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Autore: Echo85    10/01/2013    8 recensioni
SPOILER 5X13
Era arrivato il momento. Era ora di tornare lì, lì dove il suo cuore si era spezzato per sempre.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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NOTE INTRODUTTIVE: Non avrei mai pensato di scrivere una ff e invece qualche mese fa l’ho fatto. Non avrei pensato di scrivere una storia ambientata nel futuro e invece eccomi qui. (Non l'avrei mai pensato perché all’inizio le saltavo, non mi piaceva leggere i personaggi trasportati in un'altra epoca. Successivamente, invece, con mia sorpresa, hanno cominciato ad appassionarmi parecchio e così le ho recuperate. Ora, dopo la 5x13, leggerei solo quelle). Quindi diciamo, che come la precedente, anche questa è un tentativo. Quando ho pubblicato il primo capitolo dell’altra, era quasi scritta tutta invece di questa ne ho pronto solo un ulteriore.
Per questo non so come andrà a finire, ho solo qualche idea e spero di riuscire a portarla avanti, voglio provarci.
Ci tengo a ringraziare Yamane_chan, DoraInPoi e melleth. Con le vostre parole mi avete davvero invogliato a scrivere ancora. Grazie :)



DISCLAIMER: Questi personaggi non mi appartengono. Tutti i diritti sono riservati al legittimo proprietario del copyright: la BBC. Non ho fini di lucro.






I'M LOOKING FOR YOU AGAIN




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Era arrivato il momento.
Era ora di tornare lì. Lì dove il suo cuore si era spezzato per sempre.
Merlin era così stanco. Erano migliaia di anni che girava il mondo aspettando il giorno in cui avrebbe finalmente ripreso a vivere, ma questo sembrava non arrivare mai e la sua speranza cominciava ad affievolirsi sempre più.
Non sapeva né dove né come né quando avrebbe rivisto Arthur.
Arthur. Pensare a lui, nonostante fossero passati milioni e milioni di ore, gli procurava ancora una lacerante fitta al petto.
Perderlo lo aveva distrutto. Gli aveva fatto perdere anche sé stesso.
Il dolore che aveva provato era stato così immenso che tante volte si era chiesto come potesse non averlo ucciso. Come fosse in grado di reggersi ancora in piedi dopo lo strazio che aveva patito e stava patendo.
La risposta, però, arrivava subito. Le parole di Kilgharrah gli rimbombavano nella mente, dandogli la forza di resistere.
Era salvo proprio perché si era aggrappato a esse con tutte le energie e la convinzione che possedeva.
Ripensò alle sensazioni che aveva provato quando aveva perso il suo re e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
 
“It’s too late…it’s too late”, gli aveva sussurrato Arthur, prima di poggiare una mano sulla sua.
Lui però non aveva voluto accettare che fosse davvero troppo tardi.
 
Non poteva essere vero, non stava succedendo, continuava a ripetersi.
No, Arthur non l’avrebbe lasciato. Il suo destino era salvarlo e lui non avrebbe fallito.
Aveva provato ad alzarlo, ma ormai il suo corpo era stanco e inerme.
Era stato in quell’attimo che il suo cuore aveva cominciato a morire.
Il sentirsi così impotente, nonostante fosse invece così potente, l’aveva fatto sentire completamente inutile.
La consapevolezza che fosse davvero arrivata la fine, lo aveva annientato.
L’incredulità di fronte al fatto che ciò che aveva sempre provato a evitare con tutte le sue forze, stesse invece accadendo, era troppo grande per diventare una consapevolezza.
Si sentiva come se stesse vivendo un incubo dal quale presto si sarebbe svegliato.
Era sconvolto, ma non aveva voluto arrendersi e aveva continuato a provarci.
 
“Just… just hold me, please”, gli aveva invece, inaspettatamente, sussurrato Arthur facendogli vibrare il cuore.
 
Non si aspettava quelle parole, non avrebbe mai immaginato che l’ultimo desiderio del re fosse di sentire le sue braccia intorno al corpo.
Tremolante e sconvolto come non era mai stato, aveva fatto ciò che gli era stato chiesto.
Lo aveva stretto trasmettendogli tutto ciò che provava per lui, sperando ancora che non fosse troppo tardi.
 
There’s something I want to say”, aveva poi bisbigliato Arthur, lanciandogli un breve sguardo.
 
