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Autore: ShesHayley    09/01/2013    1 recensioni
Era la vigilia di Natale,la prima vigilia di Natale che passava completamente solo,per sua scelta. Negli ultimi mesi aveva allontanato tutto e tutti,il perché non lo sapeva nemmeno lui non faceva altro che ripetere a chiunque,persino a se stesso,che si era solo stancato: della sua vita frenetica,delle donne che cadevano ai suoi piedi, dei tour, della musica, anche un po’ dei suoi amici e avrebbe continuato all'infinito se solo avesse voluto.(...) Ma non riusciva a spiegarsi il motivo di tanta negatività nella sua vita, attribuì la colpa a tante cose: per primo agli astri, a qualche pianeta che risiedeva nella stessa traiettoria di un altro rovinandogli l’esistenza, diede la colpa anche al cielo, a causa di tutte le imprecazioni che aveva esclamato negli ultimi vent’anni ed infine aveva dato la colpa a se stesso,perché forse in quel buco nero voleva piombarci e non uscirne.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un Sinistro Canto di Natale.
A Rossana,una delle persone più dolci del mondo
A Ilenia,la mia Slasha che amo profondamente
E infine a tutti quelli che hanno il coraggio di leggere questa roba.


 

Era steso sul divano mentre fissava distrattamente il soffitto perdendosi nel filo dei suoi mille pensieri, a fargli compagnia solo il suo maltese bianco che dormiva profondamente sul divano beige che amava tanto.
Era la vigilia di Natale, la prima vigilia di Natale che passava completamente solo,per sua scelta. Negli ultimi mesi aveva allontanato tutto e tutti, il perché non lo sapeva nemmeno lui non faceva altro che ripetere a chiunque,persino a se stesso, che si era solo stancato: della sua vita frenetica, delle donne che cadevano ai suoi piedi, dei tour, della musica, anche un po’ dei suoi amici e avrebbe continuato all'infinito se solo avesse  voluto.
Anche Michelle l’aveva lasciato, gli aveva urlato che era stufa di lui e del buco nero in cui era piombato e in cui stava trascinando anche lei poco a poco.
Ma non riusciva a spiegarsi il motivo di tanta negatività nella sua vita, attribuì la colpa a tante cose: per primo agli astri, a qualche pianeta che risiedeva nella stessa traiettoria di un altro rovinandogli l’esistenza, diede la colpa anche al cielo, a causa di tutte le imprecazioni che aveva esclamato negli ultimi vent’anni ed infine aveva dato la colpa a se stesso,perché forse in quel buco nero voleva piombarci e non uscirne.
Si alzò di scatto dal divano furioso, facendo spaventare la povera Pinkly che si svegliò di scatto cominciando ad abbaiargli contro, spaventata, le ordinò di smetterla con tono autoritario e andò alla finestra che dava sul vialetto osservando attentamente il paesaggio: le altre case erano illuminate dalle grandi luci tipicamente natalizie, all’interno si scorgevano i bimbi che cantavano vicino l’albero applauditi dalle loro famiglie, chiunque avrebbe sorriso a quella scena, chiunque ma non Brian Haner Jr., il suo cuore si era ghiacciato poco a poco a causa degli eventi che la vita gli aveva portato a vivere,eventi che l’avevano distrutto poco a poco.
Andò a cercare la sua bottiglia di Jack Daniel ’s in cucina, si riempì il bicchiere e  bevve tutto d’un fiato, ad un tratto la sua attenzione fu catturata dalla segreteria del suo telefono, la lucetta rossa lampeggiava insistentemente segno che c’erano dei messaggi in segreteria, cliccò il pulsante e avviò il nastro :
«Uhm… Ehm Ciao Brian,ehm...come va?» scandì la voce nasale di Matt «E‘ da un po‘ che non ci sentiamo, da quando le gemelle sono andate via, sì perché alla fine è andava via anche Val,ha seguito Michelle, ma non è di questo che vorrei parlarti. Domani è Natale, ehm… io e i ragazzi vorremmo invitarti a pranzare con noi, Gena ha deciso di preparare qualcosa, allora vieni? Mi manchi Brian, manchi a tutti.» un rumore metallico  annunciò la fine della chiamata e il silenzio tornò a far da padrone nella stanza. Brian fissava il vuoto con aria strafottente, avrebbe passato il Natale con suo miglior amico, se stesso, non gli importava più di niente, di nessuno e gli andava bene così.

