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Autore: Marderayla    03/01/2013    1 recensioni
Questa fiction nasce dalla visione dell'OVA 8 di Prince of Tennis. C'è una scena fra Mukahi Gakuto e Hiyoshi Wakashi dalla palese ambiguità che è impossible non cogliere e che ho cercato in parte di riprodurre nella fiction anche se in circostanze cronologiche diverse.
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Strategia d'amore
Serie: Prince of Tennis
Genere: Shounen ai, Yaoi, Romantico
Pair: Wakashi HiyoshiXGakuto Mukahi (Jumpy Pair)
Rating: PG
Credits: Alla mia amica Maharet che mi ha introdotto o sarebbe meglio dire infognato nell’ ”oscuro” mondo di Prince of Tennis. Grazie Maha, hai fatto la mia fortuna o la mia rovina…mah...ai posteri l’ardua sentenza XDDD

Premessa: Questa fiction nasce dalla visione dell'OVA 8 di Prince of Tennis. C'è una scena fra Mukahi Gakuto e Hiyoshi Wakashi dalla palese ambiguità che è impossible non cogliere e che ho cercato in parte di riprodurre nella fiction anche se in circostanze cronologiche diverse.

 

Era una domenica pomeriggio di metà dicembre a Tokyo. Un freddo pungente spirava da nord e i nembi che si erano addensati sulla città facevano presagire che presto avrebbe nevicato.Nonostante il gelo, la grande metropoli era in piena attività, brulicava di persone allegre e festanti che godevano dei mille e più divertimenti che la capitale nipponica metteva loro a disposizione. L'imminente avvento del Natale poi faceva sì che aleggiasse nell'aria una particolare euforia.
Fuori al cancello d'entrata di un grande luna park affollato di avventori, poggiato contro il tronco di un maestoso ciliegio spoglio della sua rigogliosa chioma per via della stagione invernale, Gakuto Mukahi era in attesa di qualcuno. Vestito con la divisa della Hyotei, la sua scuola media, fissava la folla che, lieta, si riversava all'interno del parco di divertimenti. Deluso per non aver scorto fra i passanti la persona che attendeva ormai da quaranta minuti, trasse un grosso sospiro e lanciò un'altra occhiata all'orologio che avvolgeva il suo polso sottile.
Accigliatosi ed assunta un'espressione adirata, si staccò dal vecchio albero e fece per allontanarsi quando si sentì strattonare da dietro e con forza tanto che per poco non perse l'equilibrio nonostante la sua innata agilità.
"Ehi, ma che diavolo..." si girò di scatto pronto ad assalire verbalmente l'autore del gesto e si trovò di fronte Wakashi Hiyoshi, colui che aveva atteso per tutto quel tempo.
"Stavi già per andartene, Mukahi-senpai?" chiese il biondo Hiyoshi con un mezzo sorriso sornione sul viso.
"Già??!!" urlò inviperito Gakuto "Sono quaranta minuti che ti aspetto, Hiyoshi! Dove diamine sei stato?"
"Mi ero perso." Ribattè tranquillo Hiyoshi.
"Oh sì certo, come no? Ma se abiti a soli due isolati da qui!" commentò Gakuto con stizza.
"Come mai hai voluto che ci vedessimo oggi?" domandò Hiyoshi con calma serafica.
