Brian era seduto sul bordo
di marmo di una fontana, quasi nascosto alla vista di tutti. La luce
lo raggiungeva appena e lo celava alla festa che si stava svolgendo
in quel momento davanti ai suoi occhi; le voci concitate gli
arrivavano ovattate, come se fosse in un altro mondo, nascosto in una
bolla che gli permetteva di vedere e sentire tutto senza essere
disturbato. Chinò il capo per scrutarsi in quegli abiti
eleganti e
portò le mani a slegare il nodo della cravatta lasciandola
penzolare
intorno al collo, slacciandosi quattro bottoni della camicia bianca
che indossava, in modo da mettere in mostra il petto abbronzato
com'era solito fare ogni volta che indossava le sue adorate magliette
con lo scollo a V.
Dato che teneva lo sguardo
fisso a terra, si accorse subito della presenza di qualcuno quando
delle scarpe nere e tirate a lucido entrarono nel suo campo visivo,
così alzò la testa per vedere chi fosse,
spostando lo sguardo dai
pantaloni scuri eleganti alla camicia bianca, fino il papillon nero
come la giacca che indossava, arrivando infine ad un viso.
Zacky allungò una mano
verso di lui porgendogli un bicchiere di Champagne. «Credo
che un brindisi sia doveroso».
Sorrise, uno di quei sorrisi
contenti ma timidi allo stesso tempo, e Brian ci si perse un attimo
che apparve impercettibile, perchè ormai era così
abituato che
nemmeno ci faceva più caso a quei quotidiani momenti di
trance.
Afferrò il bicchiere con stretta sicura e lo alzò
appena, un
sorrisino storto a piegargli le labbra sottili.
«E' il minimo!», rise e
fece un cenno di lato, chiedendo all'amico di sedersi al suo fianco.
Il castano si sedette nel
posto indicato e allungò le gambe davanti a sé
stiracchiandole,
chiudendo gli occhi e muovendo lentamente in circolo la testa.
«Nemmeno il mio matrimonio
è stato tanto stancante quanto questo»,
mormorò prendendo un sorso
dal bicchiere, giusto per inumidirsi le labbra.
Brian lo imitò e bevve
portando poi lo sguardo sulla festa. Le voci erano un mormorio basso
ed eccitato mentre gli sposi prendevano posto in pista e davano il
via alle danze; si muovevano piano, su una musica lenta, più
o meno
aggraziati anche se il vestito vaporoso di lei impediva movimenti
troppo elaborati. Si accontentavano di dondolare, le mani di lui
stringevano saldamente la vita di lei e in quel semplice gesto si
poteva vedere la forza che vi poneva, il senso di sicurezza di cui
entrambi erano investiti. Sui loro volti invece c'erano dei sorrisi
felici che però non nascondeva un piccolo accenno di
stanchezza per
la lunga giornata trascorsa e non ancora finita. C'erano amore,
protezione, devozione, tutto ciò che si poteva desiderare da
una
coppia di sposi novelli.
«Chi lo avrebbe mai detto
anni fa, vero?». La risatina bassa di Zacky
risvegliò Brian dai
suoi pensieri, che fece scivolare lo sguardo sull'amico al suo
fianco. «Non avrei mai pensato che mio figlio avrebbe sposato
tua
figlia, un giorno».
Il più piccolo guardò il
moro con un sorriso appena accennato, in qualche modo tenero, e Brian
lo osservò attentamente e a lungo: la curva delle labbra
piene, un
accenno di fossetta su una sola guancia, il naso importante e gli
occhi acquamarina socchiusi e leggermente increspati ai lati.
«Brian?». Zacky inarcò un
sopracciglio perplesso mentre Brian lo fissava; lo vide sbattere
più
volte le palpebre e scuotere la testa, gli occhi di nuovo vivaci e
non più persi in un mondo tutto loro. «Qualcosa
non va?».
Il più grande annuì e
tornò a guardare gli sposi, sua figlia e poi il figlio di
Zacky. I
loro sorrisi gli riscaldavano il cuore, gli mostravano qualcosa di
diverso, un altro modo di vivere, un'altra storia.
«C'è un pezzetto di me che
la invidia», sussurrò con un cenno del mento verso
quella ragazza
che tanto gli somigliava.
«Perchè?».
Una risatina bassa e
imbarazzata fu la risposta del primo chitarrista. Voltò il
viso
verso l'amico e si strinse nelle spalle, lo sguardo d'ebano si
intrecciò intensamente a quello acquamarina dell'altro,
tanto da
lasciarlo senza fiato e pieno di aspettative.
«Perchè lei ha sposato un
Baker, cosa che una parte di me ha sempre desiderato fare».
