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Autore: Vengeance of soul    05/01/2013    1 recensioni
Scoppio a ridere pensando a quanto sono cretina. Ho fame, mi avvio verso la cucina quando vengo interrotta nel mio cammino dal campanello ‘e adesso chi cazzo è’ penso tra me e me andando ad aprire la porta. La apro quasi incazzata che quel qualcuno proprio oggi sia venuto a rompere le balle a me.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi aspetto nulla da questa sottospecie di, ehm, cosa. L'ho scritta, credo, l'estate scorsa alle quattro del mattino, ed è rimasta ferma a far la muffa lì. 
In ogni caso, spero leggiate :)


Che casino allucinante. Questa sala prove diventa ogni giorno sempre più un porcile, e loro cinque se ne fottono allegramente, e a me, la povera tour manager tocca mandarli a fanculo e pulire. La cosa che mi urta più di tutti è che, alcuni come Zacky e Jim appena mi vedono pulire mi vengono ad aiutare, e dopo qualche insulto arrivano anche Matt e Johnny, ma lui, quell’immenso idiota di Brian Haner no. Rimane lì, con la sua fottuta birra e la sua cazzo di Marlboro in mano a ridersela come un cretino. Prima o poi me la pagherai Haner, sappilo.

Certo, se solo io fossi la semplice tour manager, ‘ste cose col cazzo che le farei. Ma essendo la migliore amica di Zacky, le faccio, facendomi venire gli istinti omicidi.

‘ragazzi, ricordatevi che stasera c’è quella festa a casa di Layla, sapete com’è lei. Ci tiene’ ci dice Zacky quasi implorandoci di non dargli buca. ‘Ci saremo Vee, tranquillo!’ Jim e il suo essere rassicurante, riesce a far rilassare Zac con una semplice pacca sulla spalla.
Dato che le prove sono finite, ci dividiamo per andare ognuno a casa propria a prepararci per questa fantomatica festa, che poi è solo un’altra delle scuse di questo gruppo di scalmanati per bere e far casino. Non che la cosa mi dispiaccia, è solo che beh..io non reggo l’alcol in maniera egregia, e quindi mi rompe un po’ dover chiedere sempre un passaggio rovinando i piani di Matt o Zacky, o a volte anche di Johnny. A Jim manco a chiederlo, quello s’ubriaca peggio di me, e va a finire che devono riportarlo a casa come un sacco di patate.

Diciamo che per essere una festa a cazzeggio, stavolta Layla s’è sbizzarrita, ne ha invitata di gente. Quindi a quanto pare, il mio solito paio di jeans e maglia dei Metallica non vanno bene. La ragazza, nonché mia cugina, mi ha espressamente chiesto di essere un po’ più “femminile”. Cristo Layla, passo 17 ore su 24 con dei ragazzoni, enormi e palesemente fieri di essere uomini. Come faccio ad essere più femminile? Non lo sono mai stata, e non è che io abbia molte occasioni di esserlo. Ma, anche grazie a lei, aprendo il mio armadio, qualcosa di adatto la trovo, se ad ogni giro di shopping con lei, dalle spese non esce fuori almeno un abito e un paio di scarpe col tacco, s’incazza e mi fa uscire di nuovo a comprarli. Opto per un semplice abito nero, abbastanza ampio e senza maniche, tacchi e trucco. Bah, almeno lei sarà contenta, io finirò per camminare scalza, al solito. Su dieci paia di tacchi che ho, almeno sei sono a casa sua.

