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Autore: Hell Of A Wolf    04/01/2013    2 recensioni
''Sono tante le storie in circolazione.
Storie di esseri inreali,personaggi inquietanti,immersi nel mistero.
Cosa succederebbe se tutti questi si incontrarono in un'unica e disturbante narrazione?''
Genere: Fantasy, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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Kyja si svegliò dopo molto tempo.
Si guardò intorno e notò con grande sorpresa che non era più nello strano bosco di prima,bensì nella sua camera.
Non aveva le pagine con sè,e nemmeno la torcia,ed il libro era chiuso.
Si alzò subito,entrò in cucina e si fermò sulla porta.Non vi era nessuno.
Cercò per tutta casa,ma dei suoi genitori e di suo fratello non vi era alcuna traccia,nemmeno un biglietto.
Corse in camera e provò a chiamare,ma nessuna risposta.
Guardò il libro chiuso sul letto,un oscuro pensiero le attraversò la mente,ma non durò molto.
Aprì il libro,e si lasciò trascinare dentro.Era convinta di trovarsi  nel bosco,invece no.
Al suo risveglio si trovò in quello che a lei pareva un ospedale,o qualcosa del genere.Quella grande massa d'alberi non era nulla in confronto a quel posto.
I vetri erano macchiati di sangue,così come le pareti.E le stanze,quasi tutte buie.
Si alzò da quel lettino su cui si era svegliata,e ispezionò la stanza.Aprì ogni cassetto,ma non riuscì a trovarci nulla di interessante.Solo attrezzi.
Cercò una torcia o qualcosa che potesse fare luce,ma non trovò nulla.
Non c'era nessun rumore intorno,solo quello dei suoi passi che rimbombavano in ogni stanza.Kyja fece un giro per i corridoi.Bui,tetri,quasi senza una fine.
Alcuni di questi erano senza uscita,perchè le porte erano chiuse,e il terrore della ragazza per lo Slender* non la aveva ancora abbandonata,non aveva alcuna intenzione di girarsi.
Restava a lungo alla fine di quei corridoi,a riflettere sul dover girarsi o no.Ma non avendo altra scelta finiva sempre per farlo.
Spesso aveva sentito strani rumori vicino a lei,tipo oggetti che cadevano,anche se alla fine si scopriva sempre che a causarlo erano stati i topi,quindi si tranquillizzò.
Oramai la ragazza andava in giro ''tranquilla'' sapendo della presenza di quegli animali,ma c'era una cosa che suo fratello le aveva insegnato e che lei aveva dimenticato.
Mai dare le spalle alle finestre.
Visitò tutte le stanze di quell'ospedale malandato,una peggio dell'altra.Riuscì però a trovare qualcosa di utile nella ventiquattresima stanza.
Un coltello,nel quarto cassetto a sinistra della porta.
Per prenderlo,dovette alla fine dar le spalle ai vetri insanguinati,ed è lì che accadde.
Una strana presenza la osservava,nascosta nell'ombra.
Un brivido le percorse la schiena,e lei si girò impugnando l'oggetto che aveva appena trovato.La presenza sparì,e Kyja si ritrovò contro il muro,gli occhi fissi davanti a lei e il cuore che le batteva veloce.
Si sentì uno squittio,dopo di che un altro topo sbucò da dietro la porta e la ragazza rimase lì,a fissarlo,mentre la paura lentamente diminuiva.
Uscì subito.
La stanchezza cominciava a farsi sentire,tanto che lei non riusciva quasi piu a tenere gli occhi aperti.
Entrò nella stanza numero 13,all'apparenza la piu ''gradevole'' e si accucciò in un angolo,addormentandosi pochi minuti dopo.Il coltello le cadde di mano.
Dopo qualche tempo,un colpo di aria fredda le fece aprire leggermente gli occhi.Fece un urlo e sgranò gli occhi.
Proprio davanti a lei,a fissarla con aria inquietante,c'era un uomo.Non era alto come la creatura che aveva visto la notte prima,ma molto diverso.
La pelle era bianca,capelli spettinati color carbone,gli occhi erano circondati di nero,e vi era un falso sorriso.Un sorriso ''tagliato'',forse fatto con un taglierino.
Kyja si ricordò,all'improvviso,di un racconto che il suo fratello le aveva narrato.
Quella COSA che aveva davanti,corrispondeva alla descrizione che James aveva fatto.
Indietreggiò piu che potè,cerco il coltello che le era caduto,ma non trovando nulla riportò lo sguardo al tizio.Il coltello lo aveva lui,puntato verso la ragazza.
Lui si avvicinò e le disse con una voce che le fece accapponare la pelle:
-Shhh,torna a dormire..-
Kyja lo fissò per alcuni secondi,poi iniziò a colpirlo senza fargli alcun danno.Riuscì solo ad allontanarlo di poco,quel che basta per alzarsi e provare ad uscire dalla stanza.
Ma non ci riuscì.
Venne presa per un braccio e bloccata.Le urla non servivano a niente,o forse si.
Con il bracco che aveva libero prese un qualcosa,e lo lanciò vero la finestra senza essere vista.
Il rumore del vetro che andava in frantumi riuscì a distrarre il tizio e ne approfittò per liberarsi e uscire.Chiuse la porta,e corse lontano in ultra stanza,rifugiandosi sotto a un tavolo.
Si sentivano i colpi dati alla porta,che continuarono per una mezz'ora,e quando finalmente cessarono Kyja finì con l'addormentarsi.
Ebbe incubi per tutta la notte,vedeva nella sua mente il killer che l'aveva seguita,e non riusciva a togliersi dalla testa l'idea che potesse tornare.
Fu una lunga notte,in cui lei riuscì a dormire poco,sempre in guardia attenta ad ogni rumore che potesse sentire.
Jeff era ancora lì,e non se ne sarebbe andato.


Slender = vedi primo capitolo.
  
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