XI
LA SHIKON
NO TAMA
Le due entità si guardarono
freddamente: il bene e il Male, il freddo e il caldo, la Luce e le Tenebre,
l'amore e l'odio, il bianco e il nero, la Pace e la Guerra…
Due forze da sempre in
guerra tra di loro, finalmente erano una di fronte all'altra, per combattere la
battaglia che avrebbe deciso le sorti dell'umanità.
Un'aurea di luce avvolse le
due figure. I presenti rabbrividirono: non era necessario avere enormi poteri o
le facoltà do una miko per capire che la loro potenza era talmente forte da
poter distruggere completamente il loro mondo.
L'aura rosso cadmio del
demone maligno si fece più forte dell'altra e contemporaneamente la terra iniziò a
tremare e un profondo solco si aprì nel terreno.
"Ma cosa sta succedendo?" si
chiese Milena tremante: si augurava che quei due non volessero veramente
distruggere il pianeta..
Una colonna di magma
incandescente uscì dall'insenatura nel terreno, pericolosamente vicino al luogo
in cui si trovavano Kagome e Inuyasha, ancora privo di forze. La ragazza si
strinse più forte all'hanyou che amava, che sbigottito si guardava intorno,
senza poter intervenire in alcun modo.
"INUYASHA!" urlò Kagome
chiudendo i suoi grandi occhi nocciola, sicura che sarebbero presto morti
ambedue.
Una nuova eruzione lavica
colpì in punto in cui si trovavano i due giovani giapponesi, ma i due erano già
al sicuro.
Kagome aprì gli occhi e vide
l'eruzione che avrebbe potuto ucciderli. Sconcertata, chiedendosi cosa diavolo
fosse successo, alzò lo sguardo e vide Sesshomaru fissare la colonna di lava che
li avrebbe uccisi.
"Se…
Sesshomaru!"
Il demone abbassò lo sguardo
e incrociò quello sorpreso della ragazza. Kagome sussultò. Quegli occhi… non
erano i freddi occhi del principe dei demoni che l'avevano fissata astiosamente
tante volte in quei due anni… erano invece gli occhi di un ragazzo come lei, un
adolescente come tanti altri.
Una nuova, violenta
esplosione la allontanò dai suoi pensieri. Tornò a guardare i due contendenti e
notò l'aura maligna espandersi sempre di più, mentre il cielo si incupiva sempre
di più.
La kami del bene portò i
palmi delle mani davanti al suo petto e iniziò a recitare una strana cantilena
in una lingua sconosciuta. Come a voler obbedire a un ordine superiore, le
nuvole del cielo si concentrarono sulle loro teste e un lampo squarciò il cielo.
Piccole gocce di pioggia iniziarono a bagnarli, ma la loro intensità aumentò
rapidamente fino a trasformarsi in un violento acquazzone. Le due kami
sembravano tuttavia non accorgersi di quello che accadeva intorno a
loro.
"Sembra quasi che non si
rendano conto di ciò che stanno combinando!"
"Ma Miroku? Com'è
possibile!"
Il bonzo scosse la testa.
"Non lo so Sango, non lo so! Sembra... sembra che non gli importi di distruggere
tutto! Vogliono solo la loro stramaledettissima vittoria!"
Milena osservò la scena,
mentre la rabbia iniziava a pulsarle nelle vene. Ma come era possibile che non
si accorgessero di nulla? Possibile che i kami che dovevano proteggere e
custodire il mondo lo stessero distruggendo? Ma erano davvero creature divine o
piuttosto uomini o demoni come tanti, arroganti e egoisti, che avevano
acquistato poteri soprannaturali?
"BASTA!" urlò cercando di
superare l'ululato del vento che si
era appena alzato e le esplosioni che si susseguivano a un ritmo sempre più
frenetico. "BASTA, PER L'AMOR DEL CIELO, BASTA!"
Ma nessuno, neanche i suoi
compagni, avevano sentito le sue proteste.
Milena si spazientì e una
rabbia simile a quella che aveva provato quando aveva visto Kikyo e Inuyasha
nudi insieme le fece perdere il lume della ragione e, ancora una volta, lasciò
che fosse l'istinto a guidarla.
Lentamente si diresse verso
le due figure, per nulla intimorita dal vento micidiale che li attanagliava e
che rallentava la sua strada, gli occhi scuri frementi
d'ira.
"Milena fermati!" cercò di
fermarla Sango, ma inutilmente. Quando Milena era in quello stato, notò Miroku
quasi divertito, nonostante la situazione fosse tutt'altro che comica,
ricordando ciò che era accaduto in quella stessa foresta, nessuno era capace di
fermarla.
Milena si diresse decisa
verso i due kami, incurante delle voci degli amici e tanto meno della cenere e
dei lapilli che il vento le aizzava contro, combattendo con tutte le sue forze
pur di non restarne sconfitta.
