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Autore: davidferran    05/01/2013    6 recensioni
Ma il problema era sempre lo stesso: non poteva dire di amarlo.
Lei sentiva di amare qualcuno: la ragazza del suo sogno ricorrente.
Era strano da dire, eppure era quello che sentiva dentro. Per questo voleva conoscere dal vivo quella ragazza, per vedere se lei esisteva e se davvero sentiva quelle emozioni così strane che provava da mesi ormai.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Mercedes Jones, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Mercedes/Sam
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta in una terra lontana una principessa dai lunghi capelli biondi e gli occhi dello stesso azzurro del cielo desiderata da tutti gli uomini del regno suo padre, il re William.


Molti pretendenti volevano la mano della principessa Brittany, ma ogni volta cercava qualche scusa per poterli rifiutare: lei non voleva sposarsi con un uomo qualunque che andasse a genio a suo padre, lei voleva il vero amore.
Ma passando tutte le giornate chiuse in camera sua circondata dalle sue ancelle era praticamente impossibile trovarlo: gli unici momenti in cui poteva uscire erano per i pasti e due ore pomeridiane in cui doveva stare seduta nella sala del trono mentre vari pretendenti la corteggiavano con omaggi e parole che trasudavano sempre falsità: era risaputo che sposare la principessa significava ottenere il comando di tutto il regno.

 

Il non avere libertà la rendeva ogni giorno più ribelle: durante la notte riusciva sempre a scappare di nascosto e andare alle stalle, dove poteva passare qualche oretta con il cavallo che aveva fin da quando lui era un pony e lei una bambina: Lord Tubbington. Questi incontri erano resi possibili dalla presenza dello stalliere Blaine, che la copriva sempre in qualche modo: tale ragazzo era stato nell'infanzia di Brittany il suo unico amico, poiché aveva vissuto a palazzo con la sua famiglia fin dalla nascita, quindi aveva avuto modo di crescere con la principessa, essendo nati nello stesso periodo.

 

Se Brittany avesse mai dovuto scegliere per forza uno dei pretendi avrebbe scelto lui: erano sempre stati legati, lui era diventato un bel ragazzo, aveva i capelli corti, ricci e neri, gli occhi verdi e la carnagione olivastra, inoltre la faceva sempre divertire, era un bravo ragazzo.. l'unico problema era che, anche se gli voleva molto bene, non lo amava.

 

Ma nonostante questo c'era un dubbio che la tormentava: perché non si era ancora presentato tra i pretendenti? Ormai l'aveva fatto quasi tutto il regno, eppure lui no.

Così, una sera, mentre accarezzava il dorso del suo Lord Tubbington e si faceva raccontare gli ultimi avvenimenti del paese vicino al castello, gli chiese:
"Blaine, come mai non ti sei voluto presentare come pretendente? Sei forse impegnato con qualche contadina o qualche dama e non me l'hai raccontato?"
Le guance dello stalliere si dipinsero lievemente di rosso.

Era da tempo che teneva dentro di sè quel segreto, aveva paura a confidarsi con la principessa perché, pur essendo la sua migliore amica, non era sicuro che avrebbe capito.

Però, adesso che gli era stata posta quella domanda, non poteva nè voleva mentirle, così la prese la mano destra e le disse: "E' giunto il momento che vi racconti un segreto che tengo celato nel profondo del mio animo..."
Brittany cominciò a preoccuparsi, e rispose: "Sarai uno stalliere al servizio della mia famiglia, ma per prima cosa sei il mio unico amico, dammi del tu, come facevamo da piccoli e come ogni sera ti raccomando di fare! E non darti tormento, qualunque sia il tuo segreto, confidati con me!"
Allora egli, preso fiato, la portò fuori, sotto la luce naturale della luna e, guardandola negli occhi le spiegò: "Vedi, principessa, io fin da sempre sono attratto dagli uomini e non dalle donne come mi converrebbe.. Non per questo sono vittima di qualche strano sortilegio, sono sempre stato così, la verità è questa! Non volermi male per non avertelo mai detto, la paura di perderti come amica è stata più forte del desiderio di raccontarti il mio più grande segreto, ma ora lo sai e spero di non aver rovinato nulla.."
La principessa accennò ad un risolino e gli risposi:"Davvero, mio caro amico, credevi che per una cosa del genere ti avrei odiato? Oh no, non sono una di quelle persone, sono sempre stata contraria agli insegnamenti di mio padre, per cui il rapporto tra un uomo e un uomo o tra una donna ed una donna significa essere contaminati dal male, assolutamente! E visto che hai voluto confidarti con me, farò altrettanto e ti rivelerò anche il mio segreto.. C'è una ragione se non credo in ciò che dicono riguardo alle persone come te, ovvero perché in parte lo sono anche io: potrei innamorarmi di un uomo o di una donna senza alcuna differenza, sono dell'idea che l'amore è amore a prescindere dal sesso di un essere umano..."
"Questo è molto saggio, principessa Brittany!" rispose lo stalliere con il cuore sollevato per essersi tolto un tale peso "Io vi conosco davvero, per questo non vado dietro alle voci che dicono che voi siete vuota in testa, fate forse i pensieri più profondi che vengono fatti in tutto il regno, eppure vi giudicano 'stupida' solo perché siete davvero molto bella..."
"Ancora con questa formalità del voi? Suvvia, Blaine, non essere così distaccato, quando capirai che io sono al tuo pari anche se non sembra? E comunque sono io che lo lascio credere, non m'importa delle voci che circolano sul mio conto, anzi, trovo che in qualunque caso verrei criticata per qualcosa, dunque li lascio parlare..."

