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Autore: MargheritAxen    08/01/2013    2 recensioni
Intanto si erano fatte le due, avevo pensato parecchio per questa mail… A quanto pare.
Avevo bevuto tutto il tè caldo, ed avevo sete. Presi un altro bicchier d'acqua e mi sedetti nel divano con il computer davanti.
Non avevo sonno, e non sapevo nemmeno spiegarmi il perché di questa insonnia. Così decisi di prendere il computer ancora acceso e analizzare i pochi documenti sull'enigmista che avevo salvato e i video.
Controllai i video tre o forse quattro volte e alla fine mi accorsi di un particolare: si era ferito.
Non avevo capito bene se alla gamba destra o al ginocchio destro.
Così lo riguardai bene.
Era il ginocchio destro. Un particolare che cambiava tutto.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era notte fonda. Forse mezzanotte e mezza..

Non ero molto lucida, ma provai a guardare la sveglia nel comodino affianco al letto e mi sembrava segnasse proprio la mezzanotte e mezza, le lancette erano verticali…

Ero tornata da poco a casa con Orlando.

Eravamo stati alla cena con la squadra al completo, la famosa 'pizza del caso chiuso' inventata proprio quella notte, ed eravamo davvero molto stanchi entrambi tant'è che appena arrivati a casa ci mettemmo subito a letto pensando di svegliarci così più carichi per il lavoro del giorno dopo.

Non appena appoggiai la testa caddi nel sonno, ma mi sono svegliata dopo poco con mille pensieri in testa.

Prima pensai al lavoro, all'enigmista e alla squadra, poi ad Orlando e alla sua ex moglie che lo segue da un po', poi pensai a Bart, a cosa facesse, se stava bene, se voleva tornare, se gli mancavamo almeno un po'.. Ed infine pensai a Guido, a quanto tempo era che non lo vedevo, se stavano tutti bene in famiglia…

Mi mancava molto mio fratello, avrei voluto parlargli, sentire la sua voce: avevo anche pensato di chiamarlo poi mi resi conto che era tardi ed era meglio non disturbarlo a quell'ora per una cosa così stupida…

Avevo messo un appunto nel telefono: "Chiama Guido!", era anche bello grande, così non me lo dimenticavo… 'Tra tutte le cose che ho da fare -pensai- magari me lo dimentico e invece voglio sentirlo e magari organizzare qualcosa insieme questo fine settimana!'… Ed ecco l'idea dell'appunto nel telefono.

'Lo uso spesso, me ne ricorderò' pensai.

Una volta scritto mi alzai piano piano per non svegliare Orlando che dormiva come un ghiro, andai in cucina e presi un bicchiere d'acqua.

Cercai per un po' la mia vecchia agenda, avevo ricordato che Bart aveva una mail, magari potevo contattarlo… Così la cercai, con calma e sempre molto lentamente.. Non appena la trovai, presi il computer e mi misi in cucina piano piano a scrivere una mail a Bart mentre avevo messo l'acqua a bollire per farmi un tè caldo.

Iniziai a pensare e poi scrissi di getto:

 

" Ciao Bart,

spero che tu abbia tenuto la stessa mail di un tempo…

Come procede la tua avventura? Tutto bene?

Stai bene là? Ti trattano bene? Cosa ti fanno fare?

Sai che manchi qui? Volevo solo dirtelo con questa breve mail all'una di notte che non so nemmeno come ho fatto a mandare… Manchi davvero a tutti.

Non ti sarai dimenticato di noi vero? Quando ci passi a trovare al Ris?

Ieri sera abbiamo inventato una cena insieme chiamata 'la pizza del caso chiuso', c'eravamo tutti. Anche Carna e Sasso…

Mancavi solo tu.

Mi raccomando, torna presto.

Un bacio. Lucia."

 

E la inviai senza pensarci su due volte.

Intanto si erano fatte le due, avevo pensato parecchio per questa mail… A quanto pare.

Avevo bevuto tutto il tè caldo, ed avevo sete. Presi un altro bicchier d'acqua e mi sedetti nel divano con il computer davanti.

