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Autore: BebaTaylor    07/01/2013    0 recensioni
Calliope, diciassette anni, ultimo anno di liceo. Abile nell’organizzare feste. Un dolore arrivato all’improvviso che le lacera l’anima, ma fa credere a tutti di averlo superato. Un ex ragazzo, troppo stupido per capire il motivo per cui è stato lasciato e una ex migliore amica, che non la racconta giusta. Un rapporto da ricucire con Chris e Travis, che erano i suoi migliori amici, prima che lei voltasse loro le spalle per stare con James e la sua cricca.
Zack, ventun anni, meccanico, tastierista e all’occorrenza cantante nel gruppo formato da lui, Chris, Travis, Antony e Matt. Capace di arrivare alle spalle senza farsi sentire.
Clarissa, capo cheerleader, sceglierà di rinunciare ai suoi “privilegi” per seguire quello che le dice il suo cuore.
Chris, pronto a prendere a pugni chiunque faccia soffrire Calliope, con un segreto che ha paura persino a confessare a se stesso.
E poi c’è Jessica, pronta a portare scompiglio nelle loro vite.
Questa è la loro storia.
STORIA SOSPESA maggiori info alla fine dell'ultimo capitolo
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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All Things Come To
Those Who Wait


Capitolo Tredici

Callie si guardò allo specchio e sorrise nel vedere la sua immagine riflessa, pensò che il vestito lilla le stava bene. Si voltò e scostò la tendina del camerino; Clarissa sorrise.
«Sei uno schianto!» esclamò la cheerleader, sistemò il vestito nero ripiegato sul suo braccio sinistro e tornò a guardare Callie, «Ti aspetto alla cassa. »
Callie annuì e tornò nel camerino, afferrò la tendina rossa e la tirò. Sospirò mentre abbassava la cerniera sul fianco destro. Quel vestito, e anche quello che aveva preso Clarissa, erano per il ballo di San Valentino, e lei voleva andarci con Zack, ma non poteva. Zack era più grande, e non poteva entrare nella scuola per un ballo. Per un attimo invidiò Clarissa, lei aveva Travis, e ci sarebbe andata con lui al ballo, mentre lei si doveva accontentare di Chris.
Non che la cosa le dispiacesse, Callie voleva molto bene a Chris, era il suo migliore amico, quasi un fratello, ma... non era Zack.
Si sfilò il vestito e lo sistemò sulla gruccia di plastica nera; afferrò i jeans e l'indossò per poi sedersi e infilarsi le scarpe.
Finì di vestirsi e uscì dal camerino, l'abito in mano.
Clarissa era ferma davanti ad un espositore di collane e sorrise quando Callie le si avvicinò. «Le prendiamo?» domandò indicando due collane, entrambe formate da grosse perle in plastica, una e aveva nere e argento, l'altra nere e lilla.
Calliope ne prese una mano e la guardò, la chiusura era un semplice moschettone argentato. «Mi piace.»
Clarissa sorrise. «Perfetto. Paghiamo e poi andiamo ad organizzare la festa.»
La festa era quella per il compleanno di Chris, che compiva gli anni il ventitré febbraio. Due feste, a una settimana l'una dall'altra. Mentre porgeva i suoi acquisti alla cassiera, Callie ebbe paura di non farcela.
Due feste doveva organizzare. E nei minimi dettagli, altrimenti non si sarebbe sentita a posto. Se qualcosa fosse andata male, qualsiasi cosa, si sarebbe sentita male. Non era mai accaduto ma lei aveva paura che potesse succedere. Era a capo del Comitato e la cosa la rendeva ansiosa.

***

«La facciamo ancora da me?» domandò Clarissa, il vassoio del fast food in mano, mentre il suo sguardo vagava fra i tavoli alla ricerca d i due posti liberi.
«Per me va bene.» esclamò Callie seguendola fra i tavolini.
«Ma che scusa gli propiniamo?» domandò Clarissa quando finalmente le due trovarono un tavolino libero, vicino al cestino dei rifiuti.
Callie arricciò il naso e strappò la carta che avvolgeva la cannuccia. «Non ne ho idea.» rispose.
Clarissa alzò le spalle e versò della maionese sulle patatine. «Se chiediamo aiuto a Travis rischiamo che quello scemo spifferi tutto.» disse con un sorriso.
Anche Callie sorrise. «Certe volte lo strozzerei, non sa tenere la bocca chiusa.»
Clarissa sbuffò. «Già.» alzò lo sguardo dall'insalata di pollo. «Però è adorabile!»
Callie scosse la testa e sorrise, si vedeva che Clarissa amava Travis. «Potremmo chiederlo a Zack oppure a Matt.» propose, «Almeno loro non spifferano tutto.»
Clarissa annuì. «Sì, direi che di loro ci possiamo fidare.» prese un tovagliolo pulito e si pulì la bocca. «E credo che dovremmo fare un discorsetto a Antony.»
«È ovvio che dovremmo farlo. Se osa invitare Jessica giuro che lo prendo a calci.» esclamò Callie. E pensò che lo avrebbe fatto sul serio. Jessica era la sua fonte di guai e non voleva vederla. Non voleva vederla vicino a Zack.

***

Calliope si fermò e si appoggiò al muro, quando l'aveva scaricata dalla macchina di Clarissa, quella trapunta non le era sembrata così pesante; ma in quel momento le sembrava di stringere fra le braccia un masso, non una morbida trapunta.
Respirò profondamente e riprese a salire le scale, una volta davanti alla stanza degli ospiti mollò la trapunta e si passò una mano sul viso.
Doveva sbrigarsi se voleva che tutto fosse pronto prima del rientro di Tracy e Adrian.
Aprì la porta ed entrò, trascinando la confezione della trapunta.
Quando la trapunta fu sistemata sul letto, Calliope sorrise, il risultato le piaceva, mancava solo una cosa: la tendina, anzi le tendine, per la finestra.
Scese al piano inferiore e prese il sacchetto che aveva lasciato sul divano. Le tendine erano arancioni, in tono con la trapunta e i tappeti che aveva preso qualche giorno prima. Era sicura che né Tracy né Adrian avessero visto la stanza. Sperò solo che la sorpresa piacesse ai suoi tutori.

***

Calliope infilò la scaletta nello sgabuzzino e sobbalzò quando sentì il suono del campanello; chiuse la porta dello sgabuzzino e mentre si dirigeva verso le scale controllò che anche quella della stanza degli ospiti fosse chiusa. Il campanello suonò ancora.
«Arrivo!» gridò Calliope scendendo le scale. Aprì la porta e rimase sorpresa nel trovarsi di fronte Liz. «Cosa vuoi?» le domandò bruscamente.
Liz la guardò, e si morse il labbro inferiore.
«Allora? Ho da fare.» Callie si appoggiò allo stipite della porta, le braccia incrociate.
«Possiamo parlare?» pigolò Liz.
«E di cosa?» domandò Callie.
Liz sospirò e si guardò le scarpe, poi alzò lo sguardò su Callie. «Di noi.»
Callie sbuffò. «Di noi? E perché?» chiese.
«Perché non mi parli più.» mormorò Liz.
Callie scoppiò a ridere, si coprì la bocca con la mano destra, continuando a fissare Liz. Si spostò dalla porta e continuò a guardare l'altra. «Sei tu quella che mi ha abbandonato. Due volte. Non mi hai mai chiesto come stavo, dopo la morte di mamma e papà.» si fermò e prese un respiro profondo. «Ed ora vuoi parlare? Scordatelo.»
Entrò in casa e chiuse la porta, sbattendola.
Sbuffò ancora e andò a sedersi sul divano. Abbracciò il cuscino e posò i piedi sul tavolino.
Liz le mancava, ma cercava di non pensarci. Non voleva pensarci.
Era stata la sua migliore amica, ma ora aveva Clarissa, e Jennifer. Anche Alana. Erano loro le sue amiche, non Liz.
Scosse la testa decisa a non pensare a Liz; c'erano cose più importanti per lei in quel momento.
Lasciò il cuscino e decise di salire in camera sua a controllare la lista per la festa di Chris, lei e Clarissa dovevano decidere ancora molte cose; in particolare quale scusa usare con Chris.
Entro in camera e sentì una macchina fermarsi sotto cosa, Callie si avvicinò alla finestra, scostò la tendina con due dita e vide Adrian e Tracy scendere dall'auto.
Callie uscì dalla sua stanza e scese al piano di sotto; sorrise ai suoi tutori quando questi entrarono.
«Tutto bene?» chiese con un sorriso. «Devo iniziare a preparare la cena?»
Adrian sorrise e appese la giacca. «Come mai sei così gentile? Hai bisogno di qualcosa?» domandò divertito. «Mi sembra di averti già dato il permesso per uscire stasera.»
Callie incrociò le braccia e lo guardò. « Non posso essere gentile senza pretendere nulla in cambio?» Adrian sorrise e ai avviò al piano di sopra.
«Non ridere! Ti sto sentendo!» esclamò Callie rivolgendosi ad Adrian.
«Di cosa hai bisogno?» domandò Tracy.
«Nulla.» rispose Callie seguendola in cucina. «Io e Clarissa stiamo organizzando la festa per Chris.»
«E tu ci vuoi andare?» chiese Tracy appoggiandosi al bancone della cucina.
Callie annuì. «Certo. È il mio migliore amico.» rispose.
Tracy sorrise. «Va bene, aiutami adesso.»
Callie sorrise e ascoltò gli ordini di Tracy. Voleva fargli vedere la camera quel pomeriggio, ma aveva cambiato idea. Le era venuto in mente che poteva prendere un bel mazzio di fiori, un bel vaso e sistemare il tutto sulla cassettiera.
Alzò lo sguardo verso l'orologio, mancavano poco più di tre ore e avrebbe rivisto Zack. Lui e gli altri avrebbero cantato allo Zoe.
Sorrise e iniziò a pensare cosa indossare, indecisa se usare un vestito o un paio di jeans.
Continuò ad aiutare Tracy pensando a cosa indossare.

Salve. Questo capitolo non mi convince del tutto, ma pazienza. Spero vi piaccia.
In ogni caso è ormai un anno che la storia è iniziata e dovrebbero mancare pochi capitoli alla fine di questa prima parte. Poi ci sarà la seconda parta e pure la terza!
A presto!

   
 
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