E’ l’amore che si
arrende di fronte alla morte, o è la morte che si arrende di fronte all’amore?
Pongo
questo quesito…alla fine del capitolo vi spiegherò perché…Anche le recensioni
oggi sono alla fine!
Buona
lettura
Luce
improvvisa ed accecante; appena strappata da un buio intenso come l’inchiostro,
mi ritrovai immersa nella luce.
Mi
guardai intorno, nulla, a parte la luce. Mi sentivo io stessa inondata di luce,
mi osservai le mani…erano bianche, candide.
Stavo…stavo
bene. Meravigliosamente bene.
“Ma
dove sono?” chiesi a me stessa, mi sembrava di avere la mente vuota, non
ricordavo più nulla.
Feci
qualche passo avanti ma il paesaggio sembrava non
mutare proprio e dava la sensazione di non muoversi proprio, in realtà.
Poi
scorsi qualcosa che non era luce…una sagoma, una figura. Gridai –Ehi! Ehi! Chi va là?- La sagoma sembrò muoversi, stupita.
Si
voltò verso di me, io non riuscivo a capire chi fosse.
Cosa fosse. La luminosità era troppo accecante.
Ma
notai che era una cosa quasi minuscola…si avvicinò a me –Dove sono?- chiesi stupita mentre la sagoma si fermava davanti a me.
Improvvisamente
“la cosa” parlò –Bulma! E tu che diavolo ci fai qui?-
Io,
stupita, mi chiesi come facesse a conoscere il mio nome, sforzai la vista, ora
l’avevo davanti e la riconobbi!
-Baba!
O mondo doloroso…ma che diavolo ci fai tu qui?-
-Bella
domanda! La stessa cosa ti chiedo io! Sei morta per caso?-
Mi
portai una mano alle labbra a quella domanda –Morta…?-
-
Bè,
sai che lavoro faccio…figliola-
-
Io…non
so…non ricordo nulla al momento-
La
vecchia Baba annuì –Diamo un’occhiata-
Mise
la sua sfera davanti a me e pronunciò alcune parole incomprensibili.
Io
vedevo solo della nebbia –Non si vede nulla…- -Aspetta un attimo! Ormai non è
più tanto giovane questa sfera- Io scossi la testa, evitando una delle mie solite
pepate battute.
-Si
vede qualcosa…- continuò la vecchia, guardai anche io nella sfera.
C’era
una donna, era stesa su di un letto, esangue –Ma
quella sono io!- gridai, Baba annuì –Osserva, ragazza-
Sopra
“di me” c’erano parecchie figure, non sentivo quello che dicevano ma….vedevo
correttamente che spingevano sul mio petto con qualcosa, mi scuotevano ed ad
ogni scossa, il mio corpo sussultava.
Sembravano
tutti molto indaffarati e…improvvisamente ricordai –Cavolo! Stavo
partorendo…Io…sono morta, Baba?-
-Zitta,
figliola, chi è quello?- Osservai ancora, un’altra
figura era riversa sul mio corpo e sembrava gridare con rabbia –Vegeta!-
esclamai, portandomi una mano al cuore.
-Io…io
voglio tornare da lui…Che mi è successo Baba?-
La
maga mi guardò, preoccupata –Stai per morire, Bulma-
Fui
colpita e straziata da quella notizia –Sei tra la vita e la morte e…stanno
cercando di rianimarti, senza successo-
Se
un anima può piangere, non lo so. Io so che lo feci,
io non so cosa fossi in quei momenti –Voglio tornare…Baba,
aiutami…-
-Allora
torna indietro Bulma! In fretta…- -Come faccio?-
-Devi
tornare nel buio, se attraversai il buio, sarai sana e viva-
Io
annuì e mi voltai indietro –Grazie Baba!-
Una
voragine scura si aprì dietro di me, io mi gettai dentro.
Avevo
paura del buio, era sempre stato così.
Mi
strinsi le braccia al petto e camminai… “Vegeta…dove sei?”
Ma
il nulla…l’oscurità “Non tornerò più…”
Non
ero mai stata così spaventata, neppure quando
-Vegeta!-
gridai, illusa che lui potesse sentirmi.