Non avevo sonno, e non sapevo nemmeno spiegarmi il perché di questa insonnia. Così decisi di prendere il computer ancora acceso e analizzare i pochi documenti sull'enigmista che avevo salvato e i video.

Controllai i video tre o forse quattro volte e alla fine mi accorsi di un particolare: si era ferito.

Non avevo capito bene se alla gamba destra o al ginocchio destro.

Così lo riguardai bene.

Era il ginocchio destro. Un particolare che cambiava tutto. 

'Si sarà dovuto curare, quindi sarà andato in ospedale' pensai…

'Ecco perché non avevo sonno: maledetto sesto senso' continuai…..

E il video intanto andava avanti piano con lui che zoppicava vistosamente.. Ma come poteva essersi fatto male? Aveva di fronte a sé un bambino, non può averlo ferito così un bambino di 5 anni…

Pensai ad un tumore, ma era difficile, ad una malattia in generale cosa molto più probabile visto che di sangue non ce n'era almeno non nei video..

Dovevo solo dimostrarlo.

Mi feci un altro appunto nel telefono.

'Chiamare tutti i pronto soccorsi di Roma, tutti gli ospedali per trovare un uomo alto circa 1.89, capelli scuri ricci e con un ginocchio ferito, il destro.'

Così me lo ricordavo sicuramente.

Poi spensi il computer e non feci in tempo ad andare in camera che mi addormentai nel divano. Saranno state le quattro di mattina.

Ad un certo punto sentii dei rumori, aprii leggermente gli occhi e vidi Orlando che si preparava il caffè.

Mi accorsi di una coperta sopra di me e pensai a quanto fosse stato carino a coprirmi..

Mi mossi un po' e si accorse..

"Dormi ancora, sei andata a letto tardi questa sera…" disse premurosamente.

"Si, verso le quattro penso… Ma non ti preoccupare." gli risposi..

"Sicura che non vuoi dormire ancora? Al Ris ce la facciamo da soli per una mattinata.." mi disse..

Pensai: 'Che carino!' poi gli risposi:

"No davvero ce la faccio, mi fai un caffè però?" e gli sorrisi.

Annuì poi mi chiese:

"Che hai fatto fino alle quattro? Non ti ho sentito alzarti dal letto!"

"Ho fatto piano, comunque non riuscivo a dormire e mi sono alzata a fare un tè, ho scritto una mail a Bart sperando che il contatto sia sempre lo stesso, ho scritto un appunto sul telefono ovvero chiamare Guido per una cena e ho riguardato i documenti del caso dell'Enigmista.." argomentai…

"Ancora? Anche di notte?" mi disse guardandomi.

"Si e sai cosa ho scoperto?" gli dissi fiera.

"Ovviamente no, dimmi!"

"Che si è ferito, zoppicava nel video.. Comunque ora sediamoci che ti racconto tutto!" mi ero già alzata, lui aveva finito di preparare il caffè, ci sedemmo e gli raccontai del video.

Poi gli domandai della sua ex moglie e mi rispose tranquillo:

"Non l'ho più sentita e sono anche felice di questo, magari ha capito…"

"Magari…" dissi, poi finii il caffè davanti a me..

"Con Guido quando vuoi fare?" mi domandò.

"Pensavo il fine settimana, va bene per te?" risposi felice che me lo avesse chiesto.

"Certo, magari portiamoli fuori a cena.."

"Si così non dobbiamo stare alzati fino a tardi per pulire.." 

E lui annuì, finimmo di fare colazione e sistemare, poi mi feci una doccia veloce e andammo al lavoro insieme…

"Comunque se stasera finiamo prima c'è una sorpresa per noi.." mi disse contento.

"Ah si? Ma non è il nostro anniversario!" gli chiesi mentre chiudevo il portone di casa.

"Deve per forza essere il nostro anniversario per farti una sorpresa?" mi rispose sempre più felice.

"Ah no! Ma cos'è?" continuai..

