Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: heigivemelove    09/01/2013    5 recensioni
Tutto è cambiato da quel giorno, e chi avrebbe mai pensato che mi sarei innamorata, di te?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Everything has changed -
 
Prologo.
Mi presento, io sono Helen. Ho quasi diciassette anni e vivo a Brighton, una città in Inghilterra. Non sono felice. Non ho una vera famiglia, mio padre è morto quando avevo dieci anni, mia madre è un'alcolista e quando ne ha voglia mi picchia, ormai sono abituata, capita quasi tutte le sere. Ho passato un periodo in cui mi facevo del male, ma ho smesso perchè sapevo che non sarebbe cambiato niente. Ho un disturbo, sono bipolare, cioè cambio continuamente umore, e spesso sono depressa, per questo disturbo prendo molti farmaci. Per questa cosa ho paura ad avvicinarmi a qualcuno, a parlarci, ed ogni volta che capita divento nervosa, interrompo il discorso e me ne vado. A scuola vado male, non ho amici, i miei compagni mi odiano, non ho nessuno. Fino a poco tempo fa dei ragazzi mi picchiavano, ma un mio professore l'ha scoperto e ha denunciato i ragazzi. Un problema in meno, ma sono stanca di questa vita, voglio andarmene, per sempre.
 
 
****
 
Quella sera mia madre tornò prima del solito, invece di fare le tre di notte si decise a fare le undici. Era tornata a casa con un uomo, erano entrambi ubriachi.
Non era la prima volta che portava a casa un uomo sconosciuto e ormai ci avevo fatto l'abitudine. Ma quella sera era diversa..
- Helly! - urlò mia madre entrando in camera mia.
- Che vuoi? - le chiesi scocciata.
- Non mi rispondere in questo modo, sono tua madre! - urlò buttandomi sul letto.
- Ma che fai? Vattene. - dissi a voce alta.
Mi tirò i capelli e mi ributtò sul letto. Dopo venne l'uomo e mi diede qualche schiaffo, intanto ridevano e si baciavano.
- Andatevene! - urlai piangendo
- Calmati ragazza, adesso andiamo. - esclamò l'uomo.
L'uomo si avvicinò a me cercando di darmi un bacio ma mi scansai e lo spinsi.
Li feci uscire velocemente e chiusi la porta.
Ero stanca di quella situazione, non ce la facevo più, non volevo più vivere col timore che ogni sera tornasse mia madre facendomi del male.
Preparai uno zaino con qualche maglietta e un paio di jeans.
Uscii di corsa dalla finestra e scappai, era già l'una di notte, non sapevo dove andare, da chi andare, ero sola, completamente sola.
Ero stanca e volevo dormire, così mi stesi su una panchina, e passai tutta la notte lì.
Mi svegliai verso le sette, le otto di mattina, dovevo trovare un posto in cui stare.
- Ti sei persa? - mi chiese qualcuno.
- Cosa? - chiesi confusa voltandomi.
Era una ragazza.
- Ti sei persa? - mi richiese.
- No, no. - risposi a testa bassa.
- Sicura? - chiese ancora.
- Sicura. - risposi ancora.
La ragazza se ne stava quasi per andare ma la bloccai.
- Posso chiederti una cosa? - gli domandai.
- Certo, dimmi. - rispose sorridendo.
- Sto cercando un posto in cui stare, sai dove posso andare? - domandai.
- Quanti anni hai? - mi chiese.
- Quasi diciassette, perchè? - dissi.
- Sei scappata? - chiese.
- Ehm.. Sì. - risposi.
Come sempre diventai nervosa e stavo per interrompere il discorso, ma la ragazza mi prese la mano e mi fermò.
- Se vuoi puoi venire in una casa famiglia. - disse.
- No, grazie. - esclamai.
- Sei sicura? Non è così male. - mi chiese.
Ci pensai un po', non era una brutta idea andare in una casa famiglia.
- Non lo so, tu vivi in una casa famiglia? - gli domandai.
- Sì, sono scappata di casa quando avevo tredici anni. - rispose.
- E com'è una casa famiglia? - domandai.
- All'inizio è difficile, ma dopo qualche mese ti piacerà. - rispose.
- Beh allora, posso provarci. - dissi.
- Vieni con me. - affermò cominciando a camminare.
La seguii fino a casa, che non era molto distante dal posto in cui eravamo. Arrivati in quella casa, c'erano due ragazzi.
- No, aspetta. - dissi indietreggiando.
- Non ti preoccupare, fanno tutti parte della casa famiglia. - affermò tranquillizzandomi.
Mi prese per il braccio e mi fece entrare, ero nervosissima.
- Ciao ragazzi. - disse a voce alta la ragazza.
Nessuno rispose.
- Non farci caso, vieni con me! - esclamò.
Mi portò in cucina, nella quale c'erano i genitori, penso.
- Bob, Mary devo presentarvi una persona. - disse.
- Salve. - dissi.
- Ciao, tu sei? - chiese l'uomo.
- Helen. - risposi.
- Io sono Bob, e lei è Mary, molto piacere. - esclamò.
- Helen, ha bisogno di una casa. - disse la ragazza di cui non sapevo ancora il nome.
- Puoi rimanere da noi, se tu vuoi. - disse Mary avvicinandosi a me.
- Se per voi non è un problema.. - mormorai.
- Ma certo che puoi rimanere, ci fa piacere. - affermò Bob.
- Noi adesso dobbiamo andare, torniamo tra qualche ora, Jade falle vedere la sua stanza, d'accordo? - chiese Mary.
- Certo Mary, a dopo. - disse Jade.
Mary e Bob uscirono, Jade mi fece vedere la casa, ed era veramente grande, poi mi fece vedere la mia stanza.
- Ma in quanti siete in questa casa? - domandai.
- Con te siamo sei. - rispose.
- Se è un problema per voi, non vi preoccupate, cerco un altro posto. - dissi.
- Non ti preoccupare, hai sentito Mary e Bob, per loro va bene. - rispose.
Non risposi ma le sorrisi e quello significava un grazie e lei, a quanto pare, lo aveva capito. Mi cambiai perchè puzzavo davvero tanto, poi tornai da Jade, che stava parlando con i ragazzi.
- Fatto? - mi chiese.
- Sì, grazie per i pantaloncini. - la ringraziai.
- Niente, ti stanno anche bene! - rispose sorridendo.
- Non ci presenti la tua amica? - domandò uno dei ragazzi.
- Ah sì, lei è Helen e vivrà con noi. - disse Jade.
- Ciao. - salutai.
- Lui è James, e lui è Edward. - disse Jade presentandomi i ragazzi.
Restammo qualche secondo in silenzio.
- Dov'è Toby? - chiese Jade.
- Dovrebbe tornare tra qualche minuto. - rispose Edward, penso.
Entrò un ragazzo, biondo con gli occhi azzurri che catturò subito la mia attenzione.
- Eccolo Toby. - urlò Jade.
- E' successo qualcosa? - chiese il ragazzo.
- E' arrivata una nuova ragazza. - esclamò Edward.
Il ragazzo mi guardò e sorrise.
- Toby, piacere. - disse con voce bassa porgendomi la mano.
- Helen, piacere. - risposi.
 
****
 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: heigivemelove