GENERE:
Commedia,
Demenziale, Erotico.
RATING:
Arancione.
AVVERTIMENTI:
AU, Lime,
Nonsense.
PROMPT:
RPF
EXO/RPF FANDOM
Il_Genio_del_Male/Wu Fan, "Vediamo chi, tra noi due,
è il vero
genio del male..."
DISCLAIMER:
Kris degli EXO NON mi
appartiene (peccato). Fyccina scritta assolutamente non
a scopo di lucro. Non guadagno nulla dalla mia
attività di
fangirlamento compulsivo.
DEDICA:
A NomenOmen
-responsabile di aver proposto il suddetto prompt per il P0rn Fest
(qui: http://fanficitalia.altervista.org/p0rnfest6/index.php)-
e a Cloud Ribbon che non mi ha minimamente provato a dissuadermi dal
plottare
questo obbrobrio. Vi lovvo entrambi.
NOTE:
Ehm. A mia
discolpa posso solo dire che ho fatto di tutto per non descrivermi come
una
Mary Sue. Vade retro, Satana!
Non vi auguro
buona lettura perché so già che non lo
sarà
affatto. *rotola via*
Quello sul punto
di terminare era stato un mercoledì come un
altro: la mattina in facoltà (riprendere dopo le vacanze
natalizie era stato un
duro colpo), poi la pausa in mensa con le amiche, ripresa delle lezioni
fino
alle quattro e la sera dedicata a dare ripetizioni alla bambina che
seguiva da
ormai un anno.
Genio
tornò a casa più morta che viva, rispondendo con
un
borbottio inintelligibile al saluto del padre affacciatosi dalla soglia
della
cucina.
“Corri
a cambiarti, le scaloppine sono quasi pronte”.
“Non
aspettiamo mamma per mangiare?” obiettò lei.
“Stasera
è al corso di yoga, te lo sei scordata? Tornerà
dopo
le nove” la scrutò preoccupato il padre,
perché non era da Genio una
dimenticanza simile.
“Oh,
giusto. Scusami pa’, oggi fatico a connettere. E’
stata
una giornata pesante” rispose avviandosi verso il guardaroba.
“Mi metto più
comoda e vengo ad apparecchiare la tavola”.
Terminata la
cena, caricata la lavastoviglie e salutata la
madre appena rientrata, Genio si fiondò in bagno. Raccolse
la criniera di
capelli con un fermaglio, si lavò i denti e procedette a
struccarsi. “Dannato
eyeliner che non viene via” mugugnò imbevendo di
struccante il batuffolo di
cotone. “Giuro che mi butto a letto appena metto piede in
camera, giuro. Sono
distrutta”.
Le ultime parole
famose.
“Dieci
minuti su Facebook e poi vado a dormire, giuro” si era
detta.
Ai dieci minuti
se ne erano aggiunti altrettanti per dare
un’occhiata a Tumbrl, altri cinque per controllare la posta,
una mezzora spesa
su EFP a rispondere alle recensioni in arretrato, e poi una sbirciatina
ad AsianFanfics.
“Tsk,
che spreco di tempo prezioso” parlò una profonda
voce
maschile alle sue spalle.
Voce maschile
che non apparteneva
di certo a suo padre, il cui italiano con lieve cadenza romanesca non
corrispondeva al curioso accento straniero, vagamente americano,
dell’intruso.
Genio non si fece prendere dal panico, anzi: si disse che probabilmente
doveva
essere svenuta sulla tastiera del computer e che si trattava di un
sogno. Non
sarebbe stata la prima volta, del resto. Fu con esemplare sangue
freddo,
quindi, che si voltò in direzione della voce.
“Tu
devi essere Il_Genio_del_Male, suppongo” si sentì
dire.
Lei
strizzò gli occhi dietro le lenti degli occhiali,
maledicendosi per aver avuto la brillante idea di lasciare la stanza al
buio, e
allungò un mano verso l’abat-jour accanto al
computer.
“Diciamo
che si tratta di un soprannome, ma i miei lettori mi
conoscono così. Con chi ho il piacere di parlare?”
Non ci fu
bisogno di risposta. Genio conosceva perfettamente
quel volto, quella figura imponente nerovestita. Avrebbe saputo
descriverne con
precisione fotografica la linea della mascella, le labbra morbidamente
arricciate e la massa di capelli biondi pure ad occhi chiusi. Avrebbe
potuto
snocciolare a memoria data di nascita, altezza, pietanza preferita,
intervista
più imbarazzante ed esibizione live migliore
–perché il giovane uomo che stava
appoggiato con assoluta nonchalance ad un’anta
dell’armadio altri non era che
Kris, il bias incontrastato di Genio.
