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Autore: ZadesMyOTP    09/01/2013    0 recensioni
Nica ha 17 anni, ha amiche che le vogliono bene, genitori he bene o male la supportano, nessun problema a scuola... Ma le manca qualcosa, che potrebbe arrivare proprio a Capodanno...
Ok non sono per niente brava nelle introduzioni... Comunque sia, non posso obbligarvi a leggerla (xD) ma spero mi vogliate dare una chance, e spero apprezzerete la mia storia!
Ispirata alla canzone Ho Hey dei The Lumineers.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capodanno? Nica affondò la testa nel cuscino. Aveva appena aperto gli occhi dopo una lunga notte di sonno. Non aveva ancora digerito tutti i pandori, panettoni e torroni vari. Mancavano meno di due giorni al 2013 e non sapeva come festeggiare. Le opzioni non mancavano, infatti era stata invitata a più di un paio di feste. Una era nella piazza del suo paese, altre sparse in quelli vicini. Non avrebbe alcun problema a raggiungere quei posti, e conosceva amiche o amici che ci sarebbero andati, quindi avrebbe potuto scroccare qualche passaggio, in caso. Il problema non era proprio quello. Anzi, se ci fossero state meno feste sarebbe stato meglio. Starebbe stato più semplice decidere dove andare. O se stare a casa. Ma ovviamente niente era semplice.  Era da poco passato l'entusiasmo per il famoso 21 dicembre 2012, giorno della fine del mondo secondo il calendario Maya, giorno in cui nulla accadde. In classe, alle 11:20 si erano tutti tenuti per mano a formare una lunga catena, urlando i secondi del countdown sotto gli occhi stupiti della prof di matematica, attendendo le fatidiche 11:21, che passarono come ogni altro minuto della sua vita, il cuore leggermente più veloce del solito. Era stupido credere che sarebbe veramente successo qualcosa. Eppure, in fondo, una piccolissima parte di lei aveva paura. Paura che sarebbe finito il mondo, azzerando tutte le sue chances di stare con un ragazzo, o meglio, IL ragazzo che le piaceva; o di passare ore a ridere con le sue amiche come fossero ubriache, si, ubriache di battute e risate. Seriamente, ridere era meglio di una sbronza. Quel ridere talmente forte che ti blocca il respiro, e ciò che ti ha fatto ridere può sembrare, o forse è, talmente insignificante che tutti gli altri ti guardano e pensano 'questa è ubriaca'. Tutti gli altri, tranne le persone che ridono con te. E ridere assieme a qualcuno è stupendo, guardarsi negli occhi e ridere ancora più forte, come se quello sguardo valesse più di mille parole. E, forse, vale davvero così tanto. Proprio tra quelle risate e molti pandori, tra cadute sul ghiaccio quando erano a pattinare e palle di neve che finivano anche sotto le canottiere, il 29 dicembre era arrivato e ancora non sapeva come avrebbe festeggiato Capodanno. Cercò, in quei due giorni, disperatamente di scoprire cosa LUI avrebbe fatto per la fine dell'anno, magari avrebbe potuto incontrarlo a questa o quella festa e sarebbe... non sarebbe successo niente. Mai. Quando si dice pessimismo. Se lui non ci fosse stato, allora, al diavolo! Avrebbe baciato qualcun'altro sotto quel cavolo di vischio (un vischio che probabilmente non ci sarebbe neanche stato). Così si ritrovò a festeggiare Capodanno in casa di un'amica, bevendo liquore alla liquirizia e limoncello sperando di digerire tutto quel che avevano mangiato. Un quarto d'ora prima dello scoccare della mezzanotte si precipitarono tutti fuori e iniziarono a correre verso la piazza del paese, dove ci sarebbe stato uno spettacolo di fuochi d'artificio. Fino a quel momento non era stato chissà che, aveva più che altro mangiato e parlato con amici e altre persone che conosceva appena, ma che parevano molto simpatiche. Aveva, per un attimo, pensato a come si stavano divertendo alcune sue amiche che erano andate alla festa in discoteca. Le aveva quasi invidiate. In piazza si era giá radunata un po' di gente, e mancavano 5 minuti. C'erano quelli che guardavano sù all'orologio del campanile, altri invece controllavano l'ora sul cellulare o sull'orologio da polso. Quando i primi fuochi scoppiarono metà della gente non se li aspettava. Nessuno aveva pensato a sincronizzare gli orologi, ovvio. Lei pure era un po' distratta, stava riflettendo su quanto questa festività è realmente frivola e senza senso, perchè in fin dei conti è solo un numero che cambia, tutto il resto rimane lo stesso. Anche i mesi finiscono e ricominciano, ma mica si festeggia ogni fine mese. E poi, non è che in un determinato momento cambia tutto...- lo scoppio di un petardo vicino ai suoi piedi la fece sobbalzare. Qualcuno urlò "BUON DUEMILATREDICI!" e tutti iniziarono a farsi gli auguri, sicuri che a quel punto il 2013 fosse sicuramente iniziato. Aveva già stretto un paio di mani e dato qualche bacio sulla guancia quando sentì chiamare il suo nome e qualcuno mise una mano sulla sua spalla. Si girò e senza nemmeno guardare chi fosse iniziò a dire "auguri!" ma si fermò a nemmeno metà della parola, il suono soffocato nella bocca. Il ragazzo che l'aveva prima cercata era in piedi a pochi millimetri da lei, una mano all'altezza dei suoi fianchi e l'altra sulla sua guancia arrossata per il freddo. Le loro labbra si toccavano, e poteva sentire il calore irradiarsi in tutto il corpo. Lui la stava baciando, la stava baciando e lei credeva che fosse solo un sogno.
  
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