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Autore: telesette    06/01/2013    4 recensioni
I bimbi si scostarono dal negozio, seppur con gli occhioni lucidi di pianto, e Mark non poté fare a meno di rabbuiarsi in volto.
Per aiutare la madre con le spese natalizie, aveva dato fondo a tutti i soldi guadagnati col suo lavoro presso amici e conoscenti.
Anche se il desiderio dei suoi fratellini era decisamente molto modesto, paragonato alle richieste di tanti altri bambini, il giovane Mark era tristemente consapevole di non poter regalare loro neppure una misera manciata di caramelle o una tavoletta di cioccolato a testa.
Da principio si rattristò per loro, pensando alla delusione che avrebbero avuto l'indomani, quando improvvisamente si ricordò di una cosa...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kojiro Hyuga/Mark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le scarpe di Mark

La signora Lenders, di ritorno dagli acquisti necessari presso il supermercato vicino, stava ora facendo il giro delle vetrine assieme ai figli. I tre ragazzini più piccoli, eccitati al pensiero della Befana che sarebbe passata a casa loro quella notte, non facevano altro che saltellare lungo la strada. Mark sorrise divertito, aiutando diligentemente la madre con le buste della spesa, quando d'un tratto il piccolo gruppetto si fermò davanti ad un invitante negozio di dolciumi.
I bambini guardarono le leccornie ivi esposte, con gli occhi sgranati e l'acquolina in bocca, ma il prezzo delle confezioni di cioccolato e caramelle andava decisamente oltre le loro possibilità.
Purtroppo i risparmi della vedova erano bastati appena ad assicurare il cibo e le decorazioni, oltre a qualche modesto regalo per Natale, ma attualmente non poteva proprio permettersi di acquistare neppure la più "economica" confezione di cioccolatini assortiti ( peraltro in vendita ad un prezzo a dir poco scandaloso! )...
I bimbi si scostarono dal negozio, seppur con gli occhioni lucidi di pianto, e Mark non poté fare a meno di rabbuiarsi in volto.
Per aiutare la madre con le spese natalizie, aveva dato fondo a tutti i soldi guadagnati col suo lavoro presso amici e conoscenti.
Anche se il desiderio dei suoi fratellini era decisamente molto modesto, paragonato alle richieste di tanti altri bambini, il giovane Mark era tristemente consapevole di non poter regalare loro neppure una misera manciata di caramelle o una tavoletta di cioccolato a testa.
Da principio si rattristò per loro, pensando alla delusione che avrebbero avuto l'indomani, quando improvvisamente si ricordò di una cosa...

***

Prima di morire, suo padre John gli aveva lasciato da parte una scatola molto importante.
Dentro Mark vi aveva trovato una tenuta da giocatore, calzettoni bianchi e arrotolati, assieme ad un paio di robuste ed eleganti scarpe coi tacchetti nuovissimi e immacolati.
Suo padre aveva comprato quelle scarpe, in previsione della sua futura carriera come calciatore professionista, e Mark le aveva tenute sinora riposte con grande cura.
Quelle scarpe, oltre al comprensibile valore affettivo per lui, erano gli unici oggetti convertibili con una piccola somma in denaro.
Sia l'uniforme che i calzettoni, per quanto in ottime condizioni, non erano più commerciabili da almeno un paio d'anni. Ma le scarpe potevano essere tranquillamente rivendute come articolo sportivo di prima scelta.
Mark esitò un attimo, ben sapendo quanto gli fosse difficile privarsi di un ricordo di suo padre, ma gli occorrevano soldi per poter regalare i dolci ai suoi fratellini... e vendere quelle scarpe era l'unico modo che aveva per procurarsene.

***

Come facilmente prevedibile, il rigattiere al quale Mark aveva venduto le scarpe si era comportato da vero strozzino.
Non solo aveva accampato un mucchio di scuse, per tirare il più possibile sul prezzo, ma aveva finito per acquistare le scarpe ad un terzo del loro valore di mercato.
Purtroppo non era facile trovare negozi ed acquirenti "onesti", specie in periodo di festività, cosicché Mark si ritrovò costretto ad accettare il raggiro onde poter disporre di contante. Con quel poco che aveva ricavato, ovviamente non poteva certo comprare molte cose ma calcolò una scatola di cioccolatini sufficiente a riempire tre calze ( una per ciascuno dei suoi fratelli ).
Tornando a casa, Mark passò davanti al chiosco del signor Spencer che salutò cordialmente.

