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Autore: Fairyceltica    03/01/2013    1 recensioni
- E'...è incredibile!- mormorò Tolfdir, sconvolto - quella ragazza non appartiene a nessuna razza che io conosca... non è una Daedra... nè Nord... nè Bretone... nè Bosmer o Imperiale...-
- Non so che risposta darti, amico mio...- disse il Supremo - benchè io sia stato a Skyrim per pochi anni, ho studiato a fondo tutte le razze che vi abitano... ma quella giovane... non ho la minima idea a quale razza possa appartenere-.
La ragazza indossava la veste nera dei Thalmor, ma era priva di maniche.
La sua pelle argentata era ricoperta di venature blu.
I capelli, anch'essi blu, erano lunghi e mossi e scompigliati dal vento gelido.
E quando incrociò lo sguardo di Junior, sorrise.
Un sorriso che fece gelare il sangue al namecciano.
Era un sorriso crudele, glaciale, che la rendeva disumana.
Perchè era proprio questo che era.
Era disumana.
Proprio come lo era stato lui, in un tempo ormai lontano.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Piccolo, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Era una tranquillo giorno d'estate.
La Terra, dopo la sconfitta di Majiin Bu, viveva in pace e armonia.
Ma c'era un luogo dove la tranquillità non c'era per niente.
Il luogo in questione era il Palazzo del Supremo.
- Fatti sotto, che aspetti?- urlò Vegeta, beffardo.
Il Sayan e Junior si stavano allenando, osservati da Goku e Bulma.
Il namecciano si alzò in volo e urlò - Cannone speciale!-
Una scia di energia sfrecciò verso il Sayan e lo colpì in pieno, facendolo rotolare come un pallina fino a raggiungere l'orlo della piazza.
- Vegeta sta attento!- urlò Bulma.
- Non preoccuparti, è solo un esercitazione- la rassicurò Goku.
Junior apoggiò i piedi sulla piazza e fece un ghigno.
- Ti sei rammollito eh, Vegeta?-
L'amico si alzò di scatto e gli lanciò un'onda energetica.
- Nessuno può sconfiggere il Principe dei Sayan!- urlò.
Combatterono per alcune ore, quando poi decisero di fare una pausa.
Mentre gli altri rientravano, il namecciano si avvicinò al bordo della piazza e iniziò a meditare.
Passarono alcuni minuti, quando poi una voce lo distrasse.
- Non entri, Junior? Siamo tutti dentro, non stare qui da solo-
Era il Supremo.
- Preferisco starmene qui, grazie- lo liquidò Junior.
Il vecchio alzò gli occhi al cielo e fece un sorrisetto.
Era sì cambiato... ma non del tutto!
Fece per andarsene...
Quando poi... avvertì una potente fonte di energia.
Junior si alzò di scatto e aguzzò le orecchie.
Quella strana energia dovevano averla sentita anche i due Sayan, infatti uscirono dal Palazzo con una strana espressione in volto.
Junior scrutò i dintorni, nella speranza di vedere qualcuno a cui appartenesse quell'energia.
- Che cosa sta succedendo?- s'allarmò.
Il vecchio fece per parlare, ma all'improvviso un grande varco azzurro apparve a una decina di metri da loro.
Assunsero delle posizioni d'attacco.
Da quel misterioso portale uscì una figura.
Indossava una veste blu scura e sul fianco pendeva una lunga spada.
Aveva i capelli grigi e lunghi fino alle spalle e sul suo viso, che mostrava una settantina d'anni, si leggeva una grande serietà e senso del dovere.
L'espressione concentrata del Supremo sparì lentamente... e un sorriso nacque sul suo volto.
- Tolfdir!- esclamò avvicinandosi verso di lui.
Junior, Goku e Vegeta rimasero scandalizzati.
Chi era quello!?
- Supremo, vecchio mio!- disse l'uomo, felice.
Dopo essersi abbracciati, il namecciano lo presentò ai suoi amici.
- Ragazzi, lui è Tolfdir, membro dei maghi di Winterhold nonchè mio amico di vecchia data. Tolfdir, loro sono Junior, Goku e Vegeta, i Guerrieri Z-
- Piacere di conoscervi- disse Tolfdir.
- Allora... è finita? Il Dovahkiin è riuscito a...- fece il Supremo, speranzoso.
Il viso di Tolfdir tornò serio.
- Sì è finita... ma...-
Sospirò.
- E' sorto un altro problema. Un problema ben peggiore di Alduin... Per questo sono qui-
Il vecchio gli posò una mano sulla spalla.
- Avrai il nostro aiuto- gli disse.
In quel momento uscì fuori Bulma con un vassoio pieno di delizie.
- Ho preparato la merenda!- cinguettò allegramente.
Quando vide il nuovo arrivato, sgranò gli occhi e il vassoio cadde per terra.
- Lui chi è?- urlò, sorpresa.