“Oh
cazzo” esalò lei. “Oh
cazzocazzocazzocazzo”.
“Sorpresa
di vedermi?” la apostrofò l’altro, a
braccia
conserte.
“Perché
mai?” replicò sarcastica. “E’
perfettamente normale
che un idol si materializzi in camera mia nel pieno della notte. Giusto
due
sere fa è venuto Minho degli SHINee a trovarmi”.
“Touché”
ridacchiò lui. “Non hai tutti i torti.
Però pensavo
che ti avesse messa al corrente della mia visita”.
“Ma
chi, Minho?”
“No
no, il tuo migliore amico. NomenOmen, mi pare si chiami”.
“NomenOmen
vive a circa duemila chilometri di distanza e ci
sentiamo via Skype ogni giovedì sera”
pensò ad alta voce Genio, poi si interruppe.
“Momento momento momento. Come accidenti fai a conoscerne il
nome?”
s’insospettì.
“E’
stato lui ad invocarmi”.
“Oh
Shisus, questo è un incubo bello e buono. Lo sapevo che
non dovevo mangiare il panino della mensa, lo
sapevo!”
“Se
solo mi lasciassi spiegare…” intervenne Kris un
po’
contrariato. “Non sono un demone, se è questo che
temi. Hai mai sentito parlare
del P0rn Fest?”
“Quello
di Live Journal, intendi dire? Certo che ne ho
sentito parlare” ribatté Genio, presa in
contropiede. “Ma che c’entra con te?”
“C’entra
eccome. Per cortesia, vai sulla Prompt List di
questa edizione” indicò con il mento lo schermo
del computer ancora acceso.
La ragazza,
rassegnatasi all’idea che non si sarebbe
risvegliata tanto presto, eseguì come un automa. Quasi non
si accorse che
l’ospite le si era seduto accanto, facendo comparire una
sedia dal nulla.
“Ecco
qui: P0rn Fest 6° Edizione” lesse ad un certo punto.
“Arriva
in fondo alla pagina. Ok, fermati qui. Va un poco più
su; ci siamo. Cosa vedi scritto qui?” chiese, puntando
l’indice.
“RPF EXO/RPF
FANDOM Il_Genio_del_Male/Wu
Fan, Vediamo
chi, tra noi due, è il vero genio del male...”
sillabò Genio. Si voltò a guardare il ragazzo.
“E questo che
significa?”
“Lo
sai benissimo” inarcò un sopracciglio lui.
“Il tuo amico
ci ha aggiunti come prompt alla lista, ergo dobbiamo
trombare”.
“Ergo
un cazzo, scusami tanto. Qui siamo nella vita reale,
duizhang. Cose -chiamiamoli pure miracoli- simili non succedono solo
perché
qualcuno filla dei prompt a casaccio, tanto per farsi due
risate”.
“E’
qui che ti sbagli, mia cara: tutto è lecito nel P0rn
Fest” le sorrise suadente.
“O
magari, molto più probabilmente, sto sognando e tu sei
solo una proiezione del mio subconscio” sospirò
Genio.
“Quindi
ammetti che saresti disponibile a farti dare una
ripassata da me” concluse trionfante.
“Modera
il linguaggio, giovanotto” gli rifilò una gomitata.
“Ahio!
Chiedo scusa” alzò una mano in segno di resa.
“E’
l’atmosfera del Fest, mi fa diventare scurrile”.
“Non
preoccuparti, tanto è solamente uno dei miei soliti
sogni sballati e senza senso. Domani non me ne ricorderò
nemmeno”.
“Ma
come, ancora non ti sei arresa all’evidenza?”
sbuffò.
“Sono reale, d’accordo? Toccami” le prese
una mano, facendo intrecciare le loro
dita, e si portò l’altra al viso. “Lo
senti?”
“Hai
una bella pelle” osservò sovrappensiero lei.
“Grazie.
La curo molto, sai, con prodotti specifici per il
mio ph”.
“E hai
anche dei capelli magnifici” Genio proseguì
l’esplorazione,
affondando le dita nella folta chioma soffice. “Secondo me
dovresti tornare al
tuo colore naturale, il nero ti dona”.