Dato che la strada non è molta e che è luglio inoltrato, ergo si crepa di caldo. Decido di fare una passeggiata e di raggiungere casa di mia cugina a piedi.
Dopo pochi minuti eccomi qui, davanti alla grande casa dei miei zii, che essendosi trasferiti a Los Angeles per questioni lavorative, hanno lasciato casa libera a quel danno di mia cugina. Ha addobbato ogni singola parte del giardino con luci e addobbi. E credo che dentro non sia molto diverso. Imboccando il vialetto vedo arrivare auto con dentro gente che non conosco, e altra che mi è più familiare. Sull’uscio dell’ingresso di casa, sento provenire dal salotto la risata cristallina e leggera di Zacky, coperta solo dalla musica soffusa di sottofondo scelta da mia cugina. Entro sorridendo alla gente sconosciuta che mi guarda nell’ingresso di casa Harris. Raggiungo il salotto e vengo accolta da dei fischi di apprezzamento da parte di Zac, è raro vedermi conciata così, e quelle poche volte, Vee, ha sempre la stessa reazione. ‘ Sei una strafiga, eh nanetta, lo sapevi?’mi dice Zacky facendomi fare una piccola piroetta, ‘sei cieco Vee, lo sapevi?’ lo schernisco non sentendomi affatto come mi ha appena definita, una strafiga. Abbraccio lui e mia cugina, ‘sti due devono ringraziarmi se ora sono la bella coppia che tutti invidiano, sono belli e si amano, cosa volere di più?!