E quando lui gli aveva ordinato di non dirgli addio perché rifiutava l’idea che le loro strade si stessero davvero per dividere, Arthur aveva detto un flebile ma convinto: “No Merlin”. Come se anche lui sapesse che tra loro non potesse esserci un addio.
 
“Everything you’ve done… I know now… for me… for Camelot… for the kingdom you helped me build…“, aveva continuato, faticando a parlare.
E lui l’aveva interrotto dicendogli che ce l’avrebbe fatta anche senza il suo aiuto.
 
“Maybe”, gli aveva risposto Arthur, sorridendo debolmente.
 
“I want to say…something I’ve never said to you before”, aveva continuato, con la voce che faticava sempre di più a uscire.
 
E poi aveva lentamente girato il viso verso il suo, fissandolo intensamente e, lui con il cuore in tumulto, si era sentito morire.
Non poteva essere. No.
Quella non poteva essere l’ultima volta in cui avrebbe avuto quegli occhi dentro ai suoi, pensò stravolto.
 
“Thank you”, si era poi sentito sussurrare con una tale intensità nello sguardo da lasciarlo completamente inerme.
Era stato così sopraffatto dalle emozioni che stava provando, che era stato incapace di dire qualsiasi cosa. La sua voce si era bloccata in gola, mentre il suo cuore, in tempesta, impazziva.
 
Merlin ripensò a quanto aveva aspettato per sentirsi dire quelle parole, non perché volesse il merito per le sue azioni, ma perché significava che Arthur finalmente avrebbe saputo quanto tenesse a lui, che avrebbe saputo che tutto ciò che aveva fatto in quegli anni, l’aveva esclusivamente fatto per il suo bene.
Le cose però non sarebbero dovute andare così, non avrebbe voluto sentirsi dire quelle cose mentre Arthur gli moriva tra le braccia.
Era tutto così sbagliato e ingiusto.
E poi Arthur gli aveva portato una mano dietro la nuca e gli aveva rivolto uno dei sorrisi più dolci, non solo che avesse mai rivolto a lui, ma che gli avesse mai visto sul viso.
Un sorriso e uno sguardo non avevano mai parlato tanto quanto stavano facendo i suoi in quel momento. 
Ma poi tutto si era spento. Il sorriso era svanito e la mano che era dolcemente appoggiata sulla sua nuca, era scivolata via.
E in quell’istante il suo cuore si era frantumato in mille pezzi. 
In quell’istante in lui si era rotto qualcosa che non si era ancora aggiustato.
Se fosse stato in piedi, le sue gambe non avrebbero retto perchè si sentiva come se un enorme macigno lo stesse schiacciando.
Aveva provato a chiamarlo e, per un attimo, Arthur aveva risposto alla sua voce e al suo tocco aprendo gli occhi, ma poi il suo corpo non aveva più retto e la vita lo aveva abbandonato.
Gli aveva supplicato di stare con lui, ma il giovane uomo non poteva più sentirlo.
Nonostante tutto, in quel momento Merlin aveva negato la realtà.
Aveva continuato a non credere che fosse successo davvero, aveva continuato a provare a cambiare le cose, benché dentro di sé sapesse fosse tutto inutile.
Quando si era sentito dire da Kilgharrah che non c’era più nulla da fare, era stato come se gli avessero strappato il cuore. Si era sentito come se gli avessero amputato una parte del corpo.
Era straziato, incredulo, arrabbiato. Si sentiva vuoto, completamente vuoto. E inutile. La disperazione l’aveva assalito, togliendogli il respiro.
Non poteva accettare di perderlo, non riusciva a immaginare di vivere senza di lui.
Come avrebbe potuto? Cosa avrebbe fatto della sua vita? 
Kilgharrah però gli aveva dato un briciolo di fiducia.
 
“Arthur will rise again.”
 
