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Autore: Havoc_Fan    27/07/2007    5 recensioni
Grazie zia, la tua storia mi sarà d’aiuto, grazie per avermi fatto capire che l’amore richiede sacrifici, e che il più delle volte la vita ci coglie impreparati!/So che fa schifo ma perdonatemi!!!/
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
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Su e giù, avanti ed indietro, spinte forti e potenti che non portavano piacere ma solo dolore, tanto dolore

Su e giù, avanti ed indietro, spinte forti e potenti che non portavano piacere ma solo dolore, tanto dolore.

E’ tu che fai? Taci perché mai pregherai quella creatura di rallentare, mai lo supplicherai di smettere, perché MAI cadrai così in basso.

E’ lui ansima e spinge sempre più forte, perché tu stai zitta, perché non parli, non lo soddisfi, perché hai deciso di morderti la mano per non fargli sentire nemmeno un urlo.

Perché ti sei cacciata da sola in quel guaio ed ora ne paghi le conseguenze, ti maledici per essere stata così debole da cedere, gli esseri umani sono esseri stupidi che si distruggono con le loro stesse mani e tu ne sei la prova!

Apri gli occhi solo per vedere quell’infame creatura appropriarsi di te, del tuo corpo, del tuo spirito, li richiudi subito dopo, formulando nella mente mille scuse, che dovrai raccontare alle persona a cui vuoi bene, ma ormai sei diventata una maestra in questo.

Aspetta, che hai detto al Colonnello quando ti fece gentilmente notare che il pantalone della divisa era macchiato di rosso? Ah! Già che ti erano arrivate d’anticipo! Ma chi volevi prendere per il culo, lo capì subito che era una cazzata di quelle formidabili! E’ il tuo fratellino? Non ricordi come rimase scioccato, quando ti ritrovò nel letto, nuda che piangevi e singhiozzavi, solo, quando si avvicinò notò le macchie presenti sui lenzuoli, macchie di sangue e sperma, ti afferrò per le spalle scuotendoti gridando, pregando perché tu gli dicessi cosa ti era successo, e lui dopo che lo scoprì si tolse la maglietta facendotela indossare, stendendosi accanto a te, stringendoti a lui, consolandoti come meglio poteva.

Ricordi? Ti accarezzava i capelli sussurrando le stesse parole che vostra madre vi diceva, quando eravate tristi…

Sono quasi quattro ore che questo essere si stà divertendo, anche se raggiunge l’orgasmo non si ferma e riprende, e tu continui a tacere, perché sai che lui vuole sentirti urlare e forse solo allora si fermerà e andrà via, assicurandoti che tornerà presto!

Ora ti stai chiedendo cos’è successo vero? Si è fermato, apri gli occhi e vedi che si stà rivestendo, ti copri come meglio puoi evitando di guardare quelle macchie di sangue, del tuo sangue! Si gira e ti guarda un attimo sempre con quel suo dannato ghigno in faccia.

 

-Ci vediamo presto!-.

 

E’ sparisce, tu ti abbandoni sul letto, chiudendo gli occhi pregando non si sa chi di farti morire, ti portarti via da quell’inferno nel quale sei caduta da sola!

Ti alzi stringendo gli occhi in un’espressione di dolore, stavolta ti ha fatto più male del solito, ti pulisci da sangue come meglio puoi indossando la divisa pulendo con l’alchimia le coperte ed uscendo dall’infermeria dove per l’ennesima volta ti sei fatta possedere, cammini zoppicando leggermente un po’ per il dolore, un po’ perché quel bastardo ti ha quasi rotto la gamba.

Cammini con lo sguardo basso, infatti non senti le due persone che ti corrono in contro finchè una di loro non grida il tuo nome.

 

-ELLA!-.

 

Alzi lo sguardo trovandoti un attimo dopo fra le braccia di un ragazzo biondo come te, che ti stringe forte, guardi Al che è dietro di lui, implorandolo con gli occhi di farlo smettere subito, e non tarda ad accogliere la tua richiesta, separandolo gentilmente da te.