In pochissimo tempo il salotto viene riempito da amici e da gente a me sconosciuta, vedo arrivare anche il resto della band, con rispettive accompagnatrici. Tutti vestiti e tirati a lucido. Certe volte ha proprio ragione mia cugina, sono un maschiaccio, non mi rendo nemmeno conto di parlare come loro.
La musica inizia a farsi più insistente, e si inizia a diffondere per tutta la casa la voce di Kurt Cobain.  
Gente buttata sui divanetti, gente in giardino, che confabula di chissà ché che sorride, chi guarda perplesso l’altro interlocutore, probabilmente non capendo che cazzo sta dicendo. ‘Un’altra birra?’ una voce alle mie spalle mi fa ritornare alla realtà mettendo da parte i miei pensieri. ‘Dovrei spaccartela in testa, ma si, grazie Bri’ sorrido allo sguardo già mezzo brillo di Brian che mi guarda come se manco mi conoscesse. ‘Sei già ubriaco Haner?’ chiedo mettendomi a ridere, ‘beh, diciamo che se mi chiedi di fare qualcosa, puoi benissimamente fartela da sola’, scoppiamo a ridere entrambi. Sono sempre state una palla ‘ste feste per Brian. Divertenti solo per l’alcol e per qualche bella ragazza di tanto in tanto, solo che Layla, stavolta per evitare che il suo ragazzo, da ubriaco, ci provi con qualcun’altra, di belle ragazze ne ha invitate davvero poche. E a dirlo non sono io, ma Brian, che di solito è abituato a scoparsi qualsiasi essere umano di sesso femminile che respiri. ‘Mi sto rompendo le palle a stare qui dentro con gente che limona di qua e di là, se andiamo in giardino a bere, non è meglio?’ mi chiede sbuffando, sono sconvolta. Dov’è il Brian Haner che non mi sopporta? Deve essere l’alcol in circolo nel suo corpo che lo fa ragionare poco. Faccio cenno di si con la testa e lo seguo, dirigendoci verso il giardino dalla porta sul retro. Brian continua a bere, è già bell’e sbronzo, ma si sa quando beve, nessuno lo ferma, solo Jimmy...da sobrio. Io per mia fortuna, sarà il caldo, sono alla terza birra e sono ancora in grado di ragionare bene. L’ultima volta che ho bevuto una “terza birra” ho passato la notte in giro con Layla a cantare sbronze per le strade di Huntington Beach. Ripensandoci mi viene ancora da ridere, ci eravamo appena diplomate e dopo una festa, molto simile a questa, a casa di un nostro compagno di classe, ci siamo messe in strada a cantare come due cretine alle 4.00 del mattino. ‘Che c’è da ridere? Sono sbronzo, ma non ho ancora fatto nessuna cazzata.’ Brian mi guarda perplesso, è così abituato al fatto che quando sono con lui, io rida per prenderlo per il culo che non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello che io possa ridere per altro. Che razza di egocentrico che è. ‘Non ridevo per te Haner, non esisti solo tu, lo sai?’ ecco, doveva arrivare il momento “litighiamo con Brian per le solite cazzate”, ‘ehi, calmina eh. Ho solo chiesto’,’bah, come ti pare. Io me ne torno dentro’ Mi alzo sbuffando e con la coda dell’occhio lo vedo appoggiarsi alla sedia, ecco, ci siamo giocati Brian, è ubriaco e a qualcuno toccherà portarlo a casa. Rientrando in casa vedo che s’è svuotata, e di molto. Volto lo sguardo verso l’orologio in salotto, cazzo sono già le 5? Quanto tempo ci sono stata fuori con Haner? Cerco un qualcuno della band che possa riportare a casa Haner, e gli unici che trovo sono Jimmy accasciato sul divano che ronfa sbronzo fradicio e Johnny, ubriaco abbastanza da non potersi mettere alla guida pure lui. Girovago per la casa in cerca di mia cugina e Zacky, e li trovo in cucina con Zacky che non sta per niente bene. Ma porca troia, tutti sbronzi stasera? Gente che tiene l’alcol che è una meraviglia è totalmente andata, e io che mi ubriaco anche con un bicchiere di coca-cola sono totalmente sobria. Non credo sia normale. ‘Layla, c’è Haner ubriaco fuori che dorme su una sedia, che faccio? Foto e sito ufficiale?’ Rido seguita da mia cugina che mi asseconda sempre quando si tratta di prendere per il culo Brian. ‘Emily, credo che ti toccherà prendere la macchina di Haner e portarlo a casa, anche perché Johnny e Jim ora s’addormentano, quello sai che ha le sbronze allegre ed esibizionistiche. Finirebbe per fare un casino’ sbuffo salutando mia cugina e dirigendomi nuovamente verso il giardino da Brian, pronta a fargli da baby sitter, Dio quanto non lo sopporto. ‘Ehi, Haner. Muovi il culo se vuoi andare a casa, o io posso benissimamente mollarti qui e andarmene, che sono pure stanca.’ Gli dico infastidita, porca troia hai 26 anni e non sei capace di tenerti qualche birra in corpo senza crollare. ‘sisi, arrivo’ mi faccio dare le chiavi della macchina e lo accompagno nell’abitacolo.  Okay, ora porto a casa lui e dopo me ne torno a casa. Per fortuna vive solo a qualche isolato da casa mia. Salgo sul lato del conducente e accompagno Haner davanti casa sua, e al momento di scendere, vedo come reazione un Brian totalmente sbronzo che dorme beato sul sedile. Ennò, questo significa che mi tocca pure accompagnarlo dentro. Lo aiuto ad uscire dall’auto e lo trascino davanti alla porta di casa, cazzo pesa il doppio di me, e da sbronzo pesa ancora di più. Per fortuna tiene chiavi di casa e d’auto insieme, sarà anche un bravo chitarrista, ma in quanto a memoria fa schifo, e quindi ammassa tutto insieme. Apro la porta e vengo invasa da puzza di sigaretta e alcol, Cristo Haner, ma quando imparerai a dare una ripulita qui?! Lo accompagno in camera sua e lo butto sul letto, così come un sacco di patate, accidentalmente (?) gli faccio pure sbattere un gomito contro un comodino, causando le sue facce sofferenti di dolore. Lascio le chiavi sul tavolo della cucina e mi avvio verso il corridoio che mi porterà all’uscita di questo porcile. Quasi all’uscita mi sento afferrare per un braccio, è tutto buio, non vedo un emerito cazzo, ma non credo che si tratti di qualcuno che non sia Brian. ‘Haner, che c’è? Torna a dormire, t’ho riportato a casa’ cerco di scorgere il suo viso, ma c’è troppo buio. Non ricevo alcuna risposta. ‘Han..’ vengo strattonata per il braccio da Brian che mi attira a se e mi bacia. Cerco di liberarmi dalla presa, ma come ho già detto pesa il doppio di me, e io non è che abbia poi tutte ‘ste forze. Mi tira con se, ancora baciandomi, verso la camera da letto. Pur non vedendo niente, riconosco il percorso fatto poco prima. Perché Haner mi sta baciando, e perché io sto baciando lui. A questo punto, io di solito, non l’avrei picchiato?! Che cazzo mi prende, deve essere l’alcol, sento le labbra di Brian sulle mie, avide. Hanno un sapore acre, misto di sigaretta e alcol. Cerco ancora, inutilmente, di scorgere il suo viso. Cazzo, Brian, se proprio devo baciarti, almeno fammi vedere l’unica tua parte che non mente mai. I tuoi occhi

