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Autore: ErinThe    05/01/2013    7 recensioni
One shot nata un po' per caso, sul pairing che ormai mi sta entrando nel cuore, il Lunch/Tenshinhan.
[Estratto]
– È… Successo di nuovo? – Chiese.
– Sì, Lunch, è successo di nuovo. – (...)
– Senti, Lunch, non so come dirtelo, ma… Io mi sto stancando. – (...)
Lei abbassò lo sguardo, afflitta.
– Ti stai stancando. – Ripeté – Immagino sia un nuovo invito ad andarmene, vero? –
Il guerriero non rispose, ma sospirò evitando di incrociare i suoi occhi blu.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lunch, Tenshinhan | Coppie: Lunch/Tenshinhan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sproloquiando indegnamente:

Ops(?). Vabbé, prima di tutto salve a tutti.
Ho sfornato una one shot. Cioè, IO che mi metto a scrivere adorabili(?) e lunghe pappardelle. E' una sensazione strana e nuova, però adesso mi sento potente. E sono stra gasata. 
Vabbè, andiamo oltre: in origine questa cosa avrebbe dovuto essere una solita piccola flash, ma non si sa come è piombata addosso la grazia divina una strana voglia di tirare fuori qualcosa. E puff, ecco qua.
In più, cosa preoccupante, mi sto lentamente innamorando di questo treocchi che amoreggia con la bipolarizzata(?), argh!
Poi, che dire? Ah sì: il titolo, as usual, non vuol dire un'emerita cippa. E sono seriamente preoccupata per l'IC dei personaggi, vi prego di farmi sapere se qualcosa di sensato c'è ç_ç
Ok, basta. 
Ah, visto che non l'ho mai fatto - picchiatemi - ringrazio tutte quelle adorabili creature che mi seguono e mi recensiscono sempre, siete fantastiche! 
Oggi sono meno scema e più pucciosa del solito, non trovate? No, ok .__.
Detto questo, hope you enjoy^^















– Non permetterti mai più! Hai capito bene? –
Dall’interno della casa giunse un urlo, accompagnato dal fragore di stoviglie frantumate contro le pareti.
Tenshinhan schivò appena in tempo un piatto mirato alla sua fronte, che andò a finire diritto sul lavello della cucina.
– Mi hai ascoltato? Guai a te se ti becco di nuovo a… – il discorso della bionda fu interrotto da un sonoro – Etciù! –
 
Lunch si guardò intorno, apparentemente spaesata, mentre la massa di capelli blu scompigliati le si posava sulle spalle.
Alzò il viso e si ritrovò davanti il compagno, che la osservava con un’espressione perplessa.
– È… Successo di nuovo? – Chiese.
– Sì, Lunch, è successo di nuovo. – Confermò lui stancamente.
Lei scosse la testa, guardandosi intorno e notando la devastazione di piatti rotti.
– Perché stavamo litigando? –
– Frugavo nella dispensa, anche se l’ora di cena era passata. – Il tono che usò fu leggermente brusco.
– Ah… –
– Senti, Lunch, non so come dirtelo, ma… Io mi sto stancando. –
Lei abbassò lo sguardo, afflitta.
Ti stai stancando. – Ripeté – Immagino sia un nuovo invito ad andarmene, vero? –
Il guerriero non rispose, ma sospirò evitando di incrociare i suoi occhi blu.
 
 
– Bene, quindi… Addio. – Mormorò Lunch mestamente.
Tenshinhan, una volta aiutata a portare fuori di casa la sua grande valigia, si limitò a salutarla con un basso grugnito ed un breve cenno con la testa, per poi osservarla alzare il suo bagaglio e allontanarsi a piccoli passi, fino a che non diventò un piccolo punto giù per il pendio.
Il guerriero poi sospirò e rientrò in casa.
Si accinse a raccogliere i cocci rotti e a rimettere l’ordine nella cucina dove regnava il caos, mentre una volta finita la pulizia si lasciò cadere di peso sul divano dell’adiacente soggiorno.
Si scoprì ad afferrarsi la testa tra le mani, con espressione afflitta.
Aveva fatto veramente la cosa giusta?
 
 

Un raggio di sole filtrò dalla finestra, andando a posarsi sul suo viso.
Il guerrieri aprì gli occhi, sollevando le braccia per stiracchiarsi e girando il capo verso l’altra metà del letto. Vide la compagna dai capelli biondi ancora raggomitolata su di un fianco, addormentata e dall’insolita espressione angelica.
Si alzò da letto, le schiccò un bacio a fior di labbra senza svegliarla e si diresse verso il bagno.

 
 
 
Sorrise pensando a quella stessa mattina, a quel gesto che – quando aveva la fortuna di non svegliare Lunch che dorme – era diventato ormai abituale.
Sprofondò ancora di più all’interno del divano.
 
 
 
 

Teeeeeen! La colazione è pronta! Vieni qui immediatamente! –
Ancora sotto al getto d’acqua, sobbalzò e girò immediatamente la manovella della doccia.
Uscì dalla cabina avvolgendosi un asciugamano intorno ai fianchi e, dal momento che non era mai un buon affare farla attendere troppo, si affrettò a raggiungere la compagna in cucina.
La vide ai fornelli, le si avvicinò e le cinse i fianchi, quasi non accorgendosi della sua pelle bagnata che la fece starnutire.
Lei si girò, arrossendo a contatto con il suo petto nudo e stampandogli un fugace bacio sulla guancia.
 

 
 
 
Senza rendersi conto di serrare la mascella, Tenshinhan si alzò di scatto.
Ma che diavolo sto facendo? – Si disse a bassa voce.
Lo sguardo gli cadde immediatamente sul mitra di Lunch, appoggiato in un tavolino lì di fianco.
Lo prese tra le mani e lo osservò per un attimo, dopodiché raggiunse l’ingresso e si precipitò fuori di casa, dimenticando la porta aperta.
Cominciò a scendere a grandi falcate lungo il pendio del piccolo monte, stringendo tra le mani l’arma. Passò poco tempo, poi vide Lunch ferma sul ciglio della piccola strada, evidentemente in un piccolo momento di riposo, mentre contemplava il cielo stellato e non ancora completamente notturno; blu come i suoi capelli in quel momento.
Tenshinhan le si avvicinò lentamente e quasi titubante, facendola voltare con il rumore dei suoi passi.
Lunch accennò un piccolo sorriso dispiaciuto mentre veniva raggiunta da lui, che le mostrò il mitra che teneva in mano.
– Ti sei dimenticata questo a casa. – Disse con voce apparentemente neutra.
– Ah, grazie… – rispose lei, perplessa.
Alzò poi lo sguardo e fissò il guerriero nelle iridi, arrossendo violentemente.
– Ten… –
Lui scosse il capo, dopodiché la afferrò per il busto e la sollevò, lasciandosi cingere la vita dalle sue gambe. Lei fece scivolare l’arma a terra, posando le mani sul suo possente petto, e lo osservò nuovamente negli occhi. Tenshinhan incurvò gli angoli della bocca e poi le sollevò il mento, facendole posare le labbra sulle sue.




Etciù –
Tenshinhan sbarrò gli occhi, alla vista della compagna, ora bionda, che si piegava a terra per raccogliere il suo mitra, puntandolo poi su di lui.
E adesso, spiegami immediatamente come ti sei permesso di cacciarmi da casa mia.































 

   
 
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