Incominciai
a correre nell’oscurità e a poco a poco sentì del dolore forte al ventre e al
petto –Ahi!- gridai, portandomi le mani sul cuore. Improvvisamente sentivo male dappertutto…Chiusi gli occhi, una luce puntata
direttamente verso il mio volto mi fece trasalire.
Li
riaprì poco dopo, impaurita da quello che avrei potuto trovare davanti.
La
sorpresa fu grande, davanti a me c’era una lampadina da ospedale. Avvertì un
forte dolore al braccio, a stento mi chiesi cosa avessi, notai una flebo che dal mio arto arrivava fino al sacchetto appeso
al suo sostegno.
-Dove…dove
sono?- chiesi incerta, non sapevo neanche bene a chi fosse rivolta quella
domanda. A tutti o a nessuno.
-Finalmente
vi siete svegliata signora! Temevamo di perdervi! Le chiamo subito il medico…-
a parlare era stata un’infermiera. Io la fissai, non capendo.
Ben
presto arrivò un dottore in camice, notai che era uno di quelli che mi aveva
aiutata a partorire…-La bambina!- gridai improvvisamente, come se mi fossi
svegliata da un sogno –Si calmi signora…sua figlia sta bene-
L’uomo
aveva un viso rassicurante, si sedette su una sedia, di fianco a me.
-Voglio
essere sincero con lei: Ha rischiato di morire- io mandai giù la saliva e
ascoltai –Dopo il parto, la stavamo perdendo, lei, me lo lasci dire, non è più
tanto giovane per un parto naturale…Fatto sta che il suo segnare di vita era al
minimo.
Abbiamo
cercato di rianimarla ma sembrava tutto inutile-
Io
lo ascoltai, tra il sorpreso e lo scettico –Poi ad un certo punto è entrato un
uomo…-
A
quelle parole, il mio cuore incominciò a battere furiosamente –Un uomo?- chiesi
con nervosismo. Il medico annuì –Abbiamo cercato di impedirgli l’entrata ma…sembrava una furia e anche molto forte
fisicamente. Ha detto di essere vostro marito, ma non so, io sono un po’
scettico…-
Io
emisi un gridolino di gioia, subito soffocato da un
dolore al ventre –Era mio marito…dov’è ora?- -Non so…appena dentro si è messo a
urlare che se l’avessimo fatta morire avrebbe
distrutto tutto l’ospedale. Siete sicura che fosse
vostro marito?
Aveva
un’aria poco rassicurabile, con i capelli dritti e lo sguardo da assassino-
Io
sorrisi –Si…è lui. Poi che è successo?-
-Poi
voi…ecco, è come se foste tornata, non c’era più segnale di vita.
Improvvisamente però un debole battito irregolare. Eravate ancora tra noi-
-Voglio
vedere mio marito…la prego, lo cerchi…- -Signora, non so…appena gli abbiamo
fatto capire che voi eravate salva ma che avevate bisogno di riposo, se ne è
andato. Ora, non vorreste vedere vostra figlia?- -Oh…si
certamente! Come sta? E’ in buona salute?- chiesi con l’ansia di una mamma. Il
medico annuì, poi però mi lanciò un’occhiata scettica –C’è
una cosa però…non so…ora gliela porto, valuterà lei-
Lo
guardai allontanarsi e mi chiesi cosa intendesse dire.
Qualche
minuto dopo, un’infermiera venne a portarmi la mia neonata. Me l’appoggiò tra
le braccia…ricordo ancora bene quel momento, ero emozionantissima.
La
piccola aveva tutte le caratteristiche di qualsiasi altro neonato, il visetto
minuscolo, la pelle scura, quasi rossastra. Mia figlia aveva i capelli del
colore del cielo, come gli occhi d’altronde.
Le
sorrisi, quando mi fece una smorfietta e cercò il mio
seno –Piccola mia…- sussurrai.
Poi
notai la cosa “anomala”, aveva la coda! Proprio come
un vero saiyan. Senza neppure rendermene conto, scoppiai a ridere.
La
gioia della maternità aveva sostituito tutto il dolore passato.
-Dovremo
tagliarla, subito- Sobbalzai, chi aveva parlato? Ero
sola, nella stanza.
