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Autore: MadeofStars_andSea    05/01/2013    3 recensioni
"O Holy Night The stars are brightly shining Through the night of our dear savior's birth Long lay the world in sin and error pining Til he appeared and the soul felt it's worth [..]"
- Non c’è niente che muovi compassione in te..
- Non vedrai mai altro in me, vero love?
"Fall on your knees Oh hear the angel voices Oh night divine Oh night that Christ was born."
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Premessa:
1. Nonostante mi piaccia scrivere, ho abbandonato l’hobby di scrivere FF ed altri racconti tempo fa, per motivi di scarsa fantasia, poche motivazioni e soprattutto poco tempo libero;
2. Ho deciso di immaginare una storia ed in seguito di  narrare gli eventi in forma scritta, dopo aver visto l’ultimo episodio mandato in onda “4x09 - Oh Come, Ya Faithful”, a mio avviso stupendamente degno di un Finale di metà Season!
3. A tal proposito, ho preso in prestito dall’episodio originale solo il luogo dell’evento del Winter Wonderland e solo la prima parte dell’incontro dei nostri due protagonisti; per il resto ho lasciato largo spazio alla fantasia!
4.E’ una ff accompagnata da una magnifica canzone (O Holy Night by Cary Brothers) da cui ho preso spunto e che sicuramente avrete sentito nell’episodio sopracitato, ergo dovete ascoltarla tante volte durante la vostra lettura per calarvi meglio nell’atmosfera! =)
 
Basta parlar adesso e.. Buona Lettura! =D










O Holy Night..
 

 

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La notte stava ormai calando del tutto e l’aria divenne così gelida tanto da far credere agli abitanti di Mystic Falls che potesse da lì a poco nevicare davvero, regalandogli una rara e magica Vigilia di Natale.
Legate alla prima lanternina, poco alla volta, come un effetto a catena, le luci poste tra le siepi ed attorno le verande di alcune case, presero a vibrare per poi rimanere accese; emanavo una candida luce giallastra, non troppo forte, tanto da riuscire però a gettar del color sulla neve finta caduta durante quella giornata, che ora giaceva a terra, solitaria.
 Non v’era anima fuori per le stradine di quella città di provincia, perché quasi tutti si erano recati alla Festa di Beneficenza del “Winter Wonderland” al Grill, desiderosi di terminar insieme quella lunga giornata di festeggiamenti dopo l’annuale elezione di Miss Mystic Falls.
 
Caroline Forbes aveva appena parcheggiato l’auto, con grazia si avvicina al porticato, ma si sofferma prima di varcare la soglia che la divide ancora tra la Festa ed un Vigilia Natalizia che sembra farsi desiderare da parte di tutti.
 
Lo Sceriffo Forbes era di turno, vista i pericolo che i festeggiamenti del momento portano ogni volta, quindi Caroline, senza scelta, per non dover rimanere a casa sola anche la Santa Notte, si sbrigò ad indossare il vestito color ghiaccio che sembrava esser adatto per quell’evento.
Una volta indossato, aveva osservato il suo riflesso allo specchio della sua camera e proprio quell’abito le ricordò esserle arrivato inaspettatamente in dono dall’Originale per eccellenza, causa del Male eterno nella sua famiglia ed in quella dei suoi amici.
 
Caroline, nella sua eleganza, varca la soglia del Mystic Grill che per l’occasione aveva in bella vista ghirlande e luci natalizie sul bancone e lungo le pareti di mattoni, proprio quando era appena finito l’aperitivo e fa fatica fin da subito ad individuare qualcuno di sua conoscenza.
Rimane così, poco accostata ad uno dei lati dell’entrata; tiene le mani unite all’altezza della fine del corpetto di strass e perline,  che sembrano richiamar cristalli di neve appena posatisi sopra al suo corpo; nel frattempo  passa con lo sguardo su ogni volto possibile che possa assomigliar a quello di Elena, Stefan o Matt..
 