Dalla finestra un po’ socchiusa, vedo arrivare dei raggi fortissimi del sole californiano di luglio. Aprendo gli occhi per bene, scorgo una camera che non è la mia. ‘cazzo è successo, io ieri sera non ero nemmeno ubriaca. Mi volto come per cercare di capire la ragione del mio trovarmi in quella stanza. Avendo dei brevi flashback della notte appena trascorsa, ho paura a voltarmi e a trovarmi seriamente accanto, la persona che faceva parte con me di questi pensieri, o ricordi.
Volto lo sguardo, rimanendo immobile col busto, intenta a non svegliare chiunque mi stia accanto. E in effetti, il mio cervello non mi ingannava come, spesse volte, aveva già fatto. Mettendo bene a fuoco con la vista, mi ritrovavo a fissare Haner che dormiva beato in un lato del suo letto, grazie al cazzo, l’altro era occupato da me. Che cazzo ci facevo lì, che cazzo è successo? O meglio, so che è successo. Ma perché? Mi rendo conto di essere rimasta a fissarlo per qualche minuto buono, solo quando la sua voce interrompe i miei pensieri con un semplice e biascicato “buongiorno”. Ah, Haner, che cazzo ci trovi di buono in un giorno così? ‘Se è buono per te. Ciao.’ Rispondo serafica e bisbetica allo stesso momento. ‘uuh, qualcuno s’è svegliato male’ mi prende in giro aprendo per bene gli occhi, ‘no Haner, qualcuno s’è svegliato con te accanto e non sa per quale cazzo di motivo!’, ‘beh, io un motivo da suggerire ce l’avrei’ risponde indicando me che mi copro col suo lenzuolo. ‘Fottiti Haner, davvero’ voglio solo andarmene da qui. Mi urta pure guardarlo sghignazzare, che cazzo mi è preso stanotte, eppure ero sobria, manco quand’ero ubriaca l’ho fatta una cazzata del genere. Lo ammetto, Brian è un gran bel ragazzo, un bravo chitarrista, e anche un bravo ragazzo, se non fosse che a me rompe sempre le balle. Ma non mi sarei mai aspettata di finirci a letto, per quanto io, si ecco, l’abbia sperato un paio di volte da più giovane. Ma poi l’ho conosciuto meglio, e ogni volta che lo guardavo, era un istinto omicida che s’accumulava. A parte, quando, quelle rare volte, mi capitava di guardarlo negli occhi. Gli occhi di Brian hanno un difetto, o un pregio, ognuno la vede dal proprio punto di vista. Non sanno nascondere nulla. Né quand’è felice, né, tanto meno quand’è triste. Riuscirebbero a dirti se ha commesso un omicidio, chi ha ucciso, dove, come quando e perché! Sa mentire benissimo, ma non con gli occhi.  ‘Se te ne vai in un’altra camera, o in un altro stato, io cerco i miei vestiti e mi vesto.’ Gli dico fissando la porta della camera da letto, sembro quasi in trappola, quella è la mia sola via d’uscita e non vedo l’ora di raggiungerla. Brian fa cenno di si con la testa e si siede sul letto, per rivestirsi. Istintivamente scosto lo sguardo verso qualsiasi altra parte della camera che non sia lui. ‘hahahaha, Emily tu mi farai morire prima o poi’ ride divertito rivestendosi ‘è quello il mio intento, mi fa piacere che tu l’abbia notato, ma perché?’. ‘perché? Emily, perché io e te, siamo stati a letto insieme, fino a poche ore fa, e tu ti copri gli occhi mentre mi rivesto’. Rimango come una cogliona appena lo dice, cazzo, è pure divertito, io o lo uccido o mi sotterro, e preferisco di gran lunga la prima, ovviamente. ‘Haner, muoviti, me ne voglio andare.’ ‘Sisi, dammi il tempo, ero pur sempre sbronzo, ho mal di testa!’.  