Blaine acconsentì a ciò che la principessa aveva appena detto:"Confermo quanto ho detto prima...siete..sei molto saggia, Brittany. Ma ora è giunta l'ora di andare, qualcuno potrebbe accorgersi della tua assenza e non ne vale la pena di finire nei guai per così poco!"

La principessa dagli occhi azzurri seguì il consiglio dello stalliere, gli diede un bacio sulla fronte e gli disse:"Continua a prenderti cura così del mio cavallo, e soprattutto abbi cura di te! Spero di riuscire a tornare presto!"
Blaine le sorrise mentre lei si incamminava furtivamente verso il castello.

 

Riuscì ad arrivare nelle sue stanze senza farsi vedere da nessuno: Finn, la sentinella di turno di quella sera, come sempre, dormiva sul posto di lavoro.

Le faceva comodo avere una sentinella del genere quando doveva scappare alle stalle per andare a trovare Blaine e Lord Tubbington.

Arrivata nel dinanzi al suo letto, si stese e chiuse le tende del baldacchino, mentre il sonno invadeva la sua mente.

Cadde addormentata dopo pochi minuti, e fece lo stesso sogno che ormai da molte notti faceva.


Si trovava in un bosco, forse quello che si trovava a nord del castello, non lo sapeva con certezza visto che erano passati anni dall'ultima che c'era stata.

Era seduta su una roccia vicino al fiume lì vicino, e si guardava intorno come in attesa di qualcosa.. o qualcuno.

Improvvisamente, come succedeva sempre in quei sogni, apparve di nuovo lei: una ragazza dai capelli lunghi, mossi e scuri, un naso ed una bocca perfetti, gli occhi neri, la pelle leggermente scura e il profilo contornato da una luce d'orata. Portava un lungo abito principesco e un diadema d'argento sul capo.

Brittany la fissava incantata come ogni volta, non riusciva a dire una parola.
Le due ragazze si scambiavano continuamente sguardi, finché la principessa non parlò:
"Chi siete?"
L'altra, con la voce più splendida e soave che la principessa avesse mai sentito rispose:
"Se venite qua lo scoprirete, principessa dagli occhi del colore del cielo..."

"Ma io mi trovo già qua!"
"Oh no, voi adesso siete nel vostro letto.. svegliatevi, tra poco le vostre ancelle verranno a prepararvi come ogni mattina!"
"No, io voglio sapere chi siete!"
Non ricevette risposta. La figura celestiale svanì, come tutto il luogo, e lei si ritrovò, come tutte le mattine nel suo letto, mentre Mercedes, una delle quattro ancelle, apriva le tende del baldacchino.

"Suvvia principessa! E' ora di alzarsi, non fate storie come sempre!" Disse l'ancella con il suo radioso sorriso.

"E' già ora?"
"Sì, Tina e Quinn vi stanno già preparando il bagno mentre Rachel sta scegliendo un abito per la giornata: oggi il re è fiducioso, dice che ha trovato l'uomo perfetto per voi!"
"Oh..." Disse Brittay non un'espressione malinconica. "Ne è davvero convinto?"
"Ebbene sì, non siete felice?"

