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Autore: CassieJane    03/01/2013    1 recensioni
Prendiamo una ragazza, Elisabeth Hughens poco sicura di sé, che desidera diventare più simpatica ed aprirsi con tutti. Due fratelli gemelli, bellissimi, Jago e Xavi Rubio Diaz. Il primo sicuro di sé, le cui certezze barcolleranno. Il secondo che vorrebbe che le ragazze si accorgessero anche di lui. Poi prendiamo un'altra ragazza, Kendra Holes spavalda e simpatica. Mescoliamo il tutto in un villaggio a Sharm el Sheikh. Cosa succederà a questi quattro ragazzi tanto diversi ma con una grande voglia di cambiare e divertirsi?
Questa storia ha partecipato al contest "Romantic Contest" indetto da Frantasy94, classificandosi seconda.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il patto è stingerci di più prima di perferci!




Sharm el Sheikh, 27 Aprile 2015

 

Cara signorina Hughens,

la sua richiesta è stata accettata. L'aspettiamo il 3 giugno c.a. (corrente anno) all'hotel Sheraton. Allegato alla lettera vi è il biglietto di andata. Alloggerà in una delle villette messe a disposizione. Il suo ritorno è previsto per la fine di agosto.

 

Cordiali saluti,

Amministrazione Hotel Sheraton.

 

 

 

Giugno

 

3 Giugno

 

“Signori e Signore, tra dieci minuti atterreremo a Sharm el Sheikh. Buona vacanza e permanenza a tutti voi. Speriamo che il volo sia stato di vostro gradimento e che usufruirete nuovamente della nostra compagnia aerea, la Easyjet!” la voce dell' hostess si diffonde in tutto l'aereo. Atterriamo, finalmente. Un lungo e forte applauso si alza ad atterraggio compiuto, ed immediatamente faccio un sospiro di sollievo: non ne potevo più. Non appena le porte vengono aperte, un caldo afoso si fa largo nell'aereo. Cerco di scendere, il più velocemente possibile, non sopporto più il signore che mi è accanto, non ha fatto altro che canticchiare per tutte le cinque ore di viaggio. Entrata nell' aeroporto, cerco qualcuno che però non conosco neanche io. Ad un certo punto lo vedo: un signore, sulla trentina, abbronzato da far diventare verde d'invidia mia madre, che mira ad esser abbronzata tutto l'anno, con in mano un cartellone: “Hotel Sheraton”, gli sorrido e gli vado incontro.

“Elisabeth Hughens?” mi chiede sorridente, annuisco vigorosamente, con le poche forze rimaste, e gli sorrido di rimando. “Andiamo?” chiedo speranzosa, non vedo l'ora di buttarmi sotto la doccia ed andare a dormire. “No, mi spiace signorina, ma dobbiamo aspettare altre due persone. Il loro aereo arriverà a momenti! Ah, io comunque sono Jhon, capo villaggio!” mi dice tutto orgoglioso, gonfiando il petto. Io scoppio a ridere. “Piacere di conoscerti!” esclamo, Jhon sembra un tipo buffo, ma davvero bello, con la sua abbronzatura, gli occhi cioccolato ed un sorriso mozzafiato.

“Eccoli, sono arrivati, finalmente!” Jhon interrompe il flusso dei miei pensieri. Mi guardo intorno. “Buona sera, ben arrivati!” sento dire a Jhon, mentre con una leggera giravolta mi giro verso di lui. Due bellissimi ragazzi, similissimi, dalla pelle olivastra, uno con occhi verdi, l'altro azzurri. Uno con capelli ricci, l'altro cortissimi. “Io sono Jago, lui è mio fratello Xavi!” si presenta a Jhon il ragazzo riccio con voce roca e profonda. Io li guardo, o meglio li fisso, con aria sognante. Cavolo e se sono belli!

