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Autore: _itsnickymine    02/01/2013    13 recensioni
“ha diciotto anni, Nicholas” disse Joseph guardandolo attentamente cercando di capire cosa passasse per la mente del fratello.
“e allora?” chiese il riccio interrogativo
“e allora hai già tuo figlio da crescere, non puoi perdere tempo dietro una ragazzina immatura che frequenta ancora il liceo”
“non la conosci” si difese il ragazzo
“Nick hai venticinque anni, un lavoro che ti richiede tempo e soprattutto un figlio di sei anni e mezzo da crescere solo! È vero meriti anche tu una donna al tuo fianco che ti sappia amare, che ti sappia amare veramente, ma questa donna di certo non sarà una ragazzina di diciotto anni!” disse il fratello
“..forse hai ragione”
“ho ragione, nessun forse” disse Joseph soddisfatto finendo di bere la sua birra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                     'Do you believe in destiny?'





Saaaaaaaaaaaaaaaalve bellissimeeeee<3 buon 2013 a tutte, che sia un anno ricco di dolcezza e amore sdfghjhgfds come cominciare questo nuovo anno? con un mio capitolo, ebbene sì questo è il penultimo capitolo, il prossimo sarà una specie di epilogo.

Sono particolarmente legata a questa ff e non sapete che tristezza finirla. Ho deciso di cominciarne una nuova perchè cambiare un po' mi farà bene, non potrei rimanere legata sempre alle stesse ff quindi a breve ne pubblicherò. Spero davvero di avervi lasciato qualcosa di me con la mia storia e di avervi fatto in qualche modo 'emozionare', spero inoltre che questo capitolo vi piaccia e vi chiedo di lasciarmi qualche recensione, anche piccola, ne sarei felicissima. 

ora smetto di rompervi e vi lascio leggere, tanta dolcezza e buon anno<3

Dedico questo capitolo a tutte voi ma in particolar modo a  e  che hanno aspettato questo capitolo con ansia AHAHAHAHA siete bellissime, ragazze<3







Chapter 29.

 

 

 

Prese un lungo respiro, un respiro che le desse tutta la forza e cominciò a leggere.

 

 

'Altre inutili parole.

Lo so ti riempio di parole, di promesse che non manterrò, ti dico cose che non farò e che mai penserò di fare. È da quando ci conosciamo che lo faccio e più lo penso e più mi manca il fiato.

Okay. Ricomincio da capo.

Ciao amore  mio, si, è la prima volta che ti chiamo così ma credo sia il termine più adatto per descrivere quello che tu sei per me. Sei l’amore della mia vita, il mio amore . Scusa il disturbo. Lo so che non vorresti sentirmi, che non potrei scriverti, ma stasera proprio non riesco a trattenermi. Domattina me ne pentirò e cancellerò tutto, lo so. Ma ho bisogno di scrivere in questo momento, di sfogarmi, di parlare di te, di dirti che ti amo, di dirti che sono uno stronzo, di dirti che sei la miglior cosa che mi sia successa, di dirti che non ne posso più di tutto questo dolore, di dirti che mi manchi, di dirti che vorrei tornare indietro e non lasciarti andare mai più, di dirti che ti terrei stretta fra le mie braccia in questo momento, di dirti tante cose, forse troppe.

Come stai? Senza me, intendo. Come stai senza me? Riesci ancora a sorridere mentre cammini, a fare finta di niente? Riesci a dire ai tuoi amici che mi hai dimenticato? Io non ne sono in grado. La mattina appena alzata non mi pensi mai, lo so, ma a volte mi chiedo se dopo tre o quattro ore che sei in piedi ti passo per la testa. E ancora mi chiedo, cosa fai quando ti passo per la testa? Quando il mio nome si fa spazio tra le tue fantasie, come reagisci? Sorridi? O fai quella smorfia tipica di chi ha una mosca sul naso? Io immagino che quando mi pensi, chiudi gli occhi. Io li chiudo sempre, quando ti penso forte. Li chiudo perché sento che sei più vicina, come se le tue labbra toccassero le mie per sussurrare “torno presto”.  Domattina vorrei svegliarmi e trovarmi accanto te, che mi accarezzi i capelli e ti stiracchi emettendo versi strani. 
Vorrei sentire la tua voce, sempre. 
La voglio come colonna sonora della nostra vita assieme.

