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Autore: EmmaSnix    10/01/2013    3 recensioni
Questa storia è stata ispirata dalla premiere del film "Struck by Lightning" e da una canzone di Michael Jackson "Don't walk away"
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" "È stata una bellissima serata" 
Chris conosceva bene il proprietario di quella voce e girandosi con un leggero sorriso sulle labbra rispose "sono molto felice che tu sia riuscito a venire"..."
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A mia Nonna, che mi ha insegnato la forza delle parole.

Don’t walk away 
 

Quando tutti se ne furono andati via Chris rimase ancora lì, aveva bisogno di qualche minuto per realizzare quello che era successo.

Davvero quella stasera c’era stata la première del film scritto e interpretato da lui?  continuava a pensare incredulo.

 Il suo film.

Ancora gli sembrava impossibile ma era successo davvero.

Era stata una serata perfetta, erano tutti li, familiari amici e colleghi, tutti lì per lui per dimostrargli quanto fossero fieri di conoscere un così giovane e talentoso ragazzo.

Mentre riordinava le ultime cose ripensava a tutta la serata, ricordando i visi, le parole e i gesti di affetto che quella sera le persone gli avevano donato!

Ad un certo punto senti dei passi dietro di lui ma non se ne curò pensando che probabilmente era uno dei camerieri che era entrato per riordinare la stanza che aveva ospitato il party  per la prima del film, finché una voce a lui molto familiare non iniziò a parlare

"È stata una bellissima serata" 

Chris conosceva bene il proprietario di quella voce e girandosi con un leggero sorriso sulle labbra rispose "sono molto felice che tu sia riuscito a venire"

Alzò lo sguardo e fisso gli occhi di Darren che senza esitare un momento rispose a sua volta "non me lo sarei mai potuto perdere, lo sai"

Chris continuo a sorridere e poi aggiunse "sono distrutto, dopo tutto questo tempo in piedi a sorridere ai giornalisti, dopo tutta la tensione e le emozioni di questa sera non vedo l'ora di fare la maratona di New York" 

Il solito sarcasmo di Chris, arrivava sempre. Quando quel ragazzo riusciva a dire un intera frase senza metterci del sarcasmo c'era da preoccuparsi.

Darren rise continuando a fissare l'amico davanti a lui.

Chris diede un veloce sguardo all’orologio.  Era terribilmente tardi.  Perché Darren era ancora lì?

 "Come mai sei ancora qui, non hai trovato l'uscita?" 

"Ah. Ah. Ah. Questa sera è la tua sera quindi farò finta di non aver sentito.."

Rispose l'altro con gli occhi che ridevano facendo crollare miseramente la parte di lui nei panni del collega arrabbiato.

Era sempre così Chris che faceva dell'umorismo facendo ridere Darren che per quanto si sforzasse riusciva solo a contestare con frasi colme di dolcezza.

"Comunque no, aspettavo un momento per congratularmi con te in santa pace"

Chris rimase colpito da quella frase, davvero Darren aveva aspettato fino all'una di notte solo per dirgli "congratulazioni" senza nessuno che gli girasse intorno? 

 

Darren interruppe i pensieri del ragazzo dagli occhi azzurri e continuò "stasera sono stato davvero orgoglioso di te, a dire la verità lo sono sempre ma non ti avevo mai visto brillare come stasera. Ti meriti tutto il successo che hai ricevuto. E per me è un onore poter dire che sono un tuo grande ammiratore" 

Sul volto di Chris si allargò un sorriso e pensò ha fatto proprio bene ad aspettare fino a quest'ora.

Non ci pensò due volte e lo abbracciò.

"Grazie" sussurrò tra le braccia di Darren, che inconsciamente si ancorò ancora di più alle  spalle dell'altro.

Dopo qualche minuto in quella situazione Chris tentò di sciogliere l'abbraccio ma trovò una certa resistenza da parte di Darren che prendendolo per le braccia lo tirò di nuovo a se facendo scontrare le loro labbra.

