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Autore: kimwolf    03/01/2013    1 recensioni
Sebastian!teacher all'università di Columbus con Nick&Thad!Student.
"Sebastian odiava l’Ohio. Odiava Westerville e odiava i lunedì mattina,e,se glielo aveste chiesto, avrebbe risposto che il mese che odiava di più al mondo fosse settembre.
Sebastian odiava praticamente tutto.
[...]
Ma quel giorno grigio che si estendeva fuori dalla finestra del bagno era sicuramente nella topten dell'odio di Smythe."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Sebastian odiava l’Ohio. Odiava Westerville e odiava i lunedì mattina,e se glielo aveste chiesto avrebbe risposto che il mese che odiava di più al mondo fosse settembre.
Sebastian odiava praticamente tutto. Per lui non esistevano sfumature: tutto era bianco o nero,amore o odio. E dal momento che catalogate sotto “amore” c’erano ben poche cose nella vita di Bastian, di conseguenza tutto il resto era ODIO totale,le uniche altre categorie che conosceva erano noia e disgusto che per lui riconducevano inevitabilmente all’odio.
Ma quel giorno grigio che si estendeva fuori dalla finestra del bagno era sicuramente nella topten dell'odio di Smythe.
“Bas,sei bellissimo e lo sai visto che non fai altro che ripetertelo tutto il giorno. Quindi smettila di specchiarti e vieni a bere il caffè!”
“Grazie Anderson per aver puntualizzato il mio splendore ma specchiarmi mi rilassa. Io sono l’unica cosa bella in quasta giornata agonizzante. ” Sebastian Smythe,esemplare di maschio ventiseienne,alto slanciato e,nonostante la bellezza sia soggettiva,decisamente bello. Per chiunque. Ecco cosa lo specchio recitava al ragazzo dagli occhi verdi quel primo lunedì mattina di settembre. Sebastian odiava i lunedì e odiava Blaine Anderson-Hummel che lo guardava storto dalla porta della cucina.
“Il tuo caro maritino non sente la tua mancanza?? Perché non te ne torni a NY e fai contenti sia me che lui?!”disse con uno sguardo che doveva essere sprezzante e spaventoso ma Blaine si limitò a sorridere,doveva aver perso un po’ del suo tocco. “E butta quel caffè che lo fai da schifo,lo prenderò direttamente là!”aggiunse inoltrandosi nel corridoio e avvicinandosi alle scale.
“Io sono qui proprio su idea di Kurt,perché devo assolutamente controllare che tu non uccida nessun adolescente almeno la prima settimana e,soprattutto, che tu non ti faccia licenziare subito.”lo raggiunse ripetendolo sfinito,come se fosse già stato detto mille volte in precedenza. Guardando il migliore amico passarsi la mano tra i capelli aggiunse poi:” Cazzo Bas,è un signor lavoro, professore al college.”
“Dio Anderson mi fai sentire vecchio..”
“Professor Smythe,lei è bellissimo e il miglior prof del corso!!” Squittì Blaine sbattendo le lunghe ciglia con una vocina che,Bastian credeva,avrebbe dovuto essere di bambino ma che a lui ricordava terribilmente un uomo colpito ai testicoli. Ghignò.
“Anderson,primo a diciotto,diciannove anni la voce dovrebbe essere da uomo o da donna. Solo Hummel aveva ancora quell’insopportabile tono da Checca dodicenne,e ce l’ha ancora!”
Blaine sospirò “Io lo adoro…”
“Oddio AMOREEE!! AMOREEE ZUCCHEROSO di prima mattina,devo vomitare!!” disse entrando in bagno.
“E tu devi andartene da casa mia!”urlò quando ormai si era già chiuso la porta alle spalle.
Blaine si guardava intorno,la villa degli Smythe,proprio come se la ricordava: enorme,imponente,altezzosa e terribilmente vuota e fredda. Blaine ricordava i weekend del suo ultimo anno passati lì, dopo che Kurt era partito e Sebastian si era arreso nel tentativo di conquistare il suo culo.
La porta del bagno si aprì rivelando il giovane uomo più tranquillo e i capelli finalmente fissati
“Me ne vado Anderson, mi sono fissato abbastanza a lungo e senza inutili interruzioni da parte tua,da darmi la forza necessaria ad affrontare l’inferno!” il più alto stava per raggiungere le scale quando una mano gli afferò il braccio con forza,facendolo girare e un Anderson spaventosamente affetuoso gli si gettò addosso. “So che il verbo “lavoro” non rientra nel tuo vocabolario ma dovrai aggiungerlo alla lista tra “mangiare” e “scopare”,ora ne sai tre!” il castano stava trattenendo il fiato con le braccia larghe attento a non toccare il ricciolo “Blaine Anderson!Blaine Devon Anderson-Hummel! Togliti. Subito. Di. Dosso.” Blaine ridendo si staccò dal professore,non trattenendosi però dal pizzicargli una guancia, aggiungendo “Fai il bravo!”.Poi si gettò giù dalle scale saltando gli ultimi quattro gradini gridando “ti accompagno!!” e lasciando Bas indietro a chiedersi se sarebbe mai cresciuto.
Trentaquattro. Trentaquattro minuti da Westervillea Colombus,trentaquattro minuti di agonia passati in compagnia di Anderson e di Katy Perry. Doveva sospettarlo che sarebbe finita così. Appena saliti in macchina il ricciolo aveva staccato la potente radio che Bas aveva installato sulla sua Volvo e aveva iniziato a cantare,dicendo che un viaggio in auto non può considerarsi tale senza qualcuno che canti.
Bas accostò al campus con le quattro frecce buttandosi letteralmente giù dalla macchina e guarandola disse “Lo zio Blaine ti tratterà bene se ci tiene ai suoi testicoli.” Poi con uno sguardo di odio diretto al ragazzo che stava prendendo il posto di guida,iniziò ad incamminarsi verso l’entrata del College of Buisness,Ohio University.

