*O almeno, credo di esserci. A questo mondo, intendo.
Il fatto è che forse non mi interessa nemmeno più. * abbassò lo sguardo e giocherellò lentamente con i piedi, lanciando calcetti ad un piccolo sasso.
Freisi fece un respiro profondo e rilasciò l'aria accompagnandola con un sospiro rumoroso.
Alzò gli occhi verso Rosedale e scrutò per qualche minuto la città.
Qualcosa però attirò la sua attenzione.
Si girò di scatto sicura di aver sentito dei passi provenienti dal camino che c'è alle sue spalle.
*chi cavolo viene quassù a quest'ora di notte?! Scegliti un altro posto per...* il suo pensierò si bloccò. Era la prima volta che aveva paura di concludere la frase, di pronunciare quella parola. Forse perchè ora, a differenza delle volte precedenti, questo assillo era diventato molto di più. Era diventato reale. E fondamentalmente era la ragione percui si trovava li.
Freisi scosse il capo freneticamente e si guardò nuovamente intorno nella speranza di non vedere nessuno. Ed infatti sopra quel tetto era da sola, non c'era anima viva.
*magari era un gatto.. o un topo*
Si rigirò verso la città deserta, confortata dal fatto di non essere stata scoperta.
*Sembra tutto così tranquillo, innocente e pacato quassù. Una città imperturbabile e candida.* pensò con un tono piuttosto scettico.
Le attraversarono la mente svariati ricordi della sua infanzia nella apparentemente ridente Rosedale. Tra prese in giro, botte e nomignoli molto poco gentili.
Uno di quest'ultimi la tormentava maggiormente, da tutta la vita, non riusciva nemmeno a pronunciare il nome di quell'animale al quale per anni tutti la paragonavano.
*mmh..babb...ba...BABBUINO!* urlò nella sua testa
"Babbuino !!" disse con le lacrime agli occhi.
Ogni giorno era la stessa identica storia, tutti la raffrontavano a questo stupido animale. A scuola le portavano delle fotografie, come prova della sua somiglianza con il primato.
Freisi si strofinò gli occhi umidi con la manica della giacca. Le tornò alla mente quando per il suo compleanno aveva invitato tutti i bambini della sua classe a festeggiare a casa sua per le 15 del pomeriggio. Una bimba bionda con i codini aspettava speranzosa sulle scale di casa. Alle 15.30 ancora non si era visto nessuno. Tornò in casa per sistemare gli ultimi addobbi e mettere in bocca una manciata di pop-corn. Arrivarono le 16, poi le 17 ed infine alle 18 qualcuno suonò il campanello.
Una piccola Freisi si precipitò ad aprire e si trovò davanti le due bambine che avevano dato il via a tutto quel bullismo ingiustificato.
Le due perfide bambine ridacchiavano e porsero alla piccola il regalo di compleanno fatto per lei da tutta la classe. Un peluche. Un peluche di una scimmia.
Ridendo se ne andarono lasciando Freisi con gli occhi pieni di lacrime a fissare il pupazzo che teneva tra le mani.
*Stupido peluche* pensò tirando fuori dalla borsa l'animale e stringendolo con le dita. *Non so nemmeno io perchè lo ho tenuto. Ma oramai non ha più importanza.*
Freisi fece un sospiro.
"Ormai è finita."