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Autore: Silkye53    05/01/2013    1 recensioni
Robin e Stella si rendono contro che fra loro c'è più di una semplice amicizia.
Solo che il comportamento di uno dei due potrebbe portarli ad un litigio poco piacevole e ad una scommessa altrettanto spiacevole.
Cosa accadrà?
Chi vincerà la scommessa?
Per scoprirlo ... Leggete la mia storia e recensite ;) (ogni consiglio è gradito).
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2 - Hurt REGULAR POV: Gli RPOV, li farò al passato nonostante la storia sia narrata al presente dal punto di vista dei personaggi per via di una questione di comodità e di estetica della ff.
Stella camminava a tentoni verso la cucina.
L' unica luce che scorgeva era la semplice luce lunare che pervadeva il corridoio.
Per un istante si ritrovò a ringraziare mentalmente Cyborg per aver creato tante finestre.
Aprì la porta cercando di evitare il rumore.
Notò un piatto sul bancone.
Accanto un biglietto con su scritto "se dovessi avere fame, mangiami".
Sorrise, il ragazzo-meraviglia a quanto pare pensava proprio a tutto.
Scosse il capo ricordando come l'aveva trattata poco prima.
D'un tratto, Stella, si sentì una vera idiota.
Continuare  a credere che lui fosse un perfetto ibecille non l'avrebbe portata da nessuna parte.
Voleva risposte ed era disposta a tutto pur di ottenerle.
Mangiò il suo pasto lentamente, studiando un modo per conversare con lui senza che fuggisse via.
Avrebbe dovuto chiedere l'aiuto del "re degli scherzi" per ciò che aveva in mente.
Si sentì un po'sleale per un istante ma poi lasciò perdere il senso di colpa, ciò che andava fatto, andava fatto!
Stella decise di fermarsi a fissare il mare fuori dalla finestra.
Le onde che si muovevano tempestose, le ricordavano i battiti del suo cuore quando Robin la toccava  o semplicemente la sfiorava.
Spostò lo sguardo verso la porta quando la sentì aprirsi.
- Robin - esclamò sorpresa di vederlo sveglio.
- Ah, Stella, mi hai spaventato - mormorò il ragazzo dopo essersi concesso un lieve sussulto.
- Non era mia intenzione - si scusò l'aliena.
D'improvviso , nessuno dei due sapeva più che dire.
Il dolore di lei rendeva l'aria pesante attorno a loro, proprio come il nervoso di lui.
Stella non seppe nemmeno perché ma lo fece.
- Perché mi tratti male oggi ? Non ti ho fatto niente di male no? - chiese con insistenza.
Robin sospirò.
- Ti prego non farmi questo di nuovo! - borbottò con tono di lamento
- Questo cosa? - chiese lei ancora più confusa
- Guardarmi in quel modo - rispose lui puntando l'indice contro il suo viso.
Stella ghignò per un istante.
- In che modo ? - domandò recitando la solita parte dell'innocente angioletto.
Ovviamente, lei non era così ingenua, le piaceva solo spiazzare Robin di tanto in tanto.
- Lo sai benissimo - sbuffò lui.
Poi la imitò.
Anche se il suo volto mascherato non ne permetteva la visione, i suoi occhi blu erano spalancati dolcemente e il broncio che aveva messo su era decisamente adorabile.
Stella arrossì riconoscendo l'espressione in suo possesso.
- Voglio solo una risposta, non mi sembra di "chiederti la luna" , come afferma l'amico Cyborg - mormorò la dolce aliena.
Robin scosse il capo.
E adesso? Che le avrebbe detto?
Di certo non la verità ... O sì ?
Se avesse detto la verità poi sarebbero giunte più domande, domande che avrebbero aperto troppe consapevolezze.
Troppe ferite.
Troppe cose che dovevano rimanere imbottigliate nel suo cuore.
Il ragazzo spostò il peso da un piede all'altro mentre pensava.
Lo fece per diverse volte finché non si decise a parlare.
