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Autore: Allyn    09/01/2013    3 recensioni
Shizuka e Ichiru...due anime sole, straziate dal dolore e dalla solitudine. Una Fic che apre una piccola parentesi sul loro rapporto.
[...]Ichiru l’ammirava, pendeva da quelle labbra perfette, immobili, incatenate da un sorriso triste.
In cuor suo, avrebbe voluto prendere gli angoli di quella bella bocca e curvarli all’insù, con un bacio. Uno di quelli dolci, pieni d’amore e di passione che aveva visto tra qualche coppia in strada, le poche e rare volte in cui usciva da quella magione priva di finestre [...]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichiru Kiryu, Shizuka Hio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Il suo sorriso triste-

Ichiru l’ammirava, pendeva da quelle labbra perfette, immobili, incatenate da un sorriso triste.

In cuor suo, avrebbe voluto prendere gli angoli di quella bella bocca e curvarli all’insù, con un bacio. Uno di quelli dolci, pieni d’amore e di passione che aveva visto tra qualche coppia in strada, le poche e rare volte in cui usciva da quella magione priva di finestre.

La sua bella padrona riposava in una tomba di ghiaccio, i candidi capelli sparsi e cristallizzati in quel freddo “letto”.

Le carezzò la guancia con il dorso della mano, per poi indugiare su quei due petali rossi, morbidi chiusi in un inevitabile silenzio.

Si chinò, lasciando che i capelli grigi, ora sciolti, gli scivolassero sulla fronte, chiuse gli occhi e poggiò le labbra su quelle della sanguepuro.

Non l’avrebbe mai saputo, mai, o forse già ne era a conoscenza...di quel suo amore segreto, di quella voglia di stringerla che covava da quando era ancora un ragazzino...

Due anime, sole, strappate, incomplete...ecco cos’erano. Se solo lei avesse voluto, lui le avrebbe anche dato il suo cuore zoppicante, quel cuore debole, tanto diverso da quello del suo gemello perfetto, forte, invincibile.

Lei lo aveva raccolto, lo aveva riportato alla vita, gli aveva donato il suo prezioso sangue...l’aveva tenuto con sé, in una muta e silenziosa malinconia. Così era cresciuto, venerandola come una dea, innamorandosene, come un sole irraggiungibile, lontano...per sempre, l’avrebbe amata per sempre...

Si staccò dalle sue labbra fredde, pensieroso, il cuore accelerato da quel gesto sconsiderato, ma che fortunatamente sarebbe per sempre rimasto segreto.

Le gambe snelle del giovane corpo di Maria Kurenai danzarono entrando nella stanza, con una piroetta raggiunse lui e quel bello e antico corpo addormentato, privo di coscienza.

“Ichiru, sei tornato di nuovo a guardare il mio corpo?” Chiese cantilenando. La voce di quella ragazzina non gli piaceva, era acuta e infantile, rispetto a quella originale e melodiosa di Shizuka.

“Sei ancora insoddisfatto, eh...che io sia dentro questo corpo...” Continuò scrutandolo, leggendo i suoi pensieri.

“Dato che non potete mostrarvi con il vostro vero aspetto, pazienza” Si limitò a risponderle.

“E’ solo che...” Indugiò mentre il corpo di Maria volteggiava spensierato davanti al suo.

“Cosa?” Sorrise.

“Vedervi parlare e agire in modo diverso dal solito...è strano”

“Sei uno che parla chiaro, eh?” Rise ancora una volta, spensierata, allegra, mentre con dita non sue sfiorava i lunghi capelli dell’originale.

“Il fatto che questa situazione mi diverta...è un male?” Sogghignò.

“No...” Rispose lui laconico.

“Capiti a puntino Ichiru...prego, bevi il “mio” sangue” Lo invitò, puntellando con le unghie la pelle del suo corpo addormentato, finchè una piccola goccia scarlatta non screziò il candore di quella mano senza vita.

Il ragazzo eseguì l’ordine, e nonostante il sapore di quel sangue sulla sua lingua umana fosse raccapricciante, bevve.

Poco dopo, asciugandosi le labbra macchiate le chiese: “Perché non mi trasformate in vampiro, Nobile Shizuka?”

Gli occhi stanchi, arrabbiati...Perchè solo Zero doveva aver avuto l’onore e la condanna di diventare un essere speciale, di divenire perfetto, come lei? Perché?

Lei rispose ad ogni sua domanda, e con quel visetto sorridente gli narrò anche la sua triste storia, il motivo per cui quattro anni prima, uccise i suoi genitori, e morse Zero. Vendetta. Vendetta e Capriccio.

Al termine del tragico racconto lo guardò, con quegli occhi che non le appartenevano.

“In realtà nutri rancore verso di me, non è così?” Domandò enigmatica.

Come avrebbe mai potuto odiarla? Lei era tutto il suo mondo, era la sua salvezza.

“No” Rispose glaciale, cercando di non far trapelare alcuna emozione dal suo volto, dagli occhi viola.

Il corpo di Maria Kurenai si avvicinò rapido al suo.

“Mmmh davvero? Allora anche tu ti sei macchiato di una grave colpa...” Gli fece una carezza dolce, con quelle mani non sue, poi rapida posò le labbra su quelle di Ichiru.

“Perché...perchè era così crudele?” Si chiese il ragazzo.

Ma non importava...finchè avesse potuto rimanergli vicino, finchè avesse potuto gioire della sua presenza, del suo sorriso triste, sarebbe andato tutto bene, perché anche in quel giovane corpo non suo, le labbra le rimanevano immobili in una smorfia carica di antico dolore.

Ichiru, dopotutto amava anche quello, quel sorriso triste tanto simile al suo.


ichishi

L’angolino allegro dell’autore.

Questa oneshot riprende il capitoletto extra del volume 8 di VK, rivisitandolo un po’. Spero vi piaccia. Ho sempre guardato con malinconia, il rapporto tra Shizuka e Ichiru, due anime sole...Lasciate pure un commento, critiche, consigli, esprimetevi insomma, se volete!!

Allyn
   
 
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