Si alza dal letto con i soli boxer e se ne va via ancora ridendo. Io raccatto i miei vestiti e le scarpe e mi rivesto in fretta e furia. Uscendo dalla camera da letto, sento la risata di Brian provenire dalla cucina. Che cazzo si ride? Mi chiama invitandomi a raggiungerlo in cucina. Faccio come mi dice, tanto ormai, cazzo c’ho da perdere. ‘Emily, so che mi odi, e quello che vuoi è uccidermi, ma sono sbronzo e tu, sai come fare passare la sbronza a chiunque’ mi guarda quasi implorando ‘hahahaha si, so far passare la sbronza a tutti. Ma tu te la tieni, tanto perché voglio essere bastarda e per stanotte me la paghi!’ gli scoppio a ridere in faccia, ma la cosa non dura per molto, Brian si alza dalla sedia e mi raggiunge vicino alla cucina col suo solito sguardo bastardo ‘che devi farmi pagare, non mi sembravi tanto incazzata stanotte, anzi, tutt’altro!’ booom, incidente nel cervello di Emily, due neuroni si sono uccisi tra loro. ‘Ma se eri ubriaco e non ti ricordavi manco come ti chiamavi!’ ‘beh, se non me lo ricordavo io, c’eri tu che me lo ricordavi, molto tranquillamente’, arrossisco e subito dopo gli mollo uno schiaffo. E’ sempre il solito, fottuto e maleducato Brian. ‘Che c’è? Non ho detto niente che non corrisponda a verità, e dato che tu non eri ubriaca, te lo ricordi meglio di me, giusto?’ arrossisco, di nuovo. Abbasso lo sguardo per sfuggire a quello di Brian che cerca un qualche mio consenso. Che ahimè, c’è ma che per una mia questione d’orgoglio non riceverà mai, o almeno così credevo. Mi alza il viso con due dita, ecco ciò che io non volevo vedere, ciò che mi farà cedere, come una cretina, nella cucina di casa Haner. Gli occhi di Brian mi guardano curiosi, invadenti nel voler conoscere una risposta alla domanda appena postami. Io e Brian non siamo poi così diversi, i miei occhi verdi non nascondo nulla a certe persone, e Brian è una di queste. Ma solo quando mi fissa. Ci ritroviamo a fissarci, occhi castani dentro occhi verdi, e viceversa. Inizia a passarmi per la mente qualche ricordo della notte passata, Brian che baciandomi sorride e io che lo assecondo, quasi smaniosa nell’aspettare che smetta di sorridere e torni a baciarmi. Caccio subito via questo pensiero dalla mia mente, ho persino paura che fissandomi negli occhi possa intuire cosa io stia pensando. ‘Allora, ho fatto una domanda. Ciò che ho detto, corrisponde a verità, o no?’ ancora, e ci ribatte sulla storia del farmi arrossire. Brian Haner, io ti odio. ‘Si, è vero. Ma non farti strane idee, anche io ero ubriaca, il mio essere sobria era solo una convinzione che mi ero creata io’ rispondo, cercando una qualsiasi giustificazione che potesse andare bene. ‘Se lo dici tu, ma ora sei sobria, giusto?’ lo vedo guardarmi malizioso. ‘si, adesso sono sobria perc..’ non riesco nemmeno a finire la frase, che mi ritrovo di nuovo con le labbra incollate alle sue, che mi bacia avido, come la sera precedente. Cristo Haner, ma cosa vuoi da me, vuoi che ceda? Se continui così lo farò tra poco, non sono fatta di ferro. Almeno stavolta ho l’ardire di ribattere e allontanarlo. ‘ ‘cazzo fai Haner?’ gli chiedo, convincendo il mio corpo a stare fermo e a non ritornare a baciarlo. ‘hai detto che sei sobria no, che è successo perché eravamo ubriachi, entrambi. Beh, ora siamo sobri entrambi e ci siamo ribaciati.’ ‘no, ti sbagli Brian, tu mi hai baciata, quindi, io da sobria una cazzata del genere, non la farei.’ Dico a voce più alta, quasi a voler convincere più me stessa che lui, che si volta verso la cucina per versarsi una tazza di caffè. ‘ se lo dici tu, credo sia inutile controbattere’ sibila bevendo il suo caffè e non guardandomi nemmeno in faccia. ‘Perfetto, ora è meglio se me ne vado, a più tardi Bri’ ‘Ciao.’.