Ma
il mio cuore batteva forte, troppo.
Lo
vidi.
-Vegeta…-
lui era appoggiato contro il muro, le braccia incrociate al petto, il solito sguardo
che mi faceva impazzire, l’espressione imbronciata.
Avrei
voluto dirgli qualsiasi cosa, gli chiesi invece la cosa più sciocca che potessi
dire –Come hai fatto ad entrare?-
Lui
sorrise, impercettibilmente –non dovresti stupirti di queste cose-
Aveva
ragione…per lui era un gioco da ragazzo infiltrasi senza
essere visto.
-Meglio
tagliare la coda alla mocciosa…- -Eh? o si…- In
realtà, io non ascoltavo affatto ciò che lui diceva. Ero troppo persa a guardalo “Sei tu Vegeta…non sei una visione vero?” pensai.
Lui
mi si avvicinò e afferrò la piccola per la coda, si mise subito a strillare.
-Attento
Vegeta…non farle male-
Lui
gliela strappò, la piccola sbarrò gli occhi, nulla di più. Me la restituì
immediatamente.
Dovevo
sicuramente fissarlo come un’allocca, perché lui mi guardò male e mi disse –Che
hai da guardare, Bulma?-
Io
non gli risposi –Stavi cercando di morire prima, per caso?- mi chiese lui,
improvvisamente.
Lo
guardai, stupita –Io…si, stavo morendo, Vegeta-
-Ma
non avresti mai potuto farmi una cosa del genere, vero?- continuò il principe.
Non
ci capivo più nulla, lui sembrava arrabbiato perché io stavo per morire…
-Oh
Vegeta…non sarei mai potuta morire perché…forse se tu non fossi tornato…ma tu eri li, non potevo andarmene-
Ci
guardammo negli occhi, senza parlare “Ti amo, ti amo…” pensai…avrei voluto
urlarglielo.
Avrei
voluto anche abbracciarlo ma…ero incubata ed avevo ancora la piccola in braccio
–Come vuoi chiamarla, Vegeta?-
-Eh?...bè ecco…- lui sembrava in difficoltà, io gli sorrisi –Non
saprei…non ci avevo ancora pensato, cioè…ma perché non lo scegli tu?-
-No,
ti prego, voglio che sia tu a dargli il nome…-
-
Bra-
-Bra?- risposi scettica
-Perché?-
-Bra e basta-
-Allora
benvenuta al mondo, piccola Bra-
Continua…
Allora,
se avete letto il cap, avreste sicuramente capito perché
mi sono posta quella domanda…vorrei che voi, miei lettori, mi deste la vostra
personale visione…(se avete voglia, naturalmente…)
Io
nel pross cap vi dirò come
la penso…
Vi
è piaciuto questo? Oppure lo avete trovato surreale? D’altronde le esperienze
di premorte esistono e in Dragonball queste cose
abbondano…
Ora
ringrazio i miei lettori:
liri, ho aggiornato il prima poss…spero
ke anche questo cap ti sia piaciuto!
Emyc,
visto? ^O^
hannon, grazie!
1 bacio alla mia fan!
Elechan86, grazie! Mi fa piacere ke tu abbia deciso di
recensirmi!
ary 22,
hai visto? Era davvero Veggie…
paie, eccoti accontentata! Kiss
mel_nutella,
grazie mille! Mi rimetto subito al lavoro allora XD
sirenis,
spero ke anche questo ti sia piaciuto…baci
Leo, Ohi…ciao
Leo. Allora, lo sai ke quando ho letto ke pensavi che
quello nn fosse Vegeta mi hai dato un bello spunto? Stavo quasi per decidere di
cambiare, perché l’idea mi sembrava buona. Non Vegeta, ma un altro…ed ero
indecisa tra Goku e Trunks…ma poi avrei cambiato lo spirito della mia storia per cui ho continuato così…cmq, spero ke anche questo ti sia
piaciuto…baci!
francyssj,
allora nn sono riuscita a farti piacere veggie…mannaggia…kiss
vegeta's family fan,
grazie mille davvero!
lilian evans , olà! Ciao! Bacioni…
bulma_92,
grazie Bulmetta, come sempre sei gentilissima…continua
a seguirmi!