I
personaggi di questa storia non mi appartengono, ma sono proprietà di
Kouga Yun. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
LOVELESS
HOT SUMMER
Era un afoso pomeriggio d’estate, il sole picchiava molto forte e per le strade non vi era anima viva. Solo due temerari avevano deciso di sfidare il caldo torrido.
Uno di essi, quello più
giovane, indossava una maglietta sbracciata piuttosto larga e dei pantaloni
color verde. L’altro ragazzo invece, portava una maglia bianca aderente a
maniche corte e dei jeans blu scuro.
- Che caaldoo…. – disse mogio il ragazzino abbassando le sue orecchiette da gatto.
-
Hai ragione Ritsuka! Però devi ammettere che
così è più romantico! –
-
C…c…che diavolo dici Soubi?! –
esclamò adirato Ritsuka arrossendo.
-
Bè, la nostra passeggiata! Come vedi non
c’è nessuno, siamo lontani da occhi indiscreti… -
-
Guarda che sei stato tu a voler uscire con questo
caldo, io me ne volevo stare a casa!!-
-
Come sei indisponente oggi! E pensare che ti sto portando in
piscina! –
-
Io ho accettato l’invito solo perché
hai detto che avresti offerto tu… - ammise il piccolo Ritsuka voltando lo
sguardo.
-
He he, fra poco saremo arrivati tieni duro! –
ribatté Soubi sorridendo per le reazioni del giovane amico.
Poco dopo finalmente giunsero a
destinazione, la piscina comunale. Come prevedibile era affollatissima quel
giorno, merito del caldo soffocante e del giorno di festa.
Soubi e Ritsuka dovettero fare
addirittura la coda per entrare, con il rischio di esser mandati via per
mancanza di spazio, cosa che accadde purtroppo a quelli dopo di loro.
-
Siamo stati fortunati Ritsuka! –
-
Se lo dici tu…. – disse il ragazzino
osservando la accozzaglia di gente che si dibatteva in acqua cercando un
po’ di sollievo dall’afa.
Finalmente i due poterono
sedersi su delle comode sdraio, trovate ancora libere per miracolo. Soubi si
spogliò dei vestiti, sfoggiando un bel costume nero aderente. Quando
Ritsuka lo notò gli saltò il cuore in gola, non pensava che Soubi
potesse essere così bello in costume da bagno.
Anche lui si decise a cambiarsi,
rimanendo con un grazioso costume azzurro celeste che faceva risaltare la sua
coda nera.
-
Stai davvero bene con quel costume Ritsuka! –
disse Soubi sorridendo con malizia. Il piccoletto accortosi lo squadrò
male mentre le sue gote si colorivano.
-
Grazie…. –
-
Vuoi nuotare? –
-
Adesso no… - rispose Ritsuka abbassando gli
occhi.
-
Va bene! Ti spiace se io invece mi faccio un bagno?
–
-
No, fai pure! –
Soubi si tolse gli occhiali e si
diresse verso la vasca, mentre Ritsuka rimase lì a guardare. A lui non
piaceva la confusione e in quel posto ce ne era davvero troppa. Sospirò
stancamente coricandosi sulla sdraio.
Proprio quando si stava
assopendo avvertì distintamente delle gocce d’acqua sul suo viso.
Aprì gli occhi pensando che stesse cominciando a piovere, invece con
stupore si trovò dinanzi Soubi. Il suo corpo era gocciolante d’acqua,
era evidente che era appena uscito dalla vasca.
-
C…che c’è? –
domandò Ritsuka imbarazzato dall’estrema vicinanza del suo volto a
quello di Soubi.
-
Non dovresti dormire al sole, rischi di scottarti!
–
-
Ah…non temere, non mi scotto
facilmente… -
-
Bè, è sempre meglio non rischiare!!
– esclamò sorridendo Soubi tirando fuori chissà da dove una
bottiglietta di crema solare.
-
Ma…non è necessario Soubi, davvero!
– Le proteste di Ritsuka non servirono a molto, visto che pochi secondi
dopo le mani di Soubi gli spalmavano la crema sulla schiena.