***

Dormiva profondamente quando un grande botto lo fece svegliare di soprassalto, spalancò gli occhi e prese la mazza da baseball che aveva vicino al suo letto e corse al piano di sotto cercando di fare meno rumore possibile.
Giunto in cucina si guardò intorno senza scorgere nulla, quando, ad un tratto,sentì una voce alle sue spalle :
«Per tutti gli alberi di Natale, quanto diavolo può essere rumoroso il teletrasporto?» Brian si voltò lentamente, terrorizzato,quando vide chi si trovava davanti sgranò gli occhi e spalancò la bocca  «AAAAAAAAAAH Brian, quanto mi sei mancato. Diavolo d‘un Gates, che mi combini?» «Tu… James.»disse Brian in un sussurro «Proprio io, in carne e…. Ehm io in persona.» disse Jimmy sorridendo «Oddio, mi hanno drogato, oppure ho bevuto troppo.» disse Brian sconvolto,  Jimmy scoppiò a ridere «Sei stranamente sobrio Gates, non preoccuparti.» disse ridacchiando «Allora sono morto o sto dormendo.» continuò Brian con un filo di voce «Sei sveglio e non sei morto,mi dispiace deluderti.».
Brian percorreva la stanza con le mani tra i capelli, si ripeteva che era impazzito,che stava solo sognando e che questo derivava quasi sicuramente dall’aver bevuto troppo qualche ora prima, ma doveva fare comunque qualcosa.
Si diresse verso il muro e cominciò a sbattere violentemente la testa «Ehi amico, frena.» disse Jimmy avvicinandosi a lui, il ragazzo si fermò un attimo e poi ricominciò «Razza di idiota,mi spieghi cosa diavolo stai facendo?» «Oddio è tutto vero, non è un sogno, tu sei qui,nella mia cucina, con me e il mio grande mal di testa. Merda.» disse Brian «Bell‘accoglienza del cavolo Gates.» disse Jimmy incrociando le braccia «Non mi vedi da anni e tutto quello che sai dire è ‘Merda’? Ma porca troia,dov‘è finito il mio Synyster Fucking Gates?» «Non lo so,e non intendo perdere tempo a cercarlo.» disse Brian scuotendo la testa «Ora mi spieghi che diavolo sta succedendo?» chiese disperato sedendosi,si sentiva strano, in colpa, sentiva un peso sul cuore, alzò gli occhi e li piantò negli occhi di quello che era, un tempo, il suo migliore amico e che continuava ad esserlo giorno dopo giorno, perché il suo ricordo non lo aveva mai abbandonato, era sempre lì da qualche parte a fargli compagnia in silenzio, senza far rumore, come solo lui sapeva fare. Perché Jimmy era sempre stato così, ti entrava dentro improvvisamente e non riuscivi a farlo uscire, nemmeno volendo, perché riusciva a riempirti le giornate anche solo con la sua voce, ecco perché era amato da tutti, era impossibile non farlo, dimenticarlo, perché lui continuava a vivere in ogni individuo, oggetto ed essere che l’aveva conosciuto, visto, anche solo di sfuggita.
«Sono qui per ordine del grande capo.» disse con nonchalance stiracchiandosi «Grande capo?» chiese Brian inarcando un sopracciglio «Spoiler, non fare domande. Questa è una specie di seconda possibilità che ti sta dando.» disse Jimmy guardandolo serio «Per quale assurdo motivo?» continuò Brian «Avevo dimenticato quanto diavolo fossi rompiballe.» disse Jimmy sorridendo amabilmente «Sicuramente» continuò «Non per l‘amabile condotta che hai avuto in questi ultimi mesi, ma per i ragazzi, Matt, Johnny e Zacky, che sono distrutti. Hanno perso già me, è stato difficile andare avanti, lo è ancora, ma da quando ti sei estraniato dal mondo tutto è peggiorato. Quindi lascia che ti mostri cosa stai perdendo, poi sceglierai.Nessuno ti obbliga, prendila come una gita…» Jimmy tese la mano a Brian e il buio inondò la stanza.

