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Autore: HikariKanna    27/07/2007    8 recensioni
Mimi è appena tornata dall'America,stavolta per restare,ma il bellissimo vestito viola che indossa all'aeroporto desta subito una scatenata lotta tra Jun,che non l'ha mai vista prima,e Miya,che la considera una dea tra i mortali,per metterlo alla festa di Yamato e dunque far colpo. Peccato che anche la stessa Mimi la pensi cosi'..Chi riuscira' ad ottenere quel vestito, e soprattutto cosa portera' quella festa di nuovo? Piccola fanfic estiva in 3 cap...prendetela per quello che è!XD un bacino da Parigi!
Genere: Romantico, Comico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mimi Tachikawa, Miyako Inoue/Yolei
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il vestito viola

Il vestito viola

Inverno 2002.

L’aeroporto è gremito di gente, ma l’allegra ed eccentrica famigliola non vede nessuno dei propri conoscenti.

“Uffa, nessuno ci è venuto a prendere!!”si lamenta la madre, una curiosa donnina minuta.

“Mamma, siamo arrivati con tre ore di ritardo, credo proprio che se ne siano andati!”
“Sì, ma avrebbero potuto, anzi dovuto, prevederlo, Mimi… tesoro!” esclama il padre, abbracciando la consorte nel proprio dolore, di ignorati dal mondo.

“Come sono plateali…”sussurra l’adolescente figlia, accasciandosi su una valigia.

Indossa un vestito viola forse troppo elegante; ha infatti provocato un infarto alla madre vederglielo addosso per un lungo viaggio in aereo. Ma sapeva bene che doveva congedarsi degnamente da Michael, e salutare i suoi vecchi amici.

Mimi, che anche se non l’ammetterà è delusa anche lei dall’assenza dei suoi migliori amici, si ferma a pensare, facendo attenzione alle pieghe della lunga veste.

Cosa strana per lei, pensare, lei sempre pronta all’azione!

Ora…Ora è tornata a casa. Tokyo. Wow.

E tra poco rivedrà i suoi amici! Sora…Koushiro…e tutte le “new entry”! Chissà se Miyako la adora ancora...!

“Ci hanno abbandonati al nostro destino…Ma non importa!!” sorride il padre della tredicenne sconsolata.

“Si torna a casa!”conclude euforica la signora Takikawa.

Mimi raccoglie le proprie tre valigie con difficoltà, e il suo beauty-case crollerebbe dal precario equilibrio se non fosse per una mano gentile che lo afferra appena in tempo.

“Grazie mille…”
La voce le muore in gola quando il suo sguardo s’incrocia con due profondi occhi neri.

“Ehi, dovresti fidarti un po’ più di noi!Credi davvero che ce ne saremmo andati senza prima vederti?!”

Una voce garbata, quei capelli rosso mattone…Quello sguardo…

“KOUSHIRO!!!” strilla eccitata lei, conficcandogli il beauty-case nello stomaco ed abbracciandolo,uccidendolo quasi.

“Sì…Anch’io…Contento, ma…”
La voce soffocata del ragazzo esce a più riprese.

Oh, cavolo, reazione forse un po’ troppo esagerata.

Mimi, rendendosi più o meno conto dell’aver attentato alla vita del suo povero amico, lo libera dalla morsa, non riuscendo a smettere di sorridere.

Controllati, diamine! Le dice una voce dentro di sé. Così si capirà subito!!
“E gli altri?”
“Oh, bè, tu ci hai fatto aspettare tre ore, lo stomaco di Taichi ha un basso, anzi infimo,  livello di sopportazione…”

La voce di Koushiro ha una sfumatura insieme di rimprovero e di ironia.

In quel momento, si vede un gruppo di circa dieci ragazzi avvicinarsi ai due, circondati dai genitori che piangono a dirotto nel vedere la loro Mimi ritrovare i suoi amici. Eh, sì, hanno la lacrima facile.

Mimi riconosce subito Taichi con un enorme cheeseburger in mano.

“Se lo vedesse sua madre, sarebbe morto…”osserva Koushiro, i cui occhi ridono e sfavillano di gioia.