Ma, non smette di fissarti severamente.

 

-Dove sei stata?-.

 

Ti decidi a guardarlo negli occhi, specchiandoti in quel mare d’orato, lo fissi con odio perché è anche lui la causa della tua rovina! Lui e la sua stupida fidanzata.

 

-Non sono fatti tuoi!-.

 

Ti limiti a dire solo questo, fissandolo intensamente, odiandolo e amandolo nello stesso tempo, e Alphonse che sa tutto vi guarda, soffrendo in cuor suo perché vorrebbe dire tutta la verità a Edward, perché pensa che così le cose si risolverebbero.

Continui a fissare Ed con odio, e lui ti guarda, e non sai dire se il suo sguardo è arrabbiato o preoccupato.

 

-Dimmi dove sei stata!-

 

-Non sono fatti che ti riguardano cosa faccio o cosa non faccio! Resta fuori dalla mia vita!-

 

SCIAF!

 

E’ cadi a terra, non perché lo schiaffo sia stato forte, ma perché il tuo corpo già martoriato non regge quella pressione, Alphonse ti è subito accanto inginocchiandosi vicino a te per aiutarti a metterti seduta.

 

-FRATELLONE SEI MATTO? TU NON SAI COSA PASSA! NON SAI COSA SENTE!-

 

E’ tu gli stringi il braccio incapace di parlare, ma facendogli capire di non dire altro, ti rialzi lentamente sorreggendoti a lui, che ti passa un braccio attorno alla vita aiutandoti a camminare verso il parco dove sa che potrai rilassarti e restare tranquilla per un po’.

 

*

 

Ti specchi, fissi la tua immagine, e vedi una ragazza che si è rovinata con le sue stesse mani, se Al vedesse i tagli e i lividi che hai sul corpo lo direbbe subito a Ed, ti fai forza mettendoci sopra dei cerotti, mettendo la solita camicia da notte, salendo sul letto, stringendo i denti per non urlare, perché le ferite bruciavano e anche molto, ma lei resisteva, lei stava zitta, perché era colpa sua se si ritrovava in quella situazione!

Si coprì guardando il soffitto, calde lacrime scesero dai suoi occhi.

 

-Piangi perché ti manco?-

 

Rieccolo, il suo peccato, la sua morte rifarsi viva, tornare a distruggerla, a farla ricadere in basso.

E la tortura ricomincia, le ferite si riaprono, mentre lei non emette più alcun suono, stringendo la coperta, tentando di non pensare a niente, di ignorare quei baci sul collo che riceva non con amore, ma con possessione, e sentiva il sangue scorrere nuovamente dalle ferite, sporcare i lenzuoli, macchiare lei, e le spinte aumentavano così come il dolore, ma lei ormai si era abituata, perché non era il suo corpo a soffrire, ma la sua anima, e a quel punto, si aggrappava hai ricordi, quando era bambina e giocava felice con i suoi fratelli, quando sua madre era viva, prima che tutto sparisse in un soffio, prima che la loro vita cambiasse radicalmente.

Una spinta decisamente più forte delle altre e tutto le sfuggi di mano.

 

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!-.

 

Subito qualcuno bussò alla tua porta, chiamandoti, il tuo cuore sprofondò, quando sentisti la voce di Edward, subito intimasti al tuo possessore di sparire, accolse la tua richiesta ma solo dopo averti assicurato che sarebbe tornato.

Giusto il tempo si metterti la camicia da notte e la porta si spalanca e lui corre ad abbracciarti.

 

-Stai bene?-.

 

Tenti disperatamente di nascondere il sangue sulle tue coperte, ma lui le nota e ti scopre del tutto guardando con orrore quelle macchie scarlatte sulle tue lenzuola e anche sulla tua camicia da notte.