Brittany avrebbe voluto dirle di sì, ma sarebbe stato mentire. Mercedes era l'unica delle quattro ancelle con cui si confidava, le altre tre erano delle oche, avrebbero sempre dato ragione alla principessa per poi parlarle alle spalle, era già successo, mentre Mercedes non aveva paura di dire ciò che pensava davvero, perché lei era l'unica tra le quattro che realmente teneva a cuore Brittany.

Quindi Brittany, come sempre, si confidò con lei:

"Ecco, in verità io non voglio sposarmi con qualcuno solo perché lo sceglie il re William.. Finora per tutti i pretendi che gli sembravano adatti ho trovato scuse valide, ma se mi dite che ora è arrivato qualcuno a cui mio padre è davvero interessato non baderà ai miei capricci! Oh, Mercedes, io voglio l'amore, l'amore vero!"
Mercedes ascoltò ogni parola della principessa e tentò di confortarla:
"Purtroppo il vostro compito è questo, ma state certa: potrete essere felice anceh con questo tale, mi pare d'aver capito che si chiama Sam ed è venuto da molto lontano solo per lei, imparerete ad amarlo..."
"L'amore non si impara con il tempo, l'amore scoppia all'improvviso!" Esclamò la principessa quasi devastata.
Mercedes, per la prima volta non sapeva cosa dire.

"Avete ragione principessa... Non so cosa dire per potervi consolare, vi basta sapere che ovunque andrete io vi seguirò da fedele ancella?"
"Certo, mia cara Mercedes!" Le rispose sorridendole "E mi consola anche sapere che almeno potrò liberarmi di quelle oche là.." Fece cenno con la testa verso la porta, dove stavano entrando le altre tre ancelle, incuriosite di sapere di cosa stessero parlando le due ragazze.

"Principessa, il bagno è pronto, il re vi prega di fare veloce..."
"Grazie, Tina, non preoccuparti, dì a mio padre che entro mezz'ora avrò finito di prepararmi. Ora, se volete scusarmi" disse alzandosi dal letto "andrò farmi un bagno veloce. Rachel, per cortesia lasciami i vestiti che hai scelto per me sul letto."
"Certo sua maestà.." Le rispose facendo un piccolo inchino.

 

Brittany si fece il bagno e,mentre si lavava, non smetteva di pensare alla ragazza che le appariva in sogno ogni notte. Doveva trovare un modo per scoprire quale fosse il luogo dove continuava a dirle di andare.

 

Dopo essersi preparata grazie anche all'aiuto di Mercedes, con cui ebbe così occasione di continuare a parlare, scese nella sala da pranzo, dove tutti l'aspettavano per la prima colazione.

Quando si sedette al suo solito posto guardò davanti a lei ed assunse un'espressione sorpresa, mentre la voce di suo padre diceva:
"Brittany, questo è il principe e cavaliere Sam, il tuo promesso sposo!"
Sam le sorrise, intanto il padre continuava:
"E' venuto da molto lontano, ha affrontato quattro lunghi e difficili giorni di viaggio solo per te..."
"Incantata." Disse con voce lieve Brittany chinando il capo in segno di rispetto.
"Ma non ha fatto come gli altri pretendenti? Insomma, il discorso, l'omaggio e tutto il resto.."
"Oh no Brittany, non serve affatto: ovunque si raccontano le gesta di questo ragazzo, le sue numerose imprese sono quasi leggendarie!"
"Ho sentito parlare in ogni Paese che ho visitato della bellezza di vostra figlia, sua maestà, per questo ero curioso di vedere se fosse vero..." Si voltò verso Brittany "e a quanto pare è così..."
Brittany arrossì in viso imbarazzata "G-grazie" balbettò intimidita"Anche voi siete un bel ragazzo.."

 

Ed effettivamente lo era: capelli biondi, occhi chiari, sguardo penetrante, labbra carnose, un bellissimo sorriso e, se avesse potuto vedere sotto i vestiti, un fisico che avrebbe fatto invidia a qualche divinità.

Ma il problema era sempre lo stesso: non poteva dire di amarlo.

Lei sentiva di amare qualcuno: la ragazza del suo sogno ricorrente.

Era strano da dire, eppure era quello che sentiva dentro. Per questo voleva conoscere dal vivo quella ragazza, per vedere se lei esisteva e se davvero sentiva quelle emozioni così strane che provava da mesi ormai.