“Non è cambiata, la signora Yagami?” chiede Mimi, aggiustandosi la bandana che le copre  i lunghi capelli rosa pallido.

“Lo sai come va, tutti cambiano per non cambiare mai fino in fondo.” Le sorride Koushiro.

Mimi non è sicura di aver capito il senso di quell’epigramma e rivolge lo sguardo al gruppetto, che intanto la sta mettendo a fuoco.

“Oh, ecco Jyou… E Takeru e Hikari, che carini che sono!”

Mimi non si cura affatto delle occhiate della gente, mentre lei indica tutti i suoi amici!
“Non dimenticarti Daisuke…”
“Uff, non gli è ancora passata la cotta per Hikari?”
“No, anche se forse sta incominciando a rassegnarsi… E poi, scusa, quei due sono solo amici, chi ha mai detto che…”
“Uh, ecco Miyako!!!” esclama lei, totalmente incurante della risposta di Kou. D’altronde, è sempre stato così…Mimi è una persona totalmente incostante.

“Sempre con Ken…”continua lei, imperterrita. “E il piccolo Iori… Ma si può sapere la mia migliore amica dov’è?!”
“Starà cercando di depistare assieme a Yamato Jun!” sorride divertito Koushiro, ripensando all’espressione funerea di Yamato quella mattina, quando Jun aveva seguito tranquillamente Daisuke, con la scusa di poter finalmente conoscere Mimi, sebbene in realtà volesse solo stare vicino a Yamato…

“Chi è Jun?” chiede candidamente la ragazza.

“Già, tu non la conosci! È la sorella maggiore di Daisuke, ed è innamorata persa di Yamato…”

“Senza speranza, tra l’altro.”
“Sai già della notizia?”
“Dimentichi che Sora è la mia migliore amica…RAGAZZI!!!”

Mimi si scaraventa ad abbracciare tutti quanti, spezzando così il fragile equilibrio delle valigie, che precipitano sul povero Koushiro.

Lacrime, abbracci, baci, saluti…

Mimi è entusiasta, estasiata, elettrizzata!

Il dolore di aver lasciato Michael e tutti i suoi amici americani è svanito d’incanto, di fronte a tutti quei volti cresciuti, ma sempre gli stessi!

Miyako la prende d’ assalto, gridando al mondo quanto le sia mancata, anche se non si conoscevano certo così bene…Oh, avranno tempo! E com’è bello il suo vestito!
E finalmente compaiono anche Sora e Yamato…

Sora la stringe stretta, con le lacrime agli occhi. Yamato, invece, è sempre il solito.

Solo che stavolta le ispira più simpatia.

“Ciao fidanzatino…”
“Mimi…Sono contento che tu sia tornata!”ammette lui, sincero, ma con la paura negli occhi. Si gira nervoso da ogni parte, come se aspettasse da un momento all’altro un’aggressione.

“Dove s’è cacciata quell’inutile sorella?!” domanda in maniera poco educata Daisuke.

“Eccomi! Yamatuccio, non è stato gentile da parte tua abbandonarmi in quel negozio!”

Yamatuccio…?

Una testa rossa scarmigliata, che in effetti somiglia tanto a Daisuke, esce allo scoperto, rivolgendo uno sguardo incantato al povero biondo, che cerca conforto nella sua ragazza, che puntualmente, offesa, si gira dall’altra parte.

È una reazione a catena.

Così questa è la fantomatica Jun, eh?

“Jun, cara, non volevi conoscere Mimi?”

Sora, caustica come non mai, cerca di mantenere tutto il suo sangue freddo, ma è evidente che le da fastidio avere una fan di Yamato tra i piedi.

“Oh, sì!”
Finalmente Jun stacca le proprie occhiate dall’oggetto del suo incommensurabile amore per rivolgerli sulla bentornata.

Rimane senza parole.

“Ciao, Jun! Io sono Mimi…” si esprime cordiale la ragazza, tendendole una mano.

Jun la osserva, attonita. Ne ha sentito parlare, sì, ma…

È splendida.

