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Autore: Vengeance_Christ    04/01/2013    2 recensioni
«C'è un pezzetto di me che la invidia», sussurrò con un cenno del mento verso quella ragazza che tanto gli somigliava.
«Perchè?».
Una risatina bassa e imbarazzata fu la risposta del primo chitarrista. Voltò il viso verso l'amico e si strinse nelle spalle, lo sguardo d'ebano si intrecciò intensamente a quello acquamarina dell'altro, tanto da lasciarlo senza fiato e pieno di aspettative.
«Perchè lei ha sposato un Baker, cosa che una parte di me ha sempre desiderato fare».
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brian era seduto sul bordo di marmo di una fontana, quasi nascosto alla vista di tutti. La luce lo raggiungeva appena e lo celava alla festa che si stava svolgendo in quel momento davanti ai suoi occhi; le voci concitate gli arrivavano ovattate, come se fosse in un altro mondo, nascosto in una bolla che gli permetteva di vedere e sentire tutto senza essere disturbato. Chinò il capo per scrutarsi in quegli abiti eleganti e portò le mani a slegare il nodo della cravatta lasciandola penzolare intorno al collo, slacciandosi quattro bottoni della camicia bianca che indossava, in modo da mettere in mostra il petto abbronzato com'era solito fare ogni volta che indossava le sue adorate magliette con lo scollo a V.
Dato che teneva lo sguardo fisso a terra, si accorse subito della presenza di qualcuno quando delle scarpe nere e tirate a lucido entrarono nel suo campo visivo, così alzò la testa per vedere chi fosse, spostando lo sguardo dai pantaloni scuri eleganti alla camicia bianca, fino il papillon nero come la giacca che indossava, arrivando infine ad un viso.
Zacky allungò una mano verso di lui porgendogli un bicchiere di Champagne. «Credo che un brindisi sia doveroso».
Sorrise, uno di quei sorrisi contenti ma timidi allo stesso tempo, e Brian ci si perse un attimo che apparve impercettibile, perchè ormai era così abituato che nemmeno ci faceva più caso a quei quotidiani momenti di trance. Afferrò il bicchiere con stretta sicura e lo alzò appena, un sorrisino storto a piegargli le labbra sottili.
«E' il minimo!», rise e fece un cenno di lato, chiedendo all'amico di sedersi al suo fianco.
Il castano si sedette nel posto indicato e allungò le gambe davanti a sé stiracchiandole, chiudendo gli occhi e muovendo lentamente in circolo la testa.
«Nemmeno il mio matrimonio è stato tanto stancante quanto questo», mormorò prendendo un sorso dal bicchiere, giusto per inumidirsi le labbra.
Brian lo imitò e bevve portando poi lo sguardo sulla festa. Le voci erano un mormorio basso ed eccitato mentre gli sposi prendevano posto in pista e davano il via alle danze; si muovevano piano, su una musica lenta, più o meno aggraziati anche se il vestito vaporoso di lei impediva movimenti troppo elaborati. Si accontentavano di dondolare, le mani di lui stringevano saldamente la vita di lei e in quel semplice gesto si poteva vedere la forza che vi poneva, il senso di sicurezza di cui entrambi erano investiti. Sui loro volti invece c'erano dei sorrisi felici che però non nascondeva un piccolo accenno di stanchezza per la lunga giornata trascorsa e non ancora finita. C'erano amore, protezione, devozione, tutto ciò che si poteva desiderare da una coppia di sposi novelli.
«Chi lo avrebbe mai detto anni fa, vero?». La risatina bassa di Zacky risvegliò Brian dai suoi pensieri, che fece scivolare lo sguardo sull'amico al suo fianco. «Non avrei mai pensato che mio figlio avrebbe sposato tua figlia, un giorno».
Il più piccolo guardò il moro con un sorriso appena accennato, in qualche modo tenero, e Brian lo osservò attentamente e a lungo: la curva delle labbra piene, un accenno di fossetta su una sola guancia, il naso importante e gli occhi acquamarina socchiusi e leggermente increspati ai lati.
«Brian?». Zacky inarcò un sopracciglio perplesso mentre Brian lo fissava; lo vide sbattere più volte le palpebre e scuotere la testa, gli occhi di nuovo vivaci e non più persi in un mondo tutto loro. «Qualcosa non va?».
Il più grande annuì e tornò a guardare gli sposi, sua figlia e poi il figlio di Zacky. I loro sorrisi gli riscaldavano il cuore, gli mostravano qualcosa di diverso, un altro modo di vivere, un'altra storia.
«C'è un pezzetto di me che la invidia», sussurrò con un cenno del mento verso quella ragazza che tanto gli somigliava.
«Perchè?».
Una risatina bassa e imbarazzata fu la risposta del primo chitarrista. Voltò il viso verso l'amico e si strinse nelle spalle, lo sguardo d'ebano si intrecciò intensamente a quello acquamarina dell'altro, tanto da lasciarlo senza fiato e pieno di aspettative.
