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Autore: Sirene Chan    28/07/2007    7 recensioni
C18 riflette sulla fortuna che ha avuto nella vita. Le mie più sentite scuse, ma questa volta non sono riuscita a mettere l'html.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sono mai stata una persona affettuosa, neanche prima di essere presa dal dottor Gelo. Certo, indiscutibilmente amo Crillin, e amo anche te, Marron, ma non sono mai stata capace di esternare i miei sentimenti.
Tsk!
Prima di fare la conoscenza di colui che in futuro sarebbe stato mio marito non usavo termini come “esternare i miei sentimenti”. Sapevo a malapena cosa erano, questi ultimi.
Sapevo che le persone li provavano, che tutta la gente innamorata condivideva questo calore all’interno del petto, e che io non avevo provato.
Non capivo perché la gente cercava di proteggere le persone amate, anche a costo della vita. Ero affezionata a c17, ma non mi ero mai effettivamente preoccupata per lui tanto da provare dolore. Forse perché non ce n’era neanche il motivo, dato che lui non provava sofferenza, ma lo faceva provare alle vittime.
Sta di fatto che io rimanevo perplessa nel vedere le persone sacrificarsi e proteggere una persona cara, e cercavo di capire i motivi che spingevano una persona a farlo. Ma dentro di me mi rassegnavo al fatto che non l’avrei mai scoperto.
E così continuava la mia esistenza, si poteva dire che vivevo per uccidere. Ero una macchina della morte. Non passa giorno che io non mi penta degli atti orribili che ho commesso nel mio passato.
Non passa giorno che io non ripensi alle mie colpe, che mi provocano un’ incontenibile frustrazione. Ricordo che a quei tempi mi divertivo, a fare quelle cose oscene. Me la spassavo a vedere i volti esangui colmi di pena e di tormento.
Ero una donna orribile.
Poi, è apparsa una persona. Questa mi ha tolto dal baratro in cui mi trovavo, e mi ha fatto vedere cose che non avrei mai immaginato esistessero.
Questa persona era Crillin.
Lui fu l’unico dopo tanto tempo a vedere del buono in me. Credeva che io un giorno avrei messo la testa a posto, e che sarei stata una perfetta donna, gentile e amorevole.
Si sbagliava.
Io ero colpita dalla fiducia che un quasi completo sconosciuto riponeva in me. Ma non mi scomponevo, e rimanevo sulle mie idee. Lo trattavo male, mi infuriavo quando faceva qualcosa di gentile per me.
Ma intanto pensavo. Pensavo al fatto che solo un angelo poteva trovare qualcosa di buono in un diavolo come me.
Man mano che passavano i giorni, io cedevo alle sue lusinghe, ai suoi apprezzamenti, alle sue gentilezze.
Era veramente dolce vederlo sempre intimidito da me. Sentivo già un qualcosa che sgorgava nel petto, ma subito dopo ripensavo alle persone che avevo torturato. Allora il calore che sentivo si trasformava in un vento gelido, e mi ripetevo da sola che non meritavo di essere felice.
Eppure lui aspettava fiducioso che io mi decidessi a cedere, e togliere la corazza che da anni mi circondava e impediva al mio vero io di uscire e mostrarsi.
E un giorno mi decisi.
Accettai l’amore di Crillin, che mi era stato sempre accanto con paziente dolcezza e comprensione, e provai a dargli affetto. Anche se dentro sapevo che si sarebbe meritato molto più di me.
Dal nostro amore nacqui tu, mia dolce Marron. E dopo la tua venuta al mondo, mai, un solo secondo, mi sono pentita di come le cose sono andate a finire.
Ti adoravo, amavo ogni singolo particolare di te. E ti adoro e amo ancora. Mi piaceva abbracciarti e lasciarmi inebriare del tuo profumo di bebè. Eri il mio tesoro, che custodivo con assoluta gelosia. Avevo giurato varie volte di proteggerti a qualsiasi costo. Finalmente avevo capito del tutto le mie vittime e i loro sentimenti.
Ho affidato il mio cuore a te e a Crillin, e voi ve ne siete presi cura come se fosse un tesoro inestimabile, e io ve ne sono grata.
Tu e tuo padre siete stati la mia salvezza. Avete dissipato il buio che mi circondava e che mi opprimeva, facendomi conoscere i colori che una persona può vedere semplicemente amando.
  
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