La carnagione così luminosa, l’altezza giusta, gli occhi chiari…E i capelli di quel colore meraviglioso! E quel vestito, poi!
Al suo confronto, si sente un vermiciattolo…

Ancora stupefatta, le stringe la mano, con un groppo in gola.

“Piacere di conoscerti… Jun, Jun Motomiya…”ripete, con tono trasognato.

Kami, quant’è strana quella ragazza!
Mimi agita la mano per mezzora ad un baccalà, in pratica.

“Sorella, ti vuoi riprendere?”scherza Daisuke, dandole un piccolo colpetto sulla schiena.

“Di che t’impicci tu?!”

Ecco la Jun che tutti conoscono. Si gira infuriata verso Daisuke, per poi mordersi un labbro e sorridere colpevole verso Yamato.

Taichi, intanto, ha finito il suo mega panino- ha rischiato di sporcare Mimi, sacrilegio!

“Ehi, ma dov’è finito Kou?”
“Come? Era qui fino a un momento fa!” si gira preoccupata Mimi.

I suoi genitori che discutono amorevolmente, le valigie ammassate…Ma di Koushiro nessuna traccia!
Poi una voce spettrale si erge dal mucchio di valigie.

“S-sono qui…”

Un braccio quasi esanime si leva dagli innumerevoli bagagli.

 

“Che figura..! Ma certo, tu a stare attento, no, eh?”
Il povero Koushiro è stato salvato, ed ora Mimi gli sta effettuando un check-up completo.

“Pare che non ci sia niente di rotto.”è il suo verdetto.

Koushiro si massaggia una spalla, mentre tanti occhi lo fissano.

“Stai bene?”chiede Jyou, semi divertito.

“Credo di sì…Mimi, ma quanta roba vi siete portati?!”
“Tu sei un maschio, certe cose non le puoi capire!”

“Tesoro, scusa se c’intromettiamo, ma si sta facendo tardi!”
Mimi torna all’ordine per merito di sua madre. “Giusto, dobbiamo tornare a casa!”

Ricompone il set di valigie, e tutti si apprestano ad uscire.

Jun si offre volontaria per aiutare Mimi a portare qualche valigia, ma un’occhiata assassina di Miyako la fa desistere.

Inoltre, se ne sta già occupando Koushiro.

“Sicuro che non sia pesante?”

“Mi sono crollate sopra, tranquilla, il peggio è passato!”
Il gruppetto dei digiprescelti è tornato quello di un tempo.

Taichi intanto racconta ai due fidanzatini cosa ci fosse nel suo cheeseburger, provocando il disgusto di Yamato, e le risate di Jun, che non si stacca più dal loro terzetto, con gran disappunto di Sora.

“Come mai non te ne sei andato in giro per l’aeroporto anche tu, Koushiro?”
Koushiro diventa rosso fino alla radice dei capelli- che già lo sono per natura-, bloccandosi.

“Oh…Bè, non m’interessava fare shopping…”
“Male, amico! C’era un negozio d’informatica che ti sarebbe piaciuto!”s’intromette Jyou, superandoli per raggiungere Iori.

Koushiro scocca un’occhiata feroce al ragazzo dagli occhiali, prima di rispondere agli occhi pieni d’interrogativi di Mimi.

“E poi, per evitare che te ne andassi, come già stavi facendo!”
“Ma vi avrei rivisti il giorno dopo…Giorno più, giorno meno, che differenza c’è?” fa Mimi leggera.

Ventiquattro ore sono tremende, per chi aspetta un ritorno,specialmente se è un ritorno agognato da tanto, troppo tempo, ma Koushiro si limita a rispondere:“Ma in fondo, che importa? Ora siamo tutti qui riuniti, ed è questo ciò che conta!”

Mimi sorride. “Ma quanti taxi dovremo prendere ora?!” si chiede sconcertata.

Oh, in effetti sono tanti!
E quando arriva anche l’ultimo taxi, Koushiro e Mimi sono costretti a separarsi.

“Allora, a domani!!” fa Mimi, allegra. Almeno in apparenza.

“Ok…”

Koushiro chiude la portiera del taxi dove prendono posto lui, Jyou e Iori, ma prima che l’autista parta, apre lo sportello e grida: “MIMI!”