- Ciao Mark - esclamò allegro il ristoratore. - Buona Befana!
- Anche a lei - rispose il ragazzo.
- Perché non ti fermi un momento, così ti offro qualcosa da bere?
- Volentieri, grazie!

Nel sorseggiare entrambi un goccio di liquore corroborante, Spencer notò l'espressione assente sul volto di Mark.

- C'è qualcosa che non va, ragazzo?

Mark gettò uno sguardo ai cioccolatini appena acquistati, pensando a come sarebbero stati contenti i suoi fratelli di trovarli nelle calze della Befana, e si limitò a sospirare con un lieve sorriso.
Spencer intuì che c'era qualcosa che lo intristiva, lo conosceva troppo bene ormai, e non gli ci volle molto per farsi raccontare da lui il problema. Mark sapeva di potersi confidare col vecchio, poiché questi lo conosceva da che suo padre lo teneva ancora in braccio, e dunque gli disse delle scarpe e dei motivi che lo avevano spinto a privarsene.

- Ma perché, figliolo ?!? - fece Spencer amareggiato. - Dare via una cosa tanto importante, per un po' di cioccolatini...
- Non avevo altro - ammise Mark tristemente. - E non potevo certo chiedere soldi in prestito a qualcuno!
- No certo, lo capisco, ma si trattava pur sempre di un regalo di tuo padre!
- Papà aveva anche altri figli, oltre me - sottolineò Mark. - Sono certo che avrebbe capito e approvato perché l'ho fatto!
- Ma quelle scarpe erano...
- Lavorerò sodo anche quest'anno, così potrò comprarmene un altro paio, e poi quelle erano un tantino troppo grandi per me!

Spencer tacque, pieno di ammirazione per la generosità e il grande spirito altruista del ragazzo.
Mark aveva ereditato proprio tanto di suo padre, oltre al carattere, dimostrandosi attento e presente anche ai desideri dei suoi fratelli più piccoli.
John Lenders aveva molto più a cuore il sorriso e la felicità negli occhi dei suoi figli, piuttosto che l'attaccamento ai beni materiali, e Mark non era certo da meno di lui in questo.
Da che suo padre era venuto a mancare, il giovane aveva preso molto sul serio il suo ruolo di capofamiglia: lavorava quanto tre ragazzi della sua età, pur di essere di valido aiuto economico per sua madre, e non si lamentava mai; studiava con diligenza e impegno, trovando il tempo per allenarsi anche di notte se necessario, e non mancava di dare l'esempio ai fratellini; oltretutto era lui il primo ad assicurarsi che non mancasse l'indispensabile, spaccandosi la schiena con ore e ore di straordinario in giro per il quartiere, ed era indubbio che si sarebbe cavato fuori dalle vene fino all'ultima goccia di sangue per loro...
Mark adorava la sua famiglia!
Oltre al calcio, era l'unica altra cosa importante che avesse.

- Grazie del liquore, signor Spencer - disse Mark, poggiando la tazza sul bancone e alzandosi in piedi con la sua scatola sotto il braccio. - Le auguro davvero una Buona Epifania!
- Altrettanto a te, ragazzo mio - mormorò Spencer con voce commossa.

Di nuovo Mark lo salutò cordialmente e, vedendolo allontanarsi lungo la strada, Spencer si augurò in silenzio che quel caro ragazzo potesse ricevere un giorno tutto il bene che meritava.

FINE

ANGOLO AUTORE:
Con molto "ritardo" sul mio programma, eccomi di nuovo qui con una shot che desideravo scrivere da tempo.
Auguri a tutto il fandom, sperando che la BEFANA sia stata generosa con voi ( xD a me ha portato solo carbone! ), ed un felice anno nuovo per tutti/e.
^__^ 

   
 
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