Esco da casa Haner quasi correndo, devo cercare di contenere l’impulso di tornare indietro, mollargli un pugno e poi baciarlo. Emily, riprenditi, è di Brian Haner che stai parlando, colui con cui litighi ogni santo giorno. Finalmente dopo qualche isolato raggiungo casa mia. Chiudendo la porta rossa di legno, sembra che io abbia chiuso una porta d’acciaio di un bunker. Come se qui io fossi al sicuro, e che qui Brian e il suo essere così maledettamente bello non potessero raggiungermi. Decido che ho bisogno di un bagno, anche se sono solo le 10.00 del mattino, non reggo così. Devo rilassarmi o alle prove di pomeriggio diventerò matta. Mi chiudo in bagno, e mi infilo dentro la vasca con l’acqua calda, nonostante sia luglio e fuori ci siano sui 40°, ne ho bisogno e quindi non m’importa. Cerco di rilassarmi pensando a qualcosa che non mi faccia innervosire. Ma gli unici pensieri che mi passano per la testa riguardano stanotte, e il mio biascicare nel buio il nome di Brian nella speranza di poter vedere i suoi occhi. Ah, non può essere. A me non può piacere Brian, io ci lavoro con lui, è un mio “amico” per quanto non lo sopporti. Ma no, io non posso avere queste reazioni con lui, non posso sembrare una ragazzina innamorata. Non posso essermi innamorata, o non voglio, o almeno, non voglio essermi innamorata di lui.