 

13 Giugno- Fiori

 

“Elle, Jhon ci sta aspettando al ristorante thailandese per organizzare la serata di giochi per questa sera!” mi dice Kendra entrando con noncuranza nella mia stanza. La guardo smarrita, ancora insonnolita. “Hei, Elle?” mi chiama Kendra, cercando di attirare la mia attenzione, sventolandomi la mano davanti agli occhi. “Oh, si certo, arrivo subito!” dico assonnata, alzandomi dal letto e dirigendomi verso il bagno.

 

“Oh, Elle, finalmente!” esclama Jhon, non appena mi vede arrivare in lontananza. “Si, Jhon, io, la tua bellissima salvatrice, sono arrivata! Ti sono mancata, eh? Ammettilo!” dico scherzosa, ridacchiando. “Sì! Amore della mia vita, mi sei mancata, moltissimo!” mi regge il gioco lui. Lo adoro, giuro che io adoro quest'uomo e lo sposerei se non avesse tredici anni in più di me! Tutti gli altri ridono, ed anche noi ci uniamo a loro. “Ok, ragazzi parliamo seriamente, stop con gli scherzi per un po'!Cosa vogliamo organizzare questa sera?” chiede Jhon, sfregandosi le mani. Tutti lo fissiamo con occhi smarriti. Io fisso Jago, che sta giocherellando con i suoi ricci. Lui mi nota, mi sorride. Ha davvero un bellissimo sorriso, similissimo a quello di Xavi, solo più contagioso.

“Allora, iniziamo con la solita baby-dance che facciamo io ed Elle” inizia a dire Kendra, indicandomi e facendomi l'occhiolino, “ poi Xavi e Jago, fanno i giochi di magia, che tanto piacciono ai ragazzi. E poi per finire...tu, Jhon, con Louis e Vicky fate le acrobazie, che ne pensate?” propone lei, tutto d'un fiato. Io le sorrido, in segno d'appoggio. “Perfetto, Kendra sei un genio!” urla un Jhon un po' troppo euforico. “ Ok, allora potete andare. Jago e Kendra i ragazzi del teen club vi stanno aspettando alle piscine per i giochi e i tornei; Elle e Vicky i bimbi del mini sono tutti vostri e sono nella Hall; voi altri...con me!” dice, subito dopo, perentorio Jhon.

Esco fuori dal ristorante, Vicky è al mio fianco. Vedo Jago raccogliere dei fiori, mi avvicino.

“Gelsomino” sussurro, “I miei preferiti” dice lui, sorridendomi. “Anche a me piacciono, moltissimo.”, “Sono candidi, puri come i cuori dei bambini, ecco perchè amo anche tanto i bambini, la loro semplicità, la loro generosità, il loro essere!” sussurra, i suoi occhi brillano. Il verde dei suoi occhi, si riempie di pagliuzze gialle rendendoli ancora più belli.

 

24 Giugno- Gola

 

Cioccolato.. al latte, alle nocciole, bianco, con biscotto, fondente..amo il cioccolato. Davvero, davvero buonissimo!

Elle, smettila di mangiare continuamente barrette di cioccolato senò diventerai una balena e ti sentirai male, prima o poi!” urla Kendra, mentre io divoro la mia quinta barretta al cioccolato al latte. Vorrei smettere, giuro, ma è più forte di me, non ce la faccio, sono troppo golosa!

“Esco, vado alle piscine!” le dico, mentre sbatto la porta, aprendo una nuova barretta con le nocciole.

Mi dirigo, il più velocemente possibile, alle piscine dove mi aspetta Jago per la Baby-dance pomeridiana.