"mmmm...sei o non sei il mio partner di doppio?" sospirò Gakuto spazientito coprendosi gli occhi con una mano "Si era detto che dovevamo discutere delle strategie da mettere in atto per i prossimi match!" tagliò corto avviandosi per primo verso l'ingresso del parco. Hiyoshi si affiancò prontamente all'esile ragazzo "Perchè porti la divisa?" s'interessò.
Gakuto si girò a guardare per un istante il suo compagno di doppio. Quest'ultimo indossava un paio di jeans aderenti, una felpa nera e un piumino del medesimo colore con una spilla che riproduceva lo stemma della scuola media Hyotei appuntato su di esso. Le sue guance, fissando il ragazzo, si infiammarono leggermente, distolse subito lo sguardo riprendendo a guardare avanti "Bé perchè io vengo da una lezione suppplementare!" disse bruscamente.
"Di domenica?" chiese quasi sorpreso il biondo Hiyoshi.
"Certo, di domenica!" replicò Gakuto sempre più spazientito "A febbraio ci aspettano gli esami, io dovrò affrontare quelli per l'ammissione alle superiori ed i miei genitori mi hanno detto chiaramente che se non li passo mi impediranno di giocare a tennis, inoltre se...." si bloccò di colpo fissando il compagno "….non vedo perché devo stare a raccontarti tutte queste cose! Entriamo piuttosto!"
Il biondo Hiyoshi e l'esile Gakuto, varcata la soglia del parco, iniziarono a percorrere uno dei suoi viali.
"Mukahi-san!" cominciò a dire Hiyoshi intrecciandosi le mani dietro la testa dopo essersi guardato un pò intorno.
"Cosa?" rispose l'esile ragazzo senza neppure voltarsi.
"Devo avertelo già domandato una volta nella stessa situzione" iniziò a parlare il biondo per poi fare una piccola pausa e riprendere "Perché sono in un posto del genere con te?"
A quella domanda Gakuto si guardò intorno, non ci aveva ancora fatto caso ma attorno a loro, nel parco, quella domenica pomeriggio, c'erano prevalentemente coppiette che, tenendosi per mano, si godevano una romantica uscita.
Realizzata che tipo di atmosfera ci fosse in giro, Gakuto arrossì violentemente "St..Sta zitto!" urlò più per reazione al grande imbarazzo che provava in quel momento che per una reale rabbia.
"Non...non eri stato tu quello a suggerire di vederci perché aveva una strategia?" proseguì il ragazzo esile seguitando ad urlare. "Nonostante sia già da una bel po' che giochiamo il doppio insieme, noi due non andiamo proprio d'accordo. Con Oshitari andava senz'altro meglio! Mi chiedo cosa sia passato per la testa al coach quel giorno che ha deciso di accoppiarci!"
"Sai Mukahi-san, io credo di aver capito perché non vai d'accordo con me!" disse Wakashi con aria sentenziosa infilandosi le mani nelle tasche del piumino.
"Perché? Sentiamo!" sospirò Gakuto.
"Perché forse temi di sfigurare di fronte alla mia tecnica dell'enbu tennis" decretò il biondo Hiyoshi con una punta di pungente sarcasmo.
"Assolutamente no!" urlò l'esile Gakuto strabuzzando gli occhi.
"Su, non devi preoccuparti senpai, vedrò di trattenere il mio enorme potenziale quando gioco in coppia con te!".
"Insomma, ti ho detto che non è affatto così!" ripeté l'esile ragazzo "mi fai arrabbiare ogni volta che parli!"


