Vukovar, agosto 1991.

Miroslava stava a guardare, appoggiata ad un muro di una casa distrutta dalle bombe. Ebbe la forza di entrare. Vide sangue sparso dappertutto, cocci, mobili rovinati, una culla ormai vuota. La dolcezza e l'accoglienza di quella casa erano stati interrotti dalla guerra, non ancora terminata; una piccolissima tregua era in corso. Si portò le mani sulla bocca, esterrefatta, mentre uscì dalla casa, o meglio, cumulo di macerie.
Camminava sulla terra umida; il sangue secco ancora su di essa, proiettili ovunque, mine inesplose. E corpi, corpi di bambini, neonati, adolescenti, adulti, anziani... Chiunque sfortunato che era capitato nel luogo sbagliato nel momento sbagliato. La jugoslava si stava sforzando di non piangere.
« ... io ho ordinato tutto questo. »
Mormorò, con la voce rotta dal pianto imminente, mentre con il poco coraggio che le rimaneva, continuava ad avanzare per la città distrutta. Udiva urla di donne venute a sapere della morte orrenda dei loro mariti.
Non si accorgeva minimamente che dietro di lei c'era Dario. La seguiva, voleva capire i suoi sentimenti: se si era pentita, se era cambiata. Era innamorato perdutamente di lei, nonostante i vari avvertimenti del fratello, che gli aveva sempre insegnato di non fidarsi della giovane. Ma a Danijel non lo seguiva più. Solo il suo cuore.
Miroslava si fermò; nonostante gli occhi rossi e lucidi per il pianto, si girò verso il ragazzo, con passi pesanti. La polvere della terra si levò verso il cielo.
Dario rimase spiazzato, incapace di dire o fare qualcosa. Poi però strinse i denti, avvicinandosi di un passo.
« Ti sei accorta di quello che ... hai combinato? »
Mormorò, fissandola con comprensione. Era diverso dal fratello; l'aveva già perdonata da un pezzo.
« ... »
Miroslava preferì non rispondere; strinse i pugni, guardando a terra. Solo dopo qualche minuto di assoluto silenzio si decise a rispondere.
« L'ho fatto per il mio Paese. »
Replicò, con voce dura e a testa alta.
Dario rimase sorpreso dalla sua risposta, ma stette zitto. La giovane, con gli occhi ancora lucidi sembrava volesse dire qualcosa ma scosse la testa, girandosi e andandosene, lasciandolo lì.

L'ultima cosa che voleva era la dissoluzione del suo Paese. L'avrebbe impedita, in qualunque modo.