"Sorpresa, te l'ho detto."

"Va bene, adesso andiamo a lavorare che è meglio però…" e gli sorrisi, lui fece un leggero 'sì' con la testa ed andammo.

 

Ore 9.30 Ris.

 

Appena parcheggiammo la macchina mi diede un bacio, leggero, ma bello e passionale, e mi ricordò di chiamare Guido per sentire se aveva anche lui delle proposte per la cena.

Poi mentre chiudevamo la macchina Bianca e Milo ci salutano e saliamo con loro le scale per andare al lavoro.

Ci mettemmo subito al lavoro: organizzai una breve riunione per dirgli della mia 'scoperta' poi subito su tutti i computer.

Chi cercava tra gli ospedali, chi cercava tra i pronto soccorsi, io che continuavo a cercare altre notizie dai documenti…

Orlando e Ghiro erano tornati sul posto per trovare sangue o reperti vari che potessero farci capire come si era ferito..

Insomma ci davamo da fare. Dovevamo trovarlo questa volta. Si era fatta l'una e ancora nulla…

"Capitano possiamo?" mi chiede Milo.

"Certo entrate pure.." dissi, ma non mi accorsi che c'erano tutti.

'Che squadra' pensai…

"Abbiamo l'identità: si chiama Enrico Sangiusti, è originario di Lecce ma vive a Roma ed abita in via Tiburtina 47." dice Ghiro.

"Io invece ho trovato le cause delle sue uccisioni: la donna era una sua ex professoressa che non aveva una grande carriera. Si diceva che faceva prestazioni sessuali con gli alunni… Venne incriminata, messa in carcere per qualche anno poi per buona condotta uscì. Da Lecce si trasferì a Roma almeno dieci anni fa e si rifece una vita qui senza insegnare ovviamente. Pare che allora lo rifiutò prima come amante poi gli diede anche il debito e lo fece bocciare a scuola." mi disse Bianca.

"Complimenti…Altro?" chiesi.

"Si, l'uomo invece era il preside della scuola. La sua vendetta colpì anche lui perché approvò la bocciatura e non lo volle più in quella scuola." finì Bianca.

"E il bambino scusate?" chiesi.

"Il bambino capitano era il figlio di un suo compagno di scuola, ora divenuto adulto con una moglie e appunto il piccolo… Compagno che all'epoca era amante della professoressa e che invitò la professoressa a non concedersi ad Enrico. E quindi a bocciarlo." mi disse Milo.

"Dio mio che storia complicata. Andiamo a prenderlo. Bianca tu resta qui e cerca di scoprire altro. Magari le vittime prossime.. Sperando non ce ne siano…."

Chiamai Rambaudi e Sasso, prima, poi il Generale che mi diede l'ok per partire…

Orlando guidò la macchina ed io ero con lui. 

Dietro avevamo Ghiro e Milo e Rambaudi con rinforzi ancora dietro.

Appena arrivammo chiamai Bianca per sapere qualcosa… Ma ancora nulla.

Così entrammo a casa di Enrico.

Apparentemente non c'era nessuno in casa, 'la solita sfortuna'  pensai tra me e me.

Cercammo almeno qualche indizio e trovammo due foto senza un cerchio intorno, mentre le altre vittime erano tutte cerchiate.

Chiamai Bianca e le mandai le foto per mail.

Intanto Ghiro lavorava al computer per capire di più, Sasso controllava fuori e con lui Rambaudi.

Io e Orlando continuavamo a setacciare la casa da cima a fondo.

C'era una sigaretta accesa da poco e spenta subito, per cui non era andato lontano.

Mi chiamò Bianca.

"Ho i nomi capitano: Donatella e Mario Mangiapanni, via Carlos 50 Roma."

"Grazie!" chiusi il telefono e lo dissi a Rambaudi che corse ad avvisare il Generale. Ci muovemmo subito.

Quando arrivammo l'uomo purtroppo era già morto ma la donna respirava così chiamammo l'ambulanza che arrivò subito.

Nessuno traccia dell'assassino però..