Impegnati in simili battibecchi i due non si accorsero di essere arrivati in una zona del parco un po' più riservata e appartata. Con disagio Gakuto si rese conto che erano accerchiati da coppiette in cerca di privacy.
"Ed ora perché siamo finiti qui? E' pieno di fidanzati!" arrossì di nuovo Gakuto colto da un vivo imbarazzo.
"Già!" annuì serafico il suo partner di doppio non condividendo minimamente l'imbarazzo dell'altro.
"Basta! Non ne posso più, io me ne vado a casa!" disse alterato Gakuto facendo dietrofront.
"Aspetta Mukahi-san!" Hiyoshi lo fermò afferrandolo per l'esile polso. "Visto che siamo qui tanto vale goderci questo pomeriggio!" sorrise sornione.
"Co...cosa vuoi dire?" replicò Gakuto con espressione perplessa fissando la mano del suo partner di doppio serrata attorno al suo polso.
"Abbiamo una strategia da formulare no?" disse Hiyoshi facendo scivolare la propria mano dal polso alla mano del compagno.
Gakuto, colto di sorpreso, fu incapace di polemizzare come faceva di solito.
"Bene, andiamo!" disse Hiyoshi tranquillo stringendo la mano dell'esile ragazzo nella propria e portandola con naturalezza nella tasca del piumino.
"Che..che cosa stai facendo?" Gakuto ululò più arrabbiato che mai per la vergogna e il tremendo imbarazzo di quel gesto che a Hiyoshi, per contrasto, era venuto tanto spontaneo e naturale.
"Mukahi-senpai, hai la mano fredda, volevo solo riscaldartela" rispose Hiyoshi con aria tranquilla ed innocente. "Ma se non ti va..." sussurrò fissandolo.
Gakuto fu incapace di reggere lo sguardo del compagno, cercò di evitare di dare in escandescenze e si riservò di fargliela pagare agli allenamenti del club di tennis. Nel frattempo sul suo viso si erano alternate tutte le tonalità e le varianti del rosso. "Ok..ok..." sospirò rassegnato "Basta che ce ne andiamo da questa parte del parco!"
Camminando vicinissimi come non lo erano mai stati arrivarono allo spiazzale principale del luna park dove sorgeva il bar con i tavoli disposti al di fuori e da dove si dipanavano le strade per le varie giostre e attrazioni.
I due ragazzi si sedettero ad uno dei tavolini allineati nello spiazzale riprendendo a discutere o sarebbe meglio dire a battibeccare.
"Assolutamente no! Ti ho detto che..." iniziò ad urlare stizzito Gakuto quando si bloccò lasciando la frase a metà.
"Che ti prende Mukahi-san?"
"E' come se mi sentissi osservato!" sussurrò Gakuto.
Hiyoshi volse lo sguardo oltre l'esile ragazzo ampliando il suo campo visivo. In questo modo potè notare che sedute al tavolino proprio alle loro spalle c'erano due ragazze che li fissavano con il viso arrossito parlottando e confabulando. Un particolare attrasse la sua attenzione: le due ragazze portavano con loro dei borsoni sportivi dai quali si intravedevano le sagome di due racchette. Colto da un lampo di genio si alzò e si diresse al tavolo alle loro spalle.
"Ma..ma dove vai Hiyoshi?" Gakuto non ebbe neanche il tempo di protestare che subito il suo partner di doppio riapparve stringendo nella sinistra due racchette e una pallina nella destra. Poggiò una delle due racchette sul tavolo in segno di sfida certo che il suo compagno l'avrebbe raccolta.
"Facciamo due tiri, senpai?" domandò il biondo Hiyoshi con aria decisa e un sorriso furbetto sul viso.
"Certo!" sorrise furbamente Gakuto alzandosi prontamente e raccogliendo la racchetta dal tavolo.


Si diressero in quella zona del parco più appartata, mentre il sole calava all'orizzonte e la temperatura si faceva ancora più rigida. Spogliatisi dei soprabiti, incuranti del freddo, iniziarono la loro piccola sfida, decisi, entrambi, a non perdere e a non sfigurare l'uno agli occhi dell'altro. Andarono avanti per circa un'ora con dritti, rovesci, scambi e ribattute quando la pallina rotolò nella boscaglia che stava ai margini e lambiva tutto il parco. Entrambi i ragazzi si precipitarono a cercare la palla.


"Ecco, ora sarà un'impresa ritrovarla. Cosa diremo a quelle ragazze che ce l'hanno prestata? Se il tuo rovescio fosse più preciso ora noi non staremmo in questi cespugli e con questo freddo a cercare una stupida pallina!" si lamentò Gakuto.
"Capisco Mukahi-san! Vedere difetti che in realtà non ci sono nel gioco degli altri è un modo per mascherare i propri!" sentenziò Hiyoshi incrociando le braccia al petto con una buona dose di pungente sarcasmo.
"Che cosa? Non è affatto vero!" si alterò Gakuto.
I due proseguirono le ricerche fra i mille soliti battibecchi.