E in quel momento si era sentito di nuovo, per un attimo, vivo. 
Attaccato a quel filo di speranza, straziato e distrutto, si era separato da lui.
Non gli aveva detto addio, ma l'aveva salutato con la promessa che un giorno sarebbero stati di nuovo insieme.
Aveva poi fatto recare Gaius nella foresta, dove al medico era bastato uno sguardo per capire ciò che fosse successo.
Questi lo aveva poi abbracciato forte tentando di convincerlo che non fosse colpa sua, ma era stato inutile. Poi lo aveva guardato negli occhi facendogli capire che si era reso conto che quello fosse un addio.
Merlin lo aveva ringraziato e, senza smettere di piangere nemmeno un attimo, gli aveva detto quanto fosse importante per lui, spiegandogli che però non avrebbe potuto più vivere a Camelot. Non senza Arthur.
Se gli avesse chiesto di proteggere Gwen, e lui gli avrebbe fatto una promessa, sarebbe dovuto tornare per mantenerla, ma così non era stato e quindi era libero di andare.
Gaius aveva capito immediatamente. Non aveva provato a fargli cambiare idea neanche una volta. Sapeva quanto fosse forte ciò che c’era tra lui e Arthur.
Non era un semplice legame, era un legame voluto dal destino. La morte del re lo aveva spezzato, facendo morire anche l’anima di Merlin.
Il medico lo aveva ringraziato per essere stato il figlio che non aveva mai avuto e gli aveva augurato che il giorno in cui sarebbe stato di nuovo accanto a Arthur, sarebbe arrivato presto.
Addolorato e preoccupato, lo aveva abbracciato per l’ultima volta e si era diretto verso Camelot, per portare la tragica notizia.
Da quel giorno Merlin, non era stato più lo stesso. La sua anima era stata danneggiata.
Si era addormentata in un sonno profondo dal quale ancora non si era destata.
Il suo cuore si era spaccato in due. Una parte era morta e quella che ancora stava battendo, gli aveva sempre provocato un dolore atroce.
Sentiva male anche nel posto doveva aveva abitato l'altra.
Il vuoto era così grande che era sempre riuscito a percepirlo fortemente. La mancanza era talmente forte che sembrava urlare. Quella parte non aveva mai accettato di aver perso la sua gemella. Avrebbe voluto che lei fosse stata sempre lì, per condividere insieme tutto; le gioie, le soddisfazioni ma anche le delusioni e i dolori. Anzi, soprattutto questi ultimi.
Quella rimasta, era ferita e debole e aveva dovuto sopportare tutto da sola.
Era stata costretta a convivere con la sensazione di estremo bisogno che quella aveva di ricongiungersi con la sua metà, un bisogno doloroso che tante, troppe volte, gli aveva tolto il respiro.  
Quella disperazione che aveva provato dal momento in cui Arthur aveva detto:“it’s too late”, non lo aveva mai più abbandonato. Si faceva sentire in modo meno intenso, ma era divenuta parte del suo essere.
I primi tempi lo tormentava continuamente poi, con il passare degli anni, aveva cominciato a farlo solo in certi momenti. Momenti in cui, però, diventava intensa come il primo giorno rituffandolo in quel tunnel dilaniante fatto di sensi di colpa, rimpianti, rimorsi e dolore. Immenso e feroce dolore.
E’ così che era sopravvissuto fino a quel momento.
Era una persona spenta e sola, profondamente sola.
Non si era mai fermato troppo a lungo in una città perché non voleva affezionarsi a nessuno.
Se l’avesse fatto, quando li avrebbe inevitabilmente persi, avrebbe sofferto troppo. E soffriva già inverosimilmente.
Suo padre gli aveva predetto che avrebbe fatto grandi cose, gli aveva detto che non possedeva la magia, ma che ne rappresentava l’essenza stessa. Ed era vero.
Aveva davvero compiuto imprese straordinarie, aveva davvero aiutato infinità di persone e forse era proprio la gratitudine e l’affetto che questi gli dimostravano ad averlo salvato.
Questa, insieme alla speranza, era l’unica cosa che gli scaldava l’animo.
Era felice di essere utile e di essere l’artefice della gioia e della pace degli altri, ma questo non lo faceva sentire comunque bene.
Il fatto di non essere riuscito a salvare Arthur lo aveva segnato per sempre. Non si era mai più sentito potente e aveva passato anni senza usare la magia perché la riteneva inutile. Non era servita a impedire tutto ciò che lui per anni aveva cercato di combattere, come poteva servigli a qualcosa?
Tante volte aveva sentito il desiderio di fermarsi in un luogo e creare legami che avrebbero reso meno pesante la sua solitudine, ma appena sentiva di affezionarsi un po’ di più a qualcuno, era invece obbligato a scappare.
Si sentiva davvero esausto e molto spesso aveva pensato a quanto sarebbe stato più facile se quel giorno fosse morto insieme ad Arthur per poi rinascere quando questi avrebbe avuto bisogno di lui.
Infinite volte aveva desiderato di morire. In certi momenti la rabbia e la disperazione erano diventate troppo grandi e il fatto che fosse passato così tanto tempo e ancora non si fosse ricongiunto con lui, lo demoralizzava togliendogli anche l’unica cosa che gli permetteva di andare avanti: la speranza.
Ora, per l’ennesima volta, si stava dirigendo verso Avalon.
Era seduto sul sedile di un vecchio treno e, guardando dal finestrino quel paesaggio così familiare, aveva capito di essere quasi arrivato a destinazione.
Quante cose erano cambiate da quel lontano giorno, il mondo si era completamente trasformato.
Aveva assistito, e contribuito, al suo evolversi, senza però mai evolvere personalmente.
Dentro di sé era sempre quel ragazzo con il cuore a pezzi che aveva pianto oceani di lacrime e che stava ancora aspettando di rinascere.
Nonostante tutto, quelle verdi distese lo facevano sentire a casa, la sua casa era in qualunque posto fosse stato con Arthur.
Spostò leggermente lo sguardo da quella vista e guardò l’immagine riflessa nel vetro.
Un uomo anziano con gli occhi spenti e segnati da profondo dolore, ma con ancora un luccichio di speranza. Questo è ciò che vedevano tutti.
Avrebbe potuto mantenersi giovane, ma aveva preferito rimanere con quell’aspetto. Preferiva vedersi così.
Non sopportava di specchiarsi e vedere riflessa l’immagine di quel ragazzo che con tante speranze era andato a Camelot ignaro che lì ci avrebbe trovato la persona più importante della sua vita.
Non sopportava vedere quel ragazzo che aveva vissuto accanto ad Arthur e che se lo era visto strappare via troppo presto.
Non sopportava vedere quel ragazzo che aveva speso anni e anni della sua vita convinto che il suo destino fosse salvare il re e che invece aveva fallito.
Non sopportava vedere quel ragazzo che non era riuscito a salvare Arthur.
Quel giovane era morto quel giorno lontano, era morto quando aveva perso l’altra faccia della medaglia e sarebbe rinato solo quando si sarebbe di nuovo ricongiunto con essa.






