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Autore: RoxyDowney    05/01/2013    3 recensioni
Kyra incontra Bob senza immaginare chi si celi dietro a quell'apparente persona comune. Gli eventi complicheranno la sua vita semplice e la porteranno a scoprire quanto il suo desiderio di vivere la sua vita possa essere forte
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Con questo mio scritto non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.

Quella mattina come ogni giorno da quando era arrivata a Los Angeles si alzò senza fretta e si infilò un completo per andare a correre sulla spiaggia, canottiera sportiva e ciclisti al polpaccio total black con solo il piccolo logo argentato sulla tasca posta sulla schiena della t-shirt. Era ormai arrivata la fine dell' estate ma il clima era ancora mite, aprì la finestra che dava su una via priva del traffico caotico del mattino, guardò il cielo, quel mattino era grigio antracite e non lasciava presagire nulla di buono ma per nulla al mondo avrebbe rinunciato alla sua ora di libertà, così mise le scarpe da corsa, prese 10 dollari, la chiave e la felpa con cappuccio che le avevano regalato quando andava a vela, idrorepellente all'esterno, ottima per quella giornata. Mise gli auricolari e fece partire la playlist a tutto volume prima di incamminarsi a passo svelto verso la spiaggia.
Il suo monolocale si trovava in un residence vicino al porto dove teneva ormeggiata ormai da mesi la sua piccola barca a vela, da li poteva correre sulla spiaggia senza sosta fino alla caffetteria dove comprava un caffè e dell'acqua da bere lungo la strada del ritorno.
La spiaggia era oramai deserta, poche persone che passeggiavano, qualcuno faceva correre il cane e i turisti che affollavano la zona fino a qualche settimana fa erano oramai del tutto spariti.
Tirava una brezza fresca quella mattina, sistemò le scarpe e chiuse bene la zip della felpa, l'avrebbe tolta solo più tardi quando il suo corpo si fosse scaldato col movimento. Correre su quella spiaggia le piaceva molto un po' perché sentiva il profumo dell'oceano entrarle dentro, e un po' perché era vicina a casa e questo le permetteva di non prendere l'auto. Mentre correva ripercorse gli avvenimenti della scorsa serata. Il pub aveva fatto un buon incasso questa stagione e sicuramente il proprietario le avrebbe rinnovato il contratto, la stagione stava finendo, ma le serate con musica dal vivo dei gruppi emergenti che avevano organizzato e che contavano di continuare ad organizzare avevano portato i risultati sperati. Quello non era il suo lavoro, ma aveva compiuto delle scelte nell'ultimo anno che l’avevano portata fin li, cambiando città e vita. Di tanto in tanto correndo s’imbatteva in altre persone che correvano lungo la spiaggia, nonostante con alcuni si scambiassero sorrisi o sguardi non aveva mai rivolto la parola a nessuno di essi. Non aveva molti amici, come non ne aveva nella precedente città in cui aveva vissuto.
Era una scelta la sua, non lasciarsi avvicinare per evitare complicazioni e falsi convenevoli. Alcuni uomini che venivano al pub la corteggiavano, era una donna affascinante, ma trovava quel loro comportarsi veramente squallido. Certuni non nascondevano nemmeno di essere sposati, ma cercavano una storia di sesso per una notte, cosa che, in alcuni momenti avrebbe trovato interessante, ma di rado capitava che trovasse qualche uomo abbastanza interessante da passarci la notte insieme, ed in ogni caso, queste conoscenze non avvenivano mai all’interno del locale dove lavorava.
Niente complicazioni appunto. Le era capitata anche qualche donna, soprattutto lì a Los Angeles, dove la bisessualità o l'omosessualità era all'ordine del giorno, ma quelle erano situazioni diverse, dove la libertà d'espressione e l'alchimia del momento prendevano il sopravvento. Pensò a quella ragazza dagli occhi blu che le aveva lasciato il suo numero scritto su una banconota la sera prima, alla quale aveva sorriso gentilmente, mettendo poi la banconota all'interno del barattolo delle mance. Niente complicazioni.
Sì tolse la felpa mentre correva legandola in vita, guardando l'orizzonte vide le palme che stavano fuori dalla caffetteria, ancora una decina di minuti e sarebbe arrivata.