Oh Elle, finalmente ce l'hai..” mi sta dicendo Jago, quando scoppia in una sonora risata. Io lo guardo interrogativa. “Cosa mi ridi?” chiedo leggermente triste, per l'imbarazzo. Anche tutti i bimbi, ora, stanno ridendo di me. Lui addolcisce immediatamente il suo sguardo e mi porge un sorriso sincero. “Nulla, sei solo sporca di cioccolata, qui!” sussurra indicandomi un punto vicino alle labbra. Io faccio per pulirmi, quando lui blocca la mia mano e delicatamente mi pulisce con un fazzolettino. “Grazie!” biascico, sorridendo e perdendomi nei suoi occhioni. “Di nulla! Ma come mai eri sporca?” chiede. Io arrossisco, “Sono golosa, estremamente golosa. Mangio tantissime barrette al cioccolato, anche con quaranta gradi all'ombra!” sussurro pian piano, arrossendo nuovamente. “Oh, quindi parliamo di peccati di gola! Ecco il tuo reato Elle, la pagherai cara!” dice facendomi l'occhiolino.

 

29 Giugno- Hotel

 

Guardo Jago sorridere timidamente a Kendra, stanno parlando da moltissimo e non sembrano essersi resi conto della mia presenza, cosa abbastanza plausibile visto che mi trovo dietro ad una porta. Quanto vorrei assomigliare a Kendra, non aver timore del giudizio altrui, essere più solare, più simpatica, non aver problemi a stringere amicizia con tutti, e non solo con le persone che si avvicinano per prime a me. Stanca di guardarli in disparte, apro completamente la porta e mi avvicino. “Ciao ragazzi!” esordisco, con un grande sorriso. Loro mi guardano confusi, spaesati. “Ho interrotto qualcosa? Vado via subito!” dico immediatamente voltandomi. Vengo fermata da una mano che mi trattiene, mi volto. La mano di Jago stringe il mio braccio in una presa ferrea. “No, non andare” sussurra lui. Io faccio un flebile sorriso e mi siedo al suo fianco. “Allora, stavamo dicendo...” inizia Kendra, dubbiosa. “Nulla, finiremo un altro giorno questo discorso, Kendra!” risponde Jago perentorio, con voce più profonda e dura del solito. Lei fa segno di rassegnazione. “Ragazzi, se volete io vado via, veramente! Senza problemi!” ribadisco, alzandomi nuovamente. “Non c'è bisogno!” ribatte immediatamente Jago, con voce ferma. “ No, io vado!” dico decisa, uscendo. Vorrei tanto sapere di cosa stavano parlando, perchè non lo posso sapere? Mi sento così sola e così poco ben accetta. Mi siedo in riva al mare, la brezza mi invade le narici, il leggero vento muove i miei capelli diventati ancora più biondi, un lacrima solitaria mi percorre il candido viso. Una mano mi porge un fazzolettino, lo prendo senza neanche guardare chi sia a darmelo. Asciugo la lacrima, le lacrime. Mi volto verso la persona che si è seduta al mio fianco, Kendra. “Elle, io ti voglio bene!” sussurra lei, circondandomi con un braccio le spalle. “Vorrei tanto dirti cosa ci siamo detti io e Jago, ma penso sia suo compito spiegarti la verità!” continua lentamente. Io annuisco, e le porgo un leggero sorriso. “ Ti piace?” chiede poi d'improvviso. Un mio leggero cenno del capo, le fa intuire tutto. Mi abbraccia più forte, “Avrai delle piacevoli sorprese!” biascica al mio orecchio. Io la guardo speranzosa, e l'abbraccio a mia volta. “Grazie! Ti voglio bene anche io” dico con la voce ancora un po' rotta. Mi sorride allegra, “Dai ritorniamo al' Hotel!” dice porgendomi la mano per alzarmi.

 

 

Luglio

 

7 Luglio- Inchiostro

 

Per questa sera, dovrete preparare i cartelloni per il Cabaret, Jago ed Elle... tocca a voi se non ricordo male. Quindi sbrigatevi, all'opera ragazzi!” conclude Jhon, alzandosi dalla sedia ed aprendo la porta per andar via. Io faccio un flebile sorriso in direzione di Jago, seduto con braccia conserte ed aria annoiata. Da quel giorno mi parla sempre di meno, come se nascondesse qualcosa. Ho provato ad avvicinarmi, ma lui mi ha sempre respinta; spero che stavolta sia il momento giusto.