"SMETTETELA!" urlò con tutta
la voce che poteva "Smettetela! Che razza di divinità siete! State distruggendo
il pianeta! Continuando così non ne resterà più traccia! Siete così egoisti da
voler distruggere la Terra per una stupida battaglia fra di
voi?"
La kami del bene la guardò
quasi con sufficienza, come se fosse troppo sciocca per capire cosa stesse
acccadendo.
"Questa è la battaglia
decisiva fra il Bene e il Male. Solo al termine si vedrà se il Mondo sarà salvo
per sempre o se invece cadrà nell'oscurità più totale."
"Decisiva per chi se la
Terra viene disintegrata?" ribatté lei, senza lasciarsi intimorire dalla divinità
"Che razza di divinità del Bene sei, se non cerchi di difendere le creature che
popolano questa terra? Sei egoista e crudele, proprio come lui! Non meritate di
essere i kami che governano la vita! Mi vergogno che il MIO mondo sia governato
da ESSERI SCHIFOSI COME VOI!"
Un lampo accecante squarciò
l'aria e un fulmine colpì la terra producendo una enorme voragine, sollevando i
detriti.
Milena guardò attentamente
la voragine e con sua grande sorpresa notò che al centro di questa vi era una
ragazza.
Inuyasha sgranò gli occhi
incredulo. "Ki… Kikyo?"
No, Inuyasha non poteva dire
con certezza che quella ragazza fosse realmente la miko che aveva amato
cinquanta anni prima. Aveva lunghi capelli neri sciolti sulle spalle e indossava
un lungo kimono rosso con una corazza sul petto, simile a quella che indossava
Sango. Inuyasha avrebbe giurato che quella fosse la venerabile Kikyo, se non
fosse stato per il suo odore…. Un odore che invece conosceva bene… anche
troppo…
La miko era avvolta da
un'aura argentata che infondeva pace e serenità.
Il kami del male indietreggiò
spaventato.
"Non riuscirai di nuovo a
rinchiudermi in quella maledetta sfera!" esclamò e, incrociando le mani davanti
al petto, generò dal nulla una sfera di fuoco che prontamente lanciò verso la
ragazza.
La miko non si mosse,
tuttavia la sfera non la raggiunse, distrutta prima da una barriera di
luce.
"Porc…" bestemmiò e tentò nuovamente di colpirla, ma la giovane fu più veloce: chiuse gli occhi e i palmi delle mani come se stesse pregando.
Dal suo corpo si sprigionò
una luce fortissima e investì i due kami.
"Perché? Perché non vuoi che
lo sconfigga? Se riuscissi a sconfiggerlo, il Male sarebbe estirpato da questo
mondo!" esclamò la kami del bene spaventata.
La miko scosse la testa "Per
distruggere questo mondo? Non avete notato come state riducendo questo povero
pianeta? Voi dovete governarlo e proteggerlo, ma avete seguito il vostro
egoismo, piuttosto che il vostro dovere, trasformando anche l'animo degli
uomini…. Tempo fa vi rinchiusi in due sfere per evitare che creaste una
situazione simile ancora una volta. Ma purtroppo è accaduto. Possibile che non
abbiate capito che non potrete mai sconfiggervi l'un l'altro neanche se
combatteste per l'eternità? Il Male e il Bene sono le due forze opposte che
armonizzano il mondo. Il Bene non esisterebbe se non esistesse il Male, come il
bianco non sarebbe tale se non si conoscesse il nero. Sia il Bene che il Male
non potranno mai essere debellati del tutto. Talora vincerà l'uno, talora
l'altro, ma l'altro non sarà mai completamente cancellato. Il Bene e il Male
sono le due facce della stessa realtà. E solo in questa sfera potrete mantenere
l'equilibrio… visto che non siete capaci da soli di governare gli elementi come
vi era stato ordinato dal Kami Supremo."
La kami del Bene chiuse gli
occhi, capendo. E' vero, la miko aveva ragione. Lei era la divinità protettrice
del Bene e invece si stava comportando esattamente come la sua antagonista. Ma
come osava definirsi kami della Luce? La divinità si rilassò e lasciò che la
benefica luce proveniente dalla sacerdotessa la avvolgesse, mentre l'altra
scuoteva la testa e poneva le braccia davanti, decisa a non lasciarsi
intrappolare ancora una volta. Ma questa mossa fu completamente
inutile.
L'energia luminosa avvolse
tutto e tutti, portando i presenti a chiudere gli occhi e a stringersi fra loro
per non restare accecati dalla sua forza.
Quando i nostri amici
aprirono gli occhi, non riuscirono a creder a ciò che si poneva loro davanti: sembrava quasi che in quelle ultime ore non fosse accaduto nulla di quello che
invece era successo; il sole brillava alto in un cielo completamente sgombro di
nubi, gli uccellini cinguettavano felici sopra i rami dei ciliegi, come se
volessero salutare la primavera ormai alle porte, mentre una dolce brezza
soffiava leggera.