Sa in cuor suo che non poteva incontrar il volto di Tyler fra i tanti, perché il suo “Sire” gli aveva assegnato un chissà quale compito fuori città; così sconfitta e sentendosi un’imbranata in quelle condizioni che la ricordano  quando appariva così agli occhi della gente prima della sua trasformazione, inizia a muovere qualche passo deciso verso i quadri esposti in un’ala laterale del locale, che dopo cena verranno venduti all’Asta.
 
Di tanto in tanto,china il capo e risponde educatamente ai saluti dei conoscenti di famiglia quando ne incontra, finchè non riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo per ammirar quegli schizzi e quelle pennellate di colore che attirano la sua curiosità.
Per ogni singolo quadro, dedica l’attenzione necessario anche al cartellino in basso che indica il suo creatore ed il titolo dell’opera.
 
Presa dai suoi pensieri e completamente alienata da tutti coloro che le stanno intorno, si ridesta quando improvvisamente sente un’odore “estraneo” e non vi riconosce la propria eau de toilette; nel frattempo alcuni passi dietro lei sembrano avvertirla, rimbombando nella sua testa  ed ancor prima che lei possa girarsi, la mancanza di alcun battito cardiaco, la mette in all’erta riguardo una possibile presenza di qualcuno proprio “come lei”.
 
“Sei qui per prenderti gioco del ‘piccolo Tim’?” * sbotta Caroline improvvisamente ancora di spalle.
 
Dietro di lei, un leggero passo felpato accompagna un giovane uomo al suo fianco.
 
“Dickens era un uomo davvero oscuro. Ti sarebbe piaciuto fare la sua conoscenza.” – risponde Klaus con aria divertita mostrandosi a lei.
 
Caroline gira il busto verso di lui per poterlo vedere meglio e per mostrar ancora una volta il fastidio che le provoca ogni volta che s’incontrano; inoltre non sopporta che lui la debba “studiare” sott’occhi.
“Non dovresti esser qui. Nessuno ha richiesto la tua presenza ‘proprio’ stasera.” risponde ancora con aria seccata, mentre incrocia le braccia sotto il seno e storce di poco la bocca in una smorfia infastidita.
 
Il loro incontro è interrotto un momento dall’inizio di una canzone, suonata dal vivo da un giovane gruppo musicale emergente che avrebbe allietato gli ospiti con un vasto remake delle classiche nenie natalizie.
Klaus perde così tempo e la osserva prender posizione come se fosse una bambina di 6 anni, ma non commenta, cercando così di evitare inutili discussioni.
“Se non sbaglio, questo è un evento di beneficenza ed io mi sono offerto caritatevolmente di donar questo mio dipinto, che tu ora stai studiando da parecchio tempo, mi permetto di aggiungere.” annuncia con tono melodioso e con il suo insopportabile accento puramente inglese, rende il tutto ancor più insostenibile.
 
Caroline sta per rispondere di getto, apre la bocca decisa ma l’inizio ed il riconoscimento dell’arpeggio alla chitarra di alcune note di una canzone, appena iniziata a cantare dai ragazzi, la fanno vacillare un momento..
Alza lo sguardo all’orologio posto in sala: mancano 5 minuti alla mezzanotte..

 
“O Holy Night
The stars are brightly shining
Through the night of our dear savior's birth.. ”

 
..Tenta di riprender a parlare, ma le esce una voce seria, che pian piano sembra spegnersi come se fosse impaurita di dire ciò che pensa “Non c’è niente che muovi compassione in te..”
 
Klaus cambia per un velocissimo, ma evidente istante, la sua espressione in viso: le palpebre gli si chiudono ed aprono rapidamente due o tre volte.
Caroline nota parecchio il movimento quasi impercettibile del suo sguardo ed adesso comincia a provar una certa agitazione, aspettandosi che Klaus possa scuoterla in malo modo, lì davanti a tutti, per aver avuto il coraggio di rinfacciargli ancora la sua crudeltà.
 