Io …Voglio stare con te perche amo il tuo modo di abbracciarmi e dirmi sottovoce che ti piaccio. Voglio stare con te perche ogni volta che guardo i tuoi occhi perdo ogni capacità mentale. Voglio stare con te perchè adoro il tuo sorriso e la tua risata travolgente, cosi tanto che provo sempre a farti ridere. Voglio stare con te per il modo in cui mi tocchi i capelli e mi baci il collo. Voglio stare con te perchè amo il modo in cui mi guardi. Voglio stare con te, e non m’importa se sarà difficile. Tutti gli amori sono un po’ difficili, quando ne valgono la pena. Voglio addormentarmi abbracciato a te, con le gambe intrecciate alle tue e la tua mano nella mia. Voglio sapere cosa sogni e cosa ti fa paura. Voglio stare con te perche anche se l’amore fa paura ne vale sempre la pena, sempre.

Che poi lo so, lo so che tutte queste cose che sto scrivendo sono dette e stradette, so che sono un niente, so che non le leggerai e che forse io le cancellerò, perché mi sento troppo stupido e banale, ma io, dal profondo, sento tutte queste cose, le sento dentro, nella gola. 
E odio sentirle, odio pensarti, perché non ti ho, perché sono una gran testa di cazzo, perché ti amo. Merda, ti amo. Non l’ho mai detto a nessuno, sei la prima. La prima che mi ha fatto provare cose che altre nemmeno lontanamente immaginano. Dio, ma cosa mi hai fatto? Eh? Con quei tuoi occhi profondi, con la tua dolce voce, con le tue labbra a forma di cuore, proprio come le mie, con la tua pelle che sa sempre di vaniglia e cioccolata, con la tua risata, con il tuo splendido modo di sorridere. In casa si sente ancora il tuo profumo, è passato tanto tempo e quando cammino per casa ti sento, ti sento mentre mi dici che staresti qui con me fino all’eternità, ti sento mentre mi dici che sono troppo paranoico, mentre mi guardi, mentre arrossisci ai miei complimenti, mentre mi baci, ti sento, ti sento, ti sento. E mi odio perché so che ti amo ed invece di venire a riprenderti sono qui da solo. È che sono un codardo, un vigliacco ed uno stupido e tu non meriti di stare con uno come me, con uno che non sa mai quello che vuole, con uno paranoico, rompipalle, ossessivo, che s’incazza per ogni cosa, tu non meriti di stare con uno come me.

Domani parto, forse mi farà bene stare lontano, forse riuscirò a non pensarti. Si, stare lontano, un mese, un giorno, un anno non lo so. Ma devo almeno provarci.

La cosa che mi fa più incazzare è che una volta in tutta la mia vita so bene cosa voglio: VOGLIO TE, ogni giorno della mia vita, voglio te, per sempre, voglio te.

Mi manca il fiato, perché ti cerco ancora, perché ti amo ancora, perché ti voglio ancora e ripenso alle nostre meravigliose giornate assieme, al nostro primo abbraccio, al nostro primo bacio, alla nostra prima volta.

Ricordo quando ci siamo baciati per la prima volta, e come non volevo lasciare le tue labbra.

Ricordo la prima volta in cui ho fatto l’amore, si perché io con te ho fatto l’amore, mi sono sentito per la prima volta completo con te e ti ho lasciato andare come un idiota.

Mi manca fare l’amore con te, guardarti mentre studi o mentre ridi, mi manca farti ridere, mi manca baciarti e riempirti di complimenti, mi manca farti arrossire, mi manca dirti quanto sei meravigliosa. Mi manca tutto di te.

Ciao. Devo andare, ho sentito una parte del cervello sussurrare “cancella tutto, tanto non serve a niente”.

Non l’avrà vinta, non l’avrà vinta.

Io non ti cancellerò mai. Finché ci sarà una parte del mio cuore che mi dirà di scriverti, io ti vorrò bene.

 Io ti vorrò dentro di me.

Ti amo e… questa volta il destino non ci ha aiutato.

La cosa più triste è che ci eravamo promessi che saremmo stati vicini per sempre. La cosa più triste è che, quando ce lo siamo detti, ci credevamo per davvero.
La cosa più triste è che le lacrime, i litigi, le chiacchierate che durano ore, l’allegria, le promesse, a volte non bastano.

Ed è  triste sapere che, certe volte, volersi bene non basta. Come hai detto tu a volte non basta l’amore, non basta il volersi bene, non bastano tutti questi sentimenti.

Io ti amo, Samantha Edwards e sarò per sempre tuo ovunque andrai o ovunque sarai, una parte di me ti apparterà per sempre.

Ti amo così tanto che ormai sono dipendente da te e sto male se penso che uscirai con i tuoi amici ed io non potrò esserci, starai bene anche con altre persone che non siano me.

Quando ami una persona vuoi ogni giorno sempre di più. Ed è vero, è così. Più attenzioni, più abbracci, più baci.