 

Blaine mise in moto la macchina,dopo aver collegato il proprio telefono al bluetooth vivavoce dell’auto dell’amico e aver composto il numero di Kurt.
“Ehi, Cucciolo! Come procede l’operazione –fai volare l’usignolo con la faccia da mangusta -?!” la voce dolce e vivace di Kurt esordì dall’altro capo del telefono.
“Fai volare che cosa?!!” ripetè Blaine perplesso aggiungendo poi con aria sognante“Adoro quando mi chiami così!”
“Ahahah lo so! E comunque l’unico altro nome che mi era venuto in mente era –Caccia Sebastian fuori dal nido in modo che usi quella cavolo di intelligenza che si ritrova e faccia qualcosa nella sua vita oltre che scopare,scopare,scopare e venire a scroccare cibo nel nostro appartamento proprio mentre noi stiamo scopando!” disse Kurt tutto d’un fiato.
“Allora penso che fai volare l’usignolo con la faccia da mangusta sia più appropriato,in primis per non morire di apnea e poi perché l’altra opzione cadeva un po’ nel volgare,amore. Comunque era teso,l’ho visto teso poche,pochissime volte,forse addirittura mai. Credo che voglia far bene questa volta,conquistare un po’ di fiducia da parte degli altri ma soprattutto dimostrare qualcosa a sé stesso. Credo stia crescendo!”
“Ha ventisei anni,ormai è ora che diventi grande! Non credi??”rispose secco Hummel.
“Lo so,lo so. Ma alla fine per una volta il grande Richard Smythe abbia usato le sue conoscenze mondiali per fare qualcosa di buono. Credo che possa essere la sua strada.”
“Lo spero proprio. È un idiota! Cazzo,è l'idiota più intelligente che conosco e,non sai quanto mi costi ammetterlo ma gli voglio bene e odio vederlo in giro a buttarsi via!”ammise Kurt e sospirando aggiunse “mi manchi Blaine,mi manchi da impazzire ma Bas era lì per te l'ultimo anno quando io ero già a New York e ti trascuravo,era lì per impedirti di fare stronzate ed è venuto qui per farmi aprire gli occhi. Era lì quando Coop è stato male ed er...”
“Cazzo Kurt sei un fottuto genio,lo sapevo!! Coop! Coop è a Westerville a scrivere quella sceneggiatura! Sei un genio,ti amo,ti amo da impazzire! Devo andare ti chiamo dopo!!”
“Non ho capito la tua euforia ma mi spiegherai stasera! Ti amo anche io cucciolo!” e con il saluto di Kurt la chimata si spense.
Blaine prese l'uscita per Westerville invece che continuare per Lima,sarebbe andato a trovare Burt il giorno seguente.
Il sorriso che aveva dopo la telefonata con Kurt gli si spense piano piano mentre si rendeva conto che rivedere Cooper avrebbe significato rivedere anche Thomas Anderson,l'uomo a cui doveva i suoi occhi nocciola e ben poco altro. Avrebbe potuto chiamare Cooper e chiedergli di raggiungerlo a casa di Sebastian o al Lima Been,ma il ventisettenne Blaine Anderson-Hummel aveva imparato a riconoscere e a combattere i propri mostri.

 

“Nick!! Cazzo Duvall datti una fottuta mossa!”
Nick pensava ai primi giorni di scuola,lui li aveva sempre adorati. Svegliarsi per incontrare i vecchi amici e dei nuovi,per iniziare un nuovo scolastico anno pieno di nuovi propositi e di nuove avventure. Erano un punto di svolta. Il primo giorno di scuola di prima elementare sua madre lo aveva svegliato sussurrandogli nell'orecchio “Il grande giorno è arrivato,piccolo grande uomo” e a tavola aveva trovato la sua colazione preferita. E anno dopo anno,nonostante anche i suoi fratelli più piccoli avessero iniziato ad andare a scuola,sua madre non si dimenticava mai di svegliarlo dolcemente e suo padre di arruffargli i capelli mentre usciva di casa. Questo pensiero lo accompagnava mentre alzandosi dal proprio letto vedeva attraverso la porta sprazzi di un ragazzo che correva a destra e a sinistra,vestendosi ed imprecando.
Primo giorno di College stava pensando Nick alzandosi molto lentamente dal letto,con le gambe molli e gli occhi ancora appannati quando una testa di capelli neri fece irruzione.
“Nck..dath..na..mss..he..trdi..” il ragzzo moro si stava spazzolando i denti e lamentandosi col coinquilino sputacchiando dentifricio ovunque.
“bleh! Harwood che schifo! Abbiamo un bagno per qualcosa! Ora mi faccio una doccia e mi vesto e poi andiamo! Anche se non capisco perchè vuoi essere là 45 minuti prima dell'inizio della lezione!” disse il ragazzo col nasone spingendo l'amico verso il bagno.Che dopo essersi sciacquato la bocca rispose “devo sedermi in prima fila! Lo sai che ho un problema dell'attenzione! Non posso di certo rischiare di fare come al liceo. Nessun appunto,solo chiacchiere,film mentali e disegni sparsi. Dovevo sempre studiare alla sera e non uscivo mai!”
“giusto..”il ragazzone lo riprese con aria strafottente “quest'anno le serate saranno tutte per rimorchiare non è vero?!”
“Si tutti i camerieri rimorchiano,è un dato di fatto!” Thad concluse così il discorso uscendo dal bagno e facendo una pernacchia a Nick che gli urlò dietro “Molto maturo,da college!”
Thad Harwood era il suo migliore amico,il primo che avesse incontrato in Ohio,quando si era trasferito con la sua famiglia nel suo secondo anno.Erano diventati amici fin da subito quando li avevano costretti a condividere una stanza. Entrando simultaneamente nella camera del dormitorio avevano urlato “Io il letto sotto la finestra!” e “Io il letto verso la porta!” poi si erano guardati ed erano scoppiati a ridere.
Tre anni dopo Nick guardava il suo migliore amico atteggiarsi come solo lui sapeva fare: sigaretta in bocca,rayban a goccia ambrati sul naso, converse panna,jeans neri che fasciavano le gambe toniche alla perfezione,maglietta di cotone bianca aderente nei punti giusti e giacca di pelle a coronare il tutto. Thad aveva anche avuto fortuna pensò Duvall,c'era decisamente freschino per essere settembre e la giacca di pelle che gli definiva le spalle sembrava perfetta con il cielo grigio e la leggera pioggia che bagnava il campus. Guardandolo mentre scendeva dalla macchina,l'amico pensava che sicuramente avrebbe fatto girare molte teste al suo passaggio ma,visto l'ora decisamente mattiniera a cui erano arrivati, nel cortile deserto del campus quell'outfit era sprecato.
“Nick ti dai una... ...ma che cazzo stai facendo sfigato?!” chiese l'ispanico girandosi e trovando l'amico intento ad immortalarlo col cellulare.
“Una foto per Jeff, il titolo di questo scatto sarà -Il figo mattiniero che se la tirava poco.-”
Harwood ridendo e si voltò a guardare l'amico e iniziò a fare espressioni da idiota mentre indietreggiava dicendo: “Fotogrfami a tigre GRRRR” alzando un braccio e imitando una zampata del felino. Nick non potè trattenersi dallo soppiare a ridere e piegarsi in due perchè l'amico con quella faccia era uno spettacolo. Così però non si accorse dell'uomo che aveva appena svoltato l'angolo e si dirigeva verso di loro in direzione opposta attento a studiare quella che doveva essere una cartina del campus. E non potè avvertire Thad ed evitare quello che poi Nick avrebbe definito come lo scontro tra i titani dell'ego.
SBAM!
“Ma che cazzo... ahi..” disse Thad,massaggiandosi il gomito destro e controllando che la sigaretta non gli avesse bruciato i vestiti.
“Ragazzino ma che cazzo stavi facendo?! Hai visto cosa hai fatto?! Prega che il mio computer funzioni ancora” esplose l'altro. Ma Thad non aveva sentito niente di quello che era uscito dalla bocca dell'uomo.
Perchè alzando lo sguardo si era ritrovato davanti due occhi verdi,intensi ed enormi che l'avevano incatenato e la persona piuttosto arrabbiata che gridava dietro di essi passò in secondo piano così come le sue parole.
















Allora,intanto salve. Questa è la mia prima fanfiction e beh,ci provo. Voi commentate e siate spietati quando dovete.
Farò in modo di pubblicare una volta a settimana impegni universitari permettendo.
A presto! Bacioni
Kim :)

  
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