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Autore: Cam17    08/01/2013    2 recensioni
Don Camillo è il parroco della chiesa Annunziatella di Boscotrecase, un piccolo paese in provincia di Napoli. Saranno molte le disavventure che si imbatteranno su di lui e sulla sua chiesa, ma si sa, nessuno molla, nemmeno un parroco come lui. Tutti i suoi problemi verranno sistemati con un pizzico, anzi con giusto giusto un granello di follia, tanto piccolo da scatenare catastrofi apocalittiche e morti "accidentali". Siete pronti a conoscere il parroco più pazzo del pianeta? Siete pronti a fare la conoscenza di chierichetti armati fino ai denti? Siete pronti a vedere morti abnormi al mille per mille e scene senza un briciolo di logica? Don Camillo vi aspetta!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Don Camillo'
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Don Camillo era il miglior parroco del mondo, e lo era perché lo scrittore qui presente si ritrova con una pistola puntata alla nuca e non può dire nient’altro…

In ogni caso ho molto da dirvi riguardo a questo signore senza nemmeno una macchia sulla coscienza. Si sa che la chiesa aveva bisogno di offerte, e queste offerte venivano raccolte dai suoi chierichetti, ragazzini religiosissimi, così tanto che la gente ce la portavano a suon di calci in culo in chiesa e, perché no, magari alleggerendo anche i loro portafogli mentre ce li portavano. Cosa c’entrano i soldi con il fatto di entrare in chiesa? Beh, in questi casi lo stesso Don Camillo direbbe: “Non fatevi troppe domande che è meglio”. Insomma i chierichetti facevano il loro dovere, e lo facevano con il cuore di chi non si aspetta niente in cambio del loro servizio, anche se accettavano più che volentieri le piccolissime offerte che i fedeli erano costretti a non rifiutare, tipo l’assegno della pensione o la caramella che un bimbo sta per scartare con tanta felicità. Tornando alle offerte, si può dire che gli affari andavano a gonfie vele. E dovevate vedere quante ne riuscivano a racimolare quelle bianchissime pecorelle di Dio. La gente dava loro di tutto, persino oggetti preziosi e tutto senza troppe preghiere, anche perché se ti ritrovi un fucile a pompa puntato addosso non credo tu abbia molta scelta, ma si sa, una piccola offerta ci fa sentire tutti un po’ più puliti, magari anche più leggeri, ed alcune ci fanno anche perdere la verginità, a maggior ragione se siete delle belle ragazze e se i chierichetti non avevano ancora avuto il tempo di fapfappare nel confessionale (cazzo mi ci sono pure seduto lì dentro…). Sta di fatto che la chiesa di Don Camillo utilizzava queste offerte nel migliore dei modi, come comprare una scrivania in mogano per lo studio del parroco, un acquario per lo studio del parroco, un televisore al plasma per lo studio del parroco e molto altro per lo studio del parroco. Il resto dei soldi andava alla portinaia, che aveva il principale compito di tenere a bada i chierichetti (fap fap ragazzi) e… oh, certo, vegliare sulla chiesa nelle ore notturne… anche se quello era un optional. Ma io preferisco raccontarvi nel dettaglio le disavventure di questo personaggio davvero illuminante e perché no, santificabile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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