***

Natale 2002

Piombarono,ancora mano nella mano, in quello che era il grande soggiorno di casa Haner. Un grande albero di Natale campeggiava al centro della vasta stanza circolare, intorno al suo fusto erano posizionati una miriade di pacchetti di tutti i colori e dimensioni.
«Ma è casa mia.» balbettò Brian a Jimmy che, dopo aver alzato gli occhi al cielo, rispose «Zitto e sta' a guardare.» «Sei incazzato con me,vero?» chiese Brian con un sorriso tirato «Le faccende personali dopo, Brian. Se riusciamo a finire questo lavoro in fretta avremo tutto il tempo per parlare.» il ragazzo annuì e tornò ad aspettare che accadesse qualcosa.
Ad un tratto il campanello suonò e un Brian Haner appena ventenne con una magliettona dei Guns n’ Roses che gli stava enorme, scese velocemente le scale e andò ad aprire la porta. La stanza si riempì di ragazzi più o meno tutti sulla ventina, che si riunirono ben presto in un abbraccio di gruppo.
James, il più alto del gruppo, si avvicinò a Brian e lo abbracciò prendendolo in braccio «Brutto stronzo,stamattina ti ho chiamato ma stavi dormendo come un ghiro, avresti potuto richiamarmi.» disse mettendolo giù, il ragazzo lo fissò stranito, fece per rispondere ma da una porta si affacciò Suzy Haner che, con un grande grembiule rosso con delle renne e un gran sorriso dipinto in volto, salutò i ragazzi e poi si rivolse a James «Scusa Jimmy.» disse continuando a sorridere«E‘ stata colpa mia, caro, ho dimenticato di avvertirlo,sai con tutte le cose che c‘erano da fare e con Mckenna che correva da una parte all‘altra come un piccolo demonietto mi è proprio passato di mente» «Oh, non si preoccupi, può capitare. Allora intanto che aspettiamo la cena e il resto della famiglia andiamo in garage a suonare qualcosa? Giusto per passare il tempo.» «Io ci sto.» disse Brian sorridendo «Io anche.» dissero in coro Zacky e Johnny «Matt, tu che fai? Resti ad aiutare Suzy ai fornelli?» chiese Brian «Sai, credo di aver visto un bel grembiulino rosso che fa proprio al caso tuo Matt.» continuò spingendo l’amico «Oppure se non ti piace dovrei avere un costumino da elfo da qualche parte al piano di sopra, sono sicuro che  McKenna lo adorerà. Ama strizzare gli elfi.» Matt sbiancò «Divertente Syn, super divertente, che dire. Ti perdono solo perché è Natale e perché ho fame.» disse Matthew «Ora andiamo, dai.».
Si avviarono nel garage di casa Haner e si sedettero sui divanetti colorati disposti ai lati, quel luogo era abbastanza freddo, ma loro riuscirono a divertirsi lo stesso, perché ci riuscivano sempre,anche con poco, anche quando erano tristi.
Ad un certo punto ad interromperli fu una bambina,la piccola Mckenna annunciava saltellando che la cena era pronta andandosi ad accoccolare tra le braccia di Johnny «McKenna ha una cotta per Johnny.» disse Zacky canzonando Brian «Al diavolo, Zacky ha cinque anni, lo vede piccolino e crede che sia un bimbo anche lui.» rispose Brian ridacchiando «Parla il gigante.» aggiunse James «Sei tu che sei troppo alto, io sono alto nella media.» continuò Brian gonfiando il petto «Sì, nella media dei nani.» ridacchiò Matt «Johnny è più basso di me e anche Zacky.» «Io e Zacky però abbiamo più cervello di te, sicuramente. Da quando esci con quell‘oca di Michelle? Sei serio? Mostra questo interesse solo da quando abbiamo rilasciato l‘album,a me questa storia puzza da morire.» disse Johnny «Forse la mamma ha bruciato qualcosa.» rispose Mckenna facendo ridere tutti «Andiamo a cenare, ma non è finita qui, Brì.» disse Johnny continuando a ridacchiare mentre prendevano posto.

«Dobbiamo andare.» sussurrò Jimmy a Brian, aveva assistito alla scena con un sorriso nostalgico dipinto in volto. Si rese conto che tutto quello gli mancava, da morire. «Era tutto più facile allora.» disse mentre tornavano al presente «C‘eri tu.» continuò in un sussurro «Io ci sono sempre per te, io vivo, nelle vostre menti, nelle vostre canzoni e nei vostri cuori.» disse stringendolo in un abbraccio «Ora smettiamola con le smancerie, ho ancora tante cose da farti vedere.»