Entrammo in casa, trovammo la pistola con cui aveva presumibilmente ucciso tutti quando, anche Mario..

"Non può essere andato lontano.. La sua macchina è ancora qui!" dissi, e Rambaudi annuì con la testa..

Era come se fosse sparito.

'La casa' pensai, e tornai indietro, provai a riguardare bene ovunque.

Fuori, dentro, tutte le stanze, bagno, sala, nulla.

"Non può essersi volatilizzato Lucia!" mi disse Orlando.

"No ma non lo troviamo…" gli risposi…

"Nel computer trovato qualcosa? Te lo sei portato dietro no?" chiesi a Ghiro.

"Si, solo che non c'è nulla. Nessuna foto di un nuovo colpo e molti documenti degli omicidi che già conosciamo." mi rispose.

Mi affaccia alla finestra e pensai…

"Cazzo il campo di fieno!"

Corsi fuori e trovai il suo berretto in mezzo al campo.

"Cazzo!" dissi con le braccia che mi caddero.

"Ci è scappato di nuovo…" concluse Rambaudi.

"Prendiamo tutto e torniamo al Ris, lo dobbiamo beccare." ordinai.

E così facemmo.

Tornammo con tutto al Ris.

 

Ore 18.00 riunione al Ris con il Generale.

"Generale!" dissi quando entrò.

"Lucia, squadra. I miei complimenti. Siamo, anzi siete, riusciti a salvare una vita. La donna è fuori pericolo per fortuna!" disse.

"Grazie al cielo." rispose Orlando.

"Novità da voi?" chiese poi il Generale.

"Stiamo analizzando da cima a fondo i reperti trovati a casa dell'assassino e l'arma del delitto invece trovata a casa dei Mangiapanni. Ghirelli sta setacciando il computer per trovare qualcosa.."

"Complimenti davvero Lucia." mi disse di nuovo il generale.

"Adesso lo dobbiamo prendere però.." gli risposi.

"Forza e coraggio. Ce la dobbiamo fare. Basta morti." concluse e se ne andò con un breve saluto.

Mi misi al computer ad analizzare i dati della pistola con cui aveva ucciso tutte quelle persone.

Toc Toc.

"Posso Lucia?" mi chiese Ghiro.

"Novità?" chiesi a mia volta.

"No purtroppo nessuna. Abbiamo le prove di quello che già sapevamo, ma di nuovo non c'è nulla. Spero solo non colpisca a caso ora.." mi disse sincero.

"Lo spero anche io. La pistola è quella che ha ucciso tutti! E c'erano le sue impronte." dissi io.

"Hai scoperto perché ha colpito anche i Mangiapanni?" chiesi.

"Si, la coppia anch'ella faceva parte di quella scuola: erano uno un bidello, Mario, che denunciava sempre i fatti e le marachelle che combinava Enrico tanto da fargli avere parecchie note, invece Donatella, la moglie, era una segretaria che aveva rifiutato dalla madre di Enrico la domanda per riscriverlo in quella scuola. Ovviamente sotto ordine del preside." mi rispose.

"Che storia. Dobbiamo prenderlo." dissi preoccupata.

"Lucia, andiamo tutti a casa, siamo esausti!" mi chiese Ghiro.

"Si andate pure, tutti." gli dissi sorridendo.

Uscì e andò a dirlo a tutti.

Ovviamente Orlando venne da me..

"Stai mandando via tutti?" chiese.

"Si, vai anche tu a casa, è tardi.. Sarai stanco!" gli dico.

"No resto qui, anzi… C'è una sorpresa per te visto che è presto per cui preparati.." E mi passa il giubbotto e la borsa.

"No dai, c'è da lavorare qui.." gli dico anche se non avevo molta voglia di lavorare.

"Nessun lavoro, ci pensiamo domani. Andiamo."

Mi perse e mi portò in un posto… Sorpresa.

La casa non era quella di casa così gli chiesi:

"Dove mi porti?"

"Te l'ho detto, una sorpresa."

