È un crescendo
di segmenti asettici
che rinunciano incoscienti
a un groviglio malridotto.
È un sussulto impertinente
che sconvolge il piano
e il cheto e ritorna
in un subbuglio.
È il livore dell'attesa
che rappreso tende ancora
a lasciare quella presa
sul ricordo che ristora.