Le mani
di Soubi erano davvero delicate e fresche notò Ritsuka, quel semplice
contatto lo faceva stare bene.
Chiuse
gli occhi lasciandosi cullare da quelle mani così tenere, Soubi
accortosi delle reazioni del ragazzino non poté fare a meno di
sorridere.
-
Ecco fatto, così non rischi di diventare
rosso come un gambero! Sai non mi piacerebbe molto un Ritsuka affumicato!!
– disse ridacchiando Soubi.
-
Spiritoso!!! – ribatté Ritsuka
mettendo il broncio.
La giornata stava proseguendo
bene, anche se Ritsuka non riusciva proprio a rilassarsi con tutta quella folla
attorno a lui.
Visto che ormai erano le quattro
passate, i due decisero di fare merenda. Soubi si prese una birra ghiacciata,
mentre Ritsuka un gelato alla fragola.
-
Soubi scusa, sai dove è il bagno? –
chiese il ragazzino, purtroppo si era sporcato le mani mangiando il suo gelato.
-
Se non ricordo male là in fondo, dietro il
bar! –
-
Grazie, torno subito! -
Ritsuka
si diresse al bagno e mentre era intento a lavarsi le mani tre ragazzi lo
avvicinarono.
-
Ehi piccoletto, sei tutto solo? –
-
Ti và di bere qualcosa con noi? O magari
preferisci un bel gelato? –
Ritsuka aveva capito subito
l’antifona, inoltre quei tre puzzavano di alcool. Finì di lavarsi
la mani ignorandoli e poi cercò di allontanarsi.
-
Ehi, bello dove scappi? –
-
Perché tutta questa fretta?!! Non ti
mangiamo mica! – disse uno dei tre sbarrando la strada a Ritsuka.
-
Fatemi passare, non ho tempo da perdere con
gentaglia come voi!! – disse freddo e tagliente Ritsuka.
I tre si scambiarono uno sguardo
maligno, ed infatti uno di essi agguantò da dietro Ristuka tappandogli
la bocca, mentre l’altro gli teneva ferme le gambe.
- Forza, muoviamoci andiamo
laggiù!! – esclamò il più vecchio dei tre, i suoi
occhi brillavano eccitati.
Ritsuka si dimenava, venne
sbattuto a terra con malagrazia mentre gli bloccavano le braccia e le gambe.
-
Inizio io, d’accordo! –
-
Sì, però sbrigati!! C’è
troppa gente, secondo me è rischioso!! –
-
Ma è questo che rende tutto così
eccitante, no? Il fatto di poter essere scoperti in qualsiasi momento!! –
Le mani sudaticce di quel
ragazzo cominciarono a toccare il corpo inerme di Ritsuka, che non riusciva ad
opporsi.
Le sue non erano come le carezze
di Soubi, al contrario ogni volta che la pelle di Ritsuka veniva sfiorata avvertiva
un disgusto enorme.
Strinse gli occhi con rabbia
mentre quel tipo gli tirava giù il costume da bagno. Non ci stava a fare
la vittima, no non era da lui. Approfittando di una piccola distrazione da
parte di uno di loro, Ritsuka riuscì a tirare un pugno in faccia al suo
aggressore. Il ragazzo capitolò a terra facilmente, in preda come era ai
fumi dell’alcool che lo avevano stordito.
Il ragazzino si rimise in piedi
e scappò via, anche se le gambe gli tremavano così tanto che
temeva sarebbe crollato al suolo dopo pochi passi.
Fu così che Soubi lo vide
tornare dal bagno, correva come un pazzo, il volto sudato e pallido. Non appena
raggiunse la sua sdraio si gettò fra le sue braccia.
-
Ritsuka?!! Cosa è successo?!! – Soubi era
confuso, cosa poteva averlo turbato così tanto?
-
Niente…ho solo un capogiro
scusa…è per questo che sono tornato indietro
correndo….temevo di svenire da un momento all’altro… -
Soubi corrucciò la
fronte, la spiegazione di Ritsuka non lo convinceva affatto. Quest’ultimo
si staccò da lui, anche se le mani tremavano ancora impercettibilmente.