Raindrops fall from everywhere
I reach out for you but you're not there
So I stood waiting in the dark
With your picture in my hands, story of a broken heart
 
Stay with me, don't let me go
'Cause I can't be without you
Just stay with me and hold me close
Because I've built my world around you
 
And I don't wanna know what it's like without you
So stay with me, just stay with me
 
I'm trying and hoping for the day
When my touch is enough to take the pain away
'Cause I've searched for so long, the answer is clear
We'll be okay if we don't let it disappear
 
Stay with me, don't let me go
'Cause I can't be without you
Stay with me and hold me close
Because I've built my world around you
 
And I don't wanna know what it's like without you
Stay with me, just stay with me
 
I've searched my heart over so many, many times
No you and I is like no stars to light the sky at night
Our picture hangs up to remind me of the days
You promised me we'd always be and never go away
That's why I need you to stay
 
Stay with me, don't let me go
'Cause I can't be without you
Stay with me and hold me close
Because I've built my world around you
 
And I don't wanna know what it's like without you
Stay with me, stay, stay yeah yeah
Don't leave
So I stay waiting in the dark











 


NOTE FINALI: 

- Per chi volesse ascoltare la canzone qui sopra: http://www.youtube.com/watch?v=iYhHBFthLeA Trovo sia perfetta per loro ç_ç ♥

- Non ho potuto evitare di sottolineare che, sul punto di morte, non abbiano fatto nominare Gwen ad Arthur. Questo è stato un grande segnale secondo me. La conferma che la Arwen non ha mai significato nulla, mentre la Merthur tutto. ♥ Arthur è morto tra le braccia di Merlin....l'ultima cosa che ha visto è stato il suo viso. I suoi occhi erano persi nei suoi... ç_ç Ironia della sorte, il capitolo finale dell'altra mia ff, l'avevo intitolato: "I wanna spend the whole life in your eyes" ç_ç
 

- Non ho potuto tradurre il loro dialogo, non ce l’ho fatta. Nonostante trovo quella scena straziante, e nonostante di solito non sia masochista, l’ho riguardata decine e decine di volte. ç__ç  E’ troppo bella e loro sono fantastici... e quindi ho troppo impresso nella mente le parole così come l’hanno dette. Ho impresso le loro voci mentre le dicono, le sfumature del tono che hanno usato, non potevo tradurle. 