 

La colazione fu piacevole, Brittany sentì raccontare alcune delle moltissime imprese del suo promesso sposo, era affascinata da quelle storie.
Decise di provare qualcosa di audace, si voltò verso il re e gli chiese:"Padre, posso andare a fare una passeggiata fuori dal castello con la mia ancella più fidata?"
A quella proposta William rimase spiazzato, non accadeva più da tempo che la figlia gli chiedesse di uscire, perché lei sapeva che lui non voleva. Ma non poteva far credere al nuovo genero che tenesse la figlia rinchiusa tra le mure del castello, quindì accettò e fece chiamare l'ancella Mercedes.

 

Quando quella giunse, incontrò con lo sguardo gli occhi di Sam, sentì il cuore battergli forte di fronte a tanta bellezza. E intanto il principe sentiva le stesse cose per l'ancella, ma dovette resistere e contenere i propri istinti, non poteva alzarsi e andarle a parlare e farle la corte, non di fronte a colui che era da poche ore diventato suo futuro suocero.

Si limitò a sorriderle, lei ricambiò e, quando si alzò dal suo posto Brittany, che non s'era persa nemmeno un attimo del gioco di sguardi e sorrisi, se ne andarono insieme nel giardino del castello.

 

Stavano camminando tranquillamente sul prato, era una bella giornata,

"Adesso capisci cosa ti dicevo prima, Mercedes?"
"A cosa vi riferite, principessa?"

"Alla storia dell'amore e tutto... ho visto negli occhi tuoi e di Sam che è scoppiato, proprio stamattina, a tavola, non appena l'avete visto"
Mercedes s'imbarazzò.
"Oh, no, io.. noi.. certo, è un bel ragazzo ma..no, cioè, ci siamo solo guardati un momento, tutto qua..."
"Mercedes, conosco l'amore quando lo vedo, e oggi l'ho visto.. Dimmi cos'hai sentito, ti prego.. Sono anni che cerco di far passare quella scintilla luminosa che ho visto poco fa nei vostri occhi!"
"Beh, ecco.. Ho sentito un vuoto forte nello stomaco, mi sembrava di svenire, e poi ho visto il suo profilo illuminato da una luce dorata per un attimo... Ma è il vostro futuro marito..."
"No, se mi copri per qualche ora forse anche io trovero colei che amo... Ma ho bisogno del tuo aiuto!"
"Colei?" Disse Mercedes sempre più confusa "Coprirvi? Cosa devo fare, principessa?"
Brittany le raccontò dei suoi sogni, del suo segreto, di tutto quanto quello che l'ancella doveva sapere. Meravigliata da quella storia, e pensandola allo stesso modo della padrona, anche se non s'era mai comportata come tale con lei, Mercedes decise di aiutarla.

"V'aiuterò. Il luogo che mi avete descritto del vostro sogno penso d'averlo riconosciuto, non si trova molto lontano da qui: andate nella foresta a nord del castello e proseguite per qualche minuto a piedi e poi dovreste trovare il corso d'acqua. Io resterò ancora qualche tempo qui fuori, poi troverò una scusa per entrare da sola e vi potrò così dare altro tempo. Ma cercate di fare in fretta, vi prego, ho paura di come vostro padre possa punirmi!"
"Stai tranquilla Mercedes, farò il più veloce possibile, te lo prometto! Ma.. dammi del tu."
Le disse con un sorriso

"Vi voglio bene principessa... Ti voglio bene, Brittany. Ma ora va, corri verso la tua amata, sono convinta che adesso è là e ti sta aspettando."
"Sono giorni che mi aspetta..." Rispose lei avviandosi frettolosamente verso la foresta.

 

Correre con gli abiti da principessa fu difficoltoso per Brittany, ma finalmente stava per incontrare la ragazza che da mesi le appariva in sonno, quindi questo pensiero la spinse a non fermarsi e a continuare a correre.

Dopo qualche minuto arrivò con il fiatone nel luogo che per molte notti aveva visto in sogno: ma lei non c'era.
Cadde sulle ginocchia e cominciò a piangere: dov'era la ragazza che nel sogno continuava a dirle di andare là? Che fosse davvero solo un sogno? Si era soltanto illusa che quel sogno potesse essere realtà? A quanto pareva sì.

