, meglio di quanto non siamo riusciti a fare noi.''- si congratulò Leon.

Merlino abbozzò un sorriso, ancora incredulo di essere riuscito a salvare l'amico da morte certa ancora una volta, e felice di essere di nuovo a casa-:''Grazie... ma dov'è Galvano? Muoio dalla voglia di dare un abbraccio a quella testa calda.''

Era proprio la domanda che Parcifal temeva che Merlino gli avrebbe posto.

Tra cavalieri c'era un legame speciale, quasi di fratellanza, ma sapeva che tra Galvano e Merlino c'era un'amicizia davvero speciale.

''Merlino, Galvano ha affrontato Morgana...''- rispose il cavaliere-:'' purtroppo non ce l'ha fatta.''

Dentro di se, il giovane Mago sentì spezzarsi qualcosa d'importante.

Aveva perso un altro amico, e stavolta non era nemmeno riuscito a dargli un ultimo saluto.

Aveva salvato Artù, ma aveva perso Galvano.

L'unica cosa che lo consolava un poco, era sapere di essere riuscito a vendicare la sua morte ponendo la parola '' fine'' alla vita della sua assassina.

Ma non potè evitare di lasciarsi scappare una lacrima solitaria, come per sottolineare il dolore di quella perdita.

In quel momento, il medico e la regina uscirono dalle stanze reali.

''Come sta?''- chiese Leon, per tutti, visibilmente preoccupato per il giovane re.

Gaius sorrise affabile-:''Sta bene, molto bene. La febbre scenderà, ha solo bisogno di riposare e di prendere due volte al giorno una mia medicina. In una settimana sarà come nuovo.''- disse rassicurandoli.

Che bellezza...- pensarono in coro i presenti.

''Me ne occuperò personalmente.''- si offrì Merlino. Gaius gli dette la boccetta con un liquido verdagnolo, contenente la medicina sopra citata.

Gwen gli sorrise-:''Merlino, adesso va subito da lui: mi ha appena detto che vuole vederti.''

Merlino non se lo fece ripetere due volte ed entro nella stanza: Artù indossava la sua camicia da notte bianca, le braccia distese lungo i fianchi sulla coperta rossa e un panno bianco, grondante d'acqua, sulla fronte.

Merlino non sapeva se avvicinarsi o meno: è vero che alla fine aveva accettato la sua natura di stregone, ma chi gli assicurava che l'aveva fatto nel delirio e che non sapeva bene cosa diceva o faceva man mano che lo diceva?

''Vieni pure avanti. E' vero che sto morendo di fame, ma non mangio stregoni.''- lo tranquillizzò il re.

Merlino si fece scappare una risatina, prese una sedia, la portò vicino al letto e vi si sedette.

''Grazie. Mi hai salvato... di nuovo.''- disse Artù.

''E' stato un piacere.''- sorrise Merlino. A quanto pare Artù, non solo ricordava per filo e per segno cos'avevano passato in quei tre giorni, ma aveva anche accettato definitivamente il dato di fatto che Merlino gli aveva messo sotto gli occhi-:'' come ti senti?''

''Bene. A pezzi, ma bene.''- rispose il re sorridendo-:'' sempre meglio che essere morto. Ma non ce l'avrei fatta senza di te. Credo che dovremo parlare...''

''Di che vuoi parlare?''

''Quando stavo male... mentre stavo morendo, e tu ti stavi prendendo cura di me... non deliravo, parlavo seriamente.''- Artù aveva un tono molto imbarazzato, e ciò non gli era consono-:'' Sono stato irriconosciente e ingrato con te, pur sapendo che non te lo meritavi affatto. Non mi stupirei se adesso tu mi odiassi o decidessi di lasciare il lavoro, anzi sarebbe il minimo che mi merito.''

Merlino lo guardò con gli occhi sgranati per la sorpesa e gli prese una mano-:'' Questo è la prova di ciò che ho pensato per molto tempo: sei un babbeo reale. Io non potrò mai odiarti. Certo, non posso dire di esserci sempre rimasto bene dalle tue risposte o dai tuoi modi di fare. Ma ti posso assicurare che non sono riuscito a provare odio verso di te, nemmeno per un secondo.''

''Come hai fatto a non volermi male quando ti trattavo come una pezza da piedi?''- chiese ancora Artù.

''Pensavo a tutte le cose belle che avete fatto per me: di quando mi difendevate davanti a vostro padre, a tutte le volte in cui vi fidavate di me nonostante fossi solo un servo, di quando mi avete salvato la vita quando mi hanno avvelenato. Pensavo a questi momenti, e il dolore e la delusione che provavo svanivano in un secondo.''- rispose Merlino con un sorriso limpido come l'acqua di un ruscello.