"Che diavolo fai?" Disse Chris sulle labbra dell'altro, iniziando a dimenarsi per spostarlo, senza alcun risultato.

"Ti prego" Darren sussurro due parole fissando Chris negli occhi per poi riprendere a baciarlo. Un bacio sempre più dolce, sempre più profondo, sempre più loro.

Chris si lasciò finalmente andare a quel contatto, andando ad afferrare i ricci di Darren e mettendo fine anche alla minima distanza tra i due. ne aveva bisogno. Sentiva di averne un disperato bisogno. 

Si spostarono velocemente verso il divano più vicino a loro, Darren fece sdraiare Chris sotto di lui e continuò a baciarlo stringendolo a sé sempre di più quasi a voler confermare attraverso il tatto che quel momento stava accadendo davvero.

Tutto lo stress e la tensione di quella sera sembravano essersi dissolti, svaniti come una bolla di sapone quando scoppia a contatto con un oggetto.

 

"Chris noi stiamo andando via, vieni a cas.." 

Quella frase rimase incompleta. L'uomo aveva pronunciato quelle parole mentre apriva la porta alle spalle dei due ragazzi rimanendo leggermente stordito dalla scena che gli si era presentata davanti agli occhi e che non si sarebbe mai aspettato.

"Papà!" Urlò Chris con gli occhi spalancati staccandosi completamente da Darren.

"Scusate è colpa mia avrei dovuto bussare, davvero non vi preoccupate" il signor Colfer disse tutto d'un fiato dopo aver realizzato cosa stesse succedendo.

Suo figlio stava baciando un ragazzo.

Sapeva benissimo come stavano le cose, sapeva bene che suo figlio era omosessuale e sapeva cosa comportava questa parola ma osservare di persona la scena l'aveva sorpreso. Non sapeva nemmeno lui il perché, solo non se lo aspettava.

Chiuse velocemente la porta alle sue spalle senza aggiungere altro.

"Merda" disse Chris, mettendosi seduto sul divano e infilandosi velocemente le scarpe che si era tolto non molto tempo prima.

I suoi movimenti erano sconnessi, tremava appena dal disagio che provava e in quel momento Darren si sentì uno schifo.

"Scusami Chris ti prego, aspetta un secondo. Parliamone!" disse con voce tremante senza riceve risposta o la minima attenzione da parte di Chris 

Non appena il ragazzo provò ad alzarsi dal divano Darren lo fermò poggiandogli entrambe le mani sulle spalle "non andare via, ti supplico" 

Quella frase non era casuale, Darren stava chiedendo a Chris di restare, gli stava facendo capire che lo voleva al suo fianco e lo stava supplicando. Non glielo chiese per favore, non lo pronunciò come una parola buttata lì, uscita solo troppo di fretta. No lui glielo stava davvero chiedendo con tutto se stesso. 

Chris scrollò le spalle con fare non del tutto gentile e si alzò dirigendosi verso la porta, che aprì e fece sbattere un secondo dopo una volta uscito.

"No, non andare" sussurrò Darren ancora una volta fra sé e sé.

Lui non c'era più, aveva preso la sua decisione e chiudendo quella porta aveva chiuso ogni speranza che il cuore del ragazzo aveva coltivato fino a quel momento..

Sentì gli occhi bruciare, sempre di più finché non scese la prima lacrima.

Cosa aveva fatto?

Tutto attorno a lui era offuscato dalle sue stesse lacrime, la vista i pensieri.. Tutto.

 Rimase fermo, lì su quel divano per chissà quanto tempo.

Aveva davvero rovinato tutto, aveva davvero ferito l'unica persona al mondo che non meritava di essere ferita o meglio non più. 

 

La grande questione nella vita è il dolore che causiamo agli altri, e la metafisica più ingegnosa non giustifica l’uomo che ha lacerato il cuore che l’amava.
Frédéric Beigbeder

  
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