L’amore, quel sentimento che ci sconquassa l’anima, che ci pervade il cuore e ci manda in tilt il cervello.
Ogni creatura, anche la più misteriosa e oscura è in grado di provare l’ebbrezza e il piacere di amare una persona, anche i vampiri.

 
Era notte fonda. Il silenzio regnava incontrastato a Mystic Falls.
Damon giaceva sdraiato in mezzo al Wickery Bridge. Era in preda ad una delle sue crisi esistenziali. Perché era lui il cattivo dei fratelli? Perché era sempre Stefan il migliore? Inoltre ogni tanto sentiva la mancanza della prima donna che aveva veramente amato e che l’aveva reso quello che era, Katherine. Ricordava ancora il suo sorriso malizioso, i suoi sguardi seducenti e sensuali. Amava il modo con cui lo sfiorava nelle notti d’amore. Il tocco gelido delle sue mani gli provocava dei brividi che gli pervadevano tutto il corpo eccitandolo ulteriormente.
Improvvisamente sentì il rumore di un’auto avvicinarsi. Non aveva alcuna intenzione di alzarsi e spostarsi. Se doveva morire, bene. Era arrivato il suo momento. La vita senza Katherine per lui non aveva più senso. Tanto valeva farla finita una volta per tutte. Per rimanere un’eternità senza amare la sua donna, a nutrirsi di vittime innocenti e ad essere continuamente considerato la seconda scelta dopo Stefan, non ne valeva la pena.
L’auto ormai stava facendosi sempre più vicina. Lo sentiva, era la fine. Spalancò le braccia come se stesse per abbracciare la morte, ma quella definitiva.
Purtroppo, però, Damon dovrà aspettare ancora un po’ prima di morire per sempre.
La macchina frena bruscamente a pochi centimetri dal suo corpo. Sentì aprirsi lo sportello e scendere una ragazza.
«Hey! Ma cosa fa in mezzo alla strada? Vuole farsi ammazzare? Sta bene?» lo tempestò di domande la ragazza.
«L’intento era quello, ma non ci sono riuscito a quanto pare... Comunque sto bene, purtroppo...» rispose Damon.
«Perché? Non ho mai incontrato una persona così disinteressata dalla vita...» chiese perplessa la ragazza dai capelli castani.
Nel frattempo Damon si era alzato e si era avvicinata alla guidatrice dell’auto che le stava rivolgendo la parola. La guardò attentamente, in ogni particolare, dal viso ai capelli fino a tutto il corpo. Le opzioni erano due: o erano gli effetti del bourbon che gli provocano delle visioni, o quelle che aveva di fronte era veramente lei.
«Kathrine? Ma, come...» disse cercando di mettere a fuoco bene la persona davanti a lui.
«Credo che si stia sbagliando...mi chiamo Elena Gilbert...» rispose lei confusa.
«Ma...sei identica a lei...io sono Damon Salvatore...puoi darmi anche del tu!» continuò porgendogli la mano per stringergliela.
Elena accettò e notò che la sua mano era incredibilmente fredda. Ma si rispose che probabilmente era dovuto al fatto che fosse stato chissà quanto tempo sdraiato sulla strada.
«Non hai risposto alla mia domanda... perché volevi morire?» domandò Elena.
«Oh...beh, è una storia vecchia come me, e non credo che una ragazza come te abbia il tempo e la voglia di ascoltarla a quest’ora della notte!» rispose gesticolando con le mani.
«Beh, non sembri poi così vecchio! Posso ascoltarti! E poi non ho niente da fare, mi sono appena lasciata con il mio ragazzo e l’ultima cosa che voglio fare è andare a casa a deprimermi!» replicò lei.
«Oh beh, cerco di mantenermi in forma! Comunque vorrei poterti dire che mi dispiace, ma mi piace essere sincero e non lo dirò...penso che qualunque ragazzo non vedrebbe l’ora di conquistare una donzella come voi!» recitò muovendosi cavallerescamente e baciandole la mano.
Sul volto di Elena si dipinse un sorriso molto dolce e se non fosse stato buio, avrebbe potuto vedere le sue guance arrossarsi di riverenza. In quel momento Damon sentì scaldarsi il cuore. Era certo che era diverso dai sorrisi ammalianti di Kathrine. Se era imparentata con lei, qualcosa doveva essere andato storto, perché si rendeva conto che era completamente diversa dalla vampira ultracentenaria che aveva conosciuto e amato secoli addietro.
«Ad ogni modo, se vuoi possiamo andare a casa mia e ti racconterò tutto quello che vuoi sapere di fronte ad una cioccolata calda.» propose il vampiro.
«Ok! Andiamo con la mia macchina, però devi guidarmi tu, perché non so dove andare!» concordò mostrando di nuovo quel sorriso tenero e salendo in macchina.
«Ma certo! Sarò la tua bussola per una notte!» scherzò lui aprendo lo sportello dell’auto ed entrando.
In quel momento a Damon venne in mente una citazione di Albert Einstein:
“Io non pretendo di sapere cosa sia l'amore per tutti, ma posso dirvi che cosa è per me: l'amore è sapere tutto su qualcuno, e avere la voglia di essere ancora con lei più che con ogni altra persona. L'amore è la fiducia di dirgli tutto su voi stessi, compreso le cose che ci potrebbero far vergognare. L'amore è sentirsi a proprio agio e al sicuro con qualcuno, ma ancor di più è sentirti cedere le gambe quando quel qualcuno entra in una stanza e ti sorride.”
Già, perché per lei cominciava già a provare quel sentimento, l’amore.

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SPAZIO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti! ^_^
Dopo due One-shot ho deciso di scrivere anche una long fiction sulla mia coppia preferita, la Delena.
Spero che vi sia piaciuto come inizio. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che metteranno la storia tra le seguite/ricordate/preferite. Lasciate pure una recensiore per dirmi cosa ne pensate e se avete suggerimenti!
Un bacio,
Erica ♥