-
Sicuro che non sia successo nulla? –
domandò nuovamente Soubi puntando i suoi occhi blu in quelli del
ragazzino gatto.
-
Ti ho detto che è tutto a po… -
Ritsuka non riuscì a finire la frase visto che una mano a lui
sconosciuta lo afferrò per un braccio costringendolo a voltarsi.
-
PICCOLO BASTARDO, COME HAI OSATO DARMI UN PUGNO?!!
– urlò lo stesso giovane che pochi minuti fa aveva cercato di
violentarlo.
-
L…lasciamo perdere ora, Taki… - Lo
supplicò uno dei suoi compari, conscio del rischio che stavano correndo.
-
Lasciami!!! Lasciami subito!!! –
esclamò Ritsuka terrorizzato.
-
Adesso basta!! – Soubi stringeva con forza la
spalla di quel ragazzetto ignorante che sicuramente aveva fatto qualcosa al suo
Ritsuka.
-
E TU
CHE VUOI, RAZZA DI DAMERINO?!! -
Soubi non raccolse nemmeno
l’offesa, si limitò semplicemente a stringere con tutte le sue
forze quella spalla che pareva di cartapesta nella sue mani.
-
AAH!! BASTARDO, LASCIAMI!!! – sbraitò
il ragazzo liberando finalmente Ritsuka.
-
Ritsuka, questi tre ti hanno in qualche modo
infastidito? – domandò Soubi squadrando con occhi carichi di odio
quei tre.
Ritsuka arrossì
violentemente al ricordo di quanto stavano per fargli quei tipi, però
cercò di riprendere il suo autocontrollo e rispose – Sì, mi
hanno dato molto fastidio! Però non vale la pena sporcarsi le mani con
loro Soubi!! –
Soubi sorrise e liberò la
spalla del ragazzo, che cominciò a lamentarsi e minacciarli di
denunciarli alla polizia.
Quella lite aveva attirata
l’attenzione delle altre persone, bagnino compreso. Se Ritsuka detestava
stare in mezzo ad una folla ora che era al centro dell’attenzione
generale era addirittura peggio.
Mentre il bagnino chiedeva
spiegazioni ai tre giovani, Ritsuka prese la mano a Soubi e la strinse forte,
come in segno di appoggio in quella situazione così imbarazzante.
-
Ritsuka… - bisbigliò Soubi, ormai
c’era solo una cosa da fare secondo lui.
-
Dai, andiamocene! –
-
Cosa?! M…ma hai pagato e noi siamo stati
così poco… -
-
Non importa! Voglio andare in un altro posto!
– sentenziò Soubi, la sua voce non ammetteva repliche.
Raccolsero le loro cose
velocemente ed uscirono da quella piscina, ignorando anche i richiami del
bagnino che ancora non aveva capito un accidenti di quanto era successo.
I due camminarono a lungo
avvolti da un pesante silenzio. Ritsuka non capiva dove lo stesse portando
Soubi, però si fidava di lui come di nessun altro.
Ed infatti, quando vide lo
stupendo laghetto con il sole al tramonto all’orizzonte, si sciolse
letteralmente in una tenera esclamazione – WOW! Non sapevo che esistesse
un posto simile da queste parti!! –
-
E’ un laghetto artificiale, lo hanno
inaugurato da poche settimane! Quasi nessuno lo conosce… -
-
È davvero bello…Soubi… -
bisbigliò il ragazzino rimanendo incantato dal paesaggio suggestivo.
-
Dai coraggio vieni! – Soubi prese la mano di
Ritsuka e lo condusse sulle sponde del lago.
-
Hai la tua macchina fotografica con te, vero?
–
-
Emh, sì certo… -
-
Facciamoci una foto, ti và? –
-
Sì!! – rispose entusiasta Ritsuka, lui
adorava fare foto ricordo.
Lo scatto automatico li riprese,
poi Ritsuka ne fece alcune al paesaggio, quel sole rosso fuoco misto
all’oro era stupendo, sembrava un dipinto uscito da un sogno.
I due rimasero sulle rive di
quel lago passeggiando e chiacchierando, la brutta esperienza di qualche ora
fa’ pareva essere stata dimenticata dal ragazzino.
