Dimentico di tutto, dei vestiti sparsi tra lenzuola e pavimento, le sue dita corsero tra i suoi capelli scuri e strinsero le ciocche. Claude finalmente gli regalò un gemito e la nota di fastidio non gli sfuggì: l'orgoglio era l'ultimo vestito di cui non voleva spogliarsi.
***
Un bisogno d'informazioni aveva portato le sue gambe a villa Phantomhive, poi tutto nacque da una discussione -una banale, stupida discussione, non ancora un litigio grazie alla loro volontà di mantenere un'affettata facciata che nascondesse i loro capricci infantili. Fosse quella discussione benedetta! Lo scambio di parole che li aveva portati, forse per caso, forse per volontà o destino, pelle contro pelle. Fu una mano senza guanto a stringere un polso per bloccare un gesto di violenza ed insieme fu un tuffo al cuore, un roboare del sangue, uno sguardo fisso nell'altro. I respiri s'interruppero in un istante ed il tessuto attorno al corpo divenne una futile barriera. Follemente si vollero.
***
"Tornerai?"
L'altro si volse verso Sebastian ed ancora una volta il volto di Claude prese una forma diversa dalla maschera apatica. Si disegnò un sorriso sulle sue labbra morbide e fu una meraviglia tale da provocare in Sebastian un languido brivido, come l'ultimo sorso di un delizioso vino rosso rimasto sul fondo del bicchiere.
"Non lo escludo."
"Mi auguro presto."
"Quanta fretta, Sebastian" commentò Claude, una nota di freddezza tornava nella voce calda, "Anche in questo sembri allontanarti dalla nostra natura."
Con un'alzata di sopracciglia il moro si cacciò alle spalle la stupidaggine di Claude e prima che potesse scomparire dalla finestra, così com'era arrivato, gli rubò un ultimo bacio.
Come spesso mi accade nei periodi di il-mio-cervello-non-lavora-e-deve-tornare-a-funzionare, ho oliato gli ingranaggi con queste drabble (shhhh, sforano di cinque-sei parole, ma non ditelo a nessuno). Mi auguro vi siano piaciute e nella speranza di aggiornare al più presto le mie long, vi lascio un bacio!
Aranea