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Autore: MikyMinnie    03/01/2013    0 recensioni
-Sottolineo prima di tutto che non sono esperta in questo campo, però ci voglio provare, e quindi mi metto in gioco.
-Questa storia divisa in capitoli raggruppa varie ambientazioni tratte da più film/telefilm che vedono protagonisti Maghi, Vampiri, Licantropi.
-Penelope, giovane di origine spagnola ritorna dopo quindici anni a Mystic Falls grazie all'aiuto di Rose, una vecchia amica. Giunta a casa Salvatore, ormai disabitata e in vendita inizierà a ricordare la sua vera natura e la sua adolescenza vissuta a stretto contatto con il mondo sovrannaturale, anche grazie al suo diario nascosto.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L'insicurezza
Si accentua nel nostro tempo una forma di insicurezza collettiva. La paura delle responsabilità della vita adulta, l'ansia di controllo sulla realtà circostante, la diffidenza verso il prossimo, i rituali ossessivi come garanzia scaramantica, l'angoscia senza apparente motivo, la rimozione della morte, gli attacchi di panico, il culto ridotto a idolatria, il distacco dagli istinti, la violenza senza movente e certe disperate fasi depressive sono solo alcuni diffusi segnali che l'inconscio ci invia per aiutarci a riconoscere la gravità della situazione collettiva.
M. Valcarenghi

 
 
 
Era una mattina d’inizio settembre quando si mise in viaggio; non era sicura di aver preso la giusta decisione, in realtà non sapeva nemmeno perché avesse scelto di andare lì, lì dove tutto era finito, in quel posto che si era prefissata di non rivedere più. Erano anni che non ci tornava eppure una parte di lei non aveva mai lasciato quei luoghi. Questo era stato forse il motivo per il quale quando una sua amica di vecchia data, l’aveva chiamata per avvisarla che la casa dove aveva vissuto per un periodo a Mystic Falls era stata messa in vendita, non aveva perso tempo a preparare la valigia e a comprare il biglietto. Ora si trovava sulla scaletta dell’aereo, tesa come una corda di violino, insicura, spaventata. Aveva appena vent’anni quando era scappata da quel luogo e ora ne aveva trentacinque portati egregiamente. Quindici anni, quindici lunghi anni che per Penelope, sembravano un’eternità, seppure non fosse cambiata per niente. Era sempre la stessa ragazza, magra, un po’ bassina, carnagione olivastra, capelli che le scivolavano sulle spalle e tanti riccioli che si poggiavano sulla fronte quasi a coprire i due occhi verdi.
Ad aspettarla all’aeroporto vi trovò Rose, lei era cambiata, quegli anni erano marcati sul suo viso rendendola quasi irriconoscibile ma pur sempre bellissima. Si salutarono con un lungo abbraccio che sarebbe dovuto durare quindici anni. Si, si erano sentite, ogni compleanno, ogni Natale, ma niente poteva ripagare il bisogno di vedersi, per un’amicizia come la loro.
Durante il tragitto in macchina parlarono del più e del meno ma nessuna delle due accennò al vero motivo del perché Penelope fosse tornata. Intanto quest’ultima guardava fuori dal finestrino e ammirava il paesaggio rimasto, così come l’aveva lasciato. Superarono il cartello d’entrata nella città e Rose lesse ad alta voce la frase scritta in piccolo su di esso "Quench your thirst for adventure." "Placa la tua sete di avventura" replicò Penelope. "Questo posto non è cambiato per niente." Rose le diede un colpetto sulla spalle e aggiunse “Casa Salvatore, stiamo arrivando”.
Mystic Falls era una cittadina situata nello stato della Virginia, un posto con un passato oscuro e complicato. La caratteristica principale di quella città era la vasta zona verde, una foresta piena di alberi ultracentenari che avevano visto e sentito tutto ciò che era accaduto in quel territorio.  Penelope non era nata lì, né tantomeno ci aveva passato tanti anni della sua vita. Lei era spagnola, precisamente di Salamanca ma aveva girato il mondo, era stata in gran parte dell’America e in quasi tutta l’Europa.
Arrivarono a destinazione; davanti a loro si trovava una villa enorme, paragonabile alla grandezza di tre palazzi messi ognuno accanto all’altro dell’altezza di circa tre piani; lo stile di quella struttura mastodontica era molto antico e questo gli donava un tocco di mistero in più. Doveva aver piovuto da poco perché il terreno era bagnato e sulle foglie cadute al suolo, c’erano tante goccioline che si stringevano come in un abbraccio.

Ad aspettare le due ragazze vi era un uomo sulla cinquantina che scese frettolosamente dalla macchina andandole incontro. Rose chiese scrupolosamente "E’ lei James Lee?". L’uomo fece un cenno di sì con la testa ma poi si guardo in torno, quasi a cercare qualcosa, o qualcuno. Fu allora che Penelope si fece avanti. "Salve sono Penelope Ramos, sarei interessata alla visita di questa casa, so che è in vendita". L’uomo la guardò da capo a piedi e disse "Perché mentire così spudoratamente?" "So benissimo che lei non è qui per visitare la villa ma piuttosto per riprendersi ciò che le spetta di diritto,". Le due ragazze si guardarono sconcertate, come faceva quell’uomo a sapere questo? Come faceva a conoscere le vere ragioni del ritorno di Penelope? Mentre entrambe pensavano, l’uomo si allontanò lasciando cadere le chiavi dell’abitazione sul terreno bagnaticcio. Nessuna delle due si espresse ma l’uomo a un tratto si girò urlando "Non sei cambiata per niente".  E poi scomparve nel nulla, sì, scomparve proprio com’era abituata a fare Penelope, lasciando lei stessa e Rose nello stupore più totale.   

                                                                                                                 *****
 
Penelope raccolse le chiavi, era spaventata e il cuore le batteva a mille, in pochi secondi sperò di non aver ricevuto la chiamata di Rose, di non aver comprato realmente il biglietto, di non essere atterrata a Mystic Falls e soprattutto di non trovarsi lì in quel momento, anzi, non avrebbe voluto trovarsi in nessun momento in quel luogo, per lei poteva anche non essere mai esistito. Rose le strinse la mano per tranquillizzarla, ma poi la incitò a entrare. Penelope s’incamminò verso il grande architrave che dava accesso alla villa, ancora una volta non era sicura di ciò che faceva –la regina dell’insicurezza- la chiamavano le amiche da piccola, e con il tempo quell’insicurezza non aveva fatto altro che aumentare. Si girò verso Rose ma si accorse che la ragazza era ferma accanto all’auto. “Perché non entri con me?” Rose la guardò negli occhi e poi con il capo chino rispose “Non credo di riuscirci, sai che questa casa mi ha sempre fatto uno strano effetto” Come darle torto, pensò Penelope? Nemmeno lei avrebbe voluto farlo ma si fece coraggio e introdusse la chiave, girò tre volte verso destra e spinse la porta.

 
 
 

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