“Non vedrai mai altro in me, vero love?” domanda invece sarcasticamente con tono esausto, come se fosse stanco di ripeterglielo continuamente.
 
Passato il pericolo, le forze non tornano ugualmente a Caroline e per la prima volta in quella sera, non sa come contro ribattere, dopo tale affermazione da parte di lui. Così rimane in silenzio, mentre un accenno di tristezza e forse di pietà, macchiano il suo candido volto.

“Long lay the world in sin and error pining,
 Til he appeared and the soul felt it's worth..”

 
Klaus, come se stesse cercando di acchiappar parole dal testo di quella dolce canzone, riprende a parlare con voce bassa e sconfitta. “L’umanità intera vive negli errori di cui si pecca ogni giorno ed impara a conviverci. “ fa una pausa “Tutto questo perché crede in una ‘redenzione’ finale e questo è ciò che li salva dalla pazzia.”
 
Adesso Klaus incatena totalmente il suo sguardo a quello di Caroline mentre muove sempre più passi verso lei “Noi vampiri invece siamo costretti a portaceli sempre con noi, a continuare a viverli durante la nostra lunga esistenza, continuando a commettere cose di cui ce ne pentiremmo subito dopo, desiderando solo morire all’istante, metter fine a tutto questo!” esclama sempre con più durezza nella voce, come se stesse spiegando alla ‘piccola Caroline, la giovane vampira’, la triste realtà dalla quale non potrà mai scappare. “..Ed il vago ricordo di aver posseduto, una volta, un’anima mortale è ciò per cui non finiremo mai di dannarci ogni giorno.”
Klaus ferma il suo passo, proprio con il viso poco sopra la bocca di Caroline e con occhi ardenti, che ancora la tengono prigioniera a lui.

 

“The thrill of hope
The weary world rejoices
Yonder breaks a new and glorious morn..”

 
Caroline non riesce a muover un solo muscolo; non perchè prova paura, ma perchè è così colpita da lui e dalle sue parole che nel frattempo,approfittando dal poco spazio rimasto tra loro, si lascia passar una mano dietro la vita, mentre l’altra le stende il braccio destro fino a che non assumono la posizione adatta per iniziare a danzare.
 
“Concedi a quest’uomo errante e senz’anima, un solo ballo, per allietare la Santa Notte alla quale per tanti anni ha voltato le spalle.”
 
Caroline accetta compassionevole senza emetter parola e si lascia accompagnar da lui perché in quella Santa Notte anche i più crudeli hanno la possibilità di redimersi; perché anche a loro è concesso un nuovo glorioso mattino, passata la mezzanotte, per salvarsi.

 

“Fall on your knees
Oh hear the angel voices
Oh Night Divine
Oh night that Christ was born..”

 
I due cominciano a danzare, dal nulla, cullati solo da quelle dolci e significative parole.
Caroline comincia a riacquistar lucidità anche se non sa ancora se sono diventati il centro di una voragine formata dalle gente che ha deciso di spostarsi per lasciargli maggior spazio; o se invece hanno incoraggiato altre coppie ad unirsi prima dello scocco della mezzanotte per poi potersi baciare sotto un ramoscello di vischio.
 
Il braccio di Klaus la trattiene da dietro la schiena tutto il tempo in un dolce ma forte abbraccio, mantenendo sempre il solito sguardo profondo; Caroline sembra acquisire lo stesso comportamento silenzioso della sera al Ballo degli Anni ’20 e cruccia di poco la fronte, domandandosi il perché non si stia ribellando a lui, spingendolo via. Anche lei non spezza quel legame con gli occhi e so già che non lo può fare perché è continuamente incuriosita da lui e dal suo vero carattere che mostra solo in particolari momenti con lei, come questo.
 