Io vado a prendere l'inchiostro per le penne,che sono scariche, e la pittura, tu i cartelloni, ok?” gli chiedo flebilmente, lui risponde con un leggero cenno ed capo, ed io sempre più delusa esco dalla stanza.

Dopo una disperata ricerca dell'inchiostro, che sembrava introvabile, torno nella stanza dove trovo uno Jago sempre più annoiato disteso per terra, l'iPod nelle orecchie e le mani sotto la nuca. Mi fermo per un paio di istanti a guardarlo, è così bello, con il suo fisico asciutto e la carnagione così scura. Non appena si accorge della mia presenza, toglie le cuffie e, finalmente, dopo tanto tempo mi rivolge uno dei suoi splendidi sorrisi. “Iniziamo?” chiede serafico, “Certo” sussurro.

Mi siedo al suo fianco, con le gambe a farfalla, faccio un morbido chignon, per stare più comoda e fresca. “Cosa vogliamo creare?” chiedo, “Non saprei..” biascica lui, grattandosi la nuca. Io sorrido a quel gesto che mi ricorda tanto il mio migliore amico, Toby. Jago, mi guarda stranito. “Perchè ridi?” chiede incuriosito, “Rido perchè mi ricordi tanto Toby, in questo momento” dico, senza riflettere, ancora sogghignando. Lui mi guarda interrogativo, facendomi segno di continuare. Vedo il suo viso irrigidirsi, come se si fosse arrabbiato, noto anche un traccia di delusione, e non riesco a non sorridere. “Toby è il mio migliore amico, e come te ogni volta che è in difficoltà, si gratta continuamente la nuca” spiego cauta sperando di averlo convinto, lui sorride nuovamente, vorrei non smettesse mai di sorridere. “Comunque tu sei la ragazza, tu sei quella creativa, quindi illuminami per favore!” esclama lui,cambiando discorso, con tono divertito, “Ah, quindi ora hai intenzione di ricominciare a parlarmi?” chiedo immediatamente, forse in modo troppo avventato. Lui si immobilizza e si allontana da me leggermente. “No, Jago, non farlo!” sussurro, “A me piace, piace da morire la tua compagnia. E questo periodo, durante il quale tu mi hai esclusa, così come hai escluso Kendra, mi ha resa così triste. Perchè lo hai fatto, cos'è successo?” chiedo ormai curiosa, bramosa di conoscere la verità. “Scusami, El. Non volevo tu ci restassi male, veramente. Ma avevo bisogno di pensare, riflettere. Quel pomeriggio Kendra, mi ha confessato di piacerle, ma io ho dovuto respingerla. Lei c'è rimasta male, mi ha chiesto spiegazioni e io le ho detto una cosa, che fino a quel momento non avevo confessato neanche a me stesso...” biascica lentamente lui, con lo sguardo basso. “Cosa?” chiedo, “Che tu mi piaci, dal primo momento che ti ho vista!”sussurra, mentre sento le mie guance avvampare sempre più.

“Anche tu” sussurro flebilmente, mentre lui sia avvicina sempre più a me.

 

18 Luglio- Luna

 