- Ti ho trattata male perché ... -
- Sì, Robin? - lo interruppe lei notando le sue difficoltà
- Bè ... Io ... Mi hai fatto prendere un infarto! Ho avuto paura che ti fosse successo qualcosa! Io .... Dovevo finirci io là sotto, solo perché non ho fatto attenzione tu ... Tu hai rischiato la vita per me. Non posso ringraziarti perché ... Perché mi vergogno di me stesso per non averti impedito di agire così, per non essermi accorto della frana - confessò l'eroe
- Robin .... Non devi sentirti così , io ti ho salvato come tu hai fatto con me molte volte. La mia forza avrebbe retto il peso dei massi ma ... Tu, tu saresti morto - rispose ingenua la Tamaraniana.
Robin sorrise - Lo so, solo che ... -
- Non capisco ... Non volevi vivere forse? -
- No! Cioè sì, sì certo che voglio vivere, però ... Però non avrei dovuto lasciare che nulla di tutto quello che è successo accadesse - mormorò il ragazzo
- Ma tu non puoi controllare i fenomeni naturali, quella scogliera sarebbe caduta comunque ed è stato un bene per entrambi che io me ne sia accorta -
- Già .... In questo caso, grazie Stella, per tutto -
- Figurati Robin . .. - sorrise l'aliena.
I due si abbracciarono come erano soliti fare dopo una discussione.
La realizzazione però, colpì Stella , la quale si staccò e osservò attentamente il ragazzo di fronte a lei.
- Robin ... Perché ti sei preoccupato tanto per me ? - chiese dolcemente.
Ecco, lo sapeva, non doveva dire la verità!
Ecco qua la domanda che temeva.
- Siamo amici, migliori amici, mi sembra normale che ... - ma non riuscì a terminare
- Noi, non siamo solo amici ... Posso sentirlo chiaramente, il tuo cuore dice che siamo molto di più - mormorò la ragazza
- Bè ... Ti sbagli noi ... Noi siamo solo amici - insistette il ragazzo-meraviglia.
Stella scosse il capo - No ... Sei tu che sbagli - mormorò sentendosi ferita.
- Ok. Anche ammesso che fra di noi ci sia ... Qualcosa di più, non potrebbe concretizzarsi, io sono il leader e non posso permettermi distrazioni! - esclamò nervoso l'eroe.
- Oh ... Quindi io sono una distrazione? Sono qualcosa che ti arreca disturbo? -
- In questo momento direi di sì - ribatté il ragazzo.
La rabbia nella sua voce era facilmente percettibile.
- Bene. E sentiamo, perché non potresti permetterti distrazioni come me ? - chiese lei furiosa
- Perché .... Senti, non vorresti stare con me , diventerei iperprotettivo, più di quanto lo sono ora e qualche criminale potrebbe usare te per arrivare a me o viceversa ... Io ho bisogno di concentrazione, non posso stare sempre a preoccuparmi per te - rispose Robin.
L'espressione ferita sul volto dell'aliena parlava chiaro.
Lacrime in arrivo.
Stavolta, non lottò per rimandarle al mittente, pianse.
Pianse davanti a lui, si mostrò debole e lo odiava, odiava piangere davanti a lui, non la faceva sentire all'altezza.
Non la faceva sentire importante per lui.
Abbassò il capo.
- Molto bene dunque - fu l'unica risposta che la sua voce tremante riuscì a formulare.
Corse via.
Solo, illuminato dalla luce della luna, Robin realizzò il grande errore che aveva commesso.
Si prese a  calci mentalmente.
Odiava vederla piangere, odiava essere la causa del suo pianto incessante.
Ogni lacrima per lui, era come una pugnalata al cuore.
Non poté fare a meno di sentirsi debole e distrutto.
Il suo cuore non riusciva nemmeno a riprendere un battito regolare.
Il suo cervello continuava a ripetergli quanto fosse idiota e la cosa peggiore, è che lui si sentiva molto peggio.



Starfire POV:
Non posso crederci!
Quello che mi ha detto è .... Ridicolo!
Come può anche solo pensare ogni singola parola?
Io sono un fastidio per lui, un peso!
Tutto quello che ho sempre cercato di non essere.
Parlarne forse non è stata una buona idea.