Terminato il ritornello della canzone che sbatte in faccia una Speranza che non smetterà mai di arrivare ogni anno per l’umanità intera, è di nuovo Klaus a rompere il ghiaccio dopo aver notato Caroline calmarsi fra le sue braccia.
Solo adesso, si accorge che lei sta indossando, ancora una volta, due dei suoi doni più belli: il polso che lui sostiene è circondato dal braccialetto in diamantini  ed il corpo che sta toccando è fasciato dalla seta e dallo chiffon dai colori freddi ed invernali, scelti apposta forse perché le potessero ricordare lui.
Continua ad ammirarla in silenzio, con lo stesso rispetto di un tempo, come se non avesse il permesso di osar troppo con lo sguardo. Non inizia a farle complimenti, dei quali lei non ne sia ancora al corrente; ma ha un’altra domanda che lo divora.
“Credi anche tu alla magia di questa Notte Divina, sweetheart? A quanto forte sia il suo ‘potere’ per arrivar gli uomini a farsi perdonare le offese a vicenda?” Quest’ultima domanda è seguita da un brusco giro di valzer e Caroline ricomincia a sentirsi agitata.
Il tono di Klaus cambia totalmente e sembra accrescere con rabbia moderata sempre di più “Come possono voltar le spalle a vicende che hanno causato dolori immensi ed aver il cuore leggero per accogliere una tale richiesta di barbaro coraggio..-“Caroline lascia di colpo la stretta di Klaus che ormai era scossa dalla rabbia repressa che stava tornando a riaccendersi e corre via, stufa delle sue parole che in un certo senso potevano anche aver ragione.
Klaus rimane in mezzo alla pista del locale, solo e sconvolto, a fissare il punto davanti a sé dove stava fino a pochi istanti prima lei, con le braccia tese ed alzate come se ancora la stesse tenendo a sé. Nel frattempo, la canzone sta per giungere quasi al termine ed ancor prima di riprender un ultima volta il ritornello, i ragazzi dimostrano di saper suonare un buon intermezzo musicale per allungare la canzone originale.
Klaus non la richiama e cerca di mantenere la calma per non scatenare la sua furia in un momento ‘sacro’ come questo; stringe i pugni e stende le braccia lungo la sua figura, vestita a festa, puntando lo sguardo al pavimento. Poco dopo, le spalle ricominciano a tremare per il nervosismo, le nocche diventano sempre più bianche per la forza con cui tiene chiuse le mani ed il viso dalla sguardo ancora una volta sconfitto, lascia spazio ad occhi tornano ad animarsi e le labbra si tirano sempre più.
Con un cenno veloce del capo, come se stesse negando a qualcuno, come per esempio a se stesso, compie un balzo in avanti e la va a cercare fuori, furente.

 
Caroline era giunta da poco fuori il locale e non sapendo dove andare, scelse di rifugiarsi in uno dei due lati del porticato, dietro l’ultima colonna, dove non avrebbe attirato nessuno sguardo.
Decise di respirar profondamente e di combattere così il bruciore agli occhi che si stava facendo sentire; non avrebbe pianto per muovere la sua pietà, né per farsi consolare, odiava chi si comportava così con lei, perché era abbastanza forte da riprendersi da sola.
Così, lottando contro se stessa, non si accorse in tempo della ‘sua ‘ presenza e sentì due mani stringersi lievemente da dietro lungo le sua spalle. A quel contatto, comincia a dimenarsi, udendo dopo tanto, anche lei, la sua stessa voce “Non ti voglio più ascoltare! Non voglio più sentir le tue riflessioni arroganti sugli esseri umani! In realtà, ne parli parecchio solo perché rimpiangi di non esserlo più!”
Un colpo sordo sulle assi di legno del porticato..
..sono bastate per fermar lo scoppio di Caroline. Lei si gira allarmata ed i suoi occhi cadono direttamente verso il basso..
Klaus caduto in ginocchio davanti a lei..

“Fall on your knees..”

 La guarda beandosi ancora una volta della sua forza, della sua luce, di lei.