Avrebbero quasi creduto che
si fosse trattato di un loro semplice, quanto incredibile sogno, se davanti a
loro, non ci fosse stata la sacerdotessa che stringeva fra le sue mani una sfera
rosa pallido, perfettamente sferica.
"La shikon no tama. Nel vero
senso della parola, questa volta." Esclamò Milena completando il piccolo
gioiello fonte di tanti guai.
La miko sorrise e guardò
prima Milena, poi Kagome e Inuyasha che ancora si sorreggeva alla ragazza,
troppo debole per restare in piedi con le proprie forze.
"Ma… ma tu chi sei?" chiese
infine Inuyasha "Sei davvero…?"
La ragazza sembrò non
sentirlo, ma si avvicinò a Milena e le mise fra le mani la preziosissima tama.
"Io non sono stata capace di
proteggere questa sfera né secoli fa, né cinquanta anni fa…. Midoriko non si
rese conto di aver solo ritardato questo momento, dividendo la sfera in due più
piccole, mentre Kikyo ha soltanto rovinato la vita di tutti quelli che l'amavano
innamorandosi di Inuyasha… perdonatemi. Ti prego di portare questa sfera nel tuo
mondo e di custodirla. Perché forse tu riuscirai dove Kikyo e Midoriko hanno
fallito… in un mondo in cui non esistono magie e incantesimi, forse i quattro
kami potranno riposare in pace… benché in effetti sia il loro spirito a governare
l'intero Universo…"
Milena annuì incapace di
parlare, mentre le lacrime le pungevano gli occhi. Proteggere la shikon no tama…
quindi significava che lei come Kikyo e Kagome…?
La miko sembrò averle letto
nel pensiero, perché le sorrise complice; poi si voltò verso Kagome e Inuyasha e
lentamente si avvicinò ai due giovani, che immobili non riuscivano a credere ai
loro occhi.
"Inuyasha…" la miko
accarezzò la guancia del giovane hanyou e questi fu illuminato da un'aura
dorata. Le sue ferite si cicatrizzarono completamente e le sue forze
tornarono, come se non avesse combattuto alcuna battaglia. Il ragazzo la fissò fra il
sorpreso e l'incuriosito.
"Ma
perché…?"
La ragazza lo guardò. Erano
cinquant'anni che non vedeva quello sguardo così dolce, ma al contempo triste e
malinconico nei suoi begli occhi nocciola, uno sguardo che per un attimo lo
riportò indietro nel tempo, a quel periodo della loro vita in cui avevano potuto
vivere felici. Ma ora… ora c'era Kagome nel suo cuore. Si, lui amava Kagome e
mai come in quel momento se ne rese conto. Lui l'amava follemente e non perché
fosse la sua reincarnazione…. Semplicemente perché era lei, Kagome
Higurashi.
"Kikyo
io…"
"Inuyasha… perdonami. Ho
cercato in tutti i modi di convincerti a morire con me, ad amarmi ancora, dopo
cinquanta lunghi anni, senza capire che se veramente ti amavo dovevo lasciarti
vivere con la persona che ami. Perchè amare veramente è desiderare la felicità
dell'altro. Per fortuna l'ho capito…" e per un attimo voltò lo sguardo per
posarlo su Milena "Anche se un po' in ritardo…"
Inuyasha non rispose,
colpito dalle sue parole e la sacerdotessa gli sorrise comprensiva, poi si voltò
e, per la prima volta da quando si conoscevano, sorrise alla sua reincarnazione.
Kagome abbassò lo sguardo colpita, ma Kikyo la prese delicatamente per un
braccio per allontanarla da Inuyasha, come se volesse parlarle in privato.
L'hanyou le guardò sorpreso.
"Sei una ragazza speciale,
Kagome. Mi dispiace… di tutto. Potrai mai perdonarmi per quello che ti ho fatto?
Sono stata felice cinquanta anni fa, ma ora il mio tempo è finito… vivi felice
con Inuyasha."
Kagome non credeva alle
proprie orecchie. "Ma tu e Inuyasha…?"
Kikyo scosse la testa e
un'ombra di dolore apparve nei suoi occhi castani: "Per quanto avessi voluto,
Milena ci ha interrotti prima che io potessi raggiungere la felicità. Ma forse è
stato meglio così… il cuore di Inuyasha non era con me in quel momento…"
rispose fissandola intensamente.
Kagome arrossì e sorrise fra
il rinfrancata e il triste. In fondo anche Kikyo aveva diritto alla sua
felicità, dato che non aveva potuto averla cinquanta anni prima… nonostante
tutto ciò che avesse fatto loro negli ultimi due anni.
Kikyo sorrise anche lei e
lentamente si allontanò da lei, continuando a fissare la
coppia.
"Addio per sempre amici."
disse, prima di scomparire per sempre in una nuvola di
luce.