Anzi, senza il forse , non è stata affatto una buona idea.
Il fatto di aver pianto davanti a lui mi fa sentire anche peggio, non è la prima che capita ma io lo detesto!
Detesto il fatto che lui possa tirar fuori ogni mia più piccola emozione e trasformarla in qualcosa di incontrollabile.
Non credevo che un ragazzo potesse essere tanto stupido!
X'hal! Ma che mi è passato per la mente?
Come ho fatto ad essere così stupida da chiedergli delle cose simili?
Se mi fossi fermata all'abbraccio sarebbe andato tutto bene!
Devo sempre fare di testa mia ... Ecco a cosa mi portano le mie scelte.
All'inizio avevo in mente di farci chiudere da BB nello stanzino ma ora ... Ora non voglio stare sola con lui nemmeno per due secondi!
Lui dice che sono un fastidio? Dice che siamo solo amici? Bene.
Ora gli faccio vedere io!
No siamo amici e basta ed è ora che lui se ne renda conto!
Lo tratterò esattamente come un amico, non  potrà dire nulla, è lui che se l'è cercata!
Per anni mi ha trattata come fossi la sua ragazza, ora gli darò quello che gli spetta.
Ovvero nulla!
Non può continuare così, almeno finché non mi dirà chiaramente ciò che prova!
Quando comincerà a "giocare a carte scoperte" , come dice Corvina, allorà inizierò a fare lo stesso.






Robin POV:
Ok Robin.
Sei un coglione.
Sì, sei un vero deficente.
Dovrebbero eleggerti RE dei cretini.
Già ... Mi calzerebbe a pennello!
Ma che diavolo mi è preso?
Perché le ho risposto male?
Perché mi sono arrabbiato con lei?
Aveva ragione.
Non siamo solo amici, siamo di più.
Molto di più.
Non importa quanto sbagliato io lo consideri, al cuor non si comanda.
Ma alla testa sì.
Finché continuerò a credere che lei potrebbe essere in pericolo non le confesserò nulla.
Non le dirò "ti amo" sotto alla pioggia come fanno nei film.
Non la bacerò dicendole che le starò sempre accanto.
Non la chiamerò "amore" e non la sorprenderò con dei regali il giorno di S. Valentino!
Nasconderò i miei sentimenti.
Lotterò contro me stesso.
E di nuovo, non posso fare a meno di sentirmi uno scemo.
Mi faccio sabotaggio deliberatamente.
O sono pazzo .... O sono deficente .... O sono troppo serio , credo tutte e tre le cose ...
Mentre continuo a pensare , il senso del rimorso mi attanaglia lo stomaco.
Mi fa sentire un verme.
Non riesco a dormire.
Non posso.
Accidenti Robin, l'hai combinata grossa stavolta!



Raven POV:
Mentre me ne stavo nascosta in cucina a leggere, col favore del buio, ho ascoltato quella conversazione.
Uomini.
Robin dovrebbe semplicemente dire "ti amo".
Se lo si prova davvero, un sentimento simile, non è complicato da esprimere.
Sospiro.
Ovvio che il ragazzo non ci sa proprio fare ... Nemmeno io sono una maga in queste cose ma è anche vero che BB mi rende tutto molto facile.
Lui è spontaneo e mi spinge ad esserlo a mia volta.
Robin invece è troppo rigido e ... Timida com'è Stella in questi casi, non è certo l'atteggiamento migliore da adottare.
Gli ho promesso che non avrei più letto la sua mente dopo la storia di Sladow ma .... Devo farlo.
Devo scoprire come aiutarli.
Ovviamente, in modo indiretto, non posso far certo credere di essere tenera!
Chiudo gli occhi e recito il mio mantra.
- Azarath Metrion Zintos ... -
Entro poco tempo, sono già dentro la sua testa.
A quanto pare, si sente un vero schifo.
Un po' mi dispiace ma è lui che si crea certe situazioni, in un certo senso se l'è cercata.
Lascio la sua mente prima che si accorga che sono lì.
Lui la ama.
Sorrido, forse hanno solo bisogno di una spinta.



  
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