“Dici
davvero? Non trovi che il biondo mi illumini?”
“Ma
sentiti” ridacchiò. “E tu dovresti
sedurmi, secondo i
tuoi piani? Sei così tanto più
donna
di me”.
“Ehi,
questi sono pregiudizi” si accigliò.
“Niente
affatto, mio caro. Ti seguo da parecchi mesi, ormai,
e credo di essermi fatta un’idea abbastanza precisa sulla tua
sessualità”.
“Aspetta,
fammi indovinare: pensi che sia gay?” la
precedette, sarcastico.
“Talmente
gay da essere lesbica” annuì. “Non sono
per i ruoli
fissi seme/uke, ma dentro di te si nasconde una grandissima lesbica. E
passiva”.
“E
nonostante ciò io ti piaccio”.
“Che
posso farci, ho un debole per gli uomini asiatici. E tu
sei bellissimo, passiva o non passiva” ammise serenamente.
“Allora
il problema non si presenta nemmeno. La notte è
giovane, nel Fest tutti i sogni proibiti si avverano ed io sono
abbastanza
arrapato a dispetto dei tuoi tentativi di svicolare”
sussurrò Kris prima di
avventarsi all’improvviso sulle labbra di Genio.
“Mmmpf-
Aspetta!” boccheggiò lei sottraendosi al bacio.
“Ma
quindi sei o non sei gay?”
“Io
sono colui che mi si crede” e fece per riprendere il
controllo della situazione.
“Zeus
egioco, non puoi citarmi Pirandello a tradimento, è uno
dei miei autori preferiti” gemette la ragazza.
“In
amore e in guerra tutto è permesso, Genio. Ed io ho
veramente molta voglia di fare l’amore con te”.
“E’
a causa del P0rn Fest” si schermì lei, abbassando
gli
occhi.
“Ssst”
la zittì dolcemente Kris premendole due dita sulla
bocca. “Basta parlare. E’ arrivato il momento di
stabilire chi, tra noi due, è
il vero genio del male…”
“Ti
interessa ancora sapere se sono gay o no?”
“Credo
sia troppo tardi” ansimò Genio. “Avere
la tua lingua
tra le cosce non mi aiuta a focalizzarmi sulla questione, lo
ammetto”.
“Vuoi
che mi fermi?”
“Non.
Ti. Azzardare” ringhiò lei.
“Ai
suoi ordini, mia signora” ghignò. La lingua
riprese dove
si era interrotta.
“Mioddio”
sfiatò Genio. “Dovrò camminare a gambe
larghe per giorni”.
“Ti ho
fatto male?” le domandò Kris premurosamente,
accasciatosi
di fianco a lei sul materasso.
“No.
Sei un porco della peggior specie, ma sai il fatto tuo”
si fece aria con una mano. “Direi che il genio del male sei
tu, per quanto
riguarda il sesso”.
“Beh,
grazie” arrossì lui, compiaciuto.
“Cos’è,
adesso ti imbarazzi?” lo prese in giro lei. “In
un’altra vita di mestiere facevi il pornodivo, ci
scommetto”.
“Oooh”
le rivolse un’occhiata allusiva. “Parli da
spettatrice
abituale?”
“No”
fu il suo turno di avvampare. “Non proprio. Qualche gif
animata su Tumbrl, spezzoni su YouTube. Tutta roba gay,
comunque”.
“Sul
serio?” scoppiò a ridere. “Mi stai
dicendo che non hai
mai visto un film porno in vita tua?”
“Non
darti arie da uomo vissuto, cocco, ché hai solo cinque
mesi più di me” replicò Genio,
posizionandosi, non senza qualche smorfia di
dolore, a pancia in giù. “E comunque no, non ho
mai visto un porno. Problemi?”
“Assolutamente
no” alzò le spalle lui. “In fondo, che
senso
ha guardare quando si può passare direttamente
all’azione?”
“Porco”
sorrise lei, incurante del lenzuolo scivolatole
appena sopra i fianchi.
“Lo
prendo come un complimento” le diede una pacca sul sedere
con fare amichevole. “Pronta per il secondo giro?”
Vi ripeto, date
la colpa a quei due istigatori dei miei
amici.
Vi lascio il
link della mia pagina Facebook:
potreste scoprire che, in realtà, sono una ficwriter
più o meno sana di mente.
Più o meno. (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950)
Edit
del 2/01/14. Incredibile
ma vero, ho scritto il seguito: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2372188&i=1.