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Autore: k4nkuro    28/07/2007    0 recensioni
Un giovane ragazzo inglese scopre qualcosa di molto inquietante sulla sua famiglia e sui suoi genitori,creduti da sempre emigrati lontano e morti
Genere: Drammatico, Thriller, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quello che dirò in queste poche pagine che lascio a questo mondo,trascende tutto quello che una mente sana e razionale può concepire;forse non è accaduto nulla,forse ho sognato tutto,forse è davvero tutto frutto di una mia turba psichica,come dice il mio psichiatra,ma in ogni caso non voglio andarmene senza condividere questo peso che mi porta dietro da 4 anni, da quel maledetto 5 agosto del 19..
Ma andiamo con ordine,innanzitutto voglio che chi leggerà (e forse renderà pubbliche) le mie dichiarazioni,sappia che il mio nome non è William Kilbury, come si puo' leggere nei miei documenti e nella mia cartella qui all'ospedale psichiatrico, bensì David McGelly, e questa informazione tornerà risolutiva piu' avanti.
C'è poi da premettere che nonostante la mia età, di soli 36 anni, ho viaggiato molto e quasi in ogni angolo del globo,nel nuovo e nel vecchio continente,alla ricerca di informazioni sulla storia della mia famiglia e dei miei antenati,materia che aveva sempre in me suscitato dapprima una semplice curiosità,poi una vera e propria morbosità, e il perchè è presto detto: non avevo mai conosciuto, o neanche visto,uno solo dei miei parenti.
Mi rendo conto che la cosa possa sembrare impossibile, ma vi assicuro che è così; da quando ho memoria, cioè dai miei 4 anni all'incirca,ho sempre vissuto con una anzianza coppia di coniugi nella campagna dello Yorkshire. Io li chiamavo Zio e Zia ma sapevo che non erano veramente miei parenti, loro stessi non lo negarono quando glielo chiesi; negarono invece di darmi alcun indizio o notizia sulla mia vera famiglia <Sono emigrati in America,erano dei poveri diavoli, ti hanno abbandonato quando eri molto piccolo fù l'unica sbrigatva risposta che ottenni da mio Zio, e per qualche anno, gli studi e i primi interessi giovanili riguardo la vita mi fecero dimenticare la questione, almeno finchè non iniziai a frequentare la biblioteca di Nottles,il paese più vicino alla mia residenza.
Mi stavo laureando in letteratura Inglese e quindi passavo più tempo tra quelle montagne di libri che nella casa dei miei Zii adottivi, tanto che finiì per fare amicizia con il vecchio bibliotecario,un anziano ma ancora vispo Irlandese,che tutti chiamavano semplicemente "l'Irlandese", e in tutta sincerità posso dire di non aver mai saputo il suo vero nome,e finchè lo frequentai, lo chiamai sempre e solo "Irlandese";ma questo ha poco a che fare con i fatti che voglio riportare.
Dicevo quindi che divenni amico di questo arzillo irlandese che mi permise di trattenermi dentro la biblioteca fin dopo l'orario di chiusura,dandomi un mazzo di chiavi e chiedendomi di chiudere tutto io,quando avessi finito. Questa storia andò avanti per qualche tempo,un mese piu' o meno, nel quale spulciai con attenzione e amore per lo studio tutti i volumi inerenti alla mia meteria di laurea, fino a quando,un giorno che non ho mai dimenticato, mi cadde l'occhio su un vecchio volume,rilegato in quella che un tempo doveva essere un'elegante rilegatura verde e d'oro ma che ora appariva muffita e lacera; il titolo era semplicemente Kilbury,il mio cognome, o meglio,il cognome del mio zio adottivo.
Immaginate il mio stupore quando sfogliando le pagine di quel libro mi resi conto che doveva trattarsi di una sorta di "storia familiare", erano contenuti accurati alberi genealogici e altrettante accurate cronache familiari; vidi che il nome più recente che era riportato era quello di mio zio, ma lessi anche qualcosa che mi sorprese molto,e mi lasciò interdetto, ovvero che mio zio aveva un fratello,Kenneth,emigrato in america quasi 20 anni prima, e di cui si erano perse le traccie.
La notizia ovviamente dapprimà mi colpiì, ma quando iniziai a fare congetture, il mondo sembrò crollarmi addosso, mio zio era davvero mio parente,aveva conosciuto bene i miei genitori,perchè mi aveva tenuto tutto nascosto?. Usciì sconvolto dalla biblioteca e filai velocemente a casa,dove decisi di rivelare le mie scoperte, e chiedere spiegazioni.
Quando ebbi esposto i fatti che avevo appreso, vidi qualcosa di inquietante nell'atteggiamento dei miei zii, come una sorta di malcelata ironia,quasi un'espressione beffarda, poi mia zia andò in cunica lasciandomi solo con mio zio < vedi William, abbiamo deciso di tenerti all'oscuro su questi fatti per non turbarti.Tuo padre e tua madre erano degli individui eccentrici,squilibrati. E' stato meglio per tutti così, ormai comunque sono morti da tempo,lascia perdere questa storia >.
Non ottenni altro da mio zio,neanche i giorni seguenti, e in piu' iniziavo a percepire vivamente che qualcosa nei loro atteggiamenti era cambiato, erano diventati piu' restii a farmi uscire e a ricevere visite, e spesso li vedevo confabulare tra di loro,con sommessi borbottii ma stupidamente, la per la, non ci feci caso.
Decisi comunque di continuare le ricerche sui miei genitori, così tornai alla biblioteca e cercai qualche altro indizio,ma non trovai niente, così decisi di chiedere a qualcuno degli anziani del paese notizie dei miei genitori, e per caso mi imbattei nel vecchio John Finnegan, noto per la veneranda età e per la passione del vino; lo trovai in un raro momento di lucidità, così lo interrogai ma la sua reazione mi lasciò molto colpito, sembrava che il vecchio Finnegan avesse paura,biascicò qualcosa,si contorse le mani, iniziò a guardarsi intorno preoccupato,poi mi afferrò per una manica e mi trascinò in un vicolo dietro il pub dove l'avevo incontrato:sembrava davvero sconvolto.
In pratica il vecchio ubriacone mi spiegò come i miei genitori fossero ritenuti tipi alcquanto strani, pieni di manie,praticanti di strani culti, e che il villaggio aveva ritenuto opportuno sbarazzarsene,e di loro non c'era piu' stata notizia,tranne un bollettino che annunciava la loro morte,anni addietro. Ma il resoconto del vecchio fu troppo sbrigativo,la sua paura era ingiustificata per un fatto del genere, no, ero convinto che ci fosse di piu',che qualche strano e misterioso fatto avvolgesse i nomi dei miei genitori,e mi decisi fermamente a lasciare la casa dei miei zii e andare a Londra, nelle cui bibliotece e archivi,ben piu' forniti di quelli del mio paesino di campagna avrei certamente trovato qualche notizia in più.Decisi anche però di non dire nulla agli zii,sospettavo dentro di me che non sarei piu' riuscito ad andarmene se avessero sospettato qualcosa sulle mie intenzioni.
Così un giorno di primavera,alle luci dell'alba,sgattaiolai fuori dalla finestra e reggendomi ad un tubo dello scarico dell'acqua piovana,raggiunsi il suolo;avevo con me un povero bagaglio,giusto un paio di ricambi, e così sgattaiolai velocemente fuori dal giardino e dalla proprietà dei miei zii,per recarmi in paese a prendere la prima corriera che mi avrebbe portato a Londra
  
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