"E quando l'avresti organizzata scusa?"

"Segreto!" e ride di gusto poi continua: "Aspetta e vedrai.."

Così accendo la radio e lascio scorrere il tempo.

Dopo una mezza oretta arrivammo in una casa su un laghetto piccolo.

Era un posto meraviglioso. Guardai Orlando e lui sorride.

Sapeva che mi sarebbe piaciuto.

La casetta era tutta di legno. Entrai ed aveva il bagno con la sauna, una piccola camera da letto con tutti i petali rossi sul letto una cucina in marmo e un piccolo balcone che si affacciava sul laghetto con sopra del cibo per la cena.

"Quando hai preparato tutto questo?" nel divano c'erano anche i costumi… 

"Ha fatto tutto un amico caro, la casa è sua il resto è idea mia, ma ha fatto lui visto che io lavoravo.." mi risponde..

"Cioè sono senza parole!" gli dico con gli occhi lucidi. 

Nessuno mi aveva mai fatto una cosa così bella.

"Ti piace?" mi chiede.

"Molto, molto" e lo bacio fortemente. Lo abbraccio e mi esce un leggero 'ti amo' vicino all'orecchio che contraccambia subito.

Iniziammo a cenare poi decidemmo per una sauna.

Ci mettemmo i costumi che erano nel divano, anche a quelli aveva pensato.

Poi ci immergemmo nell'acqua calda della sauna.

La sua vicinanza, quel posto, quel momento: lo desideravo con tutta me stessa e lui lo capì.

Si avvicinò a me, mi prese con le sue mani grandi ed avvolse il mio corpo con la sua presa.

Iniziò a baciarmi: partì dal collo, poi passò alle spalle, mi strinse ancora più forte e scese con le sue labbra che sfioravano ogni parte del mio corpo con leggerezza.

Ogni parte era attraversata dal calore del suo respiro e dalle sue labbra carnose.

"Non è meglio andare di là?" dissi sospirando. Non avevo nemmeno la voce…

Lui non rispose nemmeno mi prese in braccio, rise e mi gettò nel letto…

Avevamo bagnato tutto il letto con i costumi e la pelle bagnata… Ma poco importava.

Eravamo insieme.

Ricominciò a sfiorare il mio corpo con le sue labbra ma questa volta partì dai piedi e salì piano piano fino ad arrivare alle mie labbra… Le baciò fortemente, poi mi tolse il reggiseno del costume a partire dalle spalline e continuò..

Continuò a far sfiorare il mio corpo da quelle labbra così sensuali e attraenti.

Sapeva come farmi dimenticare di tutto, come farmi felice e come trasformare il nostro momento in uno speciale ed unico.

Decisi di capovolgere la situazione, lo presi io, gli tolsi lo slip e dal collo iniziai a percorre il suo corpo con le mie labbra.. Tutto il suo corpo.

Gli uscì un leggero gemito dopo un po' cosa che lo fece impazzire e glielo leggevo nel movimento del suo corpo.

Mi prese con forza, mi tolse gli slip che ancora avevo addosso e finalmente i nostri corpi si unirono.

Uno solo.

In un letto.

Emise un altro gemito di piacere, mi guardò negli occhi, mi sorrise ed io contraccambiai poi continuò tenendo le sue mani nel mio seno.

Passione! Era la sola parola che mi veniva in mente in quel momento di gioia.

Continuammo insieme in quei movimenti che sembravano meccanici, il mio corpo sul suo e viceversa, in maniera quasi sincrona, lui faceva godere me ed io lui. I nostri corpi si baciavano, parlavano dialogavano insieme. Fino al punto in cui prese la mia testa con le sue mani possenti e mi baciò. Prima le labbra poi il collo…

Ed appoggiò per l'ultima volta le mani sul mio seno, lo strinse, prima di staccare i nostri corpi e restare abbracciati per tutta la notte, stretti, insieme.

Alla mattina facemmo colazione molto velocemente per poi tornare al Ris e al lavoro, ma eravamo visibilmente felici entrambi.