***

Casa Sanders era immensa e ampiamente decorata con lucine e festoni, sprizzava spirito natalizio da tutti i pori. Al suo interno si avvertiva un mite calore proveniente dal caminetto acceso.
 Ad Huntington Beach l’inverno era sempre piuttosto mite ma Matt aveva sempre sofferto il freddo come pochi, quindi in casa sua il camino, di sera, era sempre acceso.
Adoravano passare il tempo vicino a quel camino,ricordare i vecchi tempi e parlare delle super idee che avevano in mente per il futuro nuovo album in quel luogo diventava super rilassante, anche se da quando Jimmy era andato via tutto era diventato più difficile e doloroso avevano cercato comunque di mantenere la tradizione di passare il venerdì sera di fronte a quel bellissimo camino in marmo, che racchiudeva in quel fuoco tutta l’energia che mettevano in ogni cosa che facevano insieme, perché si erano resi conto di essere legati da un filo invisibile e che nessuno poteva fare a meno dell’altro, l’avevano capito quando Jimmy era andato via, forse, si ripeteva spesso Brian, l’avevano capito troppo tardi.
Anche quella sera Matt, Johnny e Zacky erano seduti attorno a quel caminetto,a fare loro compagnia Lacey, Gena, Mckenna e due ragazze, due ragazze che Synyster non aveva mai visto in vita sua.
«Dove siamo? E loro chi sono?» chiese Brian riferendosi alle due ragazze «Man, con calma.» disse Jimmy sorridendo «Siamo a casa di Matt ed è quello che sta succedendo in questo preciso istante. Stai vivendo in diretta la loro vigilia di Natale a casa Sanders, Brian.» «Wow.» si limitò a riprendere Brian «Loro chi sono?» «Vuoi aspettare un attimo?» disse Jimmy ridacchiando «Sono le migliori amiche di Mckenna,Sam e Nana, che tecnicamente si chiama Elisabeth James ma lei odia tutti e due i nomi e preferisce di gran lunga Nana.» disse Jimmy soddisfatto «Perché mi hai portato qui?» «Avevo dimenticato quanto fossi impaziente.» disse Jimmy «Detto questo,sta a guardare e non rompere,so quello che faccio, devo ricordarti che l‘idiota tra i due eri tu, non io.» Brian ridacchiò e continuò a guardare la scena.
«Hai messo a letto Owen?» disse Zacky «Sì, era stanchissimo e iper attivo per questa storia di Babbo Natale.» rispose Matthew ridacchiando «E‘colpa di Nana che gli mette in testa certe cose.» s’inserì Johnny «Oh, sta zitto Johnny, ha cinque anni e sua madre è andata via di casa, sto cercando di evitargli dei traumi.» rispose la ragazza cominciando a giocare con i suoi capelli tinti di blu alle punte «Ora capisco perché ti adora tanto.» sorrise Gena «Già, tu e Sam siete fantastiche con quel bambino.» riprese Lacey.
«Modestamente, sono amiche mie.» disse gonfiando il petto Mckenna «Sei tutta tuo fratello.» disse Zacky ridendo per poi rabbuiarsi «A proposito di Brian» cominciò Johnny«Ti ha risposto?» concluse guardando Matthew e tirando a se Lacey,facendole posare la testa sul suo petto per poi cominciare ad accarezzarle delicatamente i capelli «No.» rispose il cantante con un sorriso amaro in volto «Mckenna, tu l‘hai sentito?» chiese Zacky alla ragazza «Sparito, da circa cinque mesi. L‘ho cercato persino a casa, come avete fatto voi, ma niente, non mi vuole vedere.»rispose triste la ragazza «Oh, Mckenna non preoccuparti.» disse Sam abbracciandola «Sono sicura che si riprenderà e tornerà da voi. Siete i suoi migliori amici e tu sei sua sorella, non può fare a meno di voi.» continuò asciugandole le lacrime «Ti prometto che domani sarà con noi a mangiare come un maiale e a passare del tempo con te,come prima. Dovessi andare io stessa a prenderlo per i capelli,nulla può Synyster Gates contro SuperNana.» disse l’altra ragazza imitando un super eroe «Matt sei un vecchiaccio, potresti evitare di sbadigliare come un novantenne,sono solo le dieci di sera.» continuò poi accoccolandosi a lui «Aww, Nana è così piccola che tra le braccia di Matt nemmeno si nota.» disse Gena sorridendo «Siete la tenerezza.» continuò Lacey «Donne.» sbottarono infine Johnny, Zacky, Sam e Mckenna, queste ultime imitando uno strano accento inglese e una voce mascolina, facendo ridere tutti. «Oh, smettetela!» esclamarono in coro arrossendo Nana e Matthew. Era la prima vigilia di Natale che passavano in assenza di Brian,la tristezza nell’aria era comunque palpabile ma avevano ancora un po’ di forza, un po’ di coraggio per andare avanti.