Mi sento addosso una strana sensazione, si, la sensazione che ti amerò per il resto della mia vita, che non ti dimenticherò mai..ma è okay. Va tutto bene, perché io non voglio dimenticarti, voglio amarti per sempre anche se tu non lo saprai mai, anche se saremo lontani chilometri.

Ti amo, Samantha. Ti amo, ti amo, ti amo.

T i a m o.'

 

 

 

 

Si accorse solo dopo aver finito di leggere di star piangendo. Avevo il viso tutto bagnato e non riusciva a fermare i singhiozzi.

Guardò l’orologio sul muro di fronte a lei. Erano le due meno venti.

L’aereo di Nicholas decollava alle tre e mezza, forse poteva farcela.

Si alzò di scatto dalla sedia facendola cadere a terra e prendendo la lettera e la sua borsa correndo via.

Mentre usciva fuori scontrò il cameriere che le portava il cappuccino, facendo cadere tutto il bicchiere di cappuccino a terra e sporcando tutto.

“mi dispiace, ripagherò tutto, ma devo scappare” disse correndo via lasciando il ragazzo senza parole.

Salì velocemente su un taxi giallo e dopo aver detto ‘all’aeroporto, il più velocemente possibile’ cominciava a pensare a quanto la sua vita fosse cambiata da quando conosceva Nicholas.

Nicholas Jerry Jonas. Amava tutto di lui. E anche se lo sapeva già da molto era giunta l’ora di dirglielo, di essere felice, perché si, poteva essere felice solo con lui. Solo ed esclusivamente con Nicholas.

Non sapeva cos’aveva dentro di se, sapeva solamente che non riusciva a descrivere il tutto, un vortice di emozioni che a pensarci troppo le faceva girare la testa.

Il suo cellulare cominciò a squillare, era Matt.

“hey, ti sto aspettando da un’ora a casa, dove sei finita?” chiese Matthew

“scusa Matt, ma non credo che torno oggi, o almeno spero di non tornare oggi” ammise la ragazza guardando fuori dal finestrino

“che intendi dire?” chiese curioso il ragazzo

“sto cercando di andare a riprendermi la persona che amo più della mia stessa vita” disse la mora sicura di se, ancora con le lacrime agli occhi.

“come mai solo adesso te ne rendi conto?” chiese il ragazzo

“perché sono stata una stupida e lui è troppo paranoico ed orgoglioso per farlo , così vado io, a riprendermelo” ammise la ragazza

“sei fantastica, Sam. E lui è davvero un ragazzo fortunato. Ci sentiamo stasera, e mi racconti com’è andata, okay?” chiese il ragazzo

“okay, a dopo” disse la mora chiudendo la chiamata.

Aprì il finestrino e respirò a pieno l’aria di New York. Un po’ inquinata, si ma bella, maledettamente bella.

Sono le nostre scelte a determinare chi siamo e chi saremo. Magari uno sbaglia la prima volta, ma la seconda? No, la seconda non sbaglia, non lascia andare ciò che ama e lei non avrebbe mai lasciato andare Nicholas. Lei era sicura di se, era sicura di tutto quello che aveva fatto. Forse non era mai stata più sicura in tutta la sua vita.

Aveva ancora tra le mani la lettera e mentre si dirigeva in aeroporto non faceva altro che leggere e rileggere ogni singola parola. In pochi minuti l’aveva imparata a memoria.

La vita era così. Nella vita si cambia sempre, le persone si feriscono, si dicono cose bruttissime per poi cominciare tutto punto e a capo.

A volte, o meglio quasi sempre, ci sono cose che provi e che non riesci nemmeno a spiegare. Non ha senso. Ed è così che lei si sentiva.

Continuava a fingere che tutto fosse okay, ma nulla era okay senza Nicholas. Nulla.

Sperava con tutta se stessa che Nicholas non fosse ancora partito, che fosse ancora nella sala d’aspetto dell’aeroporto.

“può andare più veloce, per favore? Non ho molto tempo” intimò la mora al tassista.

“d’accordo signorina” disse l’uomo aumentando la velocità.

Il suo cellulare cominciò a squillare di nuovo. Era suo padre.

“hey tesoro” disse il padre una volta che lei aveva accettato la chiamata.

“hey, come va?” chiese la mora

“tutto bene, ma tu? Dove sei? Ho chiamato a casa ma matt ha detto che non eri lì”.. dove sei?” chiese il padre dolcemente

“ehm..lunga storia, papà.. Un giorno te la racconterò” ammise la  mora

Il padre rise.