 

"Basta" sospirò lievemente affaticato ed infreddolito il piccolo Gakuto appoggiandosi contro il tronco di un albero "Io ci rinuncio!" annunziò.
Hiyoshi si girò a guardarlo e d'improvviso un sorrisetto di vittoria gli si stampò sul volto "Mukahi-san, non tutti i mali vengono per nuocere!" disse avvicinandosi a Gakuto.
"Co..cosa fai?" si allarmò il ragazzino esile. Hiyoshi gli si era avvicinato così tanto che faceva sì che Gakuto restasse premuto contro il fusto dell'albero.
"La pallina...volevo solo raccoglierla!" ribatté Hiyoshi allungandosi per prendere la palla che si era andata a conficcare fra due dei rami dell'albero al quale si era appoggiato il ragazzino piccolo ed esile.
La strettissima vicinanza con Hiyoshi fece avvampare Gakuto. Il ragazzo biondo se ne accorse e non poté fare a meno di fissare il suo partner con un mezzo sorriso divertito.
"Co..cos'hai da ridere?" iniziò a protestare Gakuto quando Hiyoshi lo zittì con un bacio. Fu lungo ed intenso tanto che Gakuto restò senza fiato.
"Ti ha dato di volta il cervello, Hiyoshi?!" strillò Gakuto paonazzo sia per la rabbia generata dall'ardito gesto e sia per l'eccitazione del momento.
"Per niente" sussurrò calmo il biondo ragazzo "Per la verità volevo farlo già da tempo!" rivelò candidamente.
"Spostati! Fammi passare!" disse Gakuto alterato cercando di divincolarsi dalla stretta che Hiyoshi esercitava su di lui.
Per tutta risposta il biondo continuò a tenerlo premuto contro il tronco dell'albero con tutto il suo corpo e la sua forza.
"Dimmi Mukahi-san, Oshitari-senpai ti ha mai baciato come ho fatto io ora?" chiese Hiyoshi rabbuiatosi per effetto di tale pensiero.
"Che diamine dici??!!" urlò sconvolto Gakuto col viso in fiamme.
"Ok...credo di aver capito dalla reazione che la risposta è no, mi basta!" disse Hiyoshi rasserenato "Sei ancora più carino quando arrossisci, Mukahi-san!" accarezzò le guance arrossite del ragazzino.
Gakuto sentì il contatto delle mani fredde di Hiyoshi con la pelle del suo volto rosso e accaldato.
"Non prendermi in giro Hiyoshi, lasciami!" il suo temperamento polemico ed impulsivo non lo abbandonava neppure in quel momento. Tentò ancora una volta di forzare la stretta del compagno ma invano.
La reazione di Hiyoshi non si fece attendere, stampò un altro lungo e appassionato bacio sulla bocca dell'esile ragazzo, poi, gli sussurrò all'orecchio "Dimmi cosa vuoi che ti faccia Mukahi-san, anzi Gakuto-kun."
Per effetto di quel carezzevole sussurro un brivido percorse la schiena di Gakuto irradiandosi dal collo.
"Lasciami…Hiyoshi!" stavolta emise solo un flebile mormorio.
Hiyoshi constatò soddisfatto che finalmente la sua strategia stava facendo breccia nella solida barricata eretta dal piccolo Gakuto.
"Solo se farai ciò che dico io!" disse Hiyoshi stringendolo ancora più forte ed imprimendogli un altro bacio mozzafiato. "E poi voglio che non pronunci più il mio cognome con tanto astio!" riprese Hiyoshi "Anzi, chiamami per nome, chiamami Wakashi. Lo farai?" gli chiese scrollandolo un po'.
"mmm...lasciami andare" sussurrò ancora una volta Gakuto.
"Risposta sbagliata! Altra punizione!" Hiyoshi impresse un altro appassionato bacio sulle labbra di Gakuto ormai completamente vinto.
"Va bene...va bene Hiyos...Wakashi-kun!" mormorò il piccolo Gakuto.
Hiyoshi sorrise soddisfatto "Credo che per oggi possa bastare Gakuto-chan!"
Il ragazzo biondo allentò la stretta sul piccolo Gakuto e lo lasciò libero di andare. Poteva ritenersi più che contento per il progresso raggiunto e la tecnica con la quale l'aveva conseguito.
Gakuto, ancora frastornato e confuso, non si allontanò in fretta e furia ma si tenne aggrappato al braccio del compagno ancora per qualche istante e si lasciò guidare da lui fuori dalla boscaglia che lambiva il parco.
Fra battibecchi e schermaglie amorose il tempo era passato, il sole era già bello che calato ormai da un pò ed era imminente la chiusura del parco.
Usciti dalla boscaglia, Hiyoshi e Gakuto trovarono le due ragazze proprietarie delle racchette che li attendevano. Quando videro i due studenti della Hyotei uscire dalla piccola radura stretti l'uno accanto all'altro arrossirono vivamente ed iniziarono a confabulare fra loro e a fissarli come in estasi "Te l'avevo detto che quei due ragazzi carini della Hyotei stavano assieme!" mormorò l'una all'altra. Gakuto, percepita l'ambiguità della situazione, avvampò e si stacco prontamente da Hiyoshi che osservò divertito l'imbarazzo del suo compagno.
Le due tipe, soddisfatte per aver recuperato ciò che avevano prestato e per quanto avevano visto si avviarono verso l'uscita del parco.