Sono distesa sulla sabbia calda, osservare le stelle, la luna mi fanno sentire più vicina a casa, mi fanno sentire bene. Qualcuno si siede al mio fianco, mi giro, Kendra. “Ehi” sussurro con la poca voce che mi è rimasta, dopo lo spettacolo di questa sera. “Ciao” risponde lei, distogliendo lo sguardo, iniziando a fissare il cielo. Si stende al mio fianco. “So che Jago, ti ha raccontato tutto..” inizia lentamente, “Sì” affermo, “Bhe, io... mi dispiace, non vorrei..” inizia a farfugliare lei, quando io la interrompo:” No, Kendra tu non ti devi scusare di nulla. Io non sono arrabbiata con te, mi dispiace solo però che tu non mi abbia confessato i tuoi sentimenti, se io avessi saputo, non mi sarei interessata a lui...” dico lentamente. “El, voi due siete perfetti insieme. E sono felice che grazie a me, lui si sia reso conto che è interessato a te. Son felice di esservi stata utile in qualche modo!” sussurra pian piano. “Grazie, di capire, Kendra. A me piace, moltissimo!” esclamo, “Lo so, si vede da come lo guardi, da come sorridi quando lui è nei paraggi, dalle tue scocche rosse se lui è nelle vicinanze.. e ripeto siete perfetti insieme!” dice abbracciandomi. “Ti voglio bene” le dico, con occhi lucidi, “Anche io, El. Grazie, anche perchè mi avete fatto capire di essermi infatuata per il fratello sbagliato!” ribatte, allontanandosi e facendomi l'occhiolino.

 

25 Luglio- Mela

 

 

“Buongiorno ragazzi” esclama Jhon entrando tutto spedito nel ristorante centrale, ancora privo di ospiti. “Come fai?” gli chiede Vicky, con voce assonnata e stropicciandosi vigorosamente gli occhi. “A far cosa?” chiede sarcastico Jhon, “Ad essere così attivo alle sette del mattino, quando siamo andati a dormire alle tre di notte!” esclama Luois, come se fosse la cosa più ovvia al mondo.

Ascolto distrattamente il loro scambio di battute, mentre faccio un abbondante colazione. Affogo il mio latte nel caffè; farcisco due cornetti con la marmellata alla ciliegia, la mia preferita; verso il cioccolato sciolto su i miei cinque pancake e cerco una mela, che sono solita mangiare tutte le mattine. Mi guardo in torno, in cerca della mia mela, quando la vedo..la mia, l'ultima mela tra le mani di Xavi, di fronte a me. Mi alzo lentamente e poi con un veloce scatto gli prendo la mela dalle mani e l'addento. Ghigno soddisfatta, lui mi fissa scioccato. “Cosa c'è?” chiedo fingendo noncuranza. “La-mia-mela!” urla lui, scandendo ogni parola. Io gli sorrido. “Scusa ma.. mangio tutte le mattine una mela. E tu ti sei fregato l'ultima, io ne ho bisogno!” dico supplichevole. Lui sorride divertito, Kendra lo colpisce con uno scappellotto. “Amore!” si lamenta lui, massaggiandosi la nuca. “Ma smettila, non fare scene, che sono stata delicata...non hai sentito nulla!” sentenzia lei, baciandolo. Io rido divertita dalla scena, quei due sono fatti per stare insieme. La porta sbatte rumorosamente, Jago entra nella sala e si siede al mio fianco, poggia un leggero bacio sulle mie labbra. “Buongiorno amore!”, “Giorno” rispondo, ricambiando il bacio, sorridendo.

 

 

Agosto

 

9 Agosto- Notte

 