 

Ore 10.00 al Ris.  /* mi dissocio dal personaggio di Lucia */

 

Orlando: "Hey, allora ieri sera? Com'è andata con Selvaggia?" chiese a Ghiro.

Ghiro: "Bene. L'ho portata in un ristorante carino qui a Roma, poi a fare una passeggiata e alla fine siamo andati a casa… Te?"

Orlando: "La serata più bella della mia vita Ghiro."

Ghiro: "Immagino dico quella casa già costava, se non era la più della tua vita ci doveva mancare poco…" e rise..

Orlando: "Smettila. Sono stato davvero molto bene."

Ghiro: "Sono contento per voi lo sai… Che fate stasera?"

Orlando: "Nulla perché?"

Ghiro: "Cena da me? Cucina Selvaggia.."

Orlando: "Va bene, a che ora?"

Ghiro: "Facciamo alle 8 da me?"

Orlando: "Perfetto. Milo e Bianca?"

Ghiro: "Poi glielo dico anche a loro…."

Orlando: "Vai, qui finisco io.."

Ghiro: "Grazie"

E gli diede una pacca sulla spalla.. Poi prima di uscire disse.

"Comunque anche io ieri.."

Orlando: "Lo avevo capito eh.." E si sorridono.

Intanto Ghiro va nella stanza accanto.

Ghiro: "Milo stasera cena da me ci siete?" 

Milo: "Si dai.."

Ghiro: "Perfetto alle 8 allora"

Milo: "Ok, poi lo dico io a Bianca. Dobbiamo portare qualcosa?"

Ghiro: "La compagnia."

Milo: "Spiritoso. Dai continuiamo a lavorare…"

Ghiro: "Agli ordini" e sorride verso Milo andando nella stanza accanto ad aiutare Orlando.

 

/* riprendo il racconto da Lucia */

 

"Si ma nulla quindi?" chiesi al telefono a Rambaudi mentre feci segno a Ghiro di entrare..

"Fatemi sapere..Ok… Ciao!"

E chiusi.

"Dimmi." chiesi a Ghiro che era entrato da me.

"Mi ha chiamato Sasso. Omicidio, pare, vicino al Colosseo." disse.

"Perfetto!" dico ironicamente.

"Mi porto Orlando e Milo?" mi chiede.

"No portati Bianca e Milo. Orlando lo voglio sul caso principale ancora.." gli rispondo.

"Novità?" mi chiede infine.

"Nessuna purtroppo, dobbiamo trovare noi degll indizi e la macchina che ha lasciato è l'ultima possibilità che abbiamo." gli dico .

"Ce la faremo lucia." mi rassicura e mi sorride.

Poi se ne va con gli altri per il caso al Colosseo…

"Orlando, andiamo ad analizzare la macchina.." gli dico.

"Ah l'hanno portata?" mi chiede.

"Si è di sotto…" gli dico.

"Ok, hai chiamato Guido per questo fine settimana? Domani è venerdì.." mi ricorda.

"No! Me lo ero dimenticata. Avviati che gli do uno squillo adesso veloce.." gli dico, e lo bacio.

Lui va verso la macchina io torno indietro.

"Guido!" dico quando risponde.

"La mia sorellina.." mi dice…

"Ascolta, devo lavorare ma.. Volevo proporti una cena questo fine settimana ci siete?" gli chiedo.

"Certo che si. Dove?" la domanda che non volevo.

"Hai idee? Se no possiamo fare in quel ristorante carino in centro, pensava Orlando.." gli propongo..

"Va bene quello, lo conosco, si mangia bene ed è carino! Ho voglia di vederti Lucia." mi dice dolcemente.

"Anche io Guido. Mi mancavi.." gli rispondo.

"Alle 8.30 va bene?" mi chiede.

"Perfetto. Prenoti tu per favore?" chiedo.

"Ok! A sabato." mi dice mandandomi un bacio.

"Allora a sabato!" gli dico e chiudo correndo da Orlando.