“ci conto… noi pensiamo di tornare dopodomani, ti trovo quando torno, vero?” chiese

“certo che mi trovi, abitiamo ancora sotto lo stesso tetto” disse sarcastica la mora

“va be, ora ti lascio, ti voglio bene, tesoro e ricorda fa sempre ciò che ti dice il cuore perché è quello che ti mantiene in vita”

La mora sorrise salutando il padre e poi chiudendo la chiamata.

Dopo 27 minuti, finalmente, era arrivata in Aeroporto.

Entrò velocemente e diede un’occhiata al tabellone dei voli.

Oh merda, c’erano più di sei voli per Londra.

Controllò gli orari di ognuno e notò che ce n’era solamente uno che partiva alle 15.30 pm si diresse verso l’entrata di quel volo quasi correndo.

“I passeggeri del volo 611 diretto a Londra Gatwick, sono pregati di dirigersi verso al gate numero 3. L’aereo parte fra tre minuti”

La voce dell’altoparlante rimbombò per tutta la sala.

Oh merda, merda, merda. Doveva muoversi.

Mentre correva andava a sbattere con quasi tutte le persone che le si trovavano davanti.

Entrò nell’unica sala che portava al gate numero 3 ed una quindicina di persone stavano facendo la fila per mostrare le carte d’imbarco.

La mora però non riusciva a vedere la testa riccioluta di Nicholas ne il dolce faccino di Nate.

Si avvicinò scrutando fra la gente, ma nulla Nick e  Nate non c’erano.

Diede un’occhiata al gruppo di persone che già avevano passato il controllo e si stavano dirigendo verso la porta che portava all’aereo.

Vide Nate che parlava con Nick mano nella mano.

“nick” urlò e tutti, TUTTI si voltarono  nella sua direzione a guardarla.

Nate formò un sorriso a trentadue denti mentre Nicholas rimase a fissarla per alcuni secondi.

Poi fu un attimo, lasciò la mano del piccolo e corse verso di lei.

Quando finalmente furono vicini, Sam si attaccò letteralmente a lui, e Nicholas la prese in braccio.

Sam appoggiò la testa fra l’incavo del collo.

“perdonami sam, perdonami, davvero. Sono stato un’idiota, stronzo e ancora idiota. Ti amo con tutto me stesso, ti amo come non potrei mai amare qualcun’altra, ti amo, ti amo… e ..sei sei..il mio futuro. Perdonami” sussurrò il riccio accarezzandole i capelli.

Samantha scese dalle braccia di Nicholas e lo guardò negli occhi.

Prendendogli le mani.

“io…io..ti ho già perdonato, nick. Tu..sei.. il mio destino e non ho mai amato nessuno come amo te, ti amo oggi, domani, dopodomani, per sempre. Ti amo da quando ci siamo conosciuti, da quando il destino ci ha fatto incontrare e non mi importa di quello che penseranno gli altri. Io ti amo”

“nemmeno a me importa, no, non mi importa. Mi importa solo di te. Sei la …la mia vita ed il mio destino” disse il ragazzo baciandole le mani.

Samantha si morse il labbro, cercando di non piangere.

Perché era così stramaledettamente romantica e sensibile?

“posso baciarti?” chiese il riccio

“ancora? Quante volte ti ho detto di non-”

Nicholas non la lasciò finire, che le prese il volto fra le mani e la baciò.

I suoi baci, come gli erano mancati.

Tanto, troppo.

“scusate, perché anche tutta questa gente deve vedere i vostri baci che fanno venir da vomitare?” chiese Nate ad un passo dai due con la faccia disgustata.

Samantha e Nicholas si staccarono ridendo e la mora si avvicinò al piccolo prendendolo in braccio.

“come mi sei mancato, nate” disse infine lasciandole un dolce bacio sulla guancia.

“io sono ancora geloso” si lamentò Nicholas ridendo.

 

 

 

 

 

 Nb: vi volevo inoltre informare che due frasi della lettera di nicholas sono le mie frasi preferite e prese da tumblr/weheartit quindi non intendo in alcun modo rubare o dire che sono mie. 

Mi lasciate qualche recensione, vero? vi amo asdfghj<3

GRAZIE DI CUORE A CHI HA AGGIUNTO LA FF TRA LE PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE E CHI MI HA LASCIATO UNA DOLCE RECENSIONE. Siete meravigliose asdfghjhgfd

 

 

 

 

 

SPOILER.

[...] Lui, Jojo e papà sono gelosissimi.

Anzi la gelosia fatta persona.

Sul dizionario accanto alla parola ‘gelosia’ ci sono scritti i loro nomi.

Mamma dice sempre che non vorrebbe essere nei miei panni.

Litighiamo quasi ogni giorno per questo motivo.

E papà mi ripete sempre che questo lato del mio carattere l’ho preso dalla mamma.

 

  
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