 
-Balinor, nella penultima puntata, aveva detto a Merlin che era destinato a grandi cose e che il suo destino era praticamente appena cominciato. Tutte le parole che lui gli aveva detto nella grotta, le ho trovate incoerenti con la scena finale nella quale ci fanno vedere un vecchio che sembra un barbone che tutto è tranne felice e che guarda il posto dove ha perso il “suo destino” con tristezza e sofferenza. Ci hanno fatto capire ciò che era ovvio, cioè che non ha ancora elaborata la cosa e che si sente ancora ovviamente in colpa. L’ho trovato incoerente anche con le parole che Merlin ha detto ad Arthur sul fatto che il suo destino fosse servirlo.
Se così fosste stato non avrebbe significato che Merlin dovesse avere un grande destino da solo, senza di lui. Non avrebbe significato che quello era stata solo una breve parte della sua vita e non il suo destino.
Visto che appunto lo trovo incoerente, non riesco ad immaginare cosa possa aver fatto Merlin visto che poi è ridotto così. Ecco perché ho solo accennato alla cosa senza scendere nei dettagli e anche perché voglio credere che sia vero che il mio amato mago qualche cavolo di soddisfazione l’abbia comunque avuta.

- Per ultimo vorrei esprimere le mie opinioni personali sull’ultimo episodio.
Allora… la 5x13 mi ha davvero sconvolto, il finale mi ha enormemente deluso.
Certo la scena della morte di Arthur è stato davvero bellissima e svolta in una maniera completamente inaspettata!  Non riuscivo a credere ai miei occhi  di fronte a quella “canonicità”(e, solo per questo, e per tutte le scene davvero MERTHUR che ci hanno dato, ringrazio vivamente gli autori).
Ancora stento a credere a ciò che abbiamo visto. Ero scioccata mentre  guardavo perché non mi aspettavo niente del genere. Mi sembrava di aver perso il senso della realtà, era troppo assurdo per essere vero. Mi chiedevo cosa stesse succedendo perché mi sembrava di sognare e quando, più di una volta, mi sono resa conto che credevo che si stessero per baciare, pensavo di aver perso completamente la ragione. Non potevo davvero credere ai miei occhi!!! Non stavamo sognando però, quelle scene ce le hanno date davvero e per questo sì che li ringrazierò sempre!!! OMG!!!
Comunque tornando alla miriade di insulti che gli ho lanciato…davvero non so quanto mi hanno fatto piangere. Quella scena è stata straziante e ancora ora, ogni volta che la vedo, non riesco a trattenermi. E non va meglio quando vedo gif/foto/video anche con scene vecchie.
Arthur non doveva morire :( Sono dei sadici, li "odio! Ha sofferto per tutta la sua breve vita, quasi tutte le persone a lui più care gli hanno fatto del male... lui e Merlin sono stati proprio sfortunati, l'unica cosa buona era che ognuno aveva l'altro al proprio fianco e invece gli hanno tolto anche questo. :(
NULLA è stato identico ai film o alla leggenda su questo mito, perché proprio la morte del Re??? Perché???
La quinta stagione è stato davvero la peggiore, a mio avviso. Episodi di riempimento per portare la rivelazione all' ultimo episodio, all'ultimo ci rendiamo conto? Dai!
Gli autori hanno scelto la via più facile... ma è stato davvero uno schifo fare ciò visto che la gente aspettava per cinque serie! Noi, e anche i personaggi, non lo meritavamo! Il post - rivelazione è stato così breve! E quindi, secondo me, hanno trattato il momento che tutti aspettavano da sempre con superficialità, con noncuranza.
Tantissime volte ho trovato lo show scritto male ma ho continuato a guardarlo per il motivo per cui l'ho scoperto: Merthur.
Quindi non ho avevo grandi aspettative, ma... per favore! Emyrs che salva la battaglia, ma poi cammina lentamente tra i morti e arriva quindi troppo tardi per salvare Arthur? Stiamo scherzando??? E Merlin, che non chiama Kilgharrah (o Aithusa) immediatamente, ma solo quando palesemente non c’è più niente da fare???
Gli scrittori potevano applicarsi molto di più! Ho letto un sacco di fan fiction e molti autori (che sono tra voi) sono scrittori migliori di loro! E' totalmente assurdo!
In ogni caso devono davvero ringraziare Colin e Bradley per il loro enorme talento.