Il sole era sorto da parecchio,
quando stanchi si sedettero vicino ad una siepe. Il cielo era un po’
nuvoloso quella sera, però la luna si vedeva chiaramente. Una splendida
luna piena, bianca come l’avorio.
-
Bene, direi che è l’ora adatto per un
bagno! – esclamò tutto ad un tratto Soubi.
-
Come?? Adesso?! Ma è tardi… -
balbettò incerto Ritsuka.
-
Dai vieni! E’ bellissimo fare il bagno di
sera!! – Soubi si alzò, ed ignorando le proteste del suo giovane
compagno si spogliò. Aveva ancora il costume da bagno del pomeriggio,
chissà perché il corpo di Soubi contornato dalla luce della luna
pareva ancora più bello e sensuale.
-
Vieni… - Soubi aveva teso una mano verso
Ritsuka che arrossì involontariamente. Intorno a loro regnava il
silenzio, rotto solamente dal canto delle cicale e un vento caldo che si era
alzato leggiadro.
-
Va…va bene…però dopo torniamo
indietro, ok?!! – disse Ritsuka incerto, in fondo avrebbe voluto che
quella notte durasse in eterno.
Si privò anche lui dei
vestiti, rimanendo nuovamente con il costume da bagno azzurro. Prese la mano di
Soubi che lo invitava a seguirlo in acqua.
Il primo contatto con essa fu
abbastanza brusco, in quanto secondo Ritsuka era troppo fredda. Soubi
entrò in acqua deciso, intimando il ragazzino a fare lo stesso, solo
così gli sarebbe passato il freddo.
Allora facendosi coraggio si
tuffò anche lui, schizzando il bel volto di Soubi. Se ne accorse quando
riemerse dall’acqua, scrollando la testolina e le orecchiette nere zuppe
d’acqua.
-
Ah…scusa Soubi!! –
-
He he he, quando si entra in acqua ci si deve
bagnare per forza no?! – rispose lui, anche se schizzò a sua volta
Ritsuka come per vendicarsi.
-
AHA, vuoi la guerra, eh Soubi?!! – Il
ragazzino e Soubi cominciarono una vera e propria battaglia acquatica.
Mentre i due si affrontavano,
Ritsuka mise male un piede e finì sott’acqua all’improvviso.
Per qualche istante rimase lì sotto a fissare il mondo attraverso
l’incresparsi dell’acqua. Intravedeva la luna, come era strana
vista da sott’acqua, però aveva un suo fascino particolare. Ma mai
quanto il giovane che lo soccorse facendolo riemergere prepotentemente.
-
Stai bene?! Perché non risalivi? –
domandò Soubi al ragazzino che tossiva leggermente. Egli non rispose ma
si limitò ad abbracciarlo.
-
Grazie Soubi….questa è stata una
giornata meravigliosa… -
Soubi non pronunciò
alcuna parola ma si limitò a ricambiare l’abbraccio di quella
piccola creatura che amava così tanto. Quanto il piccolo alzò il
volto, le sue labbra vennero catturate in un dolce bacio. Soubi ora gli
sorrideva dolcemente mentre gli sfiorava il candido volto, ed anche Ritsuka
ricambiava il sorriso, anche se un po’ imbarazzato per l’audace bacio
di poco fa.
Rimasero così per molto
tempo, abbracciati nell’acqua e poi contemplando la luna con gli occhi
rivolti al cielo. E in quel momento Soubi e Ritsuka si domandarono come sarebbe
stata triste la loro la vita se non si fossero mai incontrati.
Era un giorno qualunque di una
calda estate quando due ragazzi si riavviavano verso le loro rispettive case.
FINE
Nella speranza di avervi
divertito con questa brevissima creazione nata per passare un caldo pomeriggio
di un anno fa oramai, vi saluto tantissimo!! ^________________-
Sarà stata la musica dei
Within Temptation ad ispirarmi?! U____U Boh, questo resterà un mistero,
così come il micio nero che è stato sul davanzale della cucina
mentre scrivevo (cosa era un segno del destino? Ritsukaaa tu ne sai
qualcosa???)!!
Becitos, Dragon gio!!
14/06/2006