«Vedi Brian? Loro hanno bisogno di te come tu hai bisogno di loro.» disse Jimmy guardando negli occhi l’amico «Io non lo so. Non credo di meritarli, preferisco la solitudine, almeno non dovrò sentirmi sempre in debito con loro.» «Cosa diavolo vai blaterando?» «Non lo so, credo di non avere più scuse oramai.» disse rivolgendo un ultimo sguardo alla  scena a cui stavano assistendo «Torniamo a casa?» chiese poi «Ho ancora una piccola cosa da farti vedere.» il ragazzo annuì e si perse nuovamente nei grandi occhi azzurri di Jimmy.

***

Uno strato spesso di neve era depositato sul muretto di fronte ad un grande edificio.
Brian rivolse a Jimmy uno sguardo interrogativo, non conosceva quel posto, non lo aveva mai visto in vita sua, ma lo inquietava parecchio.
L’amico gli fece cenno di avvicinarsi al grande portone e di entrare con una figura minuta che era davanti a loro. Era imbacuccata alla  meglio per reggere il freddo di quei giorni, entrò nella grande struttura e una signorina le sorrise amabilmente indicandole la porta infondo al corridoio.
Entrò silenziosamente e si levò il gran cappotto rivelando una ragazzina di massimo quattordici anni che si avvicinò al letto di un uomo, piuttosto anziano «Signor Haner» disse con una vocina docile «Ha visto? Ho mantenuto la promessa, sono venuta a farle compagnia anche la mattina di natale.» Brian sgranò gli occhi alla vista dell’uomo, i tratti erano solcati da profonde rughe, lo sguardo triste lasciava trasparire tutta la felicità che aveva nel rivedere la ragazzina.
«Oh, ho visto Jane, grazie mille per essere passata.»  disse sorridendole «Passato una bella vigilia?» chiese l’uomo, la ragazzina annuì «Oh, sì, mamma mi ha anche promesso che le porterà un pezzo di torta più tardi. Doveva vedere il caos che c‘era ieri a casa. Zia ha bruciato il pollo e papà è uscito fuori dai gangheri.» disse sorridendo e contagiando l’uomo.
«Mi fai una promessa?» disse l’uomo alla ragazzina, dopo un breve silenzio, lei annuì nuovamente «Certo, signor Haner, è un buon amico e mi ha insegnato tanto, perché non dovrei?» «Promettimi che non farai i miei stessi errori, che cercherai di non separarti dai tuoi affetti per niente al mondo anche se avrai voglia di stare sola. Promettimi che non finirai come me in un posto assurdo ad invecchiare, dimenticata da tutti.» «Oh,signor Haner.» disse la ragazzina abbracciandolo «lo prometto. Ora devo andare, ancora buon Natale, passo più tardi con la torta.» salutò con la mano e corse via con gli occhi lucidi.

«Credo che tu abbia visto abbastanza, su, torniamo a casa ora.» disse Jimmy ad un Brian ancora sconvolto.

***

«Ora andrai via, di nuovo.» disse Brian guardando Jimmy negli occhi «Io non ci riesco.» riprese poi «Non riesco a stare senza il mio migliore amico, sento un vuoto dentro, che mi sta letteralmente ingoiando.» Jimmy lo abbracciò «Ricorda che io sono sempre qui» e gli mise una mano sul cuore «Ti ricordi della promessa che ti ho fatto l‘ultimo anno di liceo?» Brian annuì «Ti ho promesso che ci sarei sempre stato per te, nonostante tutto, che ti sarei stato sempre vicino. Bene, io ti sono vicino e quando avrai bisogno di me, sappi che ascoltando il tuo cuore troverai sempre la risposta, ora devo andare. Ti voglio bene Brian, salutami i ragazzi.» e sparì così come era venuto in un suono sordo, lasciandolo a riflettere su quello che aveva visto.

