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Autore: regiulian    05/01/2013    2 recensioni
Tutti ci abbandonano prima o poi, chi in un modo chi in un altro.
Allora dove potremo trovare la nostra casa? Chi sarà colui che rimarrà con noi?
John Watson, nel corso della sua vita, ha perso troppe persone.
O forse no.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autrice:
Buonasera gente!

Uh, allora.
Questa storia è completamente, interamente e in ogni senso dedicata alla mia migliore amica, nonché fantastica scrittrice su questo sito, Lue. Lo è innanzitutto perché se lo merita e poi perché mi devo/dovrò far perdonare per le cose ho pubblicato/pubblicherò su questo account, ma anche perché mi sembrava una bella sorpresa farle scoprire che anche io sono qua con voi. E poi dai, io amo fare delle sorprese, e questa è una di quelle belle, vero?
In ogni caso, quanto segue è una raccolta di drabble su vari momenti della vita del nostro amatissimo John, ed è ispirata da una cosuccia che la suddetta Lue mi aveva detto una volta (giusto per la cronaca, se non sapete chi sia la mia Lue, scappate da questa fanfiction e andate e leggere lei, è un ordine del medico).
Io mi dileguo e ricordate che se non mi farò più vedere in giro sapete bene di chi è la colpa.
Un grande bacio a tutti!
Ah, e, Lue, non saranno necessarie spiegazioni una volta letta tutta la storia, vero?
Uh, ti voglio bene.




The one who stays


 

Home is a feeling I buried in you

(Melissa Etheridge)



 

John ha cinque anni e tutto quello che ricorderà mai di suo padre si riduce a questo momento: una schiena coperta da una giacca beige e dei
pantaloni di velluto che attraversano la porta per non rientrarci più.
Quello che invece potrebbe raccontarvi come una filastrocca è il
dopo.

Dopo la schiena e dei pantaloni dal gusto alquanto discutibile, c'è il pianto disperato di sua madre mentre cerca invano di trattenere di singhiozzi. C'è sua sorella Harry con un lampo di odio e rabbia che le trapassa gli occhi.
John ancora non lo sa, ma suo padre è solo il primo della lunga serie di persone che lo abbandoneranno.


 

Harry e John non sono mai andati d'accordo.
Ma con l'assenza del padre Harry si è trasformata in una persona piena di rancore e orgoglio che John proprio non riesce a ricollegare alla sorellona che giocava nel giardino, in mezzo ai gerani, anni prima.
Non capisce nemmeno perché ogni volta che Harry torna a casa la sera puzzi di bourbon come zio Jerry.
Alla fine, la situazione precipita: sua sorella diventa un'alcolizzata.
E l'alcol è più subdolo di un abbandono fisico. Ti fa credere che la persona amata ritorni da te, magari con una bellissima moglie, mentre non aspetta altro che mettere le mani sulla catena di liquori del padre.




Se a suo padre non ci sono voluti nemmeno tre mesi per decidere di abbandonarlo e a sua sorella più o meno due anni, con sua madre è stato diverso.
L'angoscia seguita dalla speranza e subito dopo da un'altra ondata di angoscia è durata 6 anni, tre mesi e 2 giorni. E probabilmente 15 ore, John non saprebbe dirlo con certezza.
Sua madre muore di cancro al seno quando John conosce fin troppo bene le attese ospedaliere e i dolori della chemioterapia.
Aveva scelto di studiare medicina proprio per salvare la sua mamma.
Forse è per questa desolazione che gli cresce intorno senza freni che decide di partire per l'Afghanistan.




Bip. Bip. Bip.
C'è un suono continuo che John non riesce a decifrare.
L'ultima cosa che ricorda è una luce accecante e un fitto dolore alla spalla.
Quando apre gli occhi, tuttavia, gli sembra di rivedere la bomba e l'attacco nemico di quasi una settimana prima.
Apprenderà più tardi che è l'unico sopravvissuto della sua squadra e che presto sarà rimpatriato con una medaglia inutile e una misera pensione.
John, ora, mentre scende dall'aereo che lo ha riportato alla sua cosiddetta casa dove non troverà nessuno che lo accolga come l'eroe che non è, perde ogni speranza nei confronti del non essere più abbandonato.

 


John, alla fine, aveva sperato un'ultima volta.
Poteva non farlo dopo il rapporto che aveva instaurato con Sherlock? E non era una semplice amicizia, ovviamente no, ma ora non importava più, perché Sherlock... Sherlock era morto.
Dicono che, nonostante tutto, la speranza sia l'ultima a morire, e che quando muore anche quella, beh, la vita non abbia senso. Allora cos'è la vita di John Hamish Watson? Un'attesa perenne?
Si alza con lentezza per andare ad aprire alla porta, e quando lo fa, vede degli occhi chiari e riccioli neri.
E prima delle spiegazioni rabbiose e del pugno in faccia, John sa con certezza che Sherlock è colui che sarebbe rimasto.

  
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