Dopo che Tolfdir spiegò le sue origini, la storia di Skyrim, le vicende del Sangue di Drago, la minaccia ormai sventata del Divoratore del Mondo, insomma tutto ciò che riguardava Tamriel, era già sera inoltrata.
- Dopo che Alduin venne sconfitto a Sovngarde, la pace tornò su Tamriel.
Almeno in parte.
DIciotto anni fa i Thalmor, guidati da Elenwen, cominciarono a dare parecchie pressioni sull'Accademia di Winterhold.
Cercarono di intromettersi nelle nostre ricerche e, per un pò, riuscimmo a respingerli.
Ma poi inviarono Ancano come consulente dell'Arcimago Savos Aren, e non potemmo mandarlo via.
Cercammo di tenergli all'oscuro tutte le nostre ricerche.
Poi, un giorno, trovammo a Saarthal l'Occhio e il Bastone di Magnus, manufatti dai poteri sconfinati... ma pericolosi.
Ancano si intromise nella nostra scperta, e io, Aren e Mirabelle Ervine provammo a mandarlo fuori pista.
Ma poi...-
A un certo punto il Supremo si alzò in piedi e, con gli occhi che gli brillavano, chiese speranzoso - Mirabelle come sta? Sta bene?-
Tolfdir sospirò.
- Supremo... Ancano entrò di nascosto nella Sala degli Elementi...usò i poteri dell'Occhio... ci fu un esplosione... il primo a morire fu Aren.
Mirabelle rimase ferita... ma riuscì a distrarre Ancano, permettendoci di recuperare le forze... ma non riuscì a salvarsi-
Il Supremo non poteva credere a quelle parole.
- Mi dispiace, amico mio- disse Tolfdir, triste.
Il namecciano fece per aprire bocca, ma la richiuse subito.
Chiuse gli occhi e trattenne un sospiro.
- Tutto bene?- domandò Goku, preoccupato.
- Sì, sto bene- mentì il vecchio.
Benchè Junior non si scompose alla sua reazione, rimase un pò turbato.
Questa Mirabelle doveva essere stata una grande amica per lui.
- Non potremmo riportarla in vita con le sfere del drago?- suggerì Junior con voce fredda.
- Le sfere non hanno nessun potere su di noi- spiegò Tolfdir - noi apparteniamo a un altro universo, per cui non sono altro che semplici oggetti-
Il Supremo riuscì a ritrovare la voce.
- E l' Occhio? E il Bastone?-
- Presi... in tutti questi anni provammo a rintracciarli... senza successo... ed è per questo che chiedo il vostro aiuto.
I Thalmor non si rendono conto dei poteri di quei manufatti, basta un piccolissimo errore di distrazione e... il nostro mondo verrebbe cancellato dall'esistenza-
Bulma si portò le mani alla bocca.
Goku si alzò in piedi e si gonfiò il petto.
- Non preoccuparti Tolfdir: questi Thalmor hanno le ore contate!-
- Lo spero, ragazzo mio- rispose il vecchio.
Poi disse, serio - Siete sicuri di volerci aiutare? Ci saranno grandi ostacoli da affrontare-
- Certo che vi aiuteremo- esclamarono Bulma, Goku e Vegeta, carichi di coraggio.
Tolfdir fece un gran sorriso.
Uscì dal Palazzo, seguito dai nostri amici.
Prese dalla sua bisaccia una manciata di polvere azzurra e la lanciò in avanti.
Apparve un piccolo varco che cominciò a ingrandirsi fino a raggiungere i cinque metri di grandezza.
Bulma si avvicinò un pò titubante.
- Chissà che cosa si proverà ad entrarci...- pensò.
Trattenne il respiro, entrò nel varco e sparì, seguita da Vegeta, Goku e il Supremo.
Prima di seguirli, Junior si voltò verso Tolfdir.
- Le persone che hai nominato prima... Elenwen e Ancano, giusto? Sono esperti di arti marziali?-
- Ragazzo, lascia che ti dica una cosa: il nostro mondo non è come il vostro.
Non saremo molto avanzati come voi in fatto di tecnologia e quant'altro, ma questo non significa che dovete sottovalutare Tamriel, dove la magia regna sovrana.
La magia è meravigliosa e potente, ma anche terribile e pericolosa al tempo stesso.
Questo i Thalmor lo sanno bene, dato che sono Elfi Alti, unica razza che riesce a controllare molto bene la magia per natura.
Non basteranno solo le arti marziali per sconfiggerli, nè le magie che avete imparato sulla Terra.
Per questo tu e i tuoi amici verrete addestrati nelle arti arcane, in modo da poter avere possibilità di soppravvivere contro di loro-
Il namecciano rimase un pò di stucco.
A quanto pareva, i nuovi nemici non scherzavano per niente.
Fece un respiro profondo ed entrò.
Prima di seguirlo, Tolfdir ripensò alla reazione del Supremo.
- Mirabelle ti voleva molto bene, Supremo... mi dispiace per te, come dispiace a tutti noi maghi- pensò, con tristezza.
E quando entrò nel varco, quello si dissolse.
  
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