 ***

Si svegliò all’improvviso e sorrise come non faceva da mesi, il sole tiepido della California splendeva alto nel cielo azzurro, fissò quel bellissimo azzurro e pensò agli occhi del suo migliore amico, quel migliore amico che ancora una volta lo aveva salvato da se stesso.
Si preparò in fretta per poi uscire di buon ora, si fece un giro per Huntington per poi recarsi a casa di Matt. Una volta arrivato suonò con difficoltà il campanello e successivamente cominciò a sentire il battito del suo cuore accelerare,aveva paura,una strana paura di non essere il benvenuto.
Poco dopo la porta si aprì e una ragazza dalla chioma rossiccia lo guardò sorridendo «Ehm...Ciao, hai bisogno di qualcosa?» disse «Sono Brian, sto cercando Matthew, è casa sua no?» disse Brian sorridendo a fatica, la ragazza sbarrò gli occhi e poi urlò «RAGAZZI C‘E‘ BRIAN.» lo abbracciò e gli diede un bacio a stampo per poi trascinarlo nel soggiorno dove venne travolto dall’abbraccio di tutti i presenti.
«Quanto mi sei mancato, Brian.» disse Mckenna asciugandosi le lacrime per poi raggiungere le sue amiche «Brutto figlio di puttana, ti sei deciso a tornare da noi eh?» continuò Matt abbracciandolo nuovamente «Buon Natale Brian» dissero infine Zacky e Johnny «Oh ti dobbiamo presentare i nuovi acquisti della banda» dissero Gena e Lacey sorridendo «Lei è Sam» disse Gena indicando la ragazza con i capelli rossi «E lei è Nana, Owen lo ricordi ancora no?»disse Lacey indicando Nana con in braccio il bimbo sorridente «Zio Brian, mi sei mancato.»disse il piccolo tuffandosi nelle braccia del chitarrista,che sorrise «Anche tu piccolo.» disse l'uomo dopo una lunga pausa, poi strinse la mano a Nana e rivolse lo sguardo a Sam «Mi hai baciato, ora mi devi un appuntamento sai?» i ragazzi si fissarono e scoppiarono a ridere «Be‘ magari nasce qualcosa però, Sam credo che tu debba aspettare, il signorino ha tante cose da raccontarmi ed io e i ragazzi non possiamo proprio aspettare.»disse Johnny, Brian annuì e si diresse con loro verso il solito caminetto pronto a ricominciare a vivere.

asdfghjkl
 
 Nana's Corner
Ciao bella gente!
E' la prima volta che pubblico in questa sezione,
in questo momento sinceramente vorrei solo scappare il perchè non lo so nemmeno io.
Sono a conoscenza che il periodo natalizio è giunto al termine ma il mio computer 
era momentaneamente fuori uso (come il mio braccio) ed è ritornato nel mondo dei vivi solo oggi,
quindi eccomi qui a schivare sputi,ortaggi e  fischi (?).
Questa inizialmente era una one shot scritta solo per Matarrais ,
una sorta di secondo regalo di Natale,
ma poi l'ho pubblicata per una scommessa assurda...
Va be' mi piacerebbe sapere il vostro parere,una piccola recensione anche 
solo con scritto 'Hey non sei un completo fallimento,è carina' o anche 
'Mai letta una cosa più schifosa,vai a piangere nell'angolino e tieniti lontano 
da altre possibili  one shot oppure fai un favore al mondo TAGLIATI LE DITA ' (?) mi va bene.
Vi ringrazio se siete arrivati a leggere  tutta la pappardella che ho scritto
e ancora di più se state leggendo le mie pippe mentali.
Tanto amore.
Ora vado a rintanarmi nel mio angolino come al solito.
Byeee.
   -Nana.

P.S Con una recensione salverai un arto dolorante dell'autrice che 
si fa male anche stando ferma,quindi yo!
  
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