«Perchè lei ha sposato un Baker, cosa che una parte di me ha sempre desiderato fare».
Calò un silenzio profondo, ricco di cose non dette e celate agli occhi degli altri, sentimenti mai rivelati ma in fondo sempre saputi. Erano come due calamite, uno ruotava intorno all'altro ma era una cosa così naturale che nessuno ci faceva più caso. Erano migliori amici da una vita, c'erano occhiate intense, sorrisi, discorsi, “ti voglio bene” detti senza nessun problema.
Ma i loro sentimenti non si erano mai limitati a quello, c'era sempre stato qualcosa in più che veniva percepito unicamente da coloro che volevano veramente vederlo, solo che nessuno aveva avuto il coraggio di approfondire, anche perchè non sarebbe servito: amavano le loro mogli e avevano entrambi delle famiglie bellissime, un posto sicuro dove stare.
Brian bevve lo Champagne in un sorso solo e appoggiò il bicchiere sul bordo della fontana, alzandosi in piedi e porgendo la mano a Zacky.
«Ti va di ballare?», domandò nervosamente, come a voler spezzare la tensione.
Zacky si stava torturando il labbro inferiore con i denti in un vano tentativo di tirare gli snakebites che ormai non le abbellivano ulteriormente da parecchi anni. Afferrò la mano dell'amico e si alzò annuendo rapidamente, rosso in viso e a disagio, l'imbarazzo gli faceva tenere gli occhi bassi.
Brian trattenne un sorriso emozionato e gli prese la mano sinistra che intrecciò alla sua e lasciò che l'altra si posasse sul fianco dell'uomo davanti a sé, stringendolo in modo che i loro petti si toccassero. Zacky chiuse la propria mano intorno a quella dell'altro e portò la destra alla sua spalla, accarezzandogliela.
Il moro appoggiò la guancia a quella del castano che sospirò e chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dalla musica, le parole di Brian che rimbombavano nella testa come se qualcuno picchiasse con un martello da dentro. Capiva come si sentiva, sapeva che tra di loro c'era sempre stata attrazione, c'erano sempre stati sentimenti mai approfonditi, ma erano lì e anche se avevano delle vite che li vedeva insieme solo come migliori amici, non potevano farci nulla: era qualcosa di profondo che scorreva nelle vene, sotto la pelle, diverso da quello che provavano per le loro mogli che ovviamente amavano indipendentemente da ciò che provavano l'uno per l'altro.
Forse era proprio il non aver mai potuto approfondire l'argomento che li aveva lasciati in quel punto, al ritrovarsi a voler dire le cose come stavano veramente.
«Se mai mi ritroverò solo in futuro, quando Michelle non ci sarà più», sussurrò Brian al suo orecchio, «e anche tu sarai solo, ti chiederò di sposarmi».
Si scostarono l'uno dall'altro e si guardarono intensamente. Brian portò una mano al viso di Zacky e ne accarezzò una guancia con i polpastrelli, mentre il castano seguiva con il viso la scia bollente che l'altro uomo lasciava sulla sua pelle, un sorriso dolce ad incurvargli le labbra, gli occhi chiusi. Infine li riaprì lentamente e incatenò di nuovo lo sguardo a quello dell'altro.
«E io accetterò».
Si sorrisero e si riavvicinarono muovendosi lentamente con la musica scandita anche da Brian che ne intonava la melodia a bocca chiusa, una melodia che accarezzava dolcemente la pelle di Zacky che tremava appena al suono di quella voce.
Erano sposati, felici, con delle meravigliose famiglie, degli amici importanti, era tutto perfetto... Ma se la vita avesse offerto loro una seconda possibilità, l'avrebbero vissuta insieme.

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Hello! Buonasera a tutti! Se vi è mai capitato di andare sul nostro profilo, avrete notato che è gestito da due persone, ovvero Johnny (quello che fino ad ora ha postato qualcosa) e io, Zacky *saluta* Se siete nostri amici su FB (nel profilo troverete i link di Facebook) saprete già chi sono... sì, il sociopatico che fa battute squallide e che piange per il Delena e ogni Giovedì notte e Venerdì pomeriggio spoilerizza The Vampire Diaries <3 Nel caso invece non sappiate chi io sia... forse è un bene :°D
Ma detto ciò, spero che la shot vi sia piaciuta, un'idea uscita di getto, nulla di che, è anche corta rispetto ai miei standard! E sì, una Synacky, ma cosa vi aspettavate? Mi sono sposato Brian, non poteva essere altrimenti *-* Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno e che magari mi lasceranno una recensione :3
SEE YOU SOON! Se l'ispirazione torna c.c
PS= Il titolo è una frase della canzone "Kiss Me" di Ed Sheeran, l'ascoltavo mentre scrivevo.

  
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