 

/* mi dissocio da Lucia */

 

Ghiro: "Sasso allora?"

Sasso: "Un ragazzo di 20 anni, con la moto è finito qui nel fosso, ma per i genitori non aveva bevuto."

Ghiro: "Effettivamente queste frenate non dimostrano che ci è caduto da solo."

Milo: "Guarda qui Ghiro. Un pezzo di auto."

Bianca. "E la moto è sporca di rosso in un lato."

Ghiro: "Repertiamo e portiamo al Ris."

 

/* riprendo da Lucia */

 

"Guarda qui Orlando!" e gli mostro una sigaretta quasi finita..

"Potrebbe essere di Enrico." mi dice.

"Esatto, e qui c'è anche della terra, nel posto dove guidava…" continuo..

"Forse riusciamo a trovare il posto anche se è poco… Aspetta! Guarda qui Lucia." mi dice.

"Fiori." dico.

"Si e nelle ruote è pieno. Analizziamoli magari ci portano nel nuovo nascondiglio!" continua lui…

"E questo cos'è?" gli chiedo.

"Polvere bianca! Potrebbe esserci utile." mi risponde prendendo il campione.

"Saliamo al Ris e analizziamo tutto." gli dico.

Su al Ris vediamo gli atri che lavorano al caso del giorno, tutti impegnati.. Mi avvicino da Ghiro e gli dico:

"Alle 15 facciamo una riunione da me in ufficio. Poi dillo tu agli altri."

"Ok Capitano!" mi risponde e poi torna al lavoro.

Io invece torno ad analizzare i reperti con Orlando, quella polvere bianca, i petali di fiore nelle ruote, la sigaretta e il quindi un possibile DNA.

Ci lavoriamo per almeno un paio di orette, quando mi accorgo che sono già le 2.30 ed alle 3 avevamo la riunione.

"Alle 15 abbiamo una riunione nel mio ufficio, vuoi andare a prenderti un panino veloce di sotto al Bar?" chiedo ad Orlando che non aveva mangiato come me.

"Eh un po' di fame ce l'avevo, ne vuoi uno? Anzi.. Accompagnami, tanto qui i reperti li abbiamo finiti… Vieni giù e torniamo su subito. Lo mangiamo là nel tuo ufficio." mi dice.

E vado con lui, prendiamo due panini veloci e freddi e una bottiglia di acqua liscia, poi torniamo su e mangiamo nel mio ufficio.

"Stasera Ghiro ci ha invitato da lui, ho detto di sì… Va bene?" mi dice Orlando.

"Certo, sperando che loro risolvano il caso alla svelta perché ci devono aiutare a trovare il nascondiglio dell'enigmista." gli rispondo.

"Cucina Selvaggia, se le vuoi dare una mano chiamala.." mi propone..

"Hai ragione non appena abbiamo finito la riunione vedo com'è la situazione e la chiamo così sento se ha bisogno. A proposito ho chiamato Guido, sabato nel ristorante che avevi proposto tu va bene. Verso le 8.30.." gli dico.

"Perfetto, prenota lui?" mi chiede.

"Sì, perché io non avevo il tempo e tu nemmeno…"

"Effettivamente…"

Toc Toc.

Sono le 15.

"Che puntualità ragazzi." dico alla truppa che entra.

Bevo un bicchier d'acqua ed iniziamo la riunione.

"Allora il caso del giorno?" chiedo.

"Un giovane che all'inizio poteva sembrare un incidente ma abbiamo analizzato a fondo i reperti e qualcuno ce lo ha buttato nel fosso… Con la moto!" dice Milo.

"Si, abbiamo trovato delle impronte di pneumatico vicino al battistrada, le abbiamo analizzate è una marca veramente famosa quindi irreperibile, più di 10.000 di macchine la usano, però abbiamo scoperto che lì c'era una macchina ed era troppo vicino al bordo della strada per essere una coincidenza.." continua Ghiro.