Artù ricambiò il sorriso contento di non essersi mai sbagliato su due cose riguardo al suo servo: era l'uomo più coraggioso che ci fosse e con un cuore grande come un regno.

Malgrado la debolezza riuscì a mettersi a sedere sul letto-:''Spero solo che un giorno, tu riesca a perdonarmi.''

Merlino lo tranquillizzò-:'' Io ti ho già perdonato.''

A quel punto Artù tirò a se l'amico e lo strinse in un abbraccio. Un abbraccio che avrebbe potuto e voluto dargli tanto tempo fa, ma davanti al quale era sempre stato riluttante per orgoglio.

Merlino non fece nessun tentativo per sottrarsi a quell'abbraccio. Finalmente era tutto finito. Per sempre.

Era l'inzio di una nuova vita per tutti.

E lui ed Artù, avrebbero potuto ricominciare da capo mettendo da parte tutte le incomprensioni del passato, avrebbero vissuto l'amicizia più storica che l'umanità avrebbe ricordato nei secoli a venire.

 

La notizia della morte di Morgana Pendragon e della completa guarigione del re portarono una felicità senza limite anche all'angolo più remoto del regno.

Artù si era perfettamente ripreso e per festeggiare la pace ritrovata e che sarebbe persistita per moltissimo tempo, indisse una grande festa, che venne organizzata nel cortile del palazzo al quale vennero invitati tutti. Alleati di Camelot, i popolani, misero i loro abiti migliori per partecipare al grande evento.

''Merlino...''- lo chiamò Artù poco prima di scendere per la festa, nel piazzale-:'' c'è una cosa importante che vorrei che tu sapessi per primo, una novità. Riguarda me e Ginevra.''

''Prego, dimmi pure.''- fece Merlino indossando la giacca più bella che aveva.

''Gwen e io...''- il re tentennò e poi comunicò con un sorriso raggiante-:'' aspettiamo un bambino.''

Il sorriso e l'allegria contagiarono anche Merlino-:'' Congratulazioni!!!''

''Grazie...e non per le tue felicitazioni, ma per avermi tenuto in vita, altrimenti non avrei nemmeno saputo che avrei avuto un figlio. Tieniti pronto durante la festa: ho un regalo per te.''- lo avvisò Artù.

Merlino lo guardò stranito-:''Devo preoccuparmi?''

Artù lo tranquillizzò-:''Io invece credo proprio che ti piacerà. Fidati di me.''

 

Come Artù aveva predetto, a un certo punto del ricevimento richiamò l'attenzione dei suoi sudditi.

''Miei fedeli sudditi...''- iniziò Artù-:'' So che molti di voi hanno sofferto a causa di mia sorella Morgana, e molti stanno piangendo i loro morti. E non solo a causa della guerra. Ma anche per colpa di mio padre, che da prima della mia nascita dichiarò guerra alla magia, giustiziando molte persone innocenti e di ciò me ne vergogno molto.

Ma a differenza sua, io ho imparato che la magia può fare anche del bene: e nessuno più del mio servitore Merlino, me lo ha dimostrato.

Da oggi in poi, grazie alla sua dimostrazione di coraggio, lealtà, e fedeltà alla corona, inizia una nuova era. Un'era dove chi pratica la magia verrà rispettato e trattato come ogni altro uomo.

Per tutto questo e per aver sempre usato i suoi poteri per il bene di questa terra e mai per fini personali, io lo nomino consigliere personale del re.''

Dalla folla si levò un coro di applausi e grida festose, mentre Gaius, che gli era sempre stato accanto lo stava abbracciando con le lacrime agli occhi-:''Non hai idea di quanto sia orgoglioso di te in questo momento ragazzo mio.''

Merlino piangeva dalla commozione.

Aveva compiuto il suo destino e salvato milioni di vite nate con il dono della magia.

''Direi che per oggi posso accontentarmi.''

 

 

Questa è la mia versione.

Il finale al quale ho deciso di credere per non essere più triste. Come doveva finire.

Spero che vi piaccia. Ho iniziato a scriverla il giorno di Natale , vale a dire dopo aver visto la puntata in inglese, e dopo aver portato il lutto per molte ore mi sono decisa a scriverla per cercare di superarlo. Ho letto altri finali e non mi pare di aver copiato nessuno, ma se l'ho fatto scusatemi, non è stata una mia scielta.

E ora dovrei chiedervi un consiglio: sto progettando di scrivere una storia dove Merlino s'innamora di una principessa diseradata amica di Artù e vorrei sapere se per voi è una buona idea.

Vi abbraccio tutti con il pensiero augurandovi un felice anno nuovo. 

  
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