Mentre piangeva disperatamente qulcuno le toccò la spalla e una voce parlò. La riconobbe, perché per mesi, durante la notte, l'aveva sentita parlare
"Principessa, perché piangete? Io sono reale, sono qua, v'aspettavo da mesi, ma non ho mai perso la speranza del vostro arrivo, ed ora eccovi qua."
Brittany si asciugò gli occhi, si voltò, e, restando in quella posizione, le rispose:
"Io vengo qua per sapere chi siete. Per favore, ditemelo, non ce la faccio più a vivere in quest'ignoranza!"
"Vi dissi più volte di venire qua per scoprirlo, l'avete fatto e ora mi presenterò. Sono Naya, mavoi umani mi conoscete con il nome di Santana."
"La dea Santana?"
"Sì, lei, figlia di Ares, dio della guerra, e Afrodite, dea dell'amore e della bellezza. Da quando fui generata ho cercato per tutto il mondo degli uomini qualcuno che conoscesse ancora il significato del vero amore, quello che io e mia madre rappresentiamo. E così, nella mia lunga ricerca, trovai voi, principessa dalla bellezza infinita, e subito io mi innamorai della vostra persona: la vostra saggezza che tutti credono ingenuità, la vostra determinazione, il vostro portamento... Così per mesi vi sono apparsa in sogno, sperando che voi mi trovaste. Ed ora eccovi qua."
Brittany ascoltò parola per parola, era emozionata, erano da tempo che aspettava quel momento.

"Anch'io mi innamorai di voi, pur vedendovi solo per pochi istanti fare le stesse cose. Mi siete fin da subito sembrata una creatura divina, eravate troppo perfetta per appartenere a questo mondo, mi sembra tutto così strano adesso, potervi parlare senza risvegliarmi nel mio letto a baldacchino..."
La dea fece alzare la principessa e le prese la mano.

"Io trovo che voi siate perfetta pur non essendo una divinità, la perfezione non deriva dall'albero genealogico, ma dagli occhi di come uno guarda."

Brittany rimase incantata dalle sue parole, sembrava uno di quei discorsi che faceva lei. Fissò i suoi meravigliosi occhi scuri, mentre l'altra guardava dentro i suoi occhi blu.
E scattò il bacio che entrambe desideravano.

 

"Ma io ora sono promessa in sposa ad un principe cavaliere, mia dea.. ma vorrei gridare a tutti l'amore che provo per voi!"
"Entrambe sappiamo che Sam non vi ama, ma s'è innamorato stamattina di qualcun'altra... Parla con tuo padre, e se sarà necessario interverrò io. Ti starò sempre accanto, mia adorata Brittany."
"Farò come voi mi chiedete, ma adesso devo andare: ho promesso alla mia più fidata ancella che non le avrei fatto correre pericoli. Al più presto parlerò con mio padre, stasera stessa se necessario. E poi potremo finalmente amarci."
"Ti prego, dammi del tu... Lo fai fare a chi tieni davvero, perché non posso avere anche io questo privilegio?"
"Hai ragione,oh Naya. Ora devo davvero andare, mi piange il cuore a lasciarti per l'ennesima volta."
"Starò sempre accanto a te."
Detto questo la divinità si dileguò e Brittany corse verso il castello: il tempo per lei si era come fermato e non aveva idea di quanto ne fosse trascorso realmente.

Fortunatamente si accorse che in fondo era passata sì e no una mezz'ora, visto che quando arrivò nel giardino Mercedes era ancora fuori.

"Già di ritorno? Allora, l'hai vista?" Chiese l'ancella curiosa.

"Sì.. l'ho vista, lei era... lei è una Dea..."
"E' davvero così bella?"

"Sì, ma intendo che lei è proprio una Dea! Come Zeus, Era, Poseidone!"
"Davvero?"
"Sì... questo spiega perché me ne sono innamorata..."

"Cosa vuoi fare adesso?"
"Parlerò con il re William, così potrò vivere il mio amore con lei...e tu il tuo con Sam!"

Al solo sentire il nome di Sam, Mercedes abbassò lo sguardo intimidita.

"Dai Mercedes, andrà tutto bene!"
"Prima Sam è uscito fuori e... abbiamo parlato.. Mi ha detto che sono molto bella e mi ha chiesto di non raccontartelo..."
Entrambe risero.

"Quanti promessi sposi si lascerebbero andare a dei complimenti ad un'ancella?"
"Nessuno mi aveva mai fatto dei complimenti prima... guardami, sono così brutta, sono grossa, quale uomo mai mi vorrebbe?"
"Smettila, Mercedes: sei bellissima, infatti un uomo tanto bello come Sam si è invaghito di te,l'hai visto tu stessa! Facciamo così: stasera ti presterò uno dei miei abiti e cenerai con tutti noi, così mi starai affianco quando parlerò con lui!"
"Ma... io non sono mai stata ad una cena formale! Sono abituata a questa veste gialla da ancella e a mangiare insieme alle altre tre oche, non ho idea di cosa dicano le regole riguardo il comportamento da mantenere a tavola!"
"Tu stai tranquilla, dopo pranzo ci chiudiamo nelle mie stanze e t'insegno tutto quello che devi sapere!"