“Siete stati bravissimi, davvero spettacolare!” mi sta ripetendo per la milionesima volta un signore londinese, quando un braccio cinge la mia vita. Mi giro, Jago. Ringrazio il signore per tutti i complimenti, intreccio le mie dita con quelle di Jago e ci allontaniamo. Poso un delicato bacio sulle sue labbra, lui sorride. “Cosa facciamo, ora?” chiede, “Non saprei” biascico, arrossendo per il suo sguardo su di me. Anche se ormai è passato più di un mese, non mi sono ancora abituata a noi, ed ho già paura di perderlo. A fine mese io ritornerò a Dublino, lui a Madrid. Vorrei non pensarci, non di già, ma questo pensiero mi perseguita continuamente. Andiamo verso la spiaggia, cerco di liberare la mente da questi pensieri, che non mi farebbero godere quest'ultimo mese. Ci stendiamo uno a fianco all'altra, le nostre braccia si sfiorano, un brivido mi scuote. Fisso le stelle e libero la mente. Siamo in silenzio, lo sento respirare profondamente. “Ci pensi mai che tra poco tutto finirà, ritorneremo alla vita di sempre, distanti?” chiede lui, interrompendo il silenzio, i pensieri di poco prima riaffiorano: “Continuamente”dichiaro sincera. “Anche io” sussurra lui, mettendosi a sedere. Lo imito, mi abbraccia. “Mi mancherai così tanto, ma io non voglio perderti Elle. Giurami che proveremo a continuare, finchè ci riusciremo” biascica lui con voce rotta. Vedo i suoi occhi verdi: lucidi e rossi. Sento anche i miei occhi inumidirsi. “Non ci proveremo semplicemente, noi ci riusciremo Jago!” rispondo, baciandolo. Le nostre lingue s'intrecciano, creando una sinfonia che ormai conoscono, che amano. I baci lentamente diventano sempre più veloci e frenetici, mi stendo nuovamente sulla sabbia calda, Jago è sopra di me. Scosta una ciocca di capelli che mi è caduta sul viso, “Sei bellissima” sussurra mentre le sue mani lentamente s'infiltrano sotto la mia maglietta. Mi libero della sua maglietta e lui della mia. Palpo i suoi addominali, scolpiti come nella roccia. I baci, velocissimi, mi fanno ansimare leggermente. Le sue mani stanno giocando con il bordo della mia mutandina. Velocemente ci liberiamo anche degli altri capi, ormai di troppo.

 

La leggera brezza, mi sveglia. Vedo Jago guardarmi. Gli sorrido. Ispiro profondamente, prima di alzarmi, questa notte, anzi alba, profuma di noi.

 

 

15 Agosto- Orecchino

 

Il trillo della sveglia si propaga nella stanza. Mi metto a sedere sul letto, stropiccio gli occhi e faccio una morbida coda ai capelli. Mi alzo e mi dirigo in bagno. Faccio una veloce doccia, metto gli shorts, la canotta blu, gli orecchini bianchi che mi ha regalato Jago, un po' di mascara, burro cacao ed esco.

 

“Ragazzi dobbiamo organizzare qualcosa per questa sera!” esclama Jhon, buttando giù l'ultimo pezzo di pancake. Tutti lo fissiamo, ormai a corto di idee. Siamo quasi a fine stagione, abbiamo organizzato qualsiasi tipo di spettacolo e festa. Cosa ci inventeremo per questa sera, mi domando. “Dai ragazzi, strizzate il cervello e fate uscire qualche idea, vi supplico!” ci sprona Jhon, anche lui privo di qualsiasi idea. Lo fisso scettica. “Qualche idea Elle?” mi chiede speranzoso. Diniego il capo. “Abbiamo organizzato di tutto in questi due mesi e mezzo, non ho più idee Jhon, mi spiace! Fammici pensare ancora un po'!” sussurro con tono di scuse. “Ok, ragazzi, prendiamoci allora un'oretta per riflettere e poi ne discutiamo qui!” esclama uscendo dalla sala. Ricomincio la mia colazione, sento lo sguardo di qualcuno su di me, mi giro e noto Jago che mi fissa con occhi sognanti. E' un tenerone, non so come farò senza di lui. Ora che tornerò a Dublino, mi sentirò così sola. Non averlo più davanti quotidianamente, non parlargli appena ne avrò bisogno, non baciarlo. Sarà difficilissimo. “Cosa c'è?” gli chiedo, “Sei bellissima!” sussurra lui. Gli porgo un largo sorriso, ridacchio tra me e me, e torno alla mia colazione.