Esco dalla vasca da bagno dopo un bel po’ di tempo, a quanto pare ultimamente ogni volta che sto o penso a quell’essere il tempo passa subito. Mi copro con un telo di spugna e vado in camera mia per mettere qualcosa di comodo. Pantaloncini di Jeans e maglia degli avenged sevenfold, massì, ci lavoro per loro, perché non fargli un po’ di sana pubblicità. Scoppio a ridere pensando a quanto sono cretina. Ho fame, mi avvio verso la cucina quando vengo interrotta nel mio cammino dal campanello ‘e adesso chi cazzo è’ penso tra me e me andando ad aprire la porta. La apro quasi incazzata che quel qualcuno proprio oggi sia venuto a rompere le balle a me. Aprendo la porta, la mia faccia è un misto di sorpresa e nervosismo. ‘Br-Br-ian, che cazzo ci fai qui?’ tutti mi aspettavo, ma non lui, che vuole ancora? ‘Posso entrare o rimango a squagliarmi al sole?’ mi sorride, questo ragazzo è strano, e tanto pure. ‘guarda sono taanto tentata dal lasciarti lì a soffocare, ma entra dai’. Lo faccio accomodare e chiudo la porta alle sue spalle insultandolo in ogni lingua immaginabile  e conosciuta. ‘Sono uno stronzo!’ dice voltandosi di scatto, facendomi quasi paura, e fissandomi negli occhi. ‘Ohoh, se n’è accorto, che squillino le trombe.’ Lo prendo per il culo, non è tanto facile far ammettere qualcosa a Brian, tanto meno se lo ammette davanti a me. ‘ahah, divertente. Guarda che come sono venuto me ne vado. Fammi parlare oppure rimane tutto così, abbiamo scopato ci siamo divertiti e tanti saluti’ ha lo sguardo basso, e io alla frase “abbiamo scopato ci siamo divertiti” ho avuto un tonfo sordo allo stomaco, e no, non è la fame. ‘Va bene, scusa. Parla, non ti interromperò.’ Cerco di mantenere un certo contegno e rilassamento, cosa che lui ovviamente non vuole farmi mantenere mordendosi il labbro per il nervosismo. Tra poco o lo picchio o lo bacio, e devo cercare di non fare né l’una né l’altra cosa. ‘Emily, stanotte. Io per quanto potessi essere sbronzo, me la ricordo. E bene pure. E non nego, non potrei, di aver fatto tutto di testa mia, senza essere per niente condizionato dall’alcol. Se t’avessi avuta in casa mia pure prima di bere anche solo un goccio di birra l’avrei fatto comunque. Ti volevo, tutto qui. Solo che ora..’ si blocca, Cristo Haner, parla io sono già in preda a un attacco di cuore,tu non finisci le frasi, almeno ammazzami per bene, non lasciarmi agonizzante. ‘ora?’ riesco solo a sibilare questo aspettando che finisca, rischio di impazzire. ‘Solo che ora come la mettiamo se, ecco io, sono innamorato?’a quelle due parole, sentì cedermi il terreno sotto i piedi, è innamorato. Ma di chi?! (N.A volevo aggiungere un capitan ovvio, okay?) ‘ah bene, mi fa piacere’ non riuscii nemmeno a guardarlo in faccia, abbassai gli occhi e iniziai a fissare le mie converse nere e piene di buchi. Lo sentii scoppiare a ridere mentre con una mano si teneva lo stomaco per le troppe risate, con l’altra mi alzo il viso verso il suo ‘cretina, credo che tu non abbia sentito tutto il mio discorso precedente. Sono innamorato, si, è vero. Ma di te, è di te che mi sono innamorato, brutta antipatica’ lo disse tutto d’un fiato, fissandomi negli occhi, e non c’era cosa migliore che potesse fare. Riuscivo a specchiarmi totalmente nei suoi occhi splendidamente marroni, e mi sentii pervasa da un senso di sicurezza, sentivo di potermi fidare, sentivo che stava dicendo la verità. E sentivo, o meglio, mi ero finalmente convinta, d’essermi innamorata di Brian Elwin Haner Jr.
D’istinto non pensai minimamente a cosa avrei potuto dire, riuscii solamente a guardarlo negli occhi e a sussurrare un “mi sono innamorata anche io, idiota.” Per poi essere di nuovo accolta dalle braccia di Brian e dalle sue labbra. Non aspettavo altro, è vero. Ma di certo non me lo aspettavo così.

Ci guardammo negli occhi per un tempo indeterminato, ci perdevamo l’uno negli occhi dell’altro, non parlammo, non dicemmo niente per tutto il tempo, ma ne facevamo di discussioni, i nostri occhi stavano discutendo, e pure animatamente. A ogni movimento o a ogni sguardo associavamo un vaffanculo o una frase totalmente smielata, ma comunque adornata dell’acidume che caratterizza me e Haner.
‘Ti amo..’ mi sussurrò all’orecchio, mentre eravamo totalmente persi a guardare il soffitto sul mio letto.
‘Ti amo anch’io Bri’ riuscii a rispondere, ormai non avevo più motivo di tirarmi indietro o vergognarmi.

So che il finale fa altamente schifo, ma come ho detto ha fatto la muffa e già è tanto che sia finita ahahaha beh, ditemi che ve ne pare, anche se avete vomitato e esigete cena/pranzo/colazione/merenda/spuntino indietro :D

Sonia.

  
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