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Autore: TeenAngels_96    09/01/2013    1 recensioni
Elle & Matt
Lei: Una Ragazza Sola, Asociale e Che Nasconde Una Triste Realtà.
Lui: Nuovo Studente, Bello Da Morire e Presto Diventerà Popolare In Tutta La Scuola.
Cosa Hanno In Comune? Gli Stessi Corsi.
Riuscirà Matt a Scoprire Cosa Nasconde Elle? Lei Riuscirà Ad Aprirsi Con Qualcuno?.
E' La Mia Prima FF In Questa Sezione Quindi Siate Clementi, Vi Prego.
Besos, Lily.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Piove.
La pioggia,somiglia alle lacrime e ho sempre pensato che quando piove,  il cielo piange.
Come ora.
Sta piovendo e io piango con il cielo, rannicchiata vicino alla finestra della mia stanza. Forse per quel voto di merda, forse per non avere amici, forse per lui..
Lui è mio padre, o almeno dovrebbe esserlo.

- Piccola a Tavola! Ho cucinato il tuo piatto preferito: Cotoletta con patate - Smetto di piangere e con la voce più calma che riesco a fare, lo rispondo.

- Sto venedo, papà! - 

Esco dalla stanza, dopo essermi asciugata bene le lacrime, e a quanto pare il peggio è passato, così ora posso respirare normalmente.
Fortunatamente questa sera la cena è tranquilla.
**
Sono le sette ed è arrivato l'ora di alzarsi.
Con tutta la calma del mondo, senza far alcun rumore, vado in bagno e mi vesto. Apro la porta e guardo un po' in giro e dopo essermi assicurata che papà non ci sia, esco velocemente e mi dirigo verso la porta di casa.

- Papà io vado a scuola! Ci vediamo oggi. - 

E..Finalmente ero fuori.
Fuori da quella casa infernale.
Fuori dalla più crudele realtà.
Respiro a pieni polmoni l'aria fresca della mattina e mi dirigo verso scuola con il mio unico amico: L' I-Pod.
La musica è la mia vita ed è anche l'unico modo per calmarmi.
La strada non è molta da fare, ma ,come ogni mattina, mi fermo davanti ad un negozio di giocattoli e li ammiro estasiata. Vorrei avere avuto anche io una normale infanzia: avere una mamma e un papà che ti abbracciano, ricevere dei regali a natale, andara dai nonni, e giocare con altri bambini. Purtroppo non è stato possibile. E come ogni mattina, dopo aver guardato i giocattoli, vado via con una lacrima che mi scende lentamente sulla guancia.


8.15
Puntualissima, come sempre, entro in questo grande caos che tutti chiamano scuola. Sono tutti agitatissimi: chi corre per i corridoi,chi ripete per l'imminente interrogazione, chi scherza con degli amici, e chi spettegola su tutto o niente.
Come al solito nessuno si accorge di me, o almeno non lo fanno da molto tempo. Eh già, c'è stato un tempo in cui sono stata sulla bocca di tutti. Mi chiamavano "La Povera Sfigata Muta". Non perchè io non parlassi veramente, ma piuttosto perchè io non parlavo con nessuno. Avevo tutti gli occhi puntati su di me, tutti mi parlavano dietro, ridevano di me; ma io facevo finta di niente e ben presto cominciarono a spettegolare su qualcun'altro.

Apro il mio armadietto e prendo il libro di matematica. Penso che sia un bel modo per cominciare la giornata, io amo la matematica, anche se a molti può sembrare una pazzia, è l'unica materia in cui sono andata sempre bene ed è anche il miglior modo per non pensare alla realtà che mi circonda. 
Senza neanche accorgermene, mi ritrovo davanti all'aula di matematica e senza troppe cerimonie entro, togliendomi le cuffie dell'i-pod.
Vuota, che strano..
Scelgo un posto, quello vicino alla finestra, e mi siedo aprendo il libro sul mio banco. Ma all'improvviso sento il suono della campanella e tutto si fa più chiaro: a causa dell'i-pod non avevo sentito il suono della campanella e sono entrata prima di tutti. Che sbadata che sono!
Vedo una massa di adolescenti che entra in classe e come imbarazzata, abbasso il viso per non guardare nessuno in faccia.

- Su ragazzi, entrate! Forza! - Ed ecco che il professore di matematica entra in classe con la solita aria di "chi la sa lunga".Si siede e dopo aver dato uno sguardo alla classe si alza.

- Oggi test a sorpresa! - Dice tutto sorridente. 

Avrei voglia di dargli un bel pugno in faccia, ma non posso. Non credo che sarà tanto difficile, ma cavolo.. NON AVEVA IL DIRITTO DI FARLO!

- Ma prof! Non può farlo! - Una voce che proveniva dalle ultime file.

- Oh, Invece credo di sì, signor Calvin. - Dice il prof con quel fastidioso gigno che oggi ha deciso di fare a nostro dispetto.

- Signorina Dones può distribuire per favore - Mi guarda sorridendo.

- Sì - Fredda. Un tono che non far trasparire alcuna emozione. Perchè in questo ero brava: non far vedere le mie emozioni alla gente. Questo mi rendeva forte, o almeno lo credevo.
Mi alzo e comincio a distribuire i fogli datemi dal professore,ma all'improvviso sento la porta aprirsi e qualcuno che entra.


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Hola a todooo! Buon Anno a tutti, anche se è un po' in ritardo *eh,direi,siamo già a 9*
Ahah. Bè che dire... Questa storia è nata senza pretese; è solo un'idea,ma spero vi piaccia.
Mi piacerebbe ricevere alcune delle vostre considerazioni; e perchè no, anche consigli. 
Aggiornerò molto presto, credo in questi giorni. Quindi a presto!
Besos
  
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