“Oh hear the angels voices..”

 Ma stavolta non mostra uno sguardo severo, né sereno; ma uno supplichevole, sofferente e col tempo lo stupore inonda il suo volto..
Silenzio.
Solo la canzone che proviene da dentro il locale ha voce in capitolo; sembra che gli eventi di cui parla, stiano in realtà accadendo letteralmente sotto quel porticato, là fuori al gelo della notte.
Una lacrima solitaria che fuoriesce dall’occhio sinistro, idrata miracolosamente lo strato di pelle che compone la guancia di Klaus, rimasto arido per così tanto tempo.

“Oh night that Christ was born..”

“Come l’alba che..” ed un singhiozzo “c-che.. ha scacciato le mie tenebre..secola-ri..”, un altro “C-come il calore che spezza il g-gelido... morso dell’in-verno..” Pausa, un altro ancora “Sei arrivata a me.. M-mi sei stata d-donata..anche “questa” Not-te..” L’ennesimo singhiozzo “Questa è la MIA oc-casione p-per redimermi.”
Dopo la sua ultima parola, copiose lacrime iniziano a dissetare la sua pelle, la sua anima dannata, mentre non smette di guardarla, scosso dai singhiozzi che tenta di nascondere agli occhi di lei.

“Oh Night Divine
Oh Night, Night Divine...”

Caroline mossa da nessun a forza esterna, da nessun soggiogamento, ma solo dalla sua volontà, si piega anche lei per terra, vicinissima ed ammutolita da tale vicenda. Lo sguardo incredulo si dipinge sul suo volto candido adesso ed osserva, senza asciugargliele, le righe d’acqua che sembrano tagliar il viso di Klaus in tanti netti dolorosi lembi, forse ciascuno per ogni sua vittima.
Restano entrambi lì, sforzando le loro ginocchia a rimanere in quella scomoda posizione, consapevoli dal fastidio che in realtà non provano.
Hanno le mani posate lungo le gambe piegate e lei tiene i palmi all’in su...

“O Holy Night..”

Klaus, lentamente, le allunga verso quelle di lei, toccando una mano con l’indice; risale poi, accarezzando il guanto liscio ed immacolato di Caroline..

“The stars are brightly shining.”

 Sorreggendola con l’altra mano rimasta, dal basso, le arrotola il guanto fino a metà avambraccio, lasciando che un brivido le risalga lungo la chiara pelle nuda..
 Come se ritornasse alla sua natura umana di un tempo, le bacia il polso con una tale ‘devozione’, che Caroline alza di colpo il volto al cielo, ansimando profondamente, accorgendosi solo in quel momento della scia limpida della Via Lattea, sopra loro.
 “Buon Natale, Klaus..” si lascia sfuggire dalle labbra con la stessa emozione ed il medesimo trasporto di prima, mentre la canzone suona le ultime note, seguite da un fragoroso applauso, dalle risate e dallo scambio di affettuosi e sinceri auguri.

 


CREDITS:
 - Ripeto che la canzone s’intitola “O Holy Night”, rifatta dai Cary Brothers! <3
 
*Ho cambiato la battuta, perché  nella traduzione letterale inizialmente non l’avevo capita bene. Nel copione originale è: “Sei qui per rubare le stampelle a Tiny Tim?” (Per chi non lo conoscesse è un povero bambino storpio e malaticcio che, nonostante la sua sfortuna, aiuta a far cambiar Mr Scrooge in A Christsmas Carol di Dickens)
 
Spiegata questa cosa, spero che la mia storia vi abbia allietato un po’, perché a me fa proprio questo effetto: mi ha rasserenato sia scrivendola che leggerla, finita la stesura e gli ultimi ritocchi.

 
I miei più sinceri auguri, anche se in ritardo, per un Sereno Natale (visto che ancora il periodo di festa non è finito XD) e per un Buon Anno Nuovo! =*
  
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