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Autore: dalialio    11/01/2013    4 recensioni
Amy si mette comoda, accende la televisione e si trova a guardare qualcosa che la sconvolgerà profondamente.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Leroy Jethro Gibbs
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'She Cαme Into Our Lives And Chαnged Everything'
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NCIS: the TV drama
NCIS: the TV series



Non mi sarei persa quell’appuntamento per nulla al mondo.
Sprofondai nel divano del soggiorno, accesi il televisore e lo sintonizzai sul secondo canale. Lanciai un’occhiata al grande orologio a muro: erano le nove in punto.
Appena in tempo.
Giornali, riviste e trasmissioni televisive ne avevano parlato per settimane: la nuova serie TV «NCIS», creata dagli ideatori di «JAG» e spin-off del famoso programma, sarebbe stata un successone.
La mia curiosità, però, non derivava dalla numerosa pubblicità che ne era stata fatta, ma da un motivo più semplice e strampalato.
Volevo vedere Gibbs e la sua squadra.
Era assurdo – era ovvio che gli attori della serie non sarebbero stati proprio Jethro e i suoi agenti – ma ero curiosa di vedere quale immagine i produttori del programma avrebbero dato degli agenti e dell’ambiente degli uffici dell’NCIS.
La musica della sigla riempì il salotto, attirando l’attenzione di mia madre.
“Cosa guardi, Amy?”, domandò, sbucando dalla cucina.
“Una nuova serie televisiva”, risposi frettolosamente. La mia concentrazione era tutta orientata ai volti degli attori che venivano presentati. Prestai poca attenzione ai loro nomi: volevo solo vedere se poteva esserci qualche somiglianza con i “veri” agenti che conoscevo.
“Di cosa parla?”, chiese mia madre, ma la zittii subito con un sibilo: la puntata stava per iniziare. Si sedette sul bracciolo del divano e si mise a guardare la TV insieme a me.
La prima immagine che apparve quando la sigla si concluse fu quella di due porte metalliche di un ascensore che si aprivano. Ne uscì un uomo alto, muscoloso e abbronzato. I lunghi capelli biondi erano legati alla nuca in un corto codino. Nonostante potesse a prima vista apparire trasandato, il suo aspetto aveva un non so che di attraente.
L’uomo si avviò lungo un corridoio – mi accorsi con sorpresa che le pareti erano arancioni – e raggiunse quella che doveva essere la sua scrivania.
“Buongiorno Lara”, salutò, rivolgendosi ad una donna dai capelli rosso fuoco seduta alla scrivania di fronte alla sua. “Novellino”, disse, voltandosi verso un ragazzo – era poco più di un ragazzo – dai capelli castani scompigliati e dagli spessi occhiali.
“Quando la smetterai, Max, di dargli il tormento?”, esclamò la donna scuotendo la testa. Il suo tono aveva un forte accento inglese.
“Visto che sei solo un’agente di collegamento con Scotland Yard”, iniziò il biondo posando il suo zaino e accomodandosi sulla sua sedia, “e fai parte della squadra solo da qualche mese, non ti do il permesso di esprimere pareri su ciò che faccio”. Il suo tono era forse troppo duro, ma sul suo volto comparve un sorriso, segno che le sue parole avevano un senso ironico.
La donna scrollò le spalle e si ravviò con le dita i corti capelli rossi. “Dico solo che sarei io l’ultima arrivata, quindi dovrei essere io la «novellina»”.
“Nah”, esclamò Max. “Non mi diverto a prenderti in giro. Mi piace di più canzonare McFarland”.
Oh mio Dio, pensai, sconcertata. Quei due si stanno punzecchiando. Proprio come...
“Lara ha ragione”, disse una nuova voce. Entrò in scena un altro uomo, di mezza età, con i capelli brizzolati tagliati corti in stile «marine». Si piazzò di fronte al biondo e piantò i suoi occhi di ghiaccio in quelli azzurri dell’agente. “Non devi prendertela con quelli più piccoli”.
“S-sì, capo”, balbettò quello. Era assurdo vedere come un’occhiata gelida potesse far tremare un uomo grande e grosso come quel tizio.
Quella scena mi era troppo familiare.
Cavoli, quelli erano Tony e Jethro. E c’erano anche Ziva e McGee!
Non poteva essere.
Istintivamente mi allungai verso il tavolino accanto al divano e afferrai il telefono.
“Che fai?”, esclamò mia madre.
“Devo chiamare una persona”, spiegai, mentre componevo il numero. Anche se era domenica sera, ero certa che non l’avrei trovato in casa, quindi stavo chiamando il suo cellulare.
Rispose dopo due squilli. “Amy?”, esclamò stupito.
Ignorai la sua sorpresa. “Ovunque tu sia, accendi la TV sul secondo canale, Jethro: sei in televisione!”.







*Nota dell'autrice*

Non ho potuto farne a meno. Insomma, se nelle fanfiction l'NCIS è reale, perché non può esisterne anche la serie TV? (Oddio, spiegata così l'idea fa davvero schifo! XD). Diciamo che volevo vedere qual'era la reazione di Amy nel vedere in televisione uno pseudo-Gibbs con la sua pseudo-squadra. Poveretta, deve aver dato di matto!
L'appuntamento con l'NCIS la domenica sera alle ore 21.00 sul secondo canale è tutto italiano. Non ho idea di quando la diano negli Stati Uniti, ma volevo rendervi partecipi all'eccitazione di Amy dandovi dei punti di riferimento che vi fossero familiari (o forse ero solo a corto di fantasia).
Spero che questa shot sia all'altezza di tutta la serie (non la serie TV, ma la mia serie di fanfiction!) Fatemi sapere cosa ne pensate! :)
Chiara.
   
 
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