Calò un silenzio profondo,
ricco di cose non dette e celate agli occhi degli altri, sentimenti
mai rivelati ma in fondo sempre saputi. Erano come due calamite, uno
ruotava intorno all'altro ma era una cosa così naturale che
nessuno
ci faceva più caso. Erano migliori amici da una vita,
c'erano
occhiate intense, sorrisi, discorsi, “ti voglio
bene” detti senza
nessun problema.
Ma i loro sentimenti non si
erano mai limitati a quello, c'era sempre stato qualcosa in
più che
veniva percepito unicamente da coloro che volevano veramente vederlo,
solo che nessuno aveva avuto il coraggio di approfondire, anche
perchè non sarebbe servito: amavano le loro mogli e avevano
entrambi
delle famiglie bellissime, un posto sicuro dove stare.
Brian bevve lo Champagne in
un sorso solo e appoggiò il bicchiere sul bordo della
fontana,
alzandosi in piedi e porgendo la mano a Zacky.
«Ti va di ballare?»,
domandò nervosamente, come a voler spezzare la tensione.
Zacky si stava torturando il
labbro inferiore con i denti in un vano tentativo di tirare gli
snakebites che ormai non le abbellivano ulteriormente da parecchi
anni. Afferrò la mano dell'amico e si alzò
annuendo rapidamente,
rosso in viso e a disagio, l'imbarazzo gli faceva tenere gli occhi
bassi.
Brian trattenne un sorriso
emozionato e gli prese la mano sinistra che intrecciò alla
sua e
lasciò che l'altra si posasse sul fianco dell'uomo davanti a
sé,
stringendolo in modo che i loro petti si toccassero. Zacky chiuse la
propria mano intorno a quella dell'altro e portò la destra
alla sua
spalla, accarezzandogliela.
Il moro appoggiò la guancia
a quella del castano che sospirò e chiuse gli occhi
lasciandosi
trasportare dalla musica, le parole di Brian che rimbombavano nella
testa come se qualcuno picchiasse con un martello da dentro. Capiva
come si sentiva, sapeva che tra di loro c'era sempre stata
attrazione, c'erano sempre stati sentimenti mai approfonditi, ma
erano lì e anche se avevano delle vite che li vedeva insieme
solo
come migliori amici, non potevano farci nulla: era qualcosa di
profondo che scorreva nelle vene, sotto la pelle, diverso da quello
che provavano per le loro mogli che ovviamente amavano
indipendentemente da ciò che provavano l'uno per l'altro.
Forse era proprio il non
aver mai potuto approfondire l'argomento che li aveva lasciati in
quel punto, al ritrovarsi a voler dire le cose come stavano
veramente.
«Se mai mi ritroverò solo
in futuro, quando Michelle non ci sarà
più», sussurrò Brian al
suo orecchio, «e anche tu sarai solo, ti chiederò
di sposarmi».
Si scostarono l'uno
dall'altro e si guardarono intensamente. Brian portò una
mano al
viso di Zacky e ne accarezzò una guancia con i polpastrelli,
mentre
il castano seguiva con il viso la scia bollente che l'altro uomo
lasciava sulla sua pelle, un sorriso dolce ad incurvargli le labbra,
gli occhi chiusi. Infine li riaprì lentamente e
incatenò di nuovo
lo sguardo a quello dell'altro.
«E io accetterò».
Si sorrisero e si
riavvicinarono muovendosi lentamente con la musica scandita anche da
Brian che ne intonava la melodia a bocca chiusa, una melodia che
accarezzava dolcemente la pelle di Zacky che tremava appena al suono
di quella voce.
Erano sposati, felici, con
delle meravigliose famiglie, degli amici importanti, era tutto
perfetto... Ma se la vita avesse offerto loro una seconda
possibilità, l'avrebbero vissuta insieme.
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Hello!
Buonasera a tutti! Se
vi è mai capitato di andare sul nostro profilo, avrete
notato che è
gestito da due persone, ovvero Johnny (quello che fino ad ora ha
postato qualcosa) e io, Zacky *saluta* Se siete nostri amici su FB
(nel profilo troverete i link di Facebook) saprete già chi
sono...
sì, il sociopatico che fa battute squallide e che piange per
il
Delena e ogni Giovedì notte e Venerdì pomeriggio
spoilerizza The
Vampire Diaries <3 Nel caso invece non sappiate chi io sia...
forse è un bene :°D
Ma detto ciò, spero che la
shot vi sia piaciuta, un'idea uscita di getto, nulla di che,
è anche
corta rispetto ai miei standard! E sì, una Synacky, ma cosa
vi
aspettavate? Mi sono sposato Brian, non poteva essere altrimenti *-*
Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno e che magari mi
lasceranno una recensione :3
SEE YOU SOON! Se
l'ispirazione torna c.c
PS= Il titolo è una frase della canzone "Kiss Me" di Ed
Sheeran, l'ascoltavo mentre scrivevo.