Il modo in cui Colin recita mi ha sempre lasciato senza fiato (penso sia un attore eccezionale, di un livello superiore) e nell'ultimo episodio, Bradley ha fatto lo stesso.
La scena è stata così emozionante e toccante. Sono stati fantastici, straordinari, e in quel momento ho percepito, e visto amore... semplicemente amore.
Sull'ultimissima scena non ho parole.
Immaginare Merlin triste per l'eternità era proprio ciò che volevo! Immaginare l'uomo che si supponeva dovesse essere il più grande mago di sempre,  solo e triste,  è veramente fantastico! -.- Dai!
Mi sono sentita così triste per lui, povero il mio amatissimo tesoro :(
Non abbiamo idea di quello che ha fatto nella sua vita... e questa è stata l'ennesima scelta degli scrittori che ho odiato. E poi perché era vecchio???
Che cosa sarebbe cambiato se ce lo avessero mostrato da giovane? Che cosa sarebbe successo se avessero mostrato l'incontro tra i "nuovi" Merlino e Arthur (non dico in modo romantico, non chiedevo così tanto, ma solo il loro incontro ) visto che l'epoca era comunque stata cambiata? E visto che il  drago ha detto che il re sarebbe risorto??? (Se fosse stato così, ora non sarei così triste) E poi... cosa significano quelle parole? “Quando Albion avrà bisogno.” Merlin era ai nostri giorni e con tutto l’orrore che il mondo ha attraversato in questi secoli, ancora Albion non ha avuto bisogno di lui. Cosa deve succedere allora per farlo tornare??
Comunque sono stati in grado di creare una "cosa" speciale, con moltissimi difetti certo, ma hanno creato un legame meraviglioso che, dopo l'ultimo episodio, non si può non definire "romance". Se ci sarà di nuovo qualcuno che metterà a confronto il rapporto tra Merlin e Arthur con quella tra il re e la regina, io gli/le darò del pazzo/pazza e cieco/cieca. Dal mio punto di vista è stato sempre un paragone impossibile, ma farlo ora, sarebbe negare l'evidenza.
Chiaramente una grandissima parte del merito va Colin e Bradley e  sono certa che lo sappiano.
Mi mancherà Merthur, mi mancherà il mio amato mago, mi mancherà Colin, mi mancherà il suo eccezionale talento... mi mancheranno così tanto :(
Avrei voluto ricordarli con un sorriso non con tristezza.
Mi sarebbero mancati tanto comunque, ma in modo diverso. Sarebbe un dolce nostalgia e non un ricordo così triste. :(
Mi sento come se tutto lo show fosse stato uno spreco di tempo. Merlin meritava solo felicità, libertà, gratitudine e Arthur avrebbe dovuto avere il tempo per dargli tutto questo (ok, glielo ha dato, ma doveva sapere TUTTO ciò che Merlin ha fatto per lui... doveva aver il tempo di capire ogni cosa).
Avrebbero dovuto stare insieme per sempre, al fianco l'uno dell'altro.
La sua vita non è stata la sua vita, ma quella di Arthur.
Ha sempre vissuto condizionato dal suo dovere verso il destino e quindi con con la morte del re sentirà di aver fallito, di aver sprecato la sua vita per niente. Secondo me la fine è stata sbagliata  e incoerente  visto che tutto è sempre girato  intorno a Merlin che proteggeva Arthur. Quanto brutto è il messaggio che è passato?
E quale cavolo è stato il senso di uccidere Gwaine facendogli pensare di aver fallito??? :( Proprio non capisco!
Sono arrabbiata, triste e delusa, e quindi farò finta che il finale reale sia quello letto (o quello che ho scritto io nell’altra che lo preferirò comunque a quello che darò in questa dato che non aveva fatto morire nessuno -.-) in una ff e non questo pessimo che abbiamo visto.
Nella vita reale ci sono tanti dolori e sofferenze e con i telefilm/film ecc... ci distraiamo, sogniamo con ciò che non accade nella vita reale... quindi perché cavolo ci fanno soffrire anche loro???
Il lieto fine è davvero raro... quasi tutti gli scrittori preferiscono spezzare i nostri sogni, preferiscono darci tristezza anche nella finzione :( Non capisco il perché, lo sappiamo che il mondo fa schifo, non c'è bisogno che ce lo dicano loro. Comunque, come ha detto Kilgharrah:
 

"It has been a privilege to know you, young warlock."

  
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