Lo ripeto per sicurezza: SPOILER! per chi non ha visto l'ultima puntata della seconda serie, Code Geass R2








Il silenzio tutt’attorno a noi è quasi irreale.
 
- Lelouch...?
 
Non riesco a mettere nella giusta prospettiva ciò che è appena successo.
Non riesco a credere a ciò che è appena successo.      
 
Ha lo sguardo spento.
 
Mio fratello. Lui… lui è…
 
Morto.
 
No!
Non ancora.
 
Non ancora.
Anche se la scia di sangue scuro è inequivocabile.
Anche se il pallore – maggiore persino del suo solito – è inequivocabile.
Ha l’ombra di un sorriso sul suo volto.
 
Non ancora.
 
Spalanco gli occhi e gli stringo lievemente la mano, attenta a non premere troppo forte come nel timore che, se non fossi abbastanza delicata, la sua mano bianca s’infrangerebbe in mille pezzi.
 
È fredda.
 
Ed io capisco.
Finalmente, semplicemente, capisco.
 
Vedo.
Lo vedo, li vedo.
Per la prima volta, vedo veramente. Non come mi sono illusa di fare da quando riuscii ad aprire gli occhi pochi mesi prima.
 
Intuisco la verità all’istante e mi chiedo quanto fossi stata sciocca, anzi, meschina a non capire prima.
 
A non capire mio fratello.
 
Cosa pensavo, che Lelouch si fosse trasformato in un sanguinario dittatore assetato di potere da un giorno all’altro senza motivo?
 
Ho paura.
 
Come ho fatto, io che sono sua sorella, a non sospettare nulla?
Lui ha sempre avuto dei piani tutti suoi, che non avrebbe rivelato a nessuno.
Solo a Suzaku.
 
- Non è possibile – mormoro.
- Fratello, tu… Fin da allora?...-
 
Dolore.
Senso di colpa.
 
Me li merito.
 
Mentre la terribile consapevolezza mi pervade, prendo la sua mano tra le mie e la porto al mio viso.
Lacrime amare e inutili iniziano a rigarmi il volto.
 
- Lelouch… Ti voglio tanto bene!
 
Parole vere, che avrei dovuto dirgli molto tempo prima.
Parole che, nonostante quel peso che sento essermi tolto dal cuore, non serviranno più a nulla.
 
Non lo salveranno.
 
Chiudo gli occhi e chino al capo.
Inaspettatamente, Lulu trova la forza di rispondermi.
 
Un sussurro.
- Già…-. Esita qualche istante, faticando a proseguire: - Io… Con le mie mani, ho distrutto… e ricreato…
Il mondo. –
 
Stupido.
Vorrei ridere e assieme gridare di rabbia. Vorrei dirgli che è davvero un testone e vorrei dargli un bacio sulla guancia.
Vorrei negare ciò che sta succedendo, rifugiarmi in un suo abbraccio, vorrei che nulla di tutto quello che è successo in questi anni fosse reale.
 
Ma invece sto zitta.
 
E lui chiude gli occhi.
 
- LELOUCH! NO! FRATELLO MIO, APRI GLI OCCHI! –
 
Mi sento morire.
Losento morire.
 
- TI PREGO FRATELLO! – grido ancora, e piango senza ritegno, singhiozzando, stringendolo a me.
 
Prima piano, poi sempre più forte e con più convinzione, la folla attorno a noi esulta.
Grida di felicità e di sollievo, piange di gioia.
 
È quello che volevi, fratello.
 
Ma io mi sento ancora più disperata. E infuriata.
 
- Non è giusto! Mi bastava averti vicino: era tutto quello che chiedevo. Come faccio ad andare avanti senza di te? Fratello mio…- singhiozzo.
 
Poggio il capo sul suo petto macchiato di sangue.
Ma lui, rigido, non mi stringe e non risponde.
 
La folla continua a esultare.
Loro non sanno niente. Niente.
E invece di piangerlo, sono contenti.
 
Tutti quanti.
 
La gente esclama in coro:
“Zero! Zero! Zero! Zero!”
 
Più loro gridano, più io a gran voce lancio gemiti disperati.
E nessuno viene in mio aiuto.
Nessuno – nessuno! – esprime dolore.
 
Neanche Suzaku.
Neanche chi sa.
 
Soltanto io.
 
Bene! Meglio!
Loro dimostrano di non meritare di essere addolorati. Solo io gli sono realmente vicina! Solo io… Solo io…
 
Ma non lo sono sempre stata.
 
Anch’io l’ho lasciato solo.
 
Fino all’ultimo.
 
Fino a quando era troppo tardi.
 
“Zero! Zero! Zero! Zero! Zero!”