"Etchiùùù!" starnutì il piccolo Gakuto mentre raccoglieva il soprabito e la cartella coi libri che qualche ora prima, lui ed Hiyoshi, avevano poggiato su una panchina quando avevano iniziato il loro incontro-scontro di tennis.
"E' colpa tua e dell'umidità che mi hai fatto prendere sotto quell'albero!" si lamentò il piccoletto.
"Scusami Gakuto-kun, la prossima volta lo faremo al chiuso!" replicò tranquillo Hiyoshi.
"Assolutamente no!" urlò arrabbiato Gakuto avvampando.
Quando si avviarono verso l'uscita, il parco era già quasi semi deserto, i due si stupirono di quanto in fretta fosse passato il tempo quel pomeriggio. Gran parte del tragitto lo percorsero in silenzio ma quando il primo fiocco di neve cominciò a cadere strappò un'esclamazione di stupore e gioia ad entrambi.
"ehm...per te" disse Gakuto in modo un pò brusco, dopo aver trafficato nella cartella ed averne estratto un sacchettino con tanto di fiocco, porgendolo ad Hiyoshi "è...è solo uno di quei portafortuna che ti danno nei templi. Ho pensato di regalarlo anche agli altri della squadra, non credere che dietro questo mio gesto ci sia dell'altro!" si schernì l'esile ragazzo mentre il suo viso arrossito tradiva le sue parole.
Hiyoshi sorrise prendendo il sacchetto che il compagno gli aveva offerto.
"In verità, ho anch'io qualcosa da darti. E' il motivo che mi ha fatto tardare!" il biondo estrasse dalla tasca del piumino un pacchetto.
Gakuto arrossì ancora di più. "Lo accetto solo perché sarebbe una scortesia non farlo!" disse prendendo il pacchettino "non credere che..."
"...ci sia dell'altro!" Hiyoshi finì la frase per Gakuto sorridendo divertito "lo so..lo so!"


La neve cadeva fitta imbiancando a mano a mano il viale che i due ragazzi stavano percorrendo per dirigersi verso l'uscita del parco.
"Gakuto-kun, vuoi che ti riscaldi la mano?" chiese Hiyoshi con un sorrisetto sornione interrompendo l'attimo di silenzio che era seguito allo scambio dei regali.
Gakuto arrossì distogliendo lo sguardò. "So...solo finché siamo da soli e non ci vede nessuno!" disse un pò brusco "e non credere che ci sia dell'altro, Wakashi!"
Hiyoshi sorrise divertito, Gakuto l'aveva chiamato per nome senza che lui lo avesse sollecitato a farlo.
Il biondo Hiyoshi strinse la mano dell'esile Gakuto nella sua e insieme si avviarono verso l'uscita.

   
 
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