"Abbiamo poi analizzato la moto del ragazzo ed aveva della vernice rossa nella parte destra, l'abbiamo analizzata era fresca ed abbiamo fatto un controllo di macchine verniciate qui a Roma e ne sono uscite un centinaio…" dice Bianca.

"Conclusione: oltre al fatto che è un omicidio abbiamo anche ristretto il campo di quelle macchine attraverso i pneumatici usati e sono diventate 45." conclude Ghiro.

"Le analizzerete tutte?" chiedo.

"No, Milo ed io abbiamo controllato di recenti macchine che sono state portate dai carattrezzi per una ulteriore riverniciata… E ne sono uscite solo 2. Quindi avevamo intenzione di scoprire di chi sono." mi dice Ghiro per concludere il tutto.

"Perfetto andate!" gli ordino.

"Io invece capitano ho controllato anche le ultime chiamate del ragazzo ed in uscita c'erano tutte chiamate ad un numero che era la fidanzata, che ho fatto convocare, mentre in entrata c'erano tre chiamate tutte vicine di un solo numero che potrebbe essere l'assassino.. Ho provato a cercarlo sto aspettando i risultati…" mi dice Bianca.

"Perfetto continuate così, ce la farete entro oggi…" dico.

"Ecco la ragazza, vado capitano" e si congeda anche Bianca.

"Dai, che presto ci aiuteranno!" mi consola Orlando.

"Speriamo che lo chiudono veloce." rispondo.

Visto che gli altri erano andati via, finimmo di pranzare e poi continuammo le nostre piccole ricerche…

 

Ore 18.00 sempre al Ris.

 

"Ghiro allora?" chiesi per il caso di giornata.

"Allora Bianca ha interrogato la ragazza che ha detto che da tempo c'erano due che lo seguivano ma non sapeva bene il perché e non sapeva chi erano. Io e Milo abbiamo trovato la macchina intestata ad un certo Saverio Bianchi, e guarda caso il figlio è sparito da ieri. Sasso lo sta cercando. Comunque abbiamo trovato l'amico del figlio, Rosario Longhi, ce sta collaborando quindi a breve avremo anche l'altro." mi dice.

"E tu che fai qui allora?" chiedo.

"Relazione capitano" e mi sorride.

"Vai a casa.. C'e' Selvaggia che ti aspetta.." gli dico sorridendo.

"Capitano: li abbiamo presi. Il ragazzo stava fuggendo con una moto rubata, si chiama Luigi Bianchi. Invece Rosario ha collaborato, per questo lo abbiamo trovato." mi dice Bianca.

"Caso chiuso." confermo.

"Tutti a casa a mia!" urla Ghiro.

"Finisco una cosa e arrivo.." e mi dirigo verso il mio ufficio.

Mi giro per chiudere la porta e vedo Orlando che parla con gli altri, presumo per raccontargli dei nuovi indizi che abbiamo.

Avevamo qualche elemento in più: la polverina bianca veniva da un anestetico che sicuramente ha preso per il dolore al ginocchio… Il fiore era tipico delle zone di mare, ma non avevamo trovato molto, certo la zona l'avevamo trovata… E nella sigaretta la prova che alla guida c'era Enrico.

Basta.

Niente di più. Eppure doveva essere da qualche parte.

Presi il computer del seriale e iniziai a setacciarlo ancora, guardai ogni foto… Ogni singola foto…

Apparentemente nulla, poi un flash…

Ci assomigliava, in fondo. 

Lago, casetta, petali di fiore… Provai a cercarla su internet, ed effettivamente c'era.. Ma non era isolata…

Si erano fatte le sette e mezza, decisi che era meglio continuare domani.

Una pizza mi aspettava e dovevo anche passare a casa a cambiarmi..

Presi la macchina e andai a casa.

Orlando era già a casa di Ghiro a dare una mano. Mi feci una doccia e mi cambiai.. Poi preparai in bagno la biancheria intima rossa, quella che usavo per l'ultimo dell'anno, per fare una sorpresa a Orlando quando saremmo tornati a casa.

E andai a cena da Ghiro, sperando di non fare tanto tardi.

  
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