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Autore: Lue    04/01/2013    4 recensioni
"John Hamish Watson nasce in una notte di maggio. È completamente pelato e leggermente sovrappeso".
La vita di John Watson in drabble: l'infanzia, l'adolescenza, la guerra e poi, all'improvviso, Sherlock.
Quanta forza ci vuole per non arrendersi mai, nonostante tutto il dolore?
Quanto coraggio per ammettere, a se stesso più che agli altri, di essere innamorato del proprio migliore amico?
Quanto amore per andare a comprargli il tè, anche quando non si ha voglia di uscire? E non smettere mai di aspettarlo, nonostante tutto.
"Uno può anche evitare di ammettere a se stesso di essere innamorato. Basta non formulare mai il pensiero compiuto: io amo Sherlock Holmes. E un conto è lasciare che l’idea galleggi, tenuta a bada, nella tua testa, un conto è invece se la voce della verità è alta dieci centimetri più di te, non ha un cane e parla con l’accento del Sussex. Un conto è se si chiama Janette e uscite insieme da tre settimane. Se ha una sorella avvocato (o infermiera? Non riesci proprio a ricordarlo) e spende un sacco di soldi in scarpe. Se, la sera di Natale, ti dice chiaramente che sei innamorato di Sherlock Holmes".
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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About John





Esteriorità

John ha quindici anni e non si piace per niente. Si guarda allo specchio, vestito con la divisa della scuola, e vede un ragazzino pallido, non troppo alto, con capelli biondi totalmente anonimi e la pelle arrossata dai brufoli. Storce la bocca. Vorrebbe essere alto, abbronzato e bellissimo, così Harry non potrebbe più prenderlo in giro. Dice sempre che lei con uno come lui non starebbe mai. Ma lui ha i suoi dubbi che la sorella starebbe con qualsiasi uomo in generale: vede come guarda le ragazze per strada. Spesso John vorrebbe risponderle per le rime, ma alla fine scuote la testa e se ne va a scuola senza salutare.


Arancione

Quando compie diciassette anni, John si fa un regalo: un maglione arancione scuro. Sua sorella ride e lo prende in giro: è un colore da femmina! Ma John, per la prima volta, se ne infischia dell’opinione degli altri, quel maglione gli piace da morire. Gli ricorda l’autunno, la sua stagione preferita, e a metterlo addosso si sente come una foglia stropicciata, che volteggia nel vento. In fondo John è un tipo piuttosto romantico: non vede l’ora di trovarsi una ragazza e farla sentire speciale. Una ragazza intelligente, carina, a cui piacciano i suoi maglioni, soprattutto questo qui. Una tipa a posto, insomma.


Lei

Un giorno Harry torna a casa e dice, “Mamma, John, c’è qualcosa che devo dirti”. Sembra importante: si vede che è nervosa. Prende un grande sospiro.
“Sono innamorata. Di una donna”.
Silenzio.
John non sa cosa dire perché, naturalmente, in fondo lo sapeva benissimo senza che Harry dicesse nulla, ma guarda sua madre, un po’ preoccupato.
“Bene”, esordisce lei, “E pensi di presentarcela o dirci almeno come si chiama?”.
Si vede che Harry era angosciata da morire, perché John vede tutta la tensione scivolarle via dal viso insieme a lacrime – di felicità, presume.
Getta le braccia al collo della madre, che ricambia la stretta.
“Certo che ve la presento, certo”.
 

Scuola

Alla mensa della Barth’s John siede sempre vicino a un tipo magrissimo, Mike Stamford. Seguono gli stessi corsi, ma Mike non ha troppi programmi per il futuro. È pigro, John non si sorprenderebbe se tra dieci anni lo trovasse ancora qui, stravaccato in un’aula vuota. Poi c’è George Gordon, che non sta mai zitto. John e Mike quando lo vedono scappano via, ma poi ogni tanto riescono anche a farci dei discorsi normali. George ogni giorno dice la stessa cosa: “Andremo a scuola tutta la vita. Tra la Barth’s, e quello che ci aspetta dopo … Tutta la vita”. John e Mike si guardano e trattengono una risata. Non rispondono mai.


Troppo

Stasera è festa dai Watson. È invitata a cena Katie, la ragazza di Harry, e John e sua madre hanno cucinato tutto il giorno, sono più emozionati di Harry, che li guarda sorridendo.
Katie è simpatica, parla moltissimo, tra un bicchiere di vino e l’altro. Anche Harry, per fare la grande, continua a versarsi il vino nel bicchiere.
Katie chiede a John: “E tu? Non ce l’hai il ragazzo?”.
John arrossisce: “No, io non sono … gay”.
Katie ride, Harry si versa un bicchiere di vino.
“Tesoro, non sarebbe ora di smetterla?”, le dice sua madre.
“Ma che sarà mai, un po’ di vino?”, ride Katie.
Già, che sarà mai?
 

Genitori

Tutto comincia un mercoledì di pioggia, quando Harry torna a casa barcollando, e puzza di alcol.
“Harry!”, John le corre incontro preoccupato. Lei si accascia in terra e scoppia in singhiozzi.
La mamma non c’è, è al lavoro, John non sa cosa fare.
“Harry, cos’è successo?”, lei non risponde. Piange. Allora John la tira su, e in qualche modo, non sa nemmeno come, la porta in camera e la mette a letto. È così pallida.
“Harry”, mormora John.
“Papà”, sussurra lei.
Poi si gira e vomita sulle scarpe di John.






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Grazie mille per le recensioni! Alla prossima! :)

   
 
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