Ti prende subito in braccio correndo fuori dalla stanza, ignorando le tue pretese, caricandoti in macchina, per portarti di corsa all’ospedale, e non riuscisti ad impedire quella dannata visita, anche se pregasti quasi in ginocchio il dottore. Il risultato te l’ho aspettavi, il dottore disse chiaramente che avevi subito violenze, e che purtroppo ciò comportò una brutta infezione, Edward era scioccato, sua sorella che aveva subito violenze, e ne aveva ricavato un’infezione, se solo avesse scoperto chi era l’essere immondo che le aveva messo le mani addosso lo avrebbe ridotto in poltiglia.

Una volta ritornati a casa Edward tentò in tutti i modi di farti parlare eppure tu non dicesti niente.

 

-Ella chi diavolo ti ha messo le mani addosso?-.

 

Ma tu non rispondevi, tu non lo guardavi, e lui rinunciò a farti parlare perché sapeva che non avresti mai detto nulla, ti lasciò sola nella tua stanza, lasciandoti alle tue lacrime.

E tutto peggiorò, quando Edward sposò quella ragazza che te lo aveva portato via, e il mondo ti cadde addosso quel giorno, tu moristi nel momento stesso in cui lui le mise la fede giurandole amore eterno.

Ricordi? Alphonse ti aveva passato un braccio attorno alla vita abbracciandoti, tutti credevano che piangevi dall’emozione, e solo lui sapeva la verità delle tue lacrime, e sorridevi d’avanti a lui, fingendo di essere felice e invece morivi ogni giorno di più, sprofondavi e non riusciva a salire, finchè non prendesti quell’assurda decisione, sparire per sempre, smettere di soffrire.

E quando Edward e Alphonse entrarono nella tua stanza perché non rispondevi ti trovarono stesa sul letto, un taglio netto al polso procurato col tuo automail, loro sbiancarono guardandoti, mentre ti spegnevi lentamente, mente Al andava a chiamare un dottore, mentre Edward ti teneva una mano chiudendoti perché, tu sorridesti dolcemente, nel modo in cui sorridevi solo a lui.

 

-Perché solo così sarò felice…-

 

E’Alphonse ritornò in camera, e piangeva, stendendosi sul letto accanto a te, stringendoti, pregando perché ti salvassi, ma tu non volevi, tu desideravi solo morire, non soffrire più, e ti spegnevi lentamente, con il tuo dolce sorriso sulle labbra, chiudendo gli occhi e sospirando tranquillamente, mentre i tuoi fratelli piangevano più forte.

 

*

 

Sai cosa significa seppellire un proprio parente? Seppellire una sorella, evidentemente no! Perché altrimenti non ti saresti uccisa, sai come si sentì Edward quando Al gli disse la verità? Quando gli raccontò che tu non avevi subito violenza o almeno non proprio, quando gli disse che tu lo amavi…Diciamo che più che altro glielo urlò contro perché era sconvolto da quello che avevi fatto…

Sai abbiamo trascurato una parte importante in tutto questo, lo zio Al era innamorato di te, e soffrì molto quando tu decidesti di toglierti la vita, gli ho sempre chiesto perché non t’avesse mai detto nulla e lui si limitava a sorridermi dicendo che un giorno avrei capito, e adesso che ho vent’anni e vedo anch’io l’uomo che amo con un’altra donna capisco…

Non ti ha mai detto nulla perché tu non soffrissi maggiormente, proprio come hai fatto tu con il mio papà, entrambi avete deciso di tacere i vostri sentimenti per non far soffrire, mi chiedo perché, e me lo chiederò per sempre, forse perché anch’io come te ho preso le mie decisioni, come te sono sprofondata in un baratro senza fine, e chissà se un giorno ne uscirò!

E’ solo ora comprendo il significato di quella frase scritta sul tuo diario:

 

Quando sono con te sento un profumo di casa, un profumo di te!”

 

Credo che tu abbia voluto dire che quando sei con la persona che ami, ti senti a casa solo annusando il suo profumo…Grazie zia, la tua storia mi sarà d’aiuto, grazie per avermi fatto capire che l’amore richiede sacrifici, e che il più delle volte la vita ci coglie impreparati!

 

FINE

 

 

 

 

 

  
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