Mercedes acconsentì, e insieme tornarono nel castello.
Naya intanto aveva osservato tutta la scena. Osservava sempre Brittany, poteva farlo quando voleva essendo una divinità. E vederla adesso così determinata le riempiva il cuore di felicità.

 

Brittany aveva chiesto al padre se Mercedes quella sera poteva cenare con loro(gli occhi di Sam nell'udire questo si illuminarono) ed egli acconsentì.

 

Quindi la principessa passò il pomeriggio a spiegare all'ancella come doveva comportarsi a tavola.
Le diede un suo vestito blu, le andava splendidamente. Si guardò allo specchio meravigliata, abbracciando l'amica e ringraziandola.

Brittany invece si mise un abito rosa che non aveva ancora mai avuto occasione di mettere.

Quando giunse l'ora di cena passarono davanti a Quinn, Tina e Rachel che le guardavano corrose dall'invidia.

 

Arrivarono a tavola in perfetto orario. Sam guardò incantato Mercedes e baciò la mano ad entrambe.

Una volta sedute a tavola cominciarono tutti a mangiare e il re William già discuteva dei preparativi del matrimonio con Sam, che però adesso aveva un'aria malinconica a parlarne.

Brittany non ce la faceva più a sentire parlare di quello, doveva raccontare al padre la verità, quindì sbottò:
"Padre, basta! Non sposerò il principe Sam, nè nessun altro dei pretendenti che mi presenterai!"
"Brittany Susan Pearce, come osi rivolgerti a me con questo tono?"
"Sono stanca di dover acconsentire ad ogni singolo tuo ordine, basta, non ce la faccio più! Non amo il principe Sam, io amo un...una ragazza!"
"Smettila di dire tali sciocchezze! Figlia ingrata che non sei altro! Sei stata contagiata dal male, come lo stalliere! L'abbiamo trovato oggi che si concedeva al cuoco Kurt.. entrambi sono nelle prigioni ora."
Brittany rimase sconvolta alla notizia dell'imprigionamento dell'amico.

Tutti a tavola guardavano la scena senza fiatare.

In quel momento una luce invase la stanza e al centro della tavola apparve la dea Naya.

"Che cosa sei tu?" Chiese il re alla divinità.

"Sono colei che vuole la mano di tua figlia, la creatura più meravigliosa che io abbia mai visto in tutta la mia vita. E gliela sto chiedendo in atto formale, re."
"Ma tu sei una..una donna, le donne non si sposano tra loro!"
"Io sono Naya, figlia di Ares, dio della guerra, e Afrodite, dea dell'amore e della bellezza. Sono stata generata dalla divinità dell'amore, se permette, sire, ne so qualcosa più di lei. Il matrimonio è solo un atto formale, una cosa vuota: voi esseri umani dovete imparare che l'amore è qualcosa che va oltre, è un sentimento che lo può provare chiunque per chiunque, che esso sia uomo, donna, schiavo, contadino, re o qualunque altra cosa.

In questa stanza c'è una ragazza realmente innamorata di un'altra ragazza, così come c'è un principe che dopo un solo sguardo si è innamorato di un'umile ancella dal cuore d'oro.

Non potete usare il vostro potere temporale per impedire qualcosa di spirituale, o molti ne pagheranno le conseguenze.

Liberate quindi la sua mente oppressa dalla paura del diverso, maestà, liberi i due prigionieri e liberi sua figlia dalla sua prigionia: lasci che ognuno si sposi con chi ama.

E, se permette, saprò essere una regina migliore di tutti gli altri pretendenti che avete presentato a vostra figlia.

Per poter vivere con lei dovrò rendermi una mortale, ma almeno potrò vivere davvero l'amore."

 

Il re pianse dopo le parole di quel discorso, capendo quanti innumerevoli sbagli aveva fatto.

Mercedes e Sam poterono parlare, conoscersi e sposarsi, così anche lei divenne una regina, con l'invidia delle tre oche-ancelle, a cui non rimase altro che sparlare di tutti..

Lo stalliere continuò a vivere a palazzo, viveno una storia d'amore con Kurt, sotto il regno delle due regine Brittany e Santana.

 

E vissero per sempre felici e contenti.

  
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