Mentre correva le piaceva osservare la gente, guardò quell'uomo correre nella direzione opposta alla sua, pensò che quella cuffia di sui capelli non dovesse essere il massimo della comodità, poi guardò un altro uomo che la superò senza fatica correndo nella sua stessa direzione e si perse ad osservare il tattoo che aveva sul polpaccio sinistro, un disegno tribale con delle lettere, una ragazza correva affianco alla spiaggia sulla pista pedonale con un buffo para orecchie e degli occhiali davvero eccentrici, si chiese se anche lei agli occhi di quelle persone apparisse stravagante... e sorrise sola.
Iniziò a rallentare quando vide che la distanza dalle palme si era dimezzata, era il momento della camminata a passo veloce per riprendere fiato in quell'istante le si affiancò un uomo anche lui a passo svelto, lo guardò solo con la coda dell'occhio, mentre lui la guardava sorridendo
-Ciao
disse a voce alta alzando una mano in saluto, probabilmente si era reso conto che lei poteva non sentire la sua voce visti gli auricolari, si voltò verso di lui sempre camminando veloce per uno sguardo lesto, vide che anche lui aveva corso vista la maglia madida di sudore e gli auricolari attorno al collo. Si tolse un auricolare in fretta
-Salve.
-Ti ho visto spesso correre su questa spiaggia...
-E' la spiaggia ideale per correre...
-Quando sono in città vengo anche io qui a correre...
Lei sorrise leggermente, non voleva essere scortese, ma sinceramente non le interessava fare chiacchiere con quel tale ne tanto meno essere rimorchiata.
-Io ora devo andare...
Disse indicando le palme
-Oh scusa, non volevo darti fastidio...
-No, si figuri è che solitamente vado lì a prendere un caffè, non volevo essere scortese...
L'uomo le sorrise contento di quell'affermazione, sembrava seriamente dispiaciuto di venir frainteso
-Ok capisco, allora alla prossima...
Lei rallentò per rimettersi la felpa ed avviarsi verso la caffetteria, lui le fece un cenno con la mano per salutarla mentre continuava la sua camminata veloce
-Io sono Bob comunque... buona giornata.
Lei sorrise alzando appena la mano per ricambiare il saluto, lo vide allontanarsi, si rimise l'auricolare e raggiunse il bancone
-Un cappuccino macchiato con latte scremato senza zucchero
Prese una bottiglia d'acqua pagò e si avviò verso casa camminando tra le persone che passeggiavano lungo l'area pedonale.
Appena fu a casa accese la radio e si infilò sotto la doccia bollente. Restò più del solito sotto il getto dell'acqua fumante ripensando a quell'uomo che aveva cercato di conversare con lei, era un viso familiare e sconosciuto allo stesso tempo, era sicura di averlo visto da qualche parte, poteva averlo visto ovunque, al pub o in qualche negozio di Venice... Non era mai stata molto attenta alle persone che incrociava, per quanto ne sapeva poteva essere il cassiere della sua banca, o il commesso del supermercato o addirittura un suo vicino di casa. Lasciò scivolare quei pensieri con l'acqua e quando uscì dalla doccia dell'uomo misterioso non c'era quasi più traccia.
La giornata trascorse lenta, uscì a pranzo e comprò il giornale locale per controllare cosa stessero offrendo gli altri locali della zona, fece una passeggiata sul molo ed infine raggiunse il locale ancora chiuso, entrò dal retro, salutò i ragazzi che stavano sistemando i tavoli e Jess il ragazzo che si occupava della piccola cucina. Sul palco si stava già esibendo il primo dei 3 gruppi che dovevano sentire quel pomeriggio, il prescelto avrebbe potuto suonare sabato sera per il solito concerto dal vivo, ma in palio c'era la possibilità di suonare lì come gruppo fisso. Si mise a sedere affianco a TJ ed a Iv, il proprietario e la moglie che era più interessata ai giornali di gossip che ad ascoltare i ragazzi. Dei tre gruppi uno soltanto era di livello superiore la scelta fu immediata appena iniziarono a suonare, TJ le lanciò un’occhiata e s’intesero immediatamente, subito dopo, lui e la moglie si alzarono e se ne andarono. Lei li lasciò terminare, non perché avesse dubbi sulla loro performance, ma perché la loro musica era davvero molto piacevole, quando ebbero finito si alzò
-Ci vediamo sabato alle 5 e vediamo come va... La paga è di 150 dollari consumazioni comprese, se le cose vanno bene possiamo arrivare a 200 a serata più un extra per le festività.
I ragazzi sorrisero ed accettarono subito, era sicuramente una buona proposta, inoltre quel locale non imponeva repertori preconfezionati, lasciava a loro la scelta dei brani da mettere in scaletta.
Li salutò e raggiunse Jess, gli altri ragazzi, due cameriere ed il barman, si misero a sedere in un tavolo e cenarono tutti insieme ridendo e scherzando pronti per l'apertura.

   
 
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