 

 

Allora ragazzi, ditemi per favore che, dalle vostre testoline malefiche, è uscita qualche idea geniale!” dice Jhon entrando nella sala, con aria disperata. Il nostro silenzio gli fa intuire molto, cosa che lo porta a fare un gesto disperato; vedo Jhon inginocchiarsi ed iniziare ad urlare:” Dio, Dio per favore ascoltami! Non ti ho mai chiesto niente, ma sta volta aiutami tu! Regala qualche idea geniale, e sottolineo geniale a questi poveri ragazzi e non farci licenziare!”. Scoppio in una fragorosa risata, seguita da tutto il resto del team. “Oh Jhon, tu sei completamente pazzo, sai?” esclama Xavi piegato in due per le risate. “Sì, Xavi ha proprio ragione, Jhon sei matto!” lo sostiene immediatamente Louis. “No!” urla Jhon, “Io non sono pazzo, né matto! Io sono disperato ragazzi, anzi noi siamo disperati! Ragazzi oggi, è Ferragosto dobbiamo organizzare qualcosa!” esclama ormai completamente fuori di sé, agitando freneticamente le mani. “Ok ok, ragazzi basta! Manteniamo la calma e riflettiamo, ci inventeremo qualcosa, Jhon, sta tranquillo!” m'intrometto io, cercando di calmare Jhon, vicino a una crisi di nervi. Lui mi sorride, rassicurato. Questo perchè non sa che anche io non ho neanche un briciolo di idea.

 

L'aria è abbastanza tesa, sono le undici di mattina passate, ed ancora non siamo riusciti a tirar fuori un idea decente. Jago sta giocherellando con i miei capelli da mezz'ora, stiamo scherzando tra di noi, Jhon ci guarda storto. “Jhon, basta! Cosa vuoi da noi?” gli chiede Jago, stufo dello sguardo assassino che Jhon ci faceva da più di dieci minuti. “Oh, nulla...scusami tanto Jago. Vorrei solo che anche voi due vi concentraste e pensaste a qualcosa per questa sera!” esclama furioso. “Jhon calmo, non è il caso di alterarsi..” interviene Xavi. “Si, scusate ragazzi avete ragione. Solo che ho paura di non farcela in tempo!” esclama torturandosi le mani. “Ce la faremo!” esclamo io, sperando di rincuorarlo. “Anche perchè ho un idea!” interviene Luois. “Quale?” chiede immediatamente Jhon, bramoso. “Festa Hawaiana!” cantilena Vicky, battendo il cinque a Louis. “Mi piace!” esclama urlando Jhon, abbracciandoli. Ci uniamo al loro abbraccio, per poi iniziare i preparativi.

 

 

23 Agosto- Piedi

 

“Tra due settimane torneremo a casa..” biascica Kendra con tono triste. “Lo so” sussurro io. “Mi mancherà così tanto questo posto, mi mancherà così tanto Xavi, mi mancheranno così tanto Vicky, Louis, Jhon, Jago, tu.. Tu mi mancherai più di tutti, ma giusto un po' meno di Xavi” dice sorridendo leggermente. “Anche tu mi mancherai tanto, ma giusto un po' meno di Jago!” le faccio eco io, facendola ridere. “Cosa farete?” mi chiede, sedendosi sul letto. “Chi?”chiedo, fingendo di non aver capito. “Tu e Jago, scema! Come farete quando ritornerete ognuno a casa propria?” domanda. La fisso, penso che sarà difficile. Mi inumidisco le labbra: “Proveremo a continuare, e spero tanto che ci riusciremo.. ci tengo moltissimo a lui, non voglio perderlo! Io..io lo amo!” dico sorridendo. “E voi, invece, come farete?” le chiedo curiosa. “Anche noi ci proveremo, ed anche io spero che riusciremo in questo intento, non voglio perdere Xavi!” finisce di dire Kendra proprio quando bussano alla porta. Vado ad aprire, “Ecco dov'erano le nostre donne!” esclamano Jago e Xavi entrando nella stanza. Jago mi bacia dolcemente e Xavi fa lo stesso con Kendra. “Cosa facevate?” chiede curioso Xavi. “Nulla, parlavamo!” rispondo repentina. Jago e Xavi mi guardano curiosi, ma lasciano cadere il discorso.

 

Ci dirigiamo in spiaggia, per fare un veloce bagno. Ora che gli ospiti sono a pranzo, nessuno ci disturberà. Tolgo il pareo, immergo pian piano i piedi per controllare la temperatura dell'acqua. Mi tuffo, seguita a ruota dagli altri tre. Jago mi attiva a sé e mi bacia passionale. Arrossisco. “Sei speciale sai?” dice a bassa voce, facendomi arrossire ancora di più. “Ah sì? Non lo sapevo!” lo punzecchio io. “Non lo sapevi? Vieni qui che te lo mostro!” esclama, attirandomi nuovamente a lui e ricominciandomi a baciare con più vigore. “Ti amo” sussurra tra un bacio e l'altro. “Anch'io, ti amo Jago!” gli dico, sperando che queste ultimi giorni durino in eterno.

 

 

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14 Febbraio- Rosso

 

Fisso lo schermo con gli arrivi. Il volo dalla Spagna è in ritardo di 10 minuti. Mordicchio le unghie, sono agitata. E' da Natale che non vedo Jago, mi manca così tanto. Non vedo l'ora di abbracciarlo, baciarlo, averlo qui al mio fianco tutto per me.

 

L'aereo è atterrato, stanno uscendo tutte le persone. Mi guardo in torno, lo cerco tra volti di persone che non conosco quando vedo una ragazza che assomiglia vagamente a Kendra. Sicura di essermi sbagliata, continuo a guardarmi in torno. Nulla. Qualcuno mi tocca la spalla, mi giro. Jago, Xavi e Kendra! Li abbraccio di slancio. “Cosa.. cosa ci fate anche voi due qui?” chiedo stupita. “Se non ti fa piacere ripartiamo subito!” sentenzia immediatamente Xavi, fingendosi offeso. “Ma no, certo che no!” esclamo abbracciando lui e Kendra ancora una volta. “Mi sei mancata così tanto!” dico a Kendra, che mi sussurra un “anche tu” stringendo più forte la presa su di me. “Oh, sono felice di esserti mancato anche io, amore!” esclama Jago da dietro. Mi allontano da Kendra, abbraccio Jago. “Ma è scontato che tu mi sia mancato, cucciolotto!” esclamo, sottolineando l'ultima parola che so gli da fastidio quando la utilizzo. Lui mi guarda storto, io lo bacio dolcemente. “ Allora, dove ci porti? Cosa ci fai visitare?” chiede Xavi curioso. “Mmmm.. non saprei, avevo intenzione di chiudervi in casa in realtà! Ma se proprio devo farvi visitare la città questo è il programma” inizio, sorridente di averli qui al mio fianco. “ Questa sera andremo alla festa “Rosso San Valentino”, domani mattina andremo al National Gallery of Ireland, dove c'è una bellissima nostra su Van Gogh, e il pomeriggio shopping.. poi il resto della settimana lo decideremo pian piano!” esclamo. Kendra, Xavi e Jago sorridono ed anche io non riesco a farne a meno. Ora che loro sono qui, mi sento completa. Sarà una settimana perfetta!



 

Note autrice:

E' la prima votla che scrivo di questo genere e spero tanto che la storia vi sia piaciuta, almeno quanto sia piagiuta a me scriverla. Con questa storia ho partecipato al "Romantic Contest" di Fantasy94 sul forum di EFP classificandomi seconda:


seconda classificata:Il patto è stringerci di più prima di perderci!
Di CassieJane

Giudizi:
-originalità:1010
-prompt:2020
-lessico e grammatica:710
-stile:910
-gradimento personale: 1215
Totale: 5865
Storia molto carina e originale. Hai usato tutti i prompt, e lo stile è buono, però non apprezzo molto lo stile lettera.

Se la storia vi piace, via alla recensioni ;)

A presto,
Cassandra Jane!

  
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