Lei si gira, stupenda, con il cuore in forse, che aspettava ancora qualcos’altro.

“Sì?”

“Ti sta bene quel vestito.” È tutto quello che riesce a dire lui.

Quel qualcos’altro dovrà aspettare.

 

 

7 gennaio.

Compleanno di Yamato.
Jun sta combattendo da mezzora con creme e impacchi per dare luminosità alla sua pelle e soprattutto, far scomparire quei maledetti punti neri!

L’intento riesce, sia pure parzialmente, ma ora si propone la sfida maggiore, la più impegnativa, prima di una festa fondamentale.

Cosa indossare.

Jun è ben consapevole di aver poche speranze di far colpo su Yamato, ancor meno di fargli lasciare Sora. È frustrante da pensare, ma Yamato non la considera proprio…Forse, se si comportasse in maniera più amichevole…Ma chi vuole prendere in giro? Non riuscirebbe ad essere amica di Yamato, non ora che la ferita del suo fidanzamento ancora scotta.

Nemmeno sarà contento, lui, di averla alla sua festa, peraltro voluta caparbiamente da Sora, non da chi oggi compie 15 anni.

“Questo vestito giallo? No, mi ingrassa… Il completo…? Macché, non è una cerimonia ufficiale!Oh…Non ho niente da mettermi!!”
Nell’altra stanza, Daisuke gioca tranquillamente ad un nuovo videogioco, e non si cura minimamente degli strepiti della sorella maggiore, vista l’abitudine.

Si accorge dell’esistenza della sorella solo quando Jun strilla: “HO TROVATO! IL VESTITO VIOLA!” e bussa violentemente alla sua porta.

Cosa vorrà, stavolta?

Daisuke apre molto lentamente la porta, con un sorriso enigmatico. “Sì?”

“Dai, mi devi assolutamente aiutare!
L’ invocazione di Jun sortisce due effetti: l’allargamento del sorriso di Daisuke, e la sorpresa di un atteggiamento così implorante.

“Perché?”
“Devo sapere dove abita Mimi, e alla svelta!”
Oh, si potrebbe ricattare Jun a vita per questa segreta informazione… Peccato che… nemmeno lui lo sappia!
“Cara, credimi, mi piacerebbe tanto aiutarti, ma…non lo so.” Ammette con semplicità lui, se solo sapesse bluffare avrebbe potuto avere servigi per un po’!

“Certo che lo sai! Siete tutti digiprescelti!!”
“Ma che vuol dire…io non ne ho la più pallida idea! Dovresti chiedere a Sora, o…”
“Sì, mi farebbe a pezzi!Ho capito… Maledetto, andrò in giro e la troverò!”

Jun esce di casa adirata, infilando velocemente il cappotto e lasciando Dai con un’espressione stupefatta, che lascia intendere quanto sia volubile e ineffabile l’animo femminile. Almeno per gli uomini.

 

Una mezzora dopo, la scena si svolge esattamente uguale in casa Inoue.

Miya ha chiamato a raccolta tutti i suoi fratelli per farsi dare una mano. Hikari è irraggiungibile, chissà dov’è, e non può chiederle un consulto!
La situazione è grave.

Oggi c’è la festa di Yamato, ci sarà anche Ken e lei… Non ha uno straccio decente!! I fratelli, poi, litigano sui propri gusti e non c’è nulla da fare.

A chi piace quel vestito, a chi quel jeans, a chi niente, a chi tutto, e Miyako ha le idee confuse più che mai.

Finché non lancia fuori dalla porta tutti i suoi familiari e si ferma a pensare.

Dunque, alla festa di Natale, Ken si è dimostrato così gentile con lei! E com’era rosso al suo complimento! Questo ha fatto ben sperare Miya, ma Ken sicuramente rinuncerà ad invitarla ad uscire se lei non è perfetta!

Pensa, Miyako…Chi potrebbe darti una mano?

Hikari è introvabile, Sora è fuori discussione perché si sta occupando della festa…Mimi!!

Ma certo, la dea della moda potrà darle una mano! E se magari le prestasse quel vestito…Bè…le erigerebbe un monumento!

Sfortuna vuole che Tokyo abbia milioni di abitanti.

Jun va alla cieca, e sente che prima o poi si perderà se qualche anima caritatevole non le indicherà la strada per casa Takikawa. Ormai girovaga da venti minuti.

Ciliegina sulla torta, il fatto che abbia visto solamente negozi di musica con chitarre elettriche in bella mostra, coppiette, fratelli che si aiutavano l’un l’altro…E vetrine sfavillanti colme di vestiti firmati, che lei non si può assolutamente permettere.

Se almeno fosse bella, non avrebbe bisogno di Mimi! Le persone belle stanno bene con tutto!

Jun si passa una mano tra i capelli, sfinita.

“Uffa!! Ma perché tutte a me?!” urla, sfogando il suo malumore, che ha radici ben più profonde, su una povera lattina, scagliata ad una velocità fulminea.

Un piede la raccoglie, ci gioca ed infine riesce a buttarla in un cestino con manovre acrobatiche.

“Mi stavo giusto chiedendo chi avesse tanta forza da imprimere a quella lattina, ed eccoti qui. Ciao, Jun…”

Oh, il fratello di Hikari.

Jun lo guarda confusa, cercando di ricordare il suo nome. Lui ha fatto sì, una volta, che lei viaggiasse assieme a Yamato… Non si scorderà mai la gratitudine infinita che ha provato in quel momento, ma quel momento… è già passato, e Yamato non stava assieme a Sora.

Come diavolo si chiama?!

“Ciao, ehm…ehm…”
“Ah, scusa, evidentemente sei stata così presa da Yamato che non ricordi il nome di nessuno di noi. Taichi, il fratello di Hikari, la ragazzina che…”
“…piace a mio fratello, sì.” Jun sorride, avvicinandosi a lui. Spera almeno di non essere sembrata troppo isterica e di essere presentabile.

“Si può sapere cosa ci fai qui? Pensavo che voi donne, prima di una festa, ecco…passaste tre-quattro ore a prepararvi!” dichiara con la genuinità che lo contraddistingue. “Almeno, per Sora e Hika è così.”borbotta a mezza voce.

“Già, ma il problema è che devo assolutamente andare da Mimi!”
“Mimi?”

Taichi non capisce cosa c’entri Mimi in tutto questo.

“Sì, ecco…”

Jun deglutisce, selezionando ciò che deve dire.

“Vorrei che mi prestasse un vestito, lei ne ha tanti!”
“Oh, sì, Koushiro ne sa qualcosa!”ridacchia Tai, ripensando alla scena in aeroporto.

“Ma ancora non capisco cosa ci fai qui se devi andare da Mimi!”
I processi mentali maschili sono decisamente lenti.

“Non so dov’è, come faccio ad andarci?!”

Jun, spazientita ed esasperata, svela uno dei tanti problemi che l’affliggono ora.

“Non me lo potevi dire prima? Ti accompagno, no?”

Jun alza gli occhi.

“Cosa?”
Taichi si incammina, rispondendo naturalmente: “Ti accompagno. Muoviti, è un po’ lontano!”

Buffo come alcune persone riescano a fare delle cose belle, ma senza un briciolo di delicatezza, pensa Jun prima di accorrere al fianco di quello strano ragazzo.

È la seconda volta che gli deve qualcosa!

 

“Quindi tu vuoi andare da Mimi nella speranza che ti possa aiutare a scegliere il vestito?”
“Esatto.” Risponde Jun, arrossendo lievemente. Si sente quasi in colpa ad ammetterlo, chissà perché.

“Perché proprio Mimi?”

“Bè…perché credo sia la persona giusta a darmi questo genere di consigli!Avere un fratello non aiuta…”
“Neppure avere una sorella, se vuoi fare due tiri a pallone, sai?” fa Taichi, ridendo.

Jun allunga le mani in avanti, stirandosi.

“Ti sono sembrata così sola e disperata?”

“Cosa?”
“Bè, se mi vuoi aiutare, significa che ti sono sembrata senza speranza.”
“Accetti così tutti gli aiuti che ti vengono offerti?”
Jun preferisce non rispondere. Di solito non accetta aiuti, è convinta di poter fare tutto da sola. Quanto pagherà l’orgoglio?

“Più che altro mi sei sembrata…diversa, sì.”
“Diversa? In che senso?”

Taichi fa spallucce, certo non saprebbe definire il cambiamento dalla gioia euforica ed incosciente che caratterizzava Jun prima, e la ragazza sola e triste che ha visto poco fa.

“Perché sono innamorata senza speranza, altroché!” sussurra, più a se stessa che a Taichi.

“Puoi dirlo forte.” Gli conferma lui, tranquillo.

“Grazie, eh!” reclama indispettita. Non vorrebbe conferme, ma comprensione.

“Ehi, mica sei l’unica che ne è uscita a pezzi.”
“Di certo non eri innamorato di Yamato. E io che mi facevo i sogni per aria…Sono nata nello stesso mese di Yamato!” Esclama scettica lei, ridendo dell’assurdità delle proprie ipotesi e sorridendo alla dolcezza dei ricordi.

“Di lui no, certo” Taichi inarca un sopracciglio, schifato, ma continua, stavolta più dolcemente, abbassando gli occhi.

“Ma di Sora sì.”

Jun si sente una stupida integrale a continuare a camminare al fianco di qualcuno che ha involontariamente offeso.

“Non…Non lo sapevo. Mi dispiace.” Mormora, avvilita e sentendosi ingrata.
“Diciamo che ci dispiace per lo stesso motivo.”
“Ma tu sei stato più sportivo, hai accettato…”cerca di giustificarsi lei.

Non li conosce affatto, quei digiprescelti. Forse è stata troppo affrettata nei giudizi.
“Accettato è una parola grossa, ma so che è giusto così. Forse tu non li conosci abbastanza, ma stasera te ne accorgerai.”

“Accorgermi di cosa?”
“Non ti tolgo il gusto di scoprirlo. Eccoci arrivati.”

Taichi si ferma, indicandole un edificio che si staglia davanti a loro.

Casa Takikawa.

 

 

Ecco un’altra delle mie grandi trovate, carissimi lettori di fic che mi sopportate!XD Questa fic è un po’ particolare, nata un giorno per caso- grazie a DarkSelene e alle sue insistenze per far nascere Jun il 22 gennaio! Inoltre, Jun e Mimi, mai incontratesi, mi hanno fornito un’ottima idea! E così eccomi qui, ma non vi preoccupate! Non sarà una long-fic, il prossimo cap, ossia l’ultimo, è in fase di scrittura, e per quanto me lo consentiranno internet e i lavori a casa, pubblicherò il più presto possibile! Avevo in mente una cosa un po’ comica, un po’ romantica, ma con coppie che non utilizzo spessissimo- e, per la cronaca, non mi ricordo affatto se compare casa di Mimi a Tokyo…ecco perché la descrizione lascia un po’ a desiderare!-.

E quindi ecco una koumimi, junichi- ammesso che poi si chiami così- e kenyako! Originariamente constava di un solo capitolo, ma sarebbe risultata troppo lunga! Dunque, la festa- e inserirò elementi sorato^^- si svolge nel prossimo cap! Se ho scritto song-fic negli avvertimenti, è perché nel prossimo cap saranno presenti due canzoni molto carine, almeno per me!

Dedico quest’altra chicca a Memi-…teso spero tu abbia finito gli esami!-, Sae- che tornando a casa si è trovata a Foggia…!-, Sora89- carissima, non ti preoccupare se sei un po’ a corto d’ispirazione…io ti aspetto sempre e comunque!-, Onigiri- che è una mia affezionatissima lettrice- e a DarkSelene che ha la pazienza di sopportarmi ogni sacrosanto pomeriggio, ormai! XD E a tutti i lettori che aspettano solo che io continui a scrivere, siete la mia motivazione principale! Oggi mi sento buona col mondo e piena di gratitudine, sarà perché sono in Francia?
HikariKanna

Ps: Forse ora vi stupirete, ma credo che Tk e Kari per questa fic resteranno amici- eh, come ha avuto